OggettoFondi, Cattedrale, Trittico della Madonna col Bambino, Onorato II Caetani orante, San Pietro e San Paolo
Luogo di conservazioneFondi
Collocazione originariaFondi
Materialetempera su tavola
Dimensioni280 cm x 165 cm
Cronologia1476
AutoreAntoniazzo Romano
Descrizione

Il trittico è un’opera di eccellente qualità e in stato di conservazione tutto sommato discreto, fatte salve alcune cadute di colore e del fondo oro, e la perdita delle porzioni laterali della cornice originale.  

Il pannello centrale raffigura la Vergine col Bambino in trono e ai suoi piedi Onorato II Caetani orante: un intenso e veritiero ritratto di profilo (a cui avrebbe fatto eco quello marmoreo nella lunetta di Santa Maria Assunta). Nel pannello di destra compare San Paolo e a sinistra San Pietro, a cui è dedicata la ex-cattedrale, e ciò si lega al fatto che la pala fu commissionata per la Cappella della Croce della Cattedrale di San Pietro, nella quale ancora oggi si trova.

La firma sul gradino del trono della Vergine ne comunica a chiare lettere l'autore, Antoniazzo Romano, mentre l'iscrizione su fondo nero che corre alla base del trittico dà informazioni sul committente, Onorato II Caetani, e sulla data d'esecuzione. Per alcune cadute di colore la data non è più leggibile, e ampio è stato il dibattito sulla datazione dell'opera (di cui appresso), fino al recente ritrovamento di Giovanni Pesiri (in corso di stampa), il quale ha rintracciato una trascrizione della dedica nel De familia Caietana dell'abate Costantino Caetani (Roma, Biblioteca Universitaria Alessandrina, ms. 104, c. 117r; notizia anticipata da Anna Cavallaro in Antoniazzo 2013, 85), che andrà completata con la datazione maggio 1476.

Lo studio di questo dipinto è andato di pari passo con quello del trittico dell’Anunciazione di Cristoforo Scacco (che oggi si trova nella stessa cappella, ma che in origine era destinato all’Annunziata); ciò ha avuto peso anche sulla sua datazione (fino al 2013 molto dibattuta) e sulle riflessioni sulle influenze stilistiche. Tenendo qui a mente che il trittico di Scacco era erroneamente considerato datato al 1499, Fogolari (1902) collocava il dipinto di Antoniazzo verso la fine del ’400; Negri Arnoldi (1965), invece, pensava incorrettamente che Scacco avesse sostituito nella cappella il quadro di Antoniazzo, che quindi considerava ben precedente (cfr. Vasco Rocca in Fondi 1981, 74). Negri Arnoldi lo data tra il 1475 e il 1479, ossia tra gli anni di collaborazione di Antoniazzo con Ghirlandaio a Roma, e l’inizio della ricostruzione del convento di San Francesco a Fondi, che avrebbe distolto l’attenzione di Onorato II e avrebbe portato le sue commissioni dalla cattedrale a San Francesco appunto (datazione confermata dalla Vasco Rocca). Precisando che quest’ultima argomentazione non mi pare pienamente valida, poiché Onorato portò avanti un capillare piano di mecenatismo e magnificenza per tutta la città di Fondi durante il suo lungo 'principato' (1441-1491), il periodo indicato da Negri Arnoldi (gli anni '70) si è rivelato quello giusto per più ragioni. Innanzitutto il termine post quem è la costruzione della Cappella della Croce, che va datata tra il 1441 (anno della morte di Cristoforo Caetani al quale Onorato fece erigere il monumento funebre) e il 1473 (quando si costruiva il campanile che insiste su quello spazio). Vicinissima alla soluzione era arrivata la sensata proposta cronologica di Casanova (1976, 54), che datava il trittico poco dopo il 1476, quando alla cattedra fondana veniva data da Sisto IV a Pietro Caetani, che sicuramente avrebbe agevolato Onorato nei suoi progetti per la cappella di famiglia.

Dal punto di vista stilistico, valutando l’influenza su Scacco, molti studiosi (cfr. Vasco Rocca in Fondi 1981, 88, nota 11) hanno insistito sul fatto che Cristoforo dovesse avere a disposizione il trittico di Antoniazzo e a lui si fosse ispirato; tuttavia datando – erroneamente – l’Annunciazione di Scacco al 1499 non era difficile collocare prima l’opera del Romano. Alla luce della nuova cronologia del dipinto di Scacco, che abbiamo datato a cavallo tra gli anni '70 e '80, l’opera di Antoniazzo potrà cadere in un periodo quasi contemporaneo ed è ben plausibile che trittico di Antoniazzo (probabilmente inviato da Roma) non abbia relazione alcuna con quello di Scacco (invece inviato da Napoli).

Più tardi il fratello di Onorato, Giordano Caetani vescovo di Capua, avrebbe ordinato ad Antoniazzo una pala per la propria cappella funeraria che stava predisponendo nella cattedrale campana. La cronologia di questa pala è molto controversa a causa di una data iscritta che esisteva ma che è stata compromessa da pesanti restauri; ad ogni modo si collocherebbe tra la fine degli anni '80 e il primo lustro dei '90.

Immagine
CommittenteOnorato II Caetani
Famiglie e persone

Cristoforo Scacco

Pietro Caetani vescovo di Fondi

Onorato II Caetani (conte di Fondi, 1441-1491)

Giordano Caetani vescovo di Capua

Iscrizioni

sul gradino del trono della Vergine: "ANTONIATUS ROMANUS PINXIT";

e quasi a mo’ di piccola predella: "HONORATUS CAE[TA]NUS SECUNDUS // DE ARAGONIA FUNDORUM COMES REGNI // SICILIE LOGOTHETA ET PROTHONO/TARIU[S] AD HONOREM DEI // MATRIS PIISSIME HOC FIERI FECIT // [OPU]S [A(NNO) D(OMINI) MCCCCLXXVI] M[ENSE] MADI[I] IND[ICTIONE] X".

Stemmi o emblemi araldici
Note
Fonti iconografiche
Fonti e documenti
Bibliografia

Antoniazzo 2013: Antoniazzo Romano Pictor Urbis 1435/1440-1508, catalogo della mostra (Roma, Galleria Nazionale d'Arte Antica), a cura di Anna Cavallaro e Stefano Pedrocchi, Cinisello Balsamo (Milano) 2013, 84-85 scheda n. 9 (di Anna Cavallaro).

 

Casanova 1976: M. L. Casanova, Arte a Gaeta, Firenze 1976.

 

Fogolari 1902: Gino Fogolari, “Cristoforo Scacco da Verona pittore: a proposito di un trittico del R. Museo Nazionale di Napoli”, Le Gallerie Nazionali Italiane, 5, 1897-1902, 188-207.

 

Fondi 1981: Fondi e la signoria del Caetani, a cura di Francesco Negri Arnoldi, Amalia Pacia, Sandra Vasco Rocca, Roma 1981.

 

Negri Arnoldi 1965: Francesco Negri Arnoldi, “Maturità di Antoniazzo”, Commentari, 1965, 225-227.

 

Pinto 2009: Medea Pinto, “La chiesa di San Pietro Apostolo a Fondi”, Palladio, 43, 2009, 77-94.

Allegati
Link esterni
SchedatoreFernando Loffredo
Data di compilazione07/08/2012 11:11:31
Data ultima revisione12/11/2016 19:25:15
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/5