OggettoBenevento, rilievo a soggetto gladiatorio
Luogo di conservazioneBenevento
Luogo di reimpiegoBenevento
Luogo di provenienzaBenevento
Collocazione attuale

Benevento, campanile della cattedrale, sul lato sud.

Prima attestazione
MaterialeCalcare locale
Dimensioni
Stato di conservazioneLa lastra sembra spezzata all'altezza del petto del gladiatore.
CronologiaInizio I sec. d.C.
Descrizione

Il rilievo per l'attuale collocazione risulta di difficile descrizione. Ciò che si riesce a scorgere è la presenza di un gladiatore rivolto verso destra, di cui rimane la testa coperta da un elmo con calotta liscia, tesa sporgente sulla fronte e paragnatide a coprire le guance. In mano porta uno scudo semicilindrico, imbracciato a sinistra. Il guerriero probabilmente doveva essere proteso in uno scontro verso un avversario, portando il corpo verso destra. L'avversario molto probabilmente è conservato in un rilievo del Museo del Sannio. Il rilievo così ricomposto è ben confrontabile con uno proveniente da Castrum Novum a Santa Marinella (RM) e conservato a Civitavecchia, di origine funeraria e datato all'inizio del I sec. d.C.  (Sangue e arena 2001, 356, cat. n. 71).

Il rilievo, come gli altri di medesimo soggetto, sono stati da sempre riferiti alla decorazione dell'anfiteatro (vd. da ultimo Augenti 2001, p. 72). Dell'anfiteatro, tuttavia, non si conosce nulla, neanche accenni provenienti dalla cultura antiquaria. L'esistenza di un edificio per spettacoli è però accertato dalla testimonianza di Tacito (XV, 34), il quale racconta che l'imperatore Nerone assistette a Benevento a giochi gladiatori su invito di Vatinio nel 64 d.C. Ulteriore conferma è data da un'epigrafe funeriaria conservata al Museo del Sannio, che menziona due gladiatori, Purpurio e Filemazio, entrambi retiarii (scheda su EDR qui). La completa assenza di attestazioni archeologiche riferibili all'anfiteatro potrebbe far pensare che l'edificio che ospitò l'imperatore Nerone fosse in legno, come d'altronde erano quelli di Roma prima della costruzione dell'anfiteatro flavio. 

Il frammento, come gli altri attestati a Benevento, tra l'altro reimpiegati tutti in edifici posti al di fuori delle mura della città romana, potrebbe essere riferibile ad un monumento funerario. Rilievi di questo genere sono ben attestati sia per sepolture di cittadini romani, o liberti evidentemente, sia per gladiatori.

La strettissima connessine che lega l'iconografia dei munera gladiatoria con il mondo funerario si rispecchia direttamente nelle sue origini. Già a partire dal IV sec. a.C. sono attestati combattimenti tra uomini in occasione della celebrazione dei funerali delle classi aristocratiche. Spostandosi successivamente dall'ambito privato a quello pubblico, la rappresentazione di combattimenti gladiatori sulle tombe si lega alla volontà di autocelebrazione del defunto, nel ricordare gli atti di evergetismo compiuti in vita per la cittadinanza attraverso l'organizzazione dei munera (in generale vd. da ultimo Papini 2004; sulle rappresentazioni di ambito funerario vd. La Paglia 2011).

Immagine
Famiglie e persone
Collezioni di antichità
Note
Fonti iconografiche
Rilievi
Fonti e documenti
Bibliografia

Augenti 2001: Domenico Augenti, Spettacoli del Colosseo nelle cronache degli antichi, Roma 2001.

 

La Paglia 2011: Silvio La Paglia, Spectaculum mortis. I rilievi gladiatori di ambito funerario in Italia, Tesi di Laurea, Università Federico II, 2011.

 

Papini 2004: Massimiliano Papini, Munera gladiatoria e venationes nel mondo delle immagini, MemLinc 9, 19, 2004, pp. 5-221.


Rotili 1986: Marcello Rotili, Benevento romana e longobarda: l'immagine urbana, Benevento 1986, pp. 22, 57, tav. XV, 3.


Sangue e arena 2001: A. La Regina (a cura di), Sangue e arena, Milano 2001.

Allegati
Link esterni
SchedatoreLuca Di Franco
Data di compilazione21/06/2014 21:32:21
Data ultima revisione03/08/2014 18:55:20
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Reperto Archeologico/392