Oggetto | Venosa, Cattedrale, tomba di Maria Donata Orsini | |
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Luogo di conservazione | Venosa | |
Collocazione originaria | Venosa | |
Materiale | marmo | |
Dimensioni | ||
Cronologia | 1485 | |
Autore | ||
Descrizione | Il monumento è conservato nella cripta della Cattedrale di Venosa, e commemora Maria Donata Orsini del Balzo, duchessa di Venosa e moglie di Pirro del Balzo, morta nel 1485. Eretta per volere della figlia Isabella del Balzo, che di lì a breve sarebbe diventata regina di Napoli perché sposa di Federico, la tomba non si presenta oggi con la sua facies originaria a causa di manomissioni causate da spostamenti occorsi nel tempo. Il Lauridia (1972, 75) ne ricorda almeno due: il primo dalla chiesa francescana di Santa Maria della Pace a quella di San Biagio, ed il secondo da quest’ultima alla Cattedrale, nell’odierna collocazione. Il sepolcro è costituito da un’edicola sorretta da colonnine decorate da bei capitelli a crochet all’interno della quale è custodita la lastra tombale della defunta. Maria Donata indossa il saio francescano che ne ricopre interamente il corpo, ricadendo sui suoi piedi con pieghe dure e pesanti. Una maggiore morbidezza sembra percepirsi nel trattamento della larga cappa e sul volto di Maria Donata, sebbene non si avverta una particolare cura nella resa dei dettagli fisionomici. | |
Immagine | ![]() | |
Committente | Isabella del Balzo | |
Famiglie e persone | ||
Iscrizioni | "MARIAE DONATAE DE URSINIS DE BALCIO PYRRHI DE BALC. COMERTINI MONTIS CAVEOSI VIGILIAR. ACERRAR. QUE COMITIS VENUSIAE / ATQUE ANDRIAE DUCIS ALTAMURAE PRINCIPIS ET REGNI HUIUS / MAGNI CONOSTABILIS CONIUGI DIGNISSIME CLEMENTIE IV / STICIE RELIGIONIS OMNIUMQUE MATRONA LIUM LAUDUM EX EM/PIO INCOMPARABILI YSABELLA DE BALC. DE ARAGONIA FILIA EX IRI / US VESTITIBUS NATU MINIMA SUMPTU MAGIS PRO LOCO / QUAM PRO INSIGNI SUA INPARENTEM PIETATE PONI IUSSIT / IX AN. LIIII OBIIT AN. D. MCCCCLXXXV". | |
Stemmi o emblemi araldici | ||
Note | La Grelle Iusco (1981/2001, 61) ha avanzato l’ipotesi che la Pietà conservata nella Cattedrale possa appartenere al medesimo complesso funerario fatto erigere da Isabella per la propria madre Maria Donata. La studiosa ha altresì proposto quale possibile artefice dell’impresa lo scultore lucano Francesco da Sicignano, molto attivo nella propria terra d’origine nei primi decenni del Cinquecento. La firma di questo artefice comparirebbe sul bordo sinistro della lastra recante un’Annunciazione e custodita a Tursi nella Chiesa Madre, nonché su uno dei due leoni collocati ai lati del portale della chiesa dell’Annunziata a Maratea (1513 circa). Sulla base di tali opere firmate, la Grelle Iusco ha dunque tentato una parziale ricostruzione del catalogo di questo ancora ignoto lapicida, ascrivendogli l’altorilievo con la Madonna col Bambino in trono tra angeli (1519) in Santa Maria del Sepolcro a Potenza e confermando l’attribuzione, già avanzata da Francesco Abbate (1990), dei rilievi del portale di San Biagio ad Ottati. Emergerebbe dunque la personalità di un maestro locale volto a riproporre, un po’ anacronisticamente, temi e motivi figurativi alla Baboccio da Piperno, scultore che egli poté di certo vedere e apprezzare nella capitale del Regno. Un modello locale per il monumento di Maria Donata Orsini è la tomba di Alberada nell'abbazia della Santissima Trinità. | |
Fonti iconografiche | ||
Fonti e documenti | ||
Bibliografia | Abbate 1990: Francesco Abbate, in Il Cilento ritrovato. La produzione artistica nell’antica diocesi di Capaccio, cat. mostra (Padula), Napoli 1990.
D’Urso 1842: Riccardo d’Urso, Storia della città di Andria dalla sua origine sino al corrente anno 1841, Napoli 1842, 115.
Grelle Iusco 1981/2001: Arte in Basilicata, a cura di Anna Grelle Iusco, ristampa anastatica dell’edizione 1981, con note di aggiornamento di Anna Grelle e Sabino Iusco, Roma 2001.
Lauridia 1972: Emanuele Lauridia, Il castello aragonese di Venosa, Bari 1972. | |
Allegati | ||
Link esterni | ||
Schedatore | Fernando Loffredo, Paola Coniglio | |
Data di compilazione | 25/08/2013 14:16:41 | |
Data ultima revisione | 18/02/2017 20:17:58 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/366 |