Oggetto | Vibo Valentia, ritratto femminile | |
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Luogo di conservazione | Vibo Valentia | |
Luogo di reimpiego | Vibo Valentia | |
Luogo di provenienza | Vibo Valentia | |
Collocazione attuale | Murato sulla fronte, a sinistra del fornice, della Porta della Piazza o Arco di Marzano. | |
Prima attestazione | ||
Materiale | Marmo bianco | |
Dimensioni | Non rilevate | |
Stato di conservazione | Molto abrasa la parte anteriore del viso, esposta agli agenti atmosferici; si distinguono appena l'attacco del naso, l'impronta della bocca e i bulbi oculari. Lo stesso grado di consunzione interessa la capigliatura sulla sommità della testa e ai lati della fronte. | |
Cronologia | 40 - 50 d.C. | |
Descrizione | Nonostante l'acuto stato di consunzione della superficie, si possono riconoscere bene i volumi della capigliatura e l'impostazione stereometrica del viso. In particolare si individua un volto dalle forme piene (resta una piccola porzione della guancia sinistra) e dalla mascella squadrata; questi elementi, in associazione a quanto si può ricostruire dell'acconciatura, che risulta costituita da un grappolo di ricci compatti realizzati a punta di trapano in corrispondenza delle orecchie, da un sistema di ricciolini analoghi posti in una sola fila ad incorniciare il viso e separati da una scriminatura centrale, e da brevi ciocchette incise sulla fonte, permettono di riportare l'iconografia dell'effigiata agli stilemi tipici del ritratto ufficiale di una principessa di età claudia (Trillmich 2007). Quanto resta dell'acconciatura, che doveva dunque articolarsi in due morbide bande rigonfie divise da una scriminatura centrale, dai cui deriverebbe la sagoma tendente al triangolare che oggi si riconosce, richiama un gruppo di ritratti facente capo al Cammeo di Parigi 277, e attribuito ad Agrippina Minore, la sorella di Caligola, che fu moglie di Claudio e madre di Nerone. In particolare il tipo citato dovrebbe rappresentare quello più tardo della serie dei ritratti ufficiali noti per la principessa, che si ritiene elaborato o per il matrimonio con Claudio o per l'adozione di Nerone da parte di quest'ultimo (50 d.C., cfr. Trillmich 2007, 55). Occorre rilevare che lo stato di conservazione non permette di riconoscere con certezza un ritratto imperiale; la testa dell'Arco di Marzano potrebbe, infatti, essere relativa a una privata cittadina la cui fisionomia era stata assimilata all'immagine dell'imperatrice. | |
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Famiglie e persone | ||
Collezioni di antichità | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Rilievi | ||
Fonti e documenti | ||
Bibliografia | La scultura è inedita (?). Trillmich 2007: Walter Trillmich, "Typologie der Bildnisse der Iulia Agrippina", in Agrippina Minor, Life and Afterlife, a cura di M. Moltesen, A. M. Nielsen, Copenhagen 2007, 45-65. | |
Allegati | ||
Link esterni | ||
Schedatore | Stefania Tuccinardi | |
Data di compilazione | 14/02/2016 16:40:53 | |
Data ultima revisione | 14/02/2018 13:01:17 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Reperto Archeologico/558 |