NomeAvella
TipoCittà
Luogo superioreCAMPANIA
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Luogo/77
OggettoAvella, castello
Tipologiacastello
Nome attualecastello
Immagine
Nomi antichi

castello

Cronologia

IX secolo: prime notizie dell'esistenza di una fortificazione.

XIII: rifacimenti.

1456: danni dovuti al terremoto.

1553-1555: il castello viene restaurato da Pietro Antonio Spinelli.

Autore
Committente
Famiglie e persone
Descrizione

La rocca è dominata dalla mole del mastio centrale a pianta circolare e circondata da due cinte concentriche di mura.

Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne
Storia e trasformazioni
Note
Fonti iconografiche
Piante e rilievi
Fonti/Documenti

Descrizione del 1603:

"Vi è [...] sopra un monte dalla parte di occidente lo castello con la cittadella e palazzo [...] nel quale vi è una torre grande con cortiglio. Una sala con otto camere in piano e molta altra comodità. Questa cittadella è murata con dodici altre torrette attorno dette mura per combattere e dentro vi sono da circa cento fochi distrutti e disabitati. Vi è anco la Parrocchia e cisterna grandissima, nella quale al presente vi è acqua freddissima, lo quale castello è fatto con grande artificio con mura altissime e grossissima spesa [...] vi sta lo castellano e vi si ponevano li carcerati di mala vita” (da Cordella 1997, p. 58).

Bibliografia

Capaccio  1607: Giulio Cesare Capaccio, "Abella", in Historia Neapolitana, (Neapoli 1607) ed. Napoli, suntibus Joannis Gravier, 1771, II, 476-480.

 

Cinquantaquattro 2000: Teresa Cinquantaquattro, “Abella, un insediamento della mesogaia campana: note di topografia”, Annali dell’Istituto Universitario Orientale di Napoli, sez. Archeologia e Storia Antica, 7, 2000, 61-85.

 

Cinquantaquattro, Camardo, Basile 2003: Teresa Cinquataquattro, Domenico Camardo, Francesco Basile, “Il Castello di Avella (AV): le indagini archeologiche sulla rocca”, in III Congresso Nazionale di Archeologia Medievale, (Salerno, 2 - 5 ottobre 2003),  a cura di Rosa Fiorillo, Paolo Peduto, Firenze 2003, 355-361.

 

Colucci 1999: Pasquale Colucci, “I signori di Avella dall’XI al XIII secolo”, Atti del Circolo Culturale B.G. Duns Scoto, nn. 23-25, 1999, 7-41.

 

Cordella 1997: Federico Cordella, “A guardia del territorio. Torri, castelli e fortezze. Il castello di Avella”, Campania Felix, n. 9, 1997, 56-60.

 

Cordella 2007: Federico Cordella, A guardia del territorio. Castelli ed opere fortificate dell'Ager nolanus, Nola 2007, 43-50

 

D'Anna: Ignazio D'Anna, Avella illustrata o sia l'origine de' popoli dopo la dispersione biblica e cananitica nella Campagna Felice si stabilirono in Avella coll'antico e moderno suo stato morale, politico e civile, Napoli 1782

 

Iannelli 1989, M. A. Iannelli, “Per uno studio del castello di Avella: il contributo della ricerca archeologica, in Il restauro dei castelli nell’Italia Meridionale, Caserta 1989, 159-175.

 

Luciano, Petillo 1985: Pietro Luciano, Francesco Petillo, Il castello di Avella. Notizie storico-documentare e progetto di restauro conservativo e ripristino funzionale, Marigliano 1985

 

Mommsen 1883: Theodor Mommsen, “Abella”, in Inscriptiones Bruttiorum, Lucaniae, Campaniae, Siciliae, Sardiniae latinae. Pars I, Inscriptiones Bruttiorum Lucaniae Campanie, Berolini 1883, 136-141.

 

Muollo, Coppola 1996: Giovanni Coppola, Giuseppe Muollo, “I castelli”, in Storia illustrata di Avellino e dell’Irpinia, II, Pratola Serra 1996, 434-438.


Napolitano 1922: Luigi Napolitano, Memorie archeologiche e storiche di Avella preceduti da alcuni cenni sulla questione etnografica, Castellammare di Stabia 1922


Remondini 1747-1757: Gianstefano Remondini, Della nolana ecclesiastica storia alla santità di nostro signore ... Benedetto 14. dedicata dal padre D. Gianstefano Remondini ... tomi 1-3. In Napoli, nella stamperia di Giovanni di Simone, 1747-57. [tomo Itomo IItomo III], I, 160, 273.


