Oggetto | Troia, Cattedrale, affresco della Dormitio Virginis | |
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Luogo di conservazione | Troia | |
Collocazione originaria | Troia | |
Materiale | affresco | |
Dimensioni | ||
Cronologia | XIV secolo | |
Autore | ||
Descrizione | L’affresco occupa la parete alla destra dell’altare maggiore della Cattedrale di Troia, e che in origine dovette ospitare l’altare dedicato all’Assunzione della Vergine. La raffigurazione è suddivisa in tre scene: a partire dal basso, si hanno la Dormitio Virginis, il Cristo benedicente con la Madonna entro la mandorla, e l’Incoronazione della Vergine. Il testo è tratto dai Vangeli apocrifi, com’è testimoniato dalla presenza di alcuni personaggi non usuali nelle raffigurazioni della Dormitio tratte dai Vangeli canonici. Tra queste, va sottolineata, proprio nell’episodio della morte della Vergine, l’immagine dell’ebreo Gefonia (anche noto come Ruben), al quale San Pietro riattaccò miracolosamente le mani che un angelo gli aveva tranciato per aver toccato il feretro della Madonna. | |
Immagine | ![]() | |
Committente | ||
Famiglie e persone | ||
Iscrizioni | ||
Stemmi o emblemi araldici | ||
Note | Si suole identificare il committente con il cavaliere Innocenzo da Imola, ricordato in un’iscrizione murata sulla parete destra dell’ambiente che ospita il dipinto. Da essa sappiamo che Innocenzo, il quale aveva donato un mulino al Capitolo della Cattedrale, morì nel 1514. Al medesimo personaggio si riconduce anche lo stemma, dalla foggia tardo-quattrocentesca, che compare nell’angolo inferiore sinistro dell’affresco. Da una coppia di documenti conservati nella Biblioteca comunale di Troia, e datati 1499 e 1505, si sa che Innocenzo comparve come garante di un accordo stipulato tra il clero e l’autorità comunale attraverso cui si stabilivano gli emolumenti dovuti al Capitolo per la sepoltura dei non abbienti. Assieme ad Innocenzo da Imola, garante per tale accordo era Ettore de' Pazzis, uno dei tredici combattenti della Disfida di Barletta, nonché committente di uno degli altari eretti in Cattedrale ed oggi nella chiesa di San Giovanni Evangelista. Durante la visita pastorale del 1595 compiuta dal vicario del vescovo Felice Siliceo, l’affresco fu reputato “rozzo e non artistico”, e se ne ordinò il restauro da farsi entro due mesi (Mastrulli). | |
Fonti iconografiche | ||
Fonti e documenti | ||
Bibliografia | Iamele 2005: Guido Iamele, La 'Dormitio Virginis' della Cattedrale di Troia: datazione, attribuzione e committenza dell’affresco, Lucera 2005.
Mastrulli 1985: Rolando Mastrulli, Elementi di arte barocca nella Cattedrale di Troia, Foggia 1985. | |
Allegati | ||
Link esterni | ||
Schedatore | Paola Coniglio | |
Data di compilazione | 02/12/2013 23:12:36 | |
Data ultima revisione | 21/02/2017 11:56:39 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/400 |