Oggetto | Altomonte, Santa Maria della Consolazione | |
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Tipologia | Chiesa e complesso monastico annesso (trasformato) | |
Nome attuale | Santa Maria della Consolazione | |
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Nomi antichi | ||
Cronologia | 1336: Filippo Sangineto dispone nel suo testamento l'ampliamento della chiesa e che il suo corpo venga sepolto nella chiesa di Santa Maria di Brahalla. 1336: data incisa su una delle campane della chiesa. 1342: cinque bolle di Clemente VI per la ricostruzione della chiesa di Santa Maria della Consolazione. 1348-1349: muore Filippo I e lascia la contea al nipote Filippo II. 1440: Covella Ruffo, moglie di Ruggero Sanverino e madre di Antonio, fonda il monastero domenicano, confermato nel 1444 dal papa e dona all'ordine la chiesa. | |
Autore | ||
Committente | ||
Famiglie e persone | Filippo I, Ruggero e Filippo II Sangineto Covella Ruffo | |
Descrizione | La chiesa domina la città e ha origini precedenti all'intervento di Filippo Sangineto cui dobbiamo la veste attuale. Il prospetto è dominato dall'accoppiata portale archiacuto-rosone che rimanda a modelli d'oltralpe, come la ricca decorazione con elementi vegetali (sugli stipiti anche statue, come quelle della Vergine e di Santa ora in Museo) mentre l'impianto generale rivela incongruenze e asimmetrie dovute anche ad interventi successivi (sul portale risulta inserito lo stemma dei Sangineto). La chiesa, a navata unica ma ampia, è chiusa da un coro quadrato con volta a crociera e senza transetto, sostituito da due cappelle laterali al coro, con grande arco acuto di ingresso, per dare vita ad una pianta cruciforme. Il coro quadrato, dominato dalla lunga polifora e con nonofore quadrate ora chiuse, conserva in corrispondenza della luce la tomba Sangineto. La parte absidale, nel paramento esterno presenta contrafforti in forma di pilastro. Nel coro, ai lati della tomba trecentesca è sospesa un'arca sepolcrale lignea, da attribuire a membri della famiglia Sanseverino, mentre sull'altro lato è ricordato Carlo, morto nel 1703 e il figlio premortogli; si vede lo stemma dipinto della famiglia, feudataria della città per quasi tutta l'età moderna (nella chiesa furono sepolti altri esponenti della famiglia, come Covella Ruffo). La prima cappella di destra (alla base del campanile), dove sono conservate frammenti lapidei supersiti dai restauri, presenta un ingresso archiacuto con stemmi e stipiti decorati con racemi in bassorilievo ed è coperta da una volta a crociera ed è databile al secolo XV. Nella cappella di destra, il portale che conduceva verso il monastero presenta caratteri rinascimentali. A destra della chiesa, sorge il convento domenicano, fondato nel 1440 da Covella Ruffo, che alla sua morte nel 1447 volle essere sepolta nella chiesa (si conserva la lastra tombale). Il monastero, alienato con l'Unità e oggi sede del Museo civico, presenta una pianta quadrangolare incentrata sul chiostro con archi a tutto sesto e pilastri quadrati di forme rinascimentali, da datare almeno al secolo XVI. | |
Iscrizioni | ||
Stemmi o emblemi araldici | Sul portale d'ingresso: stemma della famiglia Sangineto. Nel coro: sulla chiave di volta: stemma della famiglia Sangineto; alla parete: stemma Sanverino (dipinto) Nella prima cappella di destra, due stemmi di famiglie locali. | |
Elementi antichi di reimpiego | ||
Opere d'arte medievali e moderne | Campana datata 1336 con il nome del fonditore Cosma de Laurino e di Filippo Sangineto. Tomba di Filippo Sangineto, del figlio Ruggero e di Filippo II Sangineto (m. 1377). Dipinto attribuito a Simone Martini commissionato da Filippo Sangineto. Dipinto attribuito a Bernardo Daddi commissionato da Filippo Sangineto. Lastre di alabastro con storie evangeliche (sec. XIV). Giacente da tomba (sec. XIV). Frammenti di affreschi (sec. XIV). | |
Storia e trasformazioni | La chiesa deve l'attuale forma alla committenza di Filippo Sangineto, feudatario di Altomonte (allora ancora chiamata Brahalla) nel 1315 con il matrimonio con Margherita d'Aquino. L'edificio era preesistente e noto come chiesa di S. Maria de Franchis ma la forma attuale è dovuta per la gran parte all'intervento promosso da Filippo Sangineto che già nel 1336 aveva fatto realizzare la campana per la chiesa che viene comunque completata dopo la sua morte e chiusa con la realizzazione della tomba per lui e per i suoi eredi, posta nel coro intorno al 1377. La facciata appare incompleta con l'evidente asimmetria del solo torrioncino scalare di destra, affiancato dal campanile. All'interno, la navata unica è stata integrata con l'apertura di cappelle databili all'età moderna (il cui arredo è stato eliminato con i restauri novecenteschi). | |
Note | Secondo Alario (25), Covella Ruffo decise di finanziare la costruzione del convento domenicano perché pentita di aver distrutto, in passato, il convento di San Domenico nella vicina San Donato. Effettivamente, il Campione seu distinto notamento delle scritture, datato 1675, attesta che tra il 1434 ed il 1435 Covella ottenne da papa Eugenio IV l'assoluzione dalla scomunica che le era stata inflitta vent'anni prima per aver bruciato la terra di San Donato (oggi San Donato di Ninea, piccolo borgo a ovest di Altomonte). | |
Fonti iconografiche | Veduta tardocinquecentesca di Altomonte presso Biblioteca Angelica di Roma (in Muratore, Munafò 1991, 137). | |
Piante e rilievi | ||
Fonti/Documenti | Campione seu distinto notamento delle scritture, ms. 1675 (edito da Russo 2014, 78-85 [82]). | |
Bibliografia | Alario 2013: Leonardo Alario, Conventi, chiese e figli di San Domenico della Diocesi di Cassano, Cosenza 2013.
Borretti 1953: Mario Borretti, "Un inedito documento sulla chiesa di S. Maria della Consolazione in Altomonte", Calabria nobilissima, 7, 1953, 123-126.
Bozzoni, Villetti 1983: Corrado Bozzoni, Gabriella Villetti, “La chiesa e il convento di S. Maria della Consolazione in Altomonte”, Rivista storica calabrese, 4, 1983, 17-41.
Bruzelius 2005: Caroline Bruzelius, Le pietre di Napoli. L'architettura religiosa nell'Italia angioina. 1266-1343, Roma 2005, 212-216.
Di Dario Guida 1984: Maria Pia Di Dario Guida, Il Museo di Santa Maria della Consolazione in Altomonte, Cava de' Tirreni 1984, 5-39.
Faenza 2008: Pasquale Faenza, “L'altarolo della Passione di Altomonte”, in Universitates e baronie. Arte e architettura in Abruzzo e nel Regno al tempo dei Durazzo, atti del convegno (Guardiagrele-Chieti, 9-11 novembre 2006) a cura di Pio Francesco Pistilli, Francesca Manzari, Gaetano Curzi, voll. 2, Pescara 2008, I, 303-322.
Martelli 1955: Gisberto Martelli, "Architetture angioine in Calabria", Calabria nobilissima, 9, 1955, 157-175.
Martelli 1956: Gisberto Martelli, "Chiese monastiche calabresi del secolo XV", Palladio, 6, 1956, 41-53.
Muratore, Munafò 1991: Nicoletta Muratore, Paola Munafò, Immagini di città raccolte da un frate agostiniano alla fine del XVI secolo, Roma 1991.
Paone 2014: Stefania Paone, Santa Maria della Consolazione ad Altomonte. Un cantiere gotico in Calabria, Roma 2014.
Rende 1980: Francesco Rende, Monografia storica della terra di Altomonte, Altomonte 1980, 59-67.
Russo 2014: Giuseppe Russo, “Alle origini dell’ordine Domenicano dell’Osservanza in Calabria. Alcuni sconosciuti documenti dei secoli XIV - XV per il convento di San Domenico di Altomonte”, Archivio storico per la Calabria e la Lucania, 80, 2014, 47-87.
Vadalà 1980: Vadalà, M. E., "Santa Maria della Consolazione di Altomonte: una cittadella angioina in Calabria", Antichità viva, 19, 1980, 6, 24-31. | |
Link esterni | ||
Schedatore | Paola Coniglio, Antonio Milone | |
Data di compilazione | 04/10/2014 15:53:51 | |
Data ultima revisione | 15/06/2017 17:03:25 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/812 |