Link esterni

Scheda storica nel sito icastelli.it:

http://www.icastelli.it/castle-1236701461-castello_di_avella-it.php

SchedatoreFulvio Lenzo, Antonio Milone
Data di compilazione03/12/2012 11:30:30
Data ultima revisione05/11/2016 13:25:27
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/166
OggettoAvella, Collegiata di San Giovanni
Tipologia
Nome attuale
Immagine
Nomi antichi
Cronologia
Autore
Committente
Famiglie e persone
Descrizione
Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne
Storia e trasformazioni
Note
Fonti iconografiche
Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia
Link esterni
Schedatore
Data di compilazione20/08/2013 17:52:52
Data ultima revisione20/08/2013 17:52:52
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/493
OggettoAvella, palazzo ducale
Tipologiapalazzo
Nome attualepalazzo ducale
Immagine
Nomi antichi
Cronologia

1534: il palazzo viene edificato dai Colonna duchi di Avella (Cirillo 2008, p. 239).

1555: modificato dagli Spinelli (Cirillo 2008, p. 239).

1756-1757: interventi di ampliamento su progetto di Giuseppe Astarita.

1778-1799: interventi condotti da Antonio Grasso, ingegnere della famiglia Colonna, e da Antonio De Simone.

XIX secolo: altri interventi condotti dagli architetti Bartolomeo Grasso e Antonio Francesconi.

Autore
Committente

Girolamo Colonna duca di Avella edifica il nucleo primitivo nel 1534.

Carlo Spinelli ricostruisce integralmente il palazzo nel 1555.

Famiglie e persone

Girolamo Colonna, signore di Avella nel 1534, costruisce il palazzo;

Carlo Spinelli ricostruisce la residenza,

1578 il ducato di Avella viene acquistato da Ottaviano Cattaneo

feudo acquistato nel 1604 da Giovanni Andrea Doria principe di Melfi (in proprietà della famiglia Doria del Carretto fino al 1806)

Descrizione
Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego

sul piazzale antistante il palazzo sono:

cippo con iscrizione CIL, X, 1202

cippo con iscrizione CIL, X, 1217

cippo con iscrizione CIL, X, 1216

cippo con iscrizione CIL, X, 1211

frammento di statua.

Nel giardino restrostante:

frammento di iscrizione

frammento architettonico

statua di togato

Opere d'arte medievali e moderne

cippo con iscrizioni moderne e stemma

Storia e trasformazioni

 

Il palazzo viene edificato da Girolamo Colonna, signore di Avella nel 1534. Successivamente viene ricostruito da Carlo Spinelli, nell'ambito di un riassetto urbano che coinvolse l'intero abitato. Nel 1578 il ducato di Avella viene acquistato da Ottaviano Cattaneo, cui perviene anche il palazzo (Giustiniani 1797, p. 71). Il feudo è poi acquistato nel 1604 da Giovanni Andrea Doria principe di Melfi, e rimane in proprietà della famiglia Doria del Carretto fino al 1806.


Note
Fonti iconografiche

Archivio Privato Colonna, serie Archivio Tursi, vol. 234: progetto di ampliamento redatto dall'architetto Giuseppe Astarita (riprodotto in Cirillo 2008, p. 242).

Piante e rilievi
Fonti/Documenti

Capaccio  1607, p. 477:

“Munitissima in edito colle Arx cernitur, antiquo aedificio extructa, a Petro Antonio Spinello Seminariae Duce restaurata; qui cum Carolo filio Abellae pulchre confitos hortos condidit; in quibus haec praeclari animi monumenta legimus:

PETRO ANTONIO SPINELLO / COMITI SEMINARIAE / PATRI ERECTUM MDLXI.

Praeterea,

GENIO GRATIIS HILARITATI ANIMIS / LAETA AMOENITATE AC SECURA REMISSIONE / LEVANDIS / CAROLUS SPINELLUS DUX SEMINARIAE. 

Et

Ocia pulcher amat Phoebus, castaque sorores

 […]

Oblectatus iis vehementer est Philippus Cardinalis Spinellus Caroli filius, dum Abellam anima causa divertisset.” 

Bibliografia

Capaccio  1607: Giulio Cesare Capaccio, "Abella", in Historia Neapolitana, (Neapoli 1607) ed. Napoli, suntibus Joannis Gravier, 1771, II, 476-480.


Cirillo 2008: Ornella Cirillo, Carlo Vanvitelli. Architettura e città nella seconda metà del Settecento, Firenze 2008.


Colucci 1999: Pasquale Colucci, “I signori di Avella dall’XI al XIII secolo”, Atti del Circolo Culturale B.G. Duns Scoto, nn. 23-25, 1999, 7-41.

 

D'Anna: Ignazio D'Anna, Avella illustrata o sia l'origine de' popoli dopo la dispersione biblica e cananitica nella Campagna Felice si stabilirono in Avella coll'antico e moderno suo stato morale, politico e civile, Napoli 1782

 

Giustiniani 1797: Lorenzo Giustiniani, “Avella”, in Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli, 10 voll., II, Napoli 1797, 64- 73.

 

Mommsen 1883: Theodor Mommsen, “Abella”, in Inscriptiones Bruttiorum, Lucaniae, Campaniae, Siciliae, Sardiniae latinae. Pars I, Inscriptiones Bruttiorum Lucaniae Campanie, Berolini 1883, 136-141.


Napolitano 1922: Luigi Napolitano, Memorie archeologiche e storiche di Avella preceduti da alcuni cenni sulla questione etnografica, Castellammare di Stabia 1922


Remondini 1747-1757: Gianstefano Remondini, Della nolana ecclesiastica storia alla santità di nostro signore ... Benedetto 14. dedicata dal padre D. Gianstefano Remondini ... tomi 1-3. In Napoli, nella stamperia di Giovanni di Simone, 1747-57. [tomo Itomo IItomo III]
Link esterni
SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione10/12/2012 10:37:46
Data ultima revisione06/11/2016 12:38:49
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/236
OggettoAvella, San Pietro
Tipologiachiesa
Nome attualeSan Pietro
Immagine
Nomi antichi
Cronologia

1308: prima attestazione della chiesa 

Autore
Committente
Famiglie e persone
Descrizione

L'esterno presenta una facciata a due registri inquadrata da due torri campanarie gemelle. L'interno è strutturato a tre navate divise da arcate su pilastri.

Iscrizioni

In facciata, sopra il portale:

CIL, X, 1274

Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego

Clipeo marmoreo antico murato in facciata al di sopra del portale principale

iscrizione CIL, X, 1274

cippo lapideo con iscrizione (Avella 1996-1999, IX, 1565)

Opere d'arte medievali e moderne
Storia e trasformazioni
Note
Fonti iconografiche
Piante e rilievi
Fonti/Documenti

Rationes Decimarorum, nn. 4293, 4295.

Bibliografia

Avella 1996-1999: Leonardo Avella, Fototeca nolana. Archivio d'immagini dei monumenti e delle opere d'arte della città e dell'agro, Napoli 1996-1999, VIII, 1498-1499.

 

Della Corte 1928: M. Della Corte, “Avella. Ricognizione. Scoperte epigrafiche”, Notizie Scavi Arch., VI.2, 1928, 382-385.

 

Guadagni [1688] 1991:  Carlo Guadagni, Nola sagra, ed. a cura di Tobia R. Toscano, Massalubrense 1991, lib. IV, cap. 1.


Mommsen 1883: Theodor Mommsen, “Abella”, in Inscriptiones Bruttiorum, Lucaniae, Campaniae, Siciliae, Sardiniae latinae. Pars I, Inscriptiones Bruttiorum Lucaniae Campanie, Berolini 1883, 136-141.


Napolitano 1922: L. Napolitano, Memorie archeologiche e storiche di Avella, Napoli 1922.

 

Palmentieri 2009: Angela Palmentieri, “Avella e l’imago clipeata di Lucio Sitrio Modesto: un’indagine preliminare”, Annali dell’Istituto di Studi Storici, 24, 2009, 21-45.

 

Remondini 1747-1757: Gianstefano Remondini, Della nolana ecclesiastica storia, 3 voll., Napoli 1747-1757, I, 280-283.

Link esterni
SchedatoreFulvio Lenzo, Angela Palmentieri
Data di compilazione26/09/2012 13:28:16
Data ultima revisione05/11/2016 14:22:31
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/133
OggettoAvella, anfiteatro
TipologiaAnfiteatro romano
Nome attuale
Nomi antichi
Materiali e tecniche edilizieOpera reticolata; opera laterizia
Dimensioni106 x 77 m
Stato di conservazione

Restano le fondazioni dei muri radiali e parte dell'alzato. Perduto il rivestimento marmoreo.

Immagine
CronologiaI secolo a. C.
Fattori di datazione

Tecniche edilizie in uso; epigrafi.

Storia e trasformazioni medievali e moderne
Famiglie e persone
Descrizione

Anfiteatro posizionato in area extraurbana costruito nei pressi delle mura difensive sul modello dell'anfiteatro di Pompei. L'anfiteatro di Avella si caratterizza per un'orientamento dell'asse maggiore in direzione sud ovest - nord est, non in asse rispetto al circuito viario antico.

L'impianto ellittico è delimitato esternamente da due anelli semicircolari uniti da murazioni ad angolo retto. L'edificio presenta due ingressi monumentali; lungo l'asse maggiore dell'ellisse si conservano i due vomitoria. I paramenti in opera reticolata sono stati saccheggiati nel corso del tempo dei resti del rivestimento marmoreo. 

La raffigurazione dell'edificio compare a lato di una base di statua, reimpiegata dalla metà del XVI secolo dinanzi al palazzo ducale di Avella. 

Iscrizioni
Apparato decorativo

Epigrafi latine (inedite)

Testa ritratto di principe giulio claudio (Palmentieri 2009).

Basi di statua 

Note

La presenzza dell'anfiteatro ad Avella è citata da Costo 1613, 220.

Fonti iconografiche
Piante e rilievi
Fonti e documenti
Bibliografia

Costo 1613: Tommaso Costo, Compendio dell’istoria del Regno di Napoli […]. Parte Terza, in Venetia appresso i Giunti, 1613.

