Oggetto | Eboli, castello | |
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Tipologia | castello | |
Nome attuale | ||
Immagine | ![]() | |
Nomi antichi | ||
Cronologia | ||
Autore | ||
Committente | ||
Famiglie e persone | ||
Descrizione | ||
Iscrizioni | ||
Stemmi o emblemi araldici | ||
Elementi antichi di reimpiego | ||
Opere d'arte medievali e moderne | ||
Storia e trasformazioni | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | Il castello è ben evidenziato nella Veduta di Eboli pubblicata da Pacichelli nel 1703, dove è indicato in legenda con il numero 1. | |
Piante e rilievi | ||
Fonti/Documenti | ||
Bibliografia | Caffaro, Coiro 1977: Adriano Caffaro, Francesco Coiro, Eboli. Aspetti e problemi, Salerno 1977. | |
Link esterni | ||
Schedatore | ||
Data di compilazione | 02/12/2012 12:00:56 | |
Data ultima revisione | 21/03/2013 15:01:38 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/153 |
Oggetto | Eboli, San Francesco | |
---|---|---|
Tipologia | chiesa (esistente) con annesso convento (trasformato) | |
Nome attuale | San Francesco | |
Immagine | ![]() | |
Nomi antichi | ||
Cronologia | 1224: esiste una chiesetta, intitolata a San Lorenzo, ed erano datate a questo anno le sepolture dei due nobili Iohel e Jacobus Potifredus. XIII-XIV secolo: arrivo dei francescani. Le ipotesi sulla fondazione della chiesa accreditano due date diverse, il 1292 e il 1370. 1743-1750: la chiesa viene completamente riammodernata con un ricco apparato di stucchi lungo le pareti. 1943: gravi distruzioni arrecati alla chiesa e al convento dai bombardamenti. 1958: la chiesa, restaurata, viene riaperta al culto. | |
Autore | ||
Committente | ||
Famiglie e persone |
Roberto d'Oderisio | |
Descrizione | Impianto ad aula unica coperta da capriate lignee e conclusa da un presbiterio quadrato voltato a crociera. Sul fianco destro della chiesa il chiostro (adesso Museo Archeologico), mentre alle spalle del presbiterio si eleva il campanile a base quadrata. Dell'originaria costruzione rimane oggi ben poco: il portale, e il presbiterio, con il suo arco trionfale ogivale e l'ampio finestrone con stipiti fortemente strombati. | |
Iscrizioni | Lapide ottocentesca murata all'interno dell'aula: "DOM/ECL(ESI)AM HANC TIT(VLO) S(ANCTI) LAVRENTII IN/ PVLCHRIOREM FORMAM RESTITVTAM/ A.D. MDCCXLVII DONATAM HABEMVS/ A PHILIPPO MINVTOLO ARCH(IEPISCOPO)PO/SALERN(ITAN)O AP. V. MCCLXXXVI, GVLIEL/MVS DEIN S. SEVERI-/NVS ALTER EIVS-/DEM CIVITATIS ARCH(IEPISCO)PVS XX JANVAR/ MCCCLXX CONSECRAVIT EIVSQVE/ FESTVM DOMINICA II POST EPIPH(ANIAM)/ VOLVIT FORE P(ER)PETVO CELEBRANDVM". | |
Stemmi o emblemi araldici | Lo stemma Sanseverino appare rozzamente scolpito sugli stipiti del portale della chiesa. | |
Elementi antichi di reimpiego | ||
Opere d'arte medievali e moderne | Nel 1941 nella volta del coro vengono rinvenute tracce di affresco, con otto grandi medaglioni con busti di profeti di Andrea Sabatini collocabili tra il 1508 e il 1511 (Kalby 1975, 43). Proviene dalla chiesa di San Francesco a Eboli anche la Crocifissione (1335-1340) di Roberto di Oderisio ora nel Museo Diocesano di Salerno (Bologna 1955, 28-32, 77). | |
Storia e trasformazioni | L'edificio medievale ha subito una nuova decorazione nel XVIII secolo. Dopo le gravissime distruzioni causate dai bombardamenti del 1943 è stato restaurato, ripristinando in parte la facies medievale. | |
Note | ||
Fonti iconografiche | Riconoscibile nella Veduta di Eboli pubblicata da Pacichelli nel 1703. | |
Piante e rilievi | ||
Fonti/Documenti | ||
Bibliografia | Bologna 1955: Ferdinando Bologna, Opere d'arte nel salernitano dal XII al XVIII secolo, Napoli 1955, 28-32, 77.
