OggettoBenevento, obelisco di piazza Papiniano
Luogo di conservazioneBenevento
Luogo di reimpiegoBenevento
Luogo di provenienzaBenevento
Collocazione attuale

L'obelisco è eretto come monumento al centro di piazza Papiniano.

Prima attestazione

La prima attestazione risale al 1599, due anni dopo la sua collocazione davanti alla cattedrale, poiché compare in un disegno.

Materialegranito rosso egiziano (granito di Assuan)
Dimensioni
Stato di conservazione

L'obelisco risulta ricomposto da più pezzi pertinenti fra loro tranne uno

Cronologia88 d.C.
Descrizione

L'obelisco, in granito rosso di Assuan, si trova oggi presso Piazza Papiniano, dove fu collocato nel 1872, mentre precedentemente era stato ricomposto, dopo il suo rinvenimento, di fronte la cattedrale nel 1597 (Meomartini 1899, p. 485). Sulle quattro facce del monolite si conserva l'iscrizione in geroglifico egiziano, la quale fornisce diverse informazioni (Erman 1896; Müller 1969; Iversen 1973). Si tratta di geroglifici databili in epoca post-tolemaica, i quali sono chiari nell'affermare che si tratta di ex-voto "pro salute et reditu" dell'imperatore Domiziano per la campagna contro i daci (Bresciani 1986, p. 83).

L'obelisco, quindi, non fu reimpiegato come spesso accadeva, bensì realizzato ad hoc. Importante è la menzione del dedicante, colui che finanziò la ricostruzione dell'Iseo, di cui l'obelisco faceva parte. Si tratta di Titus Iulius Lupus, la cui giusta lettura si deve a Edda Bresciani dopo una serie di cattive interpretazioni dei geroglifici (Lucilius Rufus, Rutilius Lupus, Lucilius Lupus; su questo vedi anche Adamo Muscettola 1994, Iasiello 1997, Torelli 2002, pp. 186-187). Questo personaggio è ben noto anche dalle fonti letterarie: Beneventano di Nascita tra il 71-72 e il 72-73 d.C., sotto l'imperatore Vespasiano, fu Praefectus Aegypti. In virtù dei suoi stretti rapporti con l'Egitto, Lupus ebbe la possibilità di onorare l'imperatore filoisiaco Domiziano di un monumento di grande valore ideologico. Lo stesso Domiziano, all'inizio del suo regno, aveva fatto realizzare e iscrivere un obelisco per abbellire il ricostruito tempio di Iside nel Campo Marzio (Bresciani 1986, pp. 84-85).

Il monumento faceva parte della decorazione del tempio di Iside insieme ad un altro di identica fattura, i cui frammenti erano conservati nel Palazzo Arcivescovile e un altro fu rinvenuto nel giardino di Palazzo De Simone nel 1892 e tutti portati al Museo del Sannio (Meomartini 1889, p. 485), ed altri materiali conservati sempre al Museo del Sannio, rinvenuti a più riprese (nei pressi dell'ex convento di S. Agostino nel 1904; presso piazza Cardinal Pacca; in via Rummo; nell'area dell'arco del Sacramento, vd. Torelli 2002, p. 189, nota 72). Secondo Müller (Müller 1971), sulla base dell'analisi dei materiali rinvenuti, esisterebbero tre edifici dedicati a culti egizi: il primo probabilmente realizzato già nel I sec. a.C. e dedicato ad Iside Pelagia, un secondo di età domizianea dedicato ad Iside ed un santuario dedicato ad Osiride-Canopo, di cui si conserva il ricordo in un epigrafe (CIL IX, 1685).

La zona in cui sorgeva il tempio potrebbe essere non lontana dalla cattedrale, visti i luoghi di rinvenimento delle sculture egizie (sul culto di Iside a Benevento e in Italia vd. da ultimo Pirelli 2007 e Gasparini 2007). 

Immagine
Famiglie e persone
Collezioni di antichità
Note

Trasportato nel 1597 davanti alla cattedrale (De Nicastro, Benevento sacra, manoscritto, p. 89; cit. da Meomartini 1899, p. 485). Proveniente dal tempio di Iside fatto costruire a Benevento da Lucilio Rufo.

Fonti iconografiche

La collocazione davanti alla cattedrale, oltre che dalle fonti scritte, è attestata da un disegno del 1599, dove sono raffigurati anche la cattedrale e il suo campanile.

Rilievi
Fonti e documenti
Bibliografia

Adamo Muscettola 1994: Stefania Adamo Muscettola, "I flavi tra Iside e Cibele", La parola del passato, 49, 1994, 97-99.


Bresciani 1986: Edda Bresciani, "Tra Egitto e Roma. Aspetti della cultura egiziana in rapporto col mondo romano", in Gli interscambi culturali e socio-economici fra l’Africa settentrionale e l’Europa mediterranea, Atti del congresso internazionale di Amalfi, 5-8 dicembre 1983, Napoli 1986, 83-98.


Erman 1896: A. Erman, "Obelisken Röm. Zeit. Die Obelisken von Benevent", Zeitschrift für Ägyptische Sprache, 34, 1896, 149-158.


Gasparini 2007: Valentino Gasparini, "Santuari isiaci in Italia: criteri e contesti di diffusione", in Religioni in contatto nel Mediterraneo antico. Modalità di diffusione e processi di interferenza, Atti del 3° incontro su "Le religioni orientali nel mondo greco e romano (Loveno di Menaggio, Como, 26-28 maggio) (=Mediterranea, 4 , 2007), 65-87.


Iasiello 1997: Italo M. Iasiello, "Marco Rutilio Lupo", in Iside, il mito, il mistero, la magia, Catalogo della mostra, Milano 1997, 179-180.


Iversen 1973: E. Iversen, "The inscriptions from the obelisks of Benevento", Acta Orientalia, 35, 1973, 15 ssg.


Meomartini 1889: Almerico Meomartini, I monumenti e le opere d'arte della città di Benevento, lavoro storico, artistico, critico, Benevento 1889.


Müller 1969: Hans Wolfgang Müller, Beneventum, MÄS 16, 1969, 10-11.


Müller 1971: Hans Wolfgang Müller, Il culto di Iside nell’antica Benevento: catalogo delle sculture provenienti dai santuari egiziani dell’antina Benevento nel Museo del Sannio, 1971 


Pirelli 2007: Rosanna Pirelli, "Il culto di Iside a Benevento", in Egittomania. Iside e il mistero, Catalogo della mostra (Napoli, Museo Archeologico Nazionale. 12 ottobre 2006-26 febbraio 2007), a cura di Stefano De Caro, Milano 2006, 129-143.

 

Rotili 1986: Marcello Rotili, Benevento Romana e Longobarda, Ercolano 1986, tav. XXV, 1.


Torelli 2002: Marina R. Torelli, Benevento romana, Roma 2002.

Allegati
Link esterni
SchedatoreLuca Di Franco
Data di compilazione25/03/2013 10:35:08
Data ultima revisione06/11/2016 14:36:55
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Reperto Archeologico/271