NomeCastel del Monte
TipoSito Archeologico
Luogo superioreAndria
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OggettoCastel del Monte, Castello
Tipologiacastello
Nome attualeCastel del Monte
Immagine
Nomi antichi

Castrum Sancte Mariae de Monte

Cronologia

1240: inizio della costruzione.

1246: il cantiere è già giunto a uno stadio avanzato, tanto da venire utilizzato per l'incarceramento di alcuni prigionieri.

1269: Carlo I d'Angiò, che utilizza il castello, dona due once d'oro per l'abbellimento della cappella.

1271: Carlo I d'Angiò ordina alcune riparazioni nel castello.

1278-1279: nuovi interventi di manutenzione ordinati da Carlo d'Angiò.

1317: Roberto d'Angiò preleva dalla chiesa di Santa Maria del Monte presso il castello due colonne tortili con bassorilievi di pampini con putti vendemmianti e le trasferisce nella chiesa di Santa Chiara a Napoli.

1876: il castello è acquisito dallo Stato italiano.

1879: restauro del castello.

1928: restauro.

1965: nuovi interventi di restauro.

Autore
Committente

Federico II

Famiglie e persone

Federico II

Carlo I d'Angiò

Roberto d'Angiò

Descrizione

L'edificio sorge isolato su una bassa collina che domina la campagna circostante: il nome deriva dal toponimo "apud Sanctam Mariam de Monte", come ricordato dalla documentazione di età sveva e angioina.

Due ottagoni concentrici danno forma al cortile e all'involucro esterno, segnato ai vertici da altrettante torri anch'esse ottagonali. All'interno è suddiviso in due piani, ognuno con una successione di otto sale trapezoidali voltate a crociera. Cinque di queste sale sono dotate di camini. Le sale a pian terreno sono illuminate da monofore, singole o in coppia, aperte verso il cortile; quelle superiori si affacciano invece anche all'esterno con bifore o trifore.

In tre delle torri si trovano le scale a chiocciola che garantiscono i collegamenti fra i piani, mentre le altre ospitano servizi igienici, originariamente riforniti d'acqua mediante serbatoi collocati alla sommità delle torri. Era probabilmente collegata con questo complesso sistema idrico la grande vasca in marmo con sedili al centro del cortile, vista e descritta ancora nel Settecento da Troyli (1749).

Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego

Su una delle pareti interne del cortile è ancora murato un bassorilievo con cavalieri, certamente antico.

Tardoantiche dovevano essere anche le due colonne tortili trasportate a Napoli nel 1317.

Opere d'arte medievali e moderne

Provengono dal Castel Del Monte un frammento di testa laureata e un altro frammento di busto, probabilmente utilizzati come acroteri del portale d'ingresso e oggi nella Pinacoteca Provinciale di Bari.

Storia e trasformazioni
Note
Fonti iconografiche
Piante e rilievi

Piante e sezione in Schulz 1860.

Fonti/Documenti
Bibliografia

Aceto 1990: Francesco Aceto, "Magistri e cantieri nel Regnum Siciliae: l'Abruzzo e la cerchia federiciana", Bollettino d'Arte, s. VI, 75, 1990, 15-96.

 

Avena 1902: Adolfo Avena, "Castel del Monte, in I monumenti dell'Italia meridionale, Roma 1902, 7-33.

 

Bertaux 1898: Emilio Bertaux, “Castel del Monte e gli architetti francesi dell’imperatore Federico II”, Rassegna Pugliese di Scienze, Lettere ed Arti, 14, 1898, 353-359.

 

Bertaux 1904: Émile Bertaux, L’art dans l’Italie Méridionale, tome premier: De la fine de l’Empire Romain à la Conquête de Charles d’Anjou, Paris 1904.

 

Bologna 1969: Ferdinando Bologna, I pittori alla corte angioina di Napoli 1226-1414, Roma 1969.

 

Cadei 1980: Antonio Cadei, "Fossanova e Castel del Monte", in Federico II, Atti della III Settimana di studi di storia dell'arte medievale dell'Università di Roma a cura di Angiola Maria Romanini, Galatina 1980, I, 191-215.

 

Cadei 1989: Antonio Cadei, "Architettura federiciana. La questione delle componenti islamiche", in Nel segno di Federico II. Unità politica e pluralità culturale del Mezzogiorno, Atti del IV Convegno internazionale di studi della Fondazione Napoli Novantanove, Napoli 1989, 143-158.

 

Cadei 1993: Antonio Cadei, "Castel del Monte", in Enciclopedia dell'Arte medievale, IV, Roma 1993, 377-382.