 

Mommsen 1883: Theodor Mommsen, “Abella”, in Inscriptiones Bruttiorum, Lucaniae, Campaniae, Siciliae, Sardiniae latinae. Pars I, Inscriptiones Bruttiorum Lucaniae Campanie, Berolini 1883, 136-141.

 

Remondini 1747-1757: Gianstefano Remondini, Della nolana ecclesiastica storia alla santità di nostro signore ... Benedetto 14. dedicata dal padre D. Gianstefano Remondini ... tomi 1-3. In Napoli, nella stamperia di Giovanni di Simone, 1747-57. [tomo Itomo IItomo III], 268-272

 

Iandoli 2005: M. Iandoli, "L'anfiteatro di Avella: analisi tecnica e strutturale", in La forma della città e del territorio, II, Roma 2005, 169-184.

 

Palmentieri 2009: A. Palmentieri, "Avella e l'imago Clipeata di Lucio Sitrio Modesto: un'indagine preliminare", Annali dell'Istituto Italiano per gli Studi Storici, XXIV, 2009, 21-45.

Link esterni
SchedatoreAngela Palmentieri
Data di compilazione10/12/2012 11:04:13
Data ultima revisione05/11/2016 14:31:48
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Monumento Archeologico/20
OggettoAvella, monumento funerario
TipologiaMonumento funebre
Nome attualeMonumento funerario di Località Casale
Nomi antichi
Materiali e tecniche edilizieMuro in opera reticolata.
Dimensionih max 6,70 fronte 5,88 prof. 4,70
Stato di conservazione

Resta parte del nucleo cementizio e le fondazioni.

Immagine
CronologiaFine I secolo a. C.
Fattori di datazione

Tipologia monumentale; tecniche edilizie in uso.

Storia e trasformazioni medievali e moderne

L'edificio è stato indagato nel corso di uno scavo degli anni 70 del secolo scorso. I restauri dell'alzato risalgono al 1980.

Famiglie e persone
Descrizione

Il mausoleo è il terzo monumento funerario della necropoli monumentale di Località Casale.

L'edificio è formato da un basamento cubico e da un alzato cilindrico con lo stesso orientamento degli altri tre. La base poggia su uno zoccolo modanato; in basso è visibile la risega di fondazione su cui si imposta un plinto modanato formato da uno zoccolo e da una cornice. La tecnica impiegata per l’alzato è l'opus reticulatum, realizzato da cubilia piuttosto regolari ed ammorsamenti agli angoli con pilastri in laterizio. Sul retro, sul lato sud, si apre l’ingresso alla cella, di piccole dimensioni, formata da un ambiente quadrangolare con volte a botte. Restano tracce di stucco lungo il perimetro della base.

Un recinto, con murature in reticolato, racchiude l’edificio su tre lati, lasciando probabilmente l’apertura per l’ingresso sul retro.

L'edificio, di poco più recente rispetto agli altri due monumenti della stessa necropoli costruiti in opera incerta, fu distrutto a partire dall'età altomedievale. Le sculture e i materiali architettonici, certamente in marmo, furono calcinati in due grandi fornaci impiantate sul sito.

Iscrizioni
Apparato decorativo
Note
Fonti iconografiche
Piante e rilievi

Ufficio Locale Soprintedenza Archeologica.

Fonti e documenti
Bibliografia

Inedito.

Link esterni
SchedatoreAngela Palmentieri
Data di compilazione18/03/2013 11:41:10
Data ultima revisione03/09/2016 16:41:28
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Monumento Archeologico/51
OggettoAvella, monumento funerario 'Conocchia'
TipologiaMausoleo romano
Nome attualeLa conocchia di Località Casale
Nomi antichi
Materiali e tecniche edilizieParamento in opus incertum; ammorsamenti in laterizio
Dimensionih max 10,98 fronte 6,10 prof. 5,95
Stato di conservazione

Perduto il paramento in marmo in parte distrutto in una coppia di fornaci altomedievali impiantante nei pressi del monumento.

Immagine
CronologiaEtà cesariana
Fattori di datazione

Tecniche edilizie in uso

Storia e trasformazioni medievali e moderne

I quattro mausolei furono indagati nel corso delle indagini di scavo del 1970 ad opera di W. Johannowsky.

Famiglie e persone
Descrizione

L’edificio si compone di un corpo cubico su un alto zoccolo su cui si imposta la cornice della base a tre gradoni. Sul basamento quadrangolare, in opera incerta e ammorsamenti in laterizio, sorge un piano intermedio tronco-piramidale, cui si raccorda un corpo ottagono dalla forma slanciata per un totale di quasi 11 m di altezza. 

