Scheda Città | Lecce | |
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Famiglie | A partire dalla seconda metà del Trecento la presenza di una corte signorile e la stabilità politica, elementi garantiti prima dalla dinastia dei d’Enghien e poi dagli Orsini del Balzo, fecero di Lecce una comunità dinanimica in cui iniziarono ad emergere alcune categorie sociali. Il gruppo più rilevante era rappresentato dai baroni, feudatari dei casali del contado ma residenti in città. Queste le casate principali: Guarino, de Noha, Maramonte, Lubello, dell’Acaya, Francono. Esistevano anche feudatari minori, titolari di piccole porzioni dei casali. Era il caso dei della Barliera, dei Caracciolo e dei Prato (Massaro 1993, 298). | |
Personaggi illustri |
Antonello Drimi, sindaco di Lecce nel 1507 e compilatore del Codice nel 1473 Giovanni d’Aymo, fonda l’ospedale dello Spirito Santo e il convento domenicano di San Giovanni Battista (la sua improvvisa ricchezza era attribuita al ritrovamento di un tesoro e ad un assassinio) Antonello dell’Acaya, ambasciatore di Giovanni Antonio Orsini Del Balzo presso Alfonso d’Aragona (Cantarelli 1885, 76) Alfonso e Gian Giacomo dell’Acaya Gabriele Barone, ambasciatore di Luigi XII a Venezia Raffaele Falconi, ambasciatore di Federico d’Aragona in Francia e Spagna Ferrante Loffredo Giovanni Del Tufo, governatore, commissiona il palazzo del governatore a Nicola Scancio Guido Guidano e Giovan Battista Castromediano, vescovi che ristrutturano il vescovado Iacopo Marescallo, ambasciatore di Innocenzo III presso Federico II Gugliemo Marescallo, ambasciatore gerosolimitano presso la corte turca Vittorio Priuli, antiquario Fulgenzio e Giovan Camillo Della Monica | |
Colonie mercantili e minoranze | Benché non fosse città marinara, Lecce, godendo dell’approdo di San Cataldo, e grazie alle iniziative politiche di Maria d’Enghien e del figlio Giovanni Antonio Orsini Del Balzo, stabilì stretti rapporti commerciali con Venezia, i cui mercanti occupavano la zona intorno alla Piazza dei Mercanti, la cosiddetta Piazzella, luogo anche della residenza del console. | |
Confraternite | All’inizio del XVII secolo, la relazione pastorale del vescovo Scipione Spina enumerava 17 confraternite, qualche anno dopo Cesare Infantino (1634) ne contava 24. Quasi tutte erano legate al clero regolare, e segnatamente alle chiese dei Minori Conventuali, e dei Gesuiti, dei Domenicani (la confraternita del Rosario), e dei Carmelitani. Esse esercitavano un'incidenza sociale maggiore anche delle confraternite della Cattedrale, ad eccezione di quelle del SS. Sacramento e di Santa Maria del Popolo. | |
Corporazioni | ||
Istituzioni di Beneficenza | Ospedale dello Spirito Santo, fondato e sostenuto, alla fine del XIV secolo, con un legato testamentario da Giovanni d’Aymo, fondatore anche del convento domenicano. L’Ospedale era governato dall’Università e dagli stessi Domenicani. Lebbrosario annesso alla chiesa suburbana di San Lazzaro, ampliato introno al 1564. Conservatorio delle Pentite di San Sebastiano, istituito nel 1583 e diretto dalle monache Cappuccinelle. Ospedale della Trinità dei Pellegrini, fondato nel 1589. Ospedale di Santa Maria della Pace, fondato nel 1599, e appartenente all’Ordine di San Giovanni di Dio dei Fatebenefratelli. Conservatorio di San Leonardo per le «povere verginelle», istituito nel 1610. | |
Schedatore | Veronica Mele, Federico Lattanzio | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Societa/31 |