OggettoConversano, Santa Maria dell'Isola, statua di Caterina del Balzo Orsini
Luogo di conservazioneConversano
Collocazione originariaConversano
Materialepietra calcarea dipinta
Dimensioni
Cronologia
AutoreNuzzo Barba
Descrizione

La statua, che si trova nel presbiterio di Santa Maria dell'Isola a Conversano, raffigura Caterina del Balzo Orsini, moglie di Giulio Antonio Acquaviva. La contessa è raffigurata con le mani giunte in atto di pregare e lo sguardo rivolto verso il basso.

L'opera va in coppia con la statua genuflessa di Giulio Antonio Acquaviva. Le due statue, delle stesse dimensioni e dello stesso materiale, erano orientate verso l'altare maggiore che in origine ospitava l'icona trecentesca della Vergine con Bambino, racchiusa in un'edicola commissionata dallo stesso Giulio Antonio Acquaviva, databile a prima del 1479. Anche le statue potrebbero datarsi a un periodo compreso tra il 1463, anno di fondazione della chiesa, e il 1479.

La statua attualmente è poggiata su un sostegno a sbalzo in pietra moderno, ma in origine potrebbe essere stata collocata a terra.

Immagine
CommittenteGiulio Antonio Acquaviva
Famiglie e persone

Caterina del Balzo Orsini

Giulio Antonio Acquaviva

Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici
Note

La statua di Caterina del Balzo Orsini rientra in una serie di statue votive o funerarie in cui l'effigiato è rappresentato in dimensioni naturali, genuflesso e in atto di pregare, tutte riconducibili a circa la metà del XV secolo, all'ambito pugliese e legate alla committenza Del Balzo-Orsini. Rientrano in questo gruppo la statua di Raimondello del Balzo nella chiesa di Santa Caterina d'Alessandria a Galatina, quella di Tristano Chiaromonte a Copertino, quella di Giovanni Antonio Orsini del Balzo nella chiesa di Sant'Antonio a Taranto. Attualmente non conosciamo altre statue di donne simili, e di rappresentazioni di coppie di coniugi. Statue genuflesse di Giulio Antonio Acquaviva e Caterina del Balzo Orsini erano collocate ai lati del grande polittico sull'altare della Cattedrale di Noci.

Questo insieme di statue, della stessa tipologia e riconducibile allo stesso tipo di committenza nobiliare, costituisce un valido precedente della statua che ritrae il cardinale Oliviero Carafa nella Cappella del Succorpo nella Cattedrale di Napoli.

Fonti iconografiche
Fonti e documenti
Bibliografia

Gambacorta 1971: Antonio Gambacorta, “Artisti salentini dei secc. XIV-XVIII in Terra di Bari”, in Studi di storia pugliese in onore di Nicola Vacca, Galatina 1971, 203-244.

 

Gelao 1987: Clara Gelao, “Ancora su Nuzzo Barba a Conversano. Un’ipotesi sulla sua formazione”, in Storia e cultura in Terra di BariStudi e ricerche, Galatina 1986 (1987), 27-42.

 

Gelao 1988: Clara Gelao, “L’attività di Nuzzo Barba a Conversano e le influenze veneto-dalmate nella scultura pugliese del Rinascimento”, Saggi e memorie di storia dell’arte, 16, 1988, 9-19.

 

Gelao 1996: Clara Gelao, “Monumenti funerari cinquecenteschi legati alla committenza degli Acquaviva d’Aragona”in Territorio e feudalità nel Mezzogiorno rinascimentale, Atti del I Convegno Internazionale di studi sulla casa Acquaviva d’Atri e di Conversano (Conversano, Atri, 13-16 settembre 1991), a cura di Caterina Lavarra, Galatina 1996, 303-348.

 

Gelao 2004: Clara Gelao, “La scultura pugliese del Rinascimento. Aspetti e problematiche”, in Scultura del Rinascimento in Puglia, Atti del Convegno Internazionale (Bitonto, 21-22 marzo 2001), Bari 2004, 11-53.

Allegati
Link esterni
SchedatoreBianca de Divitiis
Data di compilazione04/02/2014 09:56:51
Data ultima revisione12/02/2017 17:32:28
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/432