 

Calò Mariani 1984: Maria Stella Calò Mariani, L'arte del Duecento in Puglia, Torino 1984.

 

Calò Mariani 1995: Maria Stella Calò Mariani, "Castel del Monte. La veste ornamentale", in Federico II: immagine e potere, a cura di Maria Stella Calò Mariani e Raffaella Cassano, Venezia 1995, 305-310.

 

Chierici 1934: Gino Chierici, Castel del Monte (secolo XIII), Roma 1934.

 

Hahn, Renger-Patzsch 1961: Hanno Hahn, Albert Renger-Patzsch, Hohenstaufenburgen in Süditalien, Ingelheim a. R. 1961.

 

Haseloff 1920: Arthur Haseloff, Die Bauten der Hohenstaufen in Unteritalien, Leipzig 1920.

 

Huillard Bréholles 1852-1861: Historia diplomatica Friderici Secundi, a cura di Jean Louis Alphonse Huillard Bréholles, Paris 1852-1861.

 

Krönig 1978: Walter Krönig, in L'Art dans l'Italie méridionale. Aggiornamento dell'opera di Emile Bertaux, Roma 1978, V, 929-951.

 

Lachenal 1991-1992: Lucilla de Lachenal, "Il rilievo frammentario con cavalieri reimpiegato a Castel del Monte. Alcune note sugli esordi della scultura lapidea in Apulia", Rivista dell'Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell'Arte, 14, 1991-1992, 131-152.

 

Molajoli 1934: Bruno Molajoli, Guida di Castel del Monte, Fabriano 1934.

 

Sarlo 1885: Francesco Sarlo, Il Castel del Monte in Puglia e le riparazioni ora fatte per ordine del Ministero della Pubblica Istruzione, Firenze 1885.

 

Schirmer 1995: Wulf Schirmer, "Castel del Monte. Osservazioni sull’edificio", in Federico II: immagine e potere, a cura di Maria Stella Calò Mariani e Raffaella Cassano, Venezia 1995, 285-293.

 

Schulz 1860: Heinrich Wilhelm Schulz, Denkmaeler der Kunst des Mittelalters in Unteritalien, Dresden 1860

 

Sthamer 1926: Eduard Sthamer, Dokumente zur Geschichte der Kastellbauten Kaiser Friedrichs II. und Karls I. von Anjou, II, Apulien und Basilicata, Leipzig 1926.

 

Troyli 1749: Pietro Troyli, Istoria generale del reame di Napoli, IV, Napoli 1749.

Link esterni

Schede su frammento con testa e frammento di busto alla Pinacoteca Provinciale di Bari.

Cadei 1993 on line.

SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione27/09/2013 15:43:56
Data ultima revisione25/02/2017 21:32:08
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/522
OggettoCastel del Monte, rilievo
Luogo di provenienza
Collocazione attuale

Castel del Monte, cortile ottagonale. Murato a oltre m 20 di altezza in sul lato di sud-est.

Prima attestazione
Materialemarmo?, calcare ?
Dimensionih 1,40: larg. 1,70
Stato di conservazione

Rotta su entrambi i lati e mancante nella parte superiore della metà sinistra, la lastra presenta la superficie molto dilavata. Il listello inferiore destro è completato da una porzione di restauro.

CronologiaEtà traianea
Descrizione

Il rilievo, contenuto entro due ampi listelli, presenta una scena che si svolge all'esterno di una porta urbica o presso un arco. Purtroppo la collocazione a una notevole altezza e lo stato di conservazione non consentono una lettura soddisfacente del fregio (tale difficoltà è stata solo parzialmente attenuata dall'esame dei due calchi conservati a Bari e a Trani, sull'esecuzione dei quali: Todisco 2002, 70-73).

Da sinistra a destra si riconoscono due figure femminili panneggiate stanti, un gruppo uomini che formano quasi una mischia (Todisco 2002, 70: un personaggio accasciato sorretto da altri due), almeno due figure che camminano verso destra, precedute da un cavaliere; in prossimità della frattura della lastra, sul margine destro, è stata individuata la coda di un altro cavallo (De Lachenal 1991; Todisco 2002), particolare che confermerebbe almeno la presenza di un secondo cavaliere.

Della scena raffigurata sono state date letture e datazioni molto differenti e non vi è un'opinione condivisa neppure per quanto riguarda l'epoca del primo riuso della lastra e la posizione che questa avrebbe dovuto avere in origine nel castello.

Lucilla de Lachenal, che ritiene il rilievo un reimpiego federiciano di pregnante valore simbolico, vi ha individuato un prodotto dell'ellenismo apulo in stretto rapporto con l'arte e l'ideologia funeraria macedone, ben rappresentata, del resto, dai ricchi ipogei della regione. Il rilievo di Castel del Monte sarebbe dunque pertinente, secondo tale ipotesi, alla facciata monumentale di un ipogeo; l'ambito funerario e sacrale sarebbe suggerito, dalla presenza delle due figure muliebri stanti, dalle proporzioni diverse dei vari personaggi, mentre i cavalieri rimanderebbero alla tradizione iconografica dei Dioscuri, da una parte, e di Alessandro dall'altra, come rappresentazione del defunto eroizzato (De Lachenal 1991-1992).

Luigi Todisco pone, invece, il rilievo in un altro orizzonte culturale, quello storico-celebrativo di ambito romano; riconoscendo nell'abbigliamento di alcuni personaggi maschili la presenza di brache a coprire le gambe, l'uso della pelle ferina per sellare il cavallo, e soprattutto la presenza di un vessillo, portato da almeno uno dei personaggi a piedi incedenti verso destra, Todisco individua nel rilevo un corteo trionfale, nel quale gli ufficiali di alto rango, a cavallo, avrebbero preceduto i vexillarii, a piedi, mentre il gruppo di tre o quattro figure sarebbe da interpretare come la prappresentazione dei vinti fatti prigionieri; nella stessa ottica le figure femminili varrebbero come prigioniere oppure, date le dimensioni, personificazioni.

Inoltre, notando un'affinità stilistica e dimensionale con il rilievo con cavaliere dace che si conserva a Trani, Luigi Todisco ha suggerito l'attribuzione di entrambi i fregi a uno stesso monumento di età traianea, che egli propone di individuare nell'arco di Varrone a Canosa, unico arco romano, onorario o trionfale, finora attestato nella regione (Todisco 2002).

 

 

Immagine
Famiglie e persone
Collezioni di antichità
Note

Secondo Lucilla de Lachenal la figura a cavallo che doveva rappresentare nel medioevo, come ancora oggi, l'elemento meglio visibile del rilievo, doveva essere percepita, al momento del riuso, come un eloquente simbolo del potere imperiale, ulteriormente nobilitato dall'antichità dell'immagine (De Lachenal 1991-1992, 133).

Il singnificato attribuito al reimpiego della lastra deve essere riconsiderato, forse, in relazione alla testimonianza riportata da Cesare Orlandi (Orlandi 1772, 69, cfr. anche Todisco 2002) che lascerebbe presuppporre una sistemazione, o una risistemazione, del rilievo nella prima età moderna, riferendo le testuali parole: "si conosce esservi stata collocata per forza con l’aggiunta dell’anno 1520".

Inoltre, la documentazione degli anni Trenta del secolo scorso, relativa ai restauri del castello, testimonia la presenza di un incasso al muro esterno della quinta stanza in primo piano, forse destinato, in origine, alla collocazione del pezzo antico (cfr. Ceschi 1938, 5 fig. 2), che dunque doveva essere sicuramente meglio visibile dal cortile rispetto alla posizione attuale.

Fonti iconografiche
Rilievi
Fonti e documenti
Bibliografia

Ceschi 1938: Carlo Ceschi, "Gli ultimi restauri a Castel del Monte" , Japigia 9, 1938, 3-22.

 

De Lachenal 1990: Lucilla de Lachenal, "Il gruppo equestre di Marco Aurelio e il Laterano. Ricerche per una storia della fortuna del monumento dall'età medievale sino al 1538", parte I, Bollettino d'Arte, 75, 1990, 1-56.

 

De Lachenal 1991/1992: Lucilla de Lachenal, "Il rilievo frammentario con cavalieri reimpiegato a Castel del Monte. Alcune note sugli esordi della scultura lapidea in Apulia", Rivista dell'Istituto nazionale di archeologia e storia dell'arte, 14, 1991-1992, 131-152.

 

Orlandi 1772: Cesare Orlandi, Delle città d'Italia, vol. II, Perugia 1772.

 

Todisco 2002: Luigi Todisco, "Rilievi romani a Trani, Castel del Monte, Canosa", in Scultura antica e reimpiego in Italia meridionale, Bari 2002, 65-81.

Allegati
Link esterni
SchedatoreStefania Tuccinardi
Data di compilazione03/12/2014 01:24:40
Data ultima revisione16/05/2017 20:14:51
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Reperto Archeologico/482