Bruzelius 2004: Caroline Astrid Bruzelius, The Stones of Naples, New Haven-London 2004, 176-180.
Funicelli 2010: Gianmatteo Funicelli, "Il caso d'Oderisio: il Maestro, la Croce e prospettive di lettura per una critica mancata", Salternum, XIV, nn. 24-25, 2010, 89-100.
Kalby 1986: Luigi G. Kalby, "San Francesco di Eboli e i suoi documenti artistici", in Per il VII Centenario della fondazione della Chiesa di San Francesco (1286-1986), Atti del Convegno di Studi (Eboli 1986), a cura di A. Cestaro, Montecorvino Rovella 1986.
Raspi Serra 1981: Joselita Raspi Serra, "L'architettura degli ordini mendicanti nel Principato Salernitano", Mélanges de l'Ecole française de Rome. Moyen-Age, Temps modernes, 93, 1981, 605-681 (625-629).
Sbaraglia 1768: Giovanni Giacinto Sbaraglia, Bullarium Franciscanum, IV, Roma 1768, 318 n. 601.
Wadding 1733: Luca Wadding, Annales Minorum, IV, Roma 1733, 306, n. 32 [sub ann. 1292]. | |
Link esterni | ||
Schedatore | Fulvio Lenzo | |
Data di compilazione | 08/02/2013 20:21:44 | |
Data ultima revisione | 06/01/2017 17:39:09 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/318 |
Oggetto | Eboli, San Pietro alli Marmi | |
---|---|---|
Tipologia | Chiesa e complesso monastico annesso (esistenti) | |
Nome attuale | San Pietro alli Marmi | |
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Nomi antichi | San Pietro | |
Cronologia | 1070 ca.: fondazione del monastero. 1156: ricostruzione del complesso. | |
Autore | lavori del 1156: maestro Bartolomeo (cfr. Iscrizioni) | |
Committente | fondazione voluta da Roberto il Guiscardo (Beltramo 1640, p. 163); edifici ricostruiti per volontà dell'abate Giovanni. | |
Famiglie e persone | Roberto il Guiscardo re Ruggero abate Giovanni | |
Descrizione | Chiesa a tre navate suddivise da archi su colonne di reimipego. Ogni navata termina in un'abside. Accanto alla chiesa è un chiostro ad arcate su pilastri, mentre sotto la zona presbiteriale si sviluppa la cripta ad aula, con volte a crociera poggianti su due colonne centrali, anch'esse di reimpiego. Alcune finestre hanno conservato parte delle transenne originali. All'esterno fasce decorate con intarsi in tufo grigio e mattoni. | |
Iscrizioni | Su una parete laterale all'interno della chiesa è l'iscrizione di re Ruggero del 1156: "GVILIELMI REGIS ANTI/STITIS ET ROMOALDI/ TEMPORIBVS. DOMVS/ HEC EDIFICATA FVIT/ ABBAS ISTVD OPVS VENE/RABILIS ILLE IOANNES/ FECIT LAVS CVIVS EST PRO/BITATE MINOR DOCTA MANVS MV/ROS STVDIOSI BARTHOLOMEI/ FECIT. MATERIAM SED SVPERAVIT/ OPVS + ANNI D[om]NI .M.C.L SEXTO". | |
Stemmi o emblemi araldici | ||
Elementi antichi di reimpiego | Sono di reimpiego le colonne in marmo che dividono la chiesa in tre navate (due delle quali scanalate), insieme con i capitelli. Anche le due colonne in cipollino della cripta e i relativi capitelli sono antichi. | |
Opere d'arte medievali e moderne | Nell'abside maggiore tracce degli affreschi originali, con una testa di santo, probabilmente san Pietro, titolare della chiesa (cfr. Pace 2002, 238). | |
Storia e trasformazioni | La chiesa è stata profondamente rimaneggiata fra il XV e il XVIII secolo. I restauri del XX secolo hanno eliminato le superfetazioni moderne per ripristinare la facies medievale. | |
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Piante e rilievi | ||
Fonti/Documenti | ||
Bibliografia | Albano, Amatruda 1995: Mariarosa Albano, Tommasina Amatruda, “Il convento di San Pietro Apostolo ad Eboli, restauro e adeguamento funzionale”, Quaderni di laurea, Università degli studi di Napoli Federico II, Dipartimento di storia dell’architettura e restauro, t. 3, 1995, 25-43.
Beltramo 1640: Ottavio Beltramo, Breue descrittione del Regno di Napoli diuiso in dodeci prouincie: nella quale con breuità si tratta della città di Napoli & delle cose più notabili di essa & delle città e terre più illustri del regno, con le famiglie e nobili, non solo di Napoli, ma dell'altre città del detto regno…, in Napoli appresso il Beltrano 1640.
Bergamo 1946: Giuseppe Bergamo, Chiese e monasteri di Eboli tra il Mille e il Milletrecento, Salerno 1946, 87-95.
Bottari 1955-1956: Stefano Bottari, “Sul complesso monumentale di San Matteo in Salerno : rapporti tra l’architettura siciliana e quella campana del Medioevo”, Rassegna storica salernitana, t. 16-17, 1955-1956, 157-79.
Caffaro, Coiro 1977: Adriano Caffaro et Francesco Coiro, Eboli, aspetti e problemi, Salerno 1977, 33-35.
Crisci 1962: Giuseppe Crisci, Salerno sacra, ricerche storiche, (Salerno 1962), ed. aggiornata Salerno 2001, III, 214-222.
Dell’Acqua 2004: Francesca Dell’Acqua, “La figure de l’architecte: à propos d’une inscription salernitaine de 1156”, Bibliothèque de l'école des chartes, CLXII, 2004, 35-50.
Dell’Acqua 2005: Francesca Dell’Acqua, "Una epigrafe di Eboli del 1156 e alcune considerazioni sulla figura dell'architetto", Rassegna Storica Salernitana, XLV, n.s. XXI, giugno 2005, 9-38.
Kalbi 1971: Luigi Gino Kalby, Tarsie ed archi intrecciati nel romanico meridionale, Salerno 1971, 62.
Pace 2002: Valentino Pace, “La manière greche. Modelli e ricezione”, in Medioevo: i modelli, atti del convegno internazionale di studi (Parma, 27 settembre -1 ottobre 1999), a cura di Arturo Carlo Quintavalle, Milano 2002, 237-250. | |
Link esterni | ||
Schedatore | Fulvio Lenzo | |
Data di compilazione | 14/06/2012 21:35:22 | |
Data ultima revisione | 11/11/2016 18:47:54 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/107 |
Oggetto | Eboli, Santa Maria de Intra | |
---|---|---|
Tipologia | chiesa | |
Nome attuale | Santa Maria de Intra | |
Immagine | ||
Nomi antichi | Santa Maria de Intra, Santa Maria de Intro, Santa Maria ad Intra | |
Cronologia | 1267: prima menzione della chiesa | |
Autore | ||
Committente | ||
Famiglie e persone | ||
Descrizione | Chiesetta di piccole dimensioni sorge subito sotto il castello. A destra della facciata è il campanile, appoggiato su un basamento di roccia, nel quale sino al 1918 era incastonato il cippo iscritto oggi al museo. | |
Iscrizioni | ||
Stemmi o emblemi araldici | ||
Elementi antichi di reimpiego | Nel campanile fino al principio del XX secolo era murato il cippo con iscrizione CIL, X, 451 oggi al Museo archeologico. | |
Opere d'arte medievali e moderne | ||
Storia e trasformazioni | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Piante e rilievi | ||
Fonti/Documenti | ||
Bibliografia |
Caffaro, Coiro 1977: Adriano Caffaro, Francesco Coiro, Eboli. Aspetti e problemi, Salerno 1977. | |
Link esterni | http://cir.campania.beniculturali.it/salerno/visite-tematiche/galleria-di-immagini/A00047474 | |
Schedatore | ||
Data di compilazione | 21/03/2013 14:22:04 | |
Data ultima revisione | 22/04/2013 13:32:52 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/361 |
Oggetto | Eboli, Santa Maria delle Grazie | |
---|---|---|
Tipologia | chiesa | |
Nome attuale | Santa Maria delle Grazie | |
Immagine | ![]() | |
Nomi antichi | ||
Cronologia | ||
Autore | ||
Committente | ||
Famiglie e persone | ||
Descrizione | ||
Iscrizioni | ||
Stemmi o emblemi araldici | ||
Elementi antichi di reimpiego | ||
Opere d'arte medievali e moderne | ||
Storia e trasformazioni | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | Riconoscibile nella Veduta di Eboli pubblicata da Pacichelli nel 1703, dove è identificata con il numero 15. | |
Piante e rilievi | ||
Fonti/Documenti | ||
Bibliografia | Caffaro, Coiro 1977: Adriano Caffaro, Francesco Coiro, Eboli. Aspetti e problemi, Salerno 1977. | |
Link esterni | http://www.sacrocuoreboli.it/Forania/Storia%20delle%20Parrocchie.htm | |
Schedatore | ||
Data di compilazione | 02/12/2012 11:47:26 | |
Data ultima revisione | 21/03/2013 15:01:09 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/152 |
Oggetto | Eboli, iscrizione di Ruggero | |
---|---|---|
Supporto | marmo | |
Cronologia | 1156 | |
Immagine | ![]() | |
Prima attestazione | ||
Trascrizione | "GVILIELMI REGIS ANTI/STITIS ET ROMOALDI / TEMPORIBVS . DOMVS / HEC EDIFICATA FVIT / ABBAS ISTVD OPVS VENE/RABILIS ILLE IOANNES / FECIT LAVS CVIVS EST PRO/BITATE MINOR DOCTA MANVS MV/ROS STVDIOSI BARTHOLOMEI / FECIT . MATERIAM SED SVPERAVIT / OPVS + ANNI D[omi]NI M.C.L SEXTO". «Guilielmi regis antistitis et Romoaldi temporibus domus hec edificata fuit. Abbas istud opus venerabilis ille Ioannes fecit, laus cuius est probitate minor. Docta manus muros studiosi Bartholomei fecit, materiam sed superavit opus. + Anni Domini MCL sexto». | |
Famiglie e persone | ||
Note | La lastra con l'iscrizione è nella cripta della chiesa di San Pietro alli Marmi di Eboli | |
Fonti iconografiche | ||
Fonti e documenti | ||
Bibliografia | Dell’Acqua 2004: Francesca Dell’Acqua, “La figure de l’architecte: à propos d’une inscription salernitaine de 1156”,Bibliothèque de l'école des chartes, CLXII, 2004, fasc. 1, 35-50.
Dell’Acqua 2005: Francesca Dell’Acqua, "Una epigrafe di Eboli del 1156 e alcune considerazioni sulla figura dell'architetto", Rassegna Storica Salernitana, XLV, n.s. XXI, giugno 2005, 9-38.
| |
Link esterni | Dell'Acqua 2004 online su Persée all'URL: http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/bec_0373-6237_2004_num_162_1_463330 | |
Schedatore | Fulvio Lenzo | |
Data di compilazione | 21/12/2012 13:17:35 | |
Data ultima revisione | 04/09/2016 16:44:01 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Iscrizione/19 |
Oggetto | Salerno, Museo diocesano (già Eboli), Crocefissione di Roberto di Oderisio | |
---|---|---|
Luogo di conservazione | Salerno | |
Materiale | tempera su tavola | |
Dimensioni | 178 cm x 120 cm | |
Cronologia | ||
Autore | Roberto di Oderisio | |
Descrizione | La tavola raffigura la Crocifissione di Cristo, con il gruppo delle Marie e lo svenimento della Vergine (sulla sinistra), san Giovanni dolente, Longino e i gendarmi (sulla destra), la Maddalena abbarbicata alla croce, e in basso la figura del donatore: un francescano orante non ancora identificato. L'opera proviene dalla chiesa di San Francesco ad Eboli, e dal dopoguerra è conservata nel Museo Diocesano di Salerno. L'eccezionale particolarità di questa tavola è la firma che reca (resa nota da Augelluzzi 1846, 23-24), che ha permesso di ricostruire il profilo del pittore Roberto di Oderisio. Non è stata trovata traccia del dipinto nella chiesa di Eboli in un periodo precedente alla segnalazione di Augelluzzi (cfr. Vitolo 2008, 81, nota 1) | |
Immagine | ![]() ![]() | |
Committente | ||
Famiglie e persone | ||
Iscrizioni | Hoc opus pinsit [sic] Robertus de Odorisio de Neapoli | |
Stemmi o emblemi araldici | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Fonti e documenti | ||
Bibliografia | Augelluzzi 1846: Giuseppe Augelluzzi, Lettere due sulla chiesa dell'Incoronata e sulla sepoltura di Giovanna I, Napoli 1846 Vitolo 2008: Paolo Vitolo, La chiesa della Regina. L'Incoronata di Napoli, Giovanna I d'Angiò e Roberto d'Oderisio, Roma 2008 | |
Allegati | ||
Link esterni | ||
Schedatore | Fernando Loffredo | |
Data di compilazione | 10/03/2013 15:38:19 | |
Data ultima revisione | 20/11/2016 19:46:12 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/207 |
Oggetto | Salerno, Museo diocesano (già Eboli), Incoronazione di Eboli | |
---|---|---|
Luogo di conservazione | Salerno | |
Materiale | olio su tavola | |
Dimensioni | 261 cm x 144 cm | |
Cronologia | seconda metà XV sec. | |
Autore | cd. Maestro dell'Incoronazione di Eboli | |
Descrizione | L’opera, proveniente dalla collegiata di Santa Maria della Pietà di Eboli, è entrata nelle collezioni del Museo Diocesano di Salerno nel 1953. La scena dell’Incoronazione è dominata dalle figure di Cristo e della Vergine, assisi su un trono marmoreo; nella parte sommitale, l’Eterno benedicente e la colomba dello Spirito Santo sono attorniati da una folla di angeli. Sulla spalliera e ai piedi del trono sono disposti due schiere di angeli musicanti, questi ultimi genuflessi su un pavimento a scacchiera in prospettiva. La critica ha riconosciuto nell’autore dell’opera uno dei più importanti pittori attivi nel Salernitano nel tardo Quattrocento, vicino al gusto pittorico della corte aragonese e aggiornato sul linguaggio toscano (specialmente di Piero della Francesca) e padovano del terzo quarto del secolo. | |
Immagine | ![]() ![]() | |
Committente | ||
Famiglie e persone | ||
Iscrizioni | ||
Stemmi o emblemi araldici | ||
Note | Ferdinando Bologna (Bologna 1955) ha proposto di collegare il dipinto al polittico di Santa Maria di Piantanova, conservato nella Pinacoteca Provinciale di Salerno. | |
Fonti iconografiche | ||
Fonti e documenti | ||
Bibliografia | Braca 1987: Antonio Braca, scheda, in Tavole restaurate del Museo Diocesano di Salerno, cat. mostra (Salerno, Museo Diocesano), Salerno 1987, 9-15.
Bologna 1955: Ferdinando Bologna, Opere d’arte nel Salernitano dal XII al XVIII secolo, catalogo della mostra, Napoli 1955, 40-42.
D’Elia 2011: Mario D’Elia, Uno scrigno sotto il moggio, Salerno 2011, 142. | |
Allegati | ||
Link esterni | ||
Schedatore | Elisabetta Scirocco | |
Data di compilazione | 26/04/2013 14:05:55 | |
Data ultima revisione | 20/11/2016 19:50:28 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/237 |
Oggetto | Campagna, cippo iscritto | |
---|---|---|
Luogo di conservazione | Campagna | |
Luogo di reimpiego | Campagna | |
Collocazione attuale | Il cippo è reimpiegato in una testata del parapetto del ponte che conduce al duomo. | |
Prima attestazione | Il cippo si trovava originariamente nel pressi della chiesa cattedrale. Th. Mommsen ricorda che fu trasportato dal 'distrutto Casale della Dogana di Vaglietta'. | |
Materiale | Calcare locale | |
Dimensioni | h 1,06; larg. 0,56. | |
Stato di conservazione | Visibile la fronte e un fianco. | |
Cronologia | Prima età imperiale | |
Descrizione | Cippo sepolcrale parallelepipedo modanato in alto e in basso. Sul fianco destro si conserva una patera. Il testo, iscritto sulla faccia principale, rimanda ad un personaggio, Numerius Successus, augustale a Nuceria. Il personaggio è riconducibile al centro di Eboli. Testo dell'iscrizione: N(umerius) Ahius / Successus / Augustalis / Nuceriae / Marciae Meroe /coniugi et sibi /cum qua vixit /annis LIII. Il blocco - proveniente da una necropoli della prima età imperiale del centro di Eburum - fu trasportato nel centro di Campagna tra il XVI e il XVII secolo. | |
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Famiglie e persone | ||
Collezioni di antichità | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Rilievi | ||
Fonti e documenti | ||
Bibliografia | De Nigris 1691: N. De Nigris, Istoria della città di Campagna, Napoli 1691, 156.
Mommsen 1883: Theodor Mommsen, “Eburum”, in Inscriptiones Bruttiorum, Lucaniae, Campaniae, Siciliae, Sardiniae latinae. Pars I, Inscriptiones Bruttiorum Lucaniae Campanie, Berolini 1883, n. 452.
Solin 1981: H. Solin, Zu lukanischen Inschriften, Helsinki 1981, 13. | |
Allegati | ||
Link esterni | ||
Schedatore | Angela Palmentieri | |
Data di compilazione | 02/12/2012 17:46:47 | |
Data ultima revisione | 06/11/2016 23:01:45 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Reperto Archeologico/74 |
Oggetto | Eboli, Museo archeologico, cippo con iscrizione CIL, X, 451 | |
---|---|---|
Luogo di provenienza | ||
Collocazione attuale | ||
Prima attestazione | ||
Materiale | ||
Dimensioni | ||
Stato di conservazione | ||
Cronologia | ||
Descrizione | Reimpiegato nel basamento del campanile della chiesa di Santa Maria ad Intra | |
Immagine | ![]() | |
Famiglie e persone | ||
Collezioni di antichità | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Rilievi | ||
Fonti e documenti | ||
Bibliografia | ||
Allegati | ||
Link esterni | ||
Schedatore | ||
Data di compilazione | 05/12/2012 20:06:17 | |
Data ultima revisione | 11/11/2016 18:51:11 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Reperto Archeologico/123 |