Il rivestimento delle quattro facciate, originariamente intonacate, presenta un semplice ordine di paraste con specchiature di laterizi a pettine. Dell’attico, danneggiato in parte, resta soltanto una colonna angolare in laterizio a suggerire la scansione di nicchie lungo le pareti. Alla camera funeraria si accedeva sul retro attraverso un piccolo ingresso; il vano, come per gli altri tre edifici, è di forma quadrangolare con una volta a padiglione mentre le pareti sono lisce e prive delle nicchie per i cinerari, indizio di un rituale ad inumazione.

La tipologia dell'alazato si confronta con un altro monumento funerario di Santa Maria Capua Vetere, la famosa Conocchia di Capua, datato di recente in età cesariana. Il modello avellano in base alla forma e alla tecnica edilizia può essere considerato di poco precedente all'edificio capuano, confermando l'uso precoce di questa tipologia edilizia nel territorio nolano, da parte di un'élite aristocratica locale.

Iscrizioni
Apparato decorativo
Note
Fonti iconografiche
Piante e rilievi
Fonti e documenti
Bibliografia

Palmentieri 2011: Angela Palmentieri, "La necropoli romana monumentale di Abella. Diffusione del tipo di tomba a 'Conocchia' in Campania", in International Colloquium on Roman Provincial Art (11th Mérida, Spain 2009), Roma y las provincias: modelo y difusiòn, ed. T. Nogales, I. Rodà, II, Roma 2011, 1075 ss.

 

Tuccinardi 2011: Stefania Tuccinardi, "La Conocchia presso Le Curti. Forma e significato", in Curti tra Storia e Archeologia, ed. L. Falcone,  Caserta 2011, 101-126.

Link esterni
SchedatoreAngela Palmentieri
Data di compilazione10/12/2012 11:19:27
Data ultima revisione03/09/2016 16:42:02
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Monumento Archeologico/21
OggettoAvella, monumento funerario a tamburo
TipologiaMausoleo romano
Nome attualeMonumento funerario di Località Casale
Nomi antichi
Materiali e tecniche edilizieOpera incerta con ammorsamenti in laterizio.
Dimensionih max 6,27 fronte 4,52 prof. 4,60
Stato di conservazione

Restaurato negli anni Ottanta del secolo scorso. I paramenti marmorei sono stati calcinati nelle calcaree medievali impiantate sul sito.

Immagine
CronologiaEtà cesariana.
Fattori di datazione

Tecnica edilizia.

Storia e trasformazioni medievali e moderne

Il monumento è stato saccheggiato dei marmi di rivestimento nel corso dell'età medievale, come provano i due forni impiantanti nelle vicinanze. Lo scavo dell'edificio e della necropoli risale al 1970.

Famiglie e persone
Descrizione

Monumento funerario della necropoli monumentale di Località Casale.

L’edificio a due piani è formato da un basamento cubico con una terminazione superiore cilindrica. I muri ben conservati sono realizzati con una tecnica in opera incerta in pietra calcarea biancastra e malta con ammorsature laterali in laterizio. Una cornice sagomata dal profilo superiore ad arco, realizzata nella stessa tecnica, funge da raccordo tra i due piani. Il coronamento cilindrico, in opera incerta, reca in cima una piattabanda in laterizi.

L’ingresso della cella si apre sul lato opposto alla strada. L’entrata è molto bassa ed è delimitata da un profilo ogivale. Il piano della camera sepolcrale è stato indagato fino alle fondazioni, ma non ha evidenziato tracce di fosse per la sepoltura nel pavimento.

L’ambiente interno - non calpestabile per l’h modesta - è formato da un vano quadrangolare con volta a padiglione a cui si accede tramite un breve cunicolo. Le pareti della cella sono lisce ed interamente stuccate come testimoniano le tracce di intonaco. L’imposta della cupola sferica sul piedritto del basamento è delimitato da mattoni ed è realizzata in opus incertum.

In alto reca un coronamento piriforme in pietre calcaree e malta.

Il recinto funerario, con un alzato ben conservato, reca dei pilastrini angolari ed impiega la stessa tecnica incerta con scaglie di calcare; la superficie mostra tracce di intonaco all’interno e all’esterno.

L’esemplare appartiene al tipo di tomba con basamento cubico e alzato a tamburo cilindrico, che riproduce ‘in piccolo’ la forma delle tombe a tumulo diffuse dall’età augustea fino alla fine del I sec. d. C. L’edificio è collocato al centro di un’area recintata ed è separato solo pochi metri dall’altro monumento adiacentesimile tipologicamente per l’impiego della stessa tecnica muraria ‘incerta’ a scaglie di pietra calcarea e per l’uso dei laterizi a rivestimento di parte della facciata.

Trova ulteriori confronti in area campana con il mausoleo di S. Vito della necropoli di Via Celle a Pozzuoli, datato alla seconda metà del I sec. d. C. che impiega la stessa forma architettonica, anche se con un abbondante uso del laterizio, impiegato per rivestire l’intera facciata, suddivisa da lesene e finte edicole.

Iscrizioni
Apparato decorativo
Note
Fonti iconografiche
Piante e rilievi

Soprintendenza archeologica. Ufficio locale.

