OggettoVibo Valentia, ritratto maschile
Luogo di conservazioneVibo Valentia
Luogo di reimpiegoVibo Valentia
Luogo di provenienzaVibo Valentia
Collocazione attuale

[scheda in corso di revisione]

Murato all'esterno del cinquecentesco palazzo di Galeazzo Capialbi, costruito a ridosso della Porta di Piazza (ora Palazzo Marzano). 

Prima attestazione

Capialbi 1659, 33.

MaterialeMarmo bianco
Dimensioni
Stato di conservazione

Rotto all'attacco del collo, mancano il naso e le estremità delle orecchie. Piuttosto dilavata la superficie.

CronologiaEtà flavia?
Descrizione

Il ritratto rappresenta un uomo maturo con un'evidente calvizie sulla fronte e sulla sommità del capo. Il viso è scavato, le labbra sono sottili e drammaticamente serrate (con gli angoli  rivolti verso il basso), i segni dell'età vengono fortemente esibiti nelle incisioni labionasali, nelle due rughe che solcano le guance e in quelle che, seguendo l'inarcamento delle palpebre, attraversano la fronte.

La stereometria del capo è caratterizzata da una sorta di espansione nella zona temporale, accentuata dalla presenza della capigliatura.

Le rughe marcate, il volto scavato, quasi una maschera, si adattano a una destinazione senza dubbio funeraria (in generale Kockel 1993). Il ritratto va avvicinato, infatti, al Totenmaskentyp elaborato nel corso dell'avanzato I secolo a.C. nell'ambito del ritratto funerario (Kleiner 1977,  99-110).

Alcuni caratteri, quali la dilatazione del capo all'altezza delle tempie, l'acconciatura con la diffusa calvizie sommitale e i profondi solchi che rigano le guance sembrano apparentabili all'iconografia di Cesare (cfr. Johannsen 2009). Il volto del cittadino vibonese esprime dunque il portato dello Zeitgesicht di età cesariana, carattere stilistico particolarmente longevo in questo tipo di ritratti (cfr. anche il 'tipo V' in  Megow 2005, 59-61, con prototipo datato intorno alla metà del I secolo a.C.).

Definiti i modelli di riferimento, occorre rilevare come la mancanza, al momento, di un esame ravvicinato del pezzo consigli cautela nell'affrontare la questione cronologica. Un campo di ricerca particolarmente insidioso è rappresentato, infatti, dalla sicura distinzione, per i ritratti privati, tra prodotti databili ancora al I secolo a.C. e quelli realizzati in età imperiale ma afferenti alla stessa corrente stilistica.

Numerosi aspetti indurrebbero a ritenere il ritratto da Vibo Valentia un prodotto di età imperiale ispirato - come spesso succede nelle statue e nei rilievi funerari - a modelli di tradizione repubblicana.

Il passaggio di piani necessario a rendere il modellato del viso, il modo in cui sono realizzati gli zigomi e l'impostazione solida del mento, con una zona d'ombra triangolare al di sotto del labbro inferiore, sembrano trovare riscontri in alcuni ritratti di privati di età flavia e di età traianea (d'altra parte il mento "forte" ed espanso richiama la celebre immagine di Vespasiano tramandataci dal ritratto di Copenhagen, opera considerata esemplare del c.d. "nuovo realismo flavio", cfr. Rosso 2009).

Anche l'uso del marmo si adatterebbe meglio a una cronologia più tarda; tuttavia, considerato che la città era stata, nella seconda metà del I secolo a.C., un centro particolarmente vitale e legato a personaggi di spicco della scena politica del tempo, primo tra tutti Agrippa stesso (Paoletti 1994, 488-490), non sorprenderebbe, anche per questa altezza cronologica, la presenza di statue funerarie in marmo evidentemente collegate all'uso di sepolcri monumentali.

Immagine
Famiglie e persone

Galeazzo Capialbi

Collezioni di antichità

La scultura era stata incastonata, insieme ad altri materiali antichi, dei quali restano oggi in sito due iscrizioni (CIL X 66, 82) e un torsetto di Eracle bambino, da Galeazzo Capialbi nel palazzo che, con suo padre Giambattista, aveva potuto costruire su suolo pubblico presso la Porta di Piazza per concessione dei cittadini di Vibo Valentia (Paparo 1822).

Giuseppe Capialbi (1659, 33) attesta che la scultura era posta nell'angolo del palazzo più vicino alla piazza e, precisa, che presso di essa si vedevano numerose lapidi antiche (cfr. anche Bisogni 1710, 135 per CIL X 66); dunque la disposizione attuale sembra rispettare quella che, con buona probabilità, doveva essere la collocazione cinquecentesca del pezzo antico. La costruzione di raccordo tra il palazzo e l'arco pare però successiva, quindi le iscrizioni antiche murate in questo corpo edilizio e in stretta prossimità al ritratto, dovevano comparire in origine sulla faccia del palazzo rivolta verso la piazza - sempre adiacenti all'angolo - ed essere state recuperate quando questa fu obliterata dalla struttura più recente.

Note
Fonti iconografiche
Rilievi
Fonti e documenti

Capialbi 1659, 33:

[...] in angulo illius domus, qui est magis proximus dictae Ianuae Plateae, aspicitur caput quoddam incisum et sub levatum calvum, sub quo multi alii marmorei lapides inspiciuntur.

Bibliografia

La scultura è inedita.

 

Bisogni De Gatti 1710: Giuseppe Bisogni De Gatti, Hipponii, seu Vibonis Valentiae, vel Montis Leonis Ausoniae civitatis accurata historia, Neapoli 1710.


Capialbi 1659: Giuseppe Capialbi, Originis, situs, nobilitatis civitatis Montis Leonis Geographia historia eiusdem civitatis cum vita et moribus Hectoris Pignatelli, Neapoli 1659.


Johansen 2009: Flemming Johansen, "Les portraits de César", in César. Le Rhône pour mémoire, a cura di Luc Long, Pascale Picard, Arles 2009, 78-83.


Kleiner 1977: Diana E. Kleiner,  Roman group portraiture: the funerary reliefs of the late Republic and early Empire, New York 1977.

 

Kockel 1993:  Valentin Kockel, Porträtreliefs stadtrömischer Grabbauten. Ein Beitrag zur Geschichte und zum Verständnis des spätrepublikanisch-frühkaiserzeitlichen Privatporträts, Mainz 1993.

 

Megow 2005: Wolf-Rüdiger Megow, Republikanische Bildnis-Typen, Frankfurt am Main 2005.

 

Paoletti 1994: Maurizio Paoletti, "Occupazione romana e storia delle città", in Storia della Calabria antica. Età italica e romana, a cura di Salvatore Settis, 467-558.

 

Paparo 1822: Emmanuele Paparo, "Galeazzo Capialbi", in Domenico Martuscelli, Biografia degli uomini illustri del Regno di Napoli, vol. 9, Napoli 1822, 84-87.

 

Rosso 2009: Emanuelle Rosso, “Ritratto di Vespasiano”, in Divus Vespasianus. Il bimillenario dei Flavi, catalogo della mostra (Roma, 27 marzo 2009 – 10 gennaio 2010), a cura di Filippo Coarelli, Roma 2009, 402-403.

Allegati
Link esterni
SchedatoreStefania Tuccinardi
Data di compilazione14/02/2016 15:15:42
Data ultima revisione14/02/2018 13:56:01
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Reperto Archeologico/556