OggettoAeclanum, ponte romano
LuogoAeclanum
TipologiaPonte romano
Nome attualePonte Appiano o Appio; 'Ponte Rotto'
Nomi antichi
Materiali e tecniche edilizie
DimensioniLung. totale del ponte: 170 m
Stato di conservazione

Persi i frangiflutti; perdute alcune pile; restauro del basamento realizzato verso la seconda metà del XX secolo.

Immagine
CronologiaII secolo d. C.
Fattori di datazione

Tecniche edilizie in uso

Storia e trasformazioni medievali e moderne

Il ponte è indicato lungo il percorso della Tabula Peuntingeriana (XII-XIII secolo).

L. Giustiniani, nel XVIII secolo, lo ricorda in condizioni di rudere: ''sul Calore Beneventano furono costruiti diversi ponti, non tutti oggi esistenti. Per la via, che mena ad Apice, eravi un ponte detto Appio, e ne appariscono gli avanzi, e la stessa via passava ad Eclano''.

Dagli scritti di A. Meomartini si evince che rimanevano a fine Ottocento solo parti di un’arcata, la centrale, unica superstite delle cinque maestose arcate che lo componevano: ''il ponte era a schiena nel mezzo. Le pile e le testate eran di massi lapidei, le arcate, i timpani ed i muri di accompagnamento avevano il rivestimento in mattoni. Sulla sponda sinistra avanza un buon pezzo della testata, sulla quale si elevano a torre due pilastri rivestiti di mattoni per ciascuna facciata, racchiudenti un incasso rivestito di opera reticolata con quadrucci calcarei di lato m.07 e di coda m.0.20. L’opera reticolata è innestata negli angoli ai pilastri con morse di mattoni. I laterizii di rivestimento sono triangolari per la più gran parte, con l’ipotenusa, sul fronte, di m. 0.285; quelli i quali, a costante altezza, spianano la muratura emplecton, son quadri, di lato m. 0.60, di spessore m.0.05. L’emplecton è fatto di ciottoli di fiume. Questo ponte è certo dell’epoca imperiale, e probabilmente fu opera o di Traiano o di Adriano, ma piuttosto del primo, essendo di costruzione affatto identica a quella del ponte delle Chianche sotto Buonalbergo, il quale, come vedremo, fu da lui costruito''.

Famiglie e persone
Descrizione

Ponte d'epoca imperiale costruito sul fiume Calore per consentire il passaggio della via consolare Appia sul torrente Mela, che congiungeva Benevento con il centro romano di Eclanum. 

L'opera ingegneristica consta di otto archi, di cui quattro centrali, alti tra i 13 e i 14 m, con un'ampia campata, e quattro laterali, di dimensioni inferiori che sostenevano le sostruzioni della rampa di accesso che prevedeva un percorso non rettileneo ma leggermente ricurvo.

Restano due sostruzioni a sinistra del fiume e una pila centrale. Sono persi i rostri frangiflutti, mentre si conserva il basamento dei piloni realizzati in opera quadrata e rivestiti in blocchi di pietra calcarea.

Il paramento delle arcate è eseguito nella parte sommitale da blocchi in laterizio. Una delle pile è realizzata attraverso il recupero di materiali lapidei di riuso: cornici, un frammento di colonna, un capitello corinzio, basoli, materiali probabilmente rinvenuti nell'area antistante e  impiegati in epoca tardoantica o altomedievale per restaurare alcune partiture del basamento che si erano danneggiate a causa della forza dell'acqua. Materiali analoghi vennero impiegati per la ricostruzione di un ponticello nei pressi di Apice (Quilici 1996, p. 286).

In base all'iscrizione (CIL, IX, 1159) che ricorda il rifacimento della via Appia, lungo il versante beneventano, sotto l'imperatore Traiano, Lorenzo Quilici ha proprosto in passato  la datazione della struttura al principio del II secolo d. C., per quanto l'uso dei bipedali potrebbe suggerire una precedente costruzione in età flavia.

Iscrizioni

Epigrafe rinvenuta nei pressi del ponte (Aurigemma 1911, p. 358)

 

Apparato decorativo

Frammenti di riuso provenienti da un monumento funerario: fregio dorico; capitello con lesena; blocco con un fasci.

Note

Il fiume, che nel corso del tempo ha variato leggermente il suo corso, ha invaso parte delle pile delle rampa laterale destra.

Fonti iconografiche
Piante e rilievi
Fonti e documenti

Tre fotografie del 1914 conservate nell'archivio della Fototeca Unione presso l'Accademia Americana di Roma, eseguite da E. Van Deman, testimoniano lo stato di conservazione del ponte all'inzio del secolo.

Bibliografia

Giustiniani 1793: L. Giustiniani, Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli, IX, Napoli 1793, p. 89-90

 

Meomartini 1896, A. Meomartini, Del cammino della Via Appia da Benevento al Ponte Appiano sul Calore, Benevento 1896

 

Meomartini 1889, A. Meomartini, I monumenti e le opere d’arte della città di Benevento,  Benevento 1889, 293

 

Aurigemma 1911: S. Aurigemma, "Apice. Iscrizione latina inedita riconosciuta in uno dei piloni di Ponterotto sul Calore, e frammenti architettonici", Notizie degli scavi di Antichità, 1911, 355-359

 

Galasso 1987: G. Galasso, "Strade, viabilità ed acquedotti nell’Irpinia romana", Irpinia, Avellino
1987

 

Quilici 1996: L. Quilici, "Evoluzione, tecnica nella costruzione dei ponti. Tre esempi tra età repubblicana e Alto Medioevo", in L. Quilici, S. Quilici Gigli (a cura di), Strade romane: ponti e viadotti, Roma 1996, 267-292

Link esterni
SchedatoreAngela Palmentieri
Data di compilazione01/06/2012 08:45:16
Data ultima revisione05/11/2016 14:23:45
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Monumento Archeologico/6