Fonti e documenti
Bibliografia

Inedito.

Link esterni
SchedatoreAngela Palmentieri
Data di compilazione18/03/2013 11:43:20
Data ultima revisione03/09/2016 16:43:37
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Monumento Archeologico/52
OggettoAvella, cippo iscritto
SupportoPietra calcarea
Cronologiametà XVI secolo
Immagine
Prima attestazione

La prima attestazione è in Capaccio 1606, p. 477. Remondini 1747-1757, I, pp. 272-273 trascrive il testo, omettendo il rigo in greco e dicendolo "in una maestosa lapide di marmo in su la porta del [...] castello".

Trascrizione

Su di uno lato:

GENIO GRATIIS/ HILARITATI/ ANIMIS LAETA/ AMOENITATE AC/ SECURA REMISSIONE / LEVANDIS / CAR(OLUS) SP(INELLUS) DUX SEM(INARIAE) 

 

Sul lato opposto:

OTIA PULCHER/ AMAT/ PHOEBUS/ CASTAE QUAE/ SORORES/ PIERIAE/ THEATRON/ DE POLIS/ PHATUCHIES (in greco le ultime tre righe)

 

Sugli altri due lati: stemma Spinelli

Famiglie e persone

Pietro Antonio Spinelli

Carlo Spinelli

Note

Il cippo è nel giardino retrostante il palazzo baronale

Fonti iconografiche
Fonti e documenti
Bibliografia

Capaccio  1607: Giulio Cesare Capaccio, "Abella", in Historia Neapolitana, (Neapoli 1607) ed. Napoli, suntibus Joannis Gravier, 1771, II, 476-480.

 

Remondini 1747-1757: Gianstefano Remondini, Della nolana ecclesiastica storia alla santità di nostro signore ... Benedetto 14. dedicata dal padre D. Gianstefano Remondini ... tomi 1-3. In Napoli, nella stamperia di Giovanni di Simone, 1747-57 [tomo Itomo IItomo III].


Link esterni
SchedatoreFulvio Lenzo, Antonio Milone
Data di compilazione10/12/2012 10:58:31
Data ultima revisione05/11/2016 14:10:21
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Iscrizione/14
OggettoAvella, San Giovanni, Cristo portacroce
Materialeolio su tela
Dimensioni
Cronologia1581
AutoreDecio Tramontano
Descrizione

La tela si trova nella collegiata di San Giovanni di Avella; è firmata dal pittore Decio Tramontano e datata 1581. Raffigura Cristo con la croce, accompagnato da angeli che recano i simboli della passione.

Immagine
Committente
Famiglie e persone

 

 

 

 

Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici
Note
Fonti iconografiche
Fonti e documenti
Bibliografia
Allegati
Link esterni
SchedatoreFernando Loffredo
Data di compilazione20/08/2013 17:56:30
Data ultima revisione13/07/2016 12:18:10
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/333
OggettoAvella, cippo iscritto CIL, X, 1202
Collocazione attuale

Il cippo è posizionato davanti alla facciata del palazzo ducale.

Prima attestazione
Materiale
Dimensioni
Stato di conservazione
Cronologia
Descrizione
Immagine
Famiglie e persone
Collezioni di antichità

Esposto davanti al palazzo ducale di Avella insieme a 

cippo con iscrizione CIL, X, 1217

cippo con iscrizione CIL, X, 1216

cippo con iscrizione CIL, X, 1211

 

L'esposizione dei cippi come un insieme coerente nella piazza porticata di Avella, è attestata dalle fonti (cfr. Mommsen 1883) e da foto d'epoca. L'allestimento risale probabilmente ai lavori di sistemazione urbana promossi dal duca Carlo Spinelli nel 1555.


Note
Fonti iconografiche
Rilievi
Fonti e documenti
Bibliografia

Mommsen 1883: Theodor Mommsen, “Abella”, in Inscriptiones Bruttiorum, Lucaniae, Campaniae, Siciliae, Sardiniae latinae. Pars I, Inscriptiones Bruttiorum Lucaniae Campanie, Berolini 1883, 136-141.

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Scheda di G. Camodeca nel database epigrafico EAGLE:

http://www.edr-edr.it/edr_programmi/res_complex_comune.php?id_nr=EDR102518

 


SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione10/12/2012 10:41:29
Data ultima revisione06/11/2016 12:56:35
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Reperto Archeologico/150
OggettoAvella, cippo iscritto CIL, X, 1211
Collocazione attuale

Il cippo è posizionato davanti alla facciata del palazzo ducale.

Prima attestazione

il rilievo con l'anfiteatro è citato da Remondini 1747-1757, I, p. 268. L'iscrizione citata già da Gruterus, anche se erroneamente localizzata a Napoli.

MaterialeCalcare
Dimensionialt.: 167.00 lat.: 69.00 Crass./Diam.: 72.00 litt. alt.: 2,5-5,5
Stato di conservazione
Cronologia170 d.C.
Descrizione

Sul fianco si vede inciso il rilievo di un anfiteatro

Immagine
Famiglie e persone
Collezioni di antichità

Esposto davanti al palazzo ducale di Avella insieme a 

cippo con iscrizione CIL, X, 1217

cippo con iscrizione CIL, X, 1216

cippo con iscrizione CIL, X, 1202

L'esposizione dei cippi come un insieme coerente nella piazza porticata di Avella, è attestata dalle fonti (cfr. Mommsen 1883) e da foto d'epoca. L'allestimento risale probabilmente ai lavori di sistemazione urbana promossi dal duca Carlo Spinelli nel 1555.

Note
Fonti iconografiche
Rilievi
Fonti e documenti
Bibliografia

Mommsen 1883: Theodor Mommsen, “Abella”, in Inscriptiones Bruttiorum, Lucaniae, Campaniae, Siciliae, Sardiniae latinae. Pars I, Inscriptiones Bruttiorum Lucaniae Campanie, Berolini 1883, 136-141.

 

Remondini 1747-1757: Gianstefano Remondini, Della nolana ecclesiastica storia alla santità di nostro signore ... Benedetto 14. dedicata dal padre D. Gianstefano Remondini ... tomi 1-3. In Napoli, nella stamperia di Giovanni di Simone, 1747-57 [tomo Itomo IItomo III].

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Scheda di G. Camodeca nel database epigrafico EAGLE:

http://www.edr-edr.it/edr_programmi/res_complex_comune.php?id_nr=EDR104253

SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione10/12/2012 10:45:33
Data ultima revisione06/11/2016 12:58:00
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Reperto Archeologico/153
OggettoAvella, cippo iscritto CIL, X, 1216
Collocazione attuale

Il cippo è posizionato davanti alla facciata del palazzo ducale.

Prima attestazione
MaterialeCalcare
Dimensionialt.: 144.00 lat.: 68.00 Crass./Diam.: 62.00 litt. alt.: 3,5-6,5
Stato di conservazione
Cronologia120 d.C. / 180 d.C.
Descrizione
Immagine
Famiglie e persone
Collezioni di antichità

Esposto davanti al palazzo ducale di Avella insieme a 

cippo con iscrizione CIL, X, 1211

cippo con iscrizione CIL, X, 1217

cippo con iscrizione CIL, X, 1202

L'esposizione dei cippi come un insieme coerente nella piazza porticata di Avella, è attestata dalle fonti (cfr. Mommsen 1883) e da foto d'epoca. L'allestimento risale probabilmente ai lavori di sistemazione urbana promossi dal duca Carlo Spinelli nel 1555.

Note
Fonti iconografiche
Rilievi
Fonti e documenti
Bibliografia

Mommsen 1883: Theodor Mommsen, “Abella”, in Inscriptiones Bruttiorum, Lucaniae, Campaniae, Siciliae, Sardiniae latinae. Pars I, Inscriptiones Bruttiorum Lucaniae Campanie, Berolini 1883, 136-141.

Allegati
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Scheda di G. Camodeca nel database epigrafico EAGLE:

http://www.edr-edr.it/edr_programmi/res_complex_comune.php?id_nr=EDR104288

SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione10/12/2012 10:44:24
Data ultima revisione06/11/2016 13:00:16
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Reperto Archeologico/152
OggettoAvella, cippo iscritto CIL, X, 1217
Collocazione attuale

Il cippo è posizionato davanti alla facciata del palazzo ducale.

Prima attestazione
MaterialeCalcare
Dimensionialt.: 150.00 lat.: 71.00 Crass./Diam.: 58.00 litt. alt.: 2,2-3,5
Stato di conservazione
Cronologia101 d.C. / 200 d.C.
Descrizione
Immagine
Famiglie e persone
Collezioni di antichità

Esposto davanti al palazzo ducale di Avella insieme a 

cippo con iscrizione CIL, X, 1216

cippo con iscrizione CIL, X, 1202

cippo con iscrizione CIL, X, 1211

L'esposizione dei cippi come un insieme coerente nella piazza porticata di Avella, è attestata dalle fonti (cfr. Mommsen 1883) e da foto d'epoca. L'allestimento risale probabilmente ai lavori di sistemazione urbana promossi dal duca Carlo Spinelli nel 1555.

Note
Fonti iconografiche
Rilievi
Fonti e documenti
Bibliografia

Mommsen 1883: Theodor Mommsen, “Abella”, in Inscriptiones Bruttiorum, Lucaniae, Campaniae, Siciliae, Sardiniae latinae. Pars I, Inscriptiones Bruttiorum Lucaniae Campanie, Berolini 1883, 136-141.

Allegati
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Scheda di G. Camodeca nel database epigrafico EAGLE:

http://www.edr-edr.it/edr_programmi/res_complex_comune.php?id_nr=EDR104403

SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione10/12/2012 10:43:07
Data ultima revisione06/11/2016 13:01:37
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Reperto Archeologico/151
OggettoAvella, Clipeo di Lucio Sitrio Modesto CIL, X, 1274
Luogo di provenienza
Collocazione attuale

Murato sul portale di ingresso della chiesa di San Pietro (ex-cattedrale).

Prima attestazione

Tra Cinquecento e Seicento il pezzo è documentato sul lato sinistro del portale d'ingresso alla chiesa.

MaterialeMarmo lunense
Dimensionilung. 1,50; h 1,50
Stato di conservazione

Manca il clipeo; leggermente fratto lungo lo spigolo sinistro, in alto.

CronologiaEtà tiberiana
Descrizione

Rilievo romano con un’imago clipeata. Pannello in marmo bianco di forma quadrangolare che ospitava anticamente la testa ritratto perduta, lavorata a parte e fissata con due perni, come provano i segni rimasti sul margine superiore della cornice. Nella porzione inferiore iscrizione CIL, X, 1274.

Il fregio decorativo che incornicia il tondo è formato dalla combinazione di una serie di cornici modanate concentriche - le prime tre a sezione convessa, mentre le restanti sono a sezione piana -, frutto di un linguaggio colto e raffinato riconducibile alle esperienze urbane. Alla base della lastra è incisa su un’unica linea la dedica, piuttosto generica, a Lucio Sitrio Modesto, iscritto alla tribù Falerna

La lastra risulta reimpiegata dal XVI secolo sul portale d’ingresso della chiesa di San Pietro, che sorge verso la fine del corso Vittorio Emanuele, in corrispondenza di un tratto del decumano maggiore dell’antica colonia di Abella, che porta fuori città, in direzione dell’anfiteatro e dell’area della necropoli di San Paolino. Sia che fosse stato progettato per un edificio pubblico o per uno privato, il marmo superstite doveva far parte di un ciclo più articolato, perduto, posto lungo le pareti di una costruzione monumentale. Non si può escludere una sua provenienza da Nola, da un monumento funebre o da un edificio pubblico. Clipei del genere erano solitamente impiegati dalla tarda età repubblicana per celebrare i poeti. Un analogo disegno dell'ornato delle cornici è presente in un documento tardo relativo all'immagine di Terenzio.

Immagine
Famiglie e persone
Collezioni di antichità
Note
Fonti iconografiche
Rilievi
Fonti e documenti
Bibliografia

Mommsen 1883: Theodor Mommsen, “Abella”, in Inscriptiones Bruttiorum, Lucaniae, Campaniae, Siciliae, Sardiniae latinae. Pars I, Inscriptiones Bruttiorum Lucaniae Campanie, Berolini 1883, 136-141.

 

Palmentieri 2009: Angela Palmentieri, "Avella e l’Imago Clipeata di Lucio Sitrio Modesto: un’indagine preliminare", Annali dell’Istituto italiano per gli studi storici, 24, 2009, 21-45.

Allegati
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SchedatoreAngela Palmentieri
Data di compilazione30/09/2012 20:47:02
Data ultima revisione05/11/2016 14:39:42
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Reperto Archeologico/64
OggettoAvella, frammento architettonico
Luogo di provenienza
Collocazione attuale
Prima attestazione
Materiale
Dimensioni
Stato di conservazione
Cronologia
Descrizione

La lastra è nel giardino retrostante il palazzo baronale

Immagine
Famiglie e persone
Collezioni di antichità
Note
Fonti iconografiche
Rilievi
Fonti e documenti
Bibliografia
Allegati
Link esterni
Schedatore
Data di compilazione10/12/2012 10:56:01
Data ultima revisione10/12/2012 10:56:01
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Reperto Archeologico/157
OggettoAvella, frammento di iscrizione
Collocazione attuale

La lastra è nel giardino retrostante il palazzo baronale di Avella.

Prima attestazione
Materiale
Dimensioni
Stato di conservazione
Cronologia
Descrizione
Immagine
Famiglie e persone
Collezioni di antichità
Note
Fonti iconografiche
Rilievi
Fonti e documenti
Bibliografia
Allegati
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Scheda di G. Camodeca nel database epigrafico EAGLE:

http://www.edr-edr.it/edr_programmi/res_complex_comune.php?id_nr=EDR104391

Schedatore
Data di compilazione10/12/2012 10:52:23
Data ultima revisione20/02/2013 19:52:01
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Reperto Archeologico/155
OggettoAvella, statua acefala di togato
Luogo di provenienza
Collocazione attuale
Prima attestazione
Materiale
Dimensioni
Stato di conservazione
Cronologia
Descrizione

La statua è nel giardino retrostante il palazzo baronale

Immagine
Famiglie e persone
Collezioni di antichità
Note
Fonti iconografiche
Rilievi
Fonti e documenti
Bibliografia
Allegati
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Schedatore
Data di compilazione10/12/2012 10:54:04
Data ultima revisione10/12/2012 10:54:04
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Reperto Archeologico/156