Nome | Matera | |
---|---|---|
Tipo | Città | |
Luogo superiore | BASILICATA | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Luogo/141 |
Oggetto | Matera, pianta (1584) | |
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Collocazione | Roma, Archivio Generale Agostiniano, Carte Rocca | |
Immagine | ![]() ![]() | |
Materiali e tecniche | penna e inchiostro su carta | |
Dimensioni | cm 31,8 x 42 | |
Cronologia | 1584 ca. | |
Autore | ||
Soggetto | Matera, mappa della città e contorni | |
Descrizione | La mappa, rapidamente delieata a penna con ombreggiature stese a pennello, riproduce la pianta della città di Matera, individuandone il perimetro nelle mure e nelle gravine. All'interno del circuito della città non è delineato alcun edificio, mentre maggiore attenzione è posta rispetto alle costruzioni che si trovano all'esterno, e che sono raffigurate in alzato. Sono segnalati: il lago, il castello, la fontana, e i complessi monastici di San Domenico, Santa Maria la Nova (poi San Giovanni Battista), San Rocco, Santa Lucia. | |
Iscrizioni | Al centro: "Pianta di / Matera / le grotte stanno / intorno à guisa di / teatro". "lago" "Castello" "Fontana" "S. Domenico" "S. Maria la Nova" "S. Rocco" "S. Lucia" | |
Famiglie e persone | ||
Note | ||
Riproduzioni | Foti 1996; Fonseca, Demetrio, Guadagno 1998. | |
Fonti e documenti | ||
Bibliografia | Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999: Cosimo Damiano Fonseca, Rosalba Demetrio, Grazia Guadagno, Matera, Roma-Bari 1999. Foti 1996: Cristina Foti, Ai margini della città murata. Gli insediamenti monastici di San Domenico e Santa Maria la Nova a Matera, Venosa 1996. | |
Allegati | ||
Link esterni | ||
Schedatore | Fulvio Lenzo | |
Data di compilazione | 19/06/2013 11:22:02 | |
Data ultima revisione | 29/01/2017 01:11:23 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Disegno/165 |
Oggetto | Matera, veduta urbana (1703) | |
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Collocazione | a stampa | |
Immagine | ![]() | |
Materiali e tecniche | incisione | |
Dimensioni | ||
Cronologia | 1703 | |
Autore | ||
Soggetto | Matera, veduta urbana | |
Descrizione | ||
Iscrizioni | In alto al centro, entro un nastro svolazzante: "MATERA" In alto a sinistra, entro cartiglio: "All'Illustriss. Sig.r / D. Francesco Tansi / Patritio, e Decano di Matera / Vicario Generale di Salerno" In basso legenda: "A. Chiesa, e Palazzo Arcivescovile B. Castello C. Cappuccini D. Il Gran Vallone E. Seminario F. Ospidale e Chiesa del Purgatorio H. S.a Lucia Monache Benedettine I. S. Agostino K. Palazzo delli Porcari L. Riformati." | |
Famiglie e persone | ||
Note | ||
Riproduzioni | ||
Fonti e documenti | ||
Bibliografia | Pacichelli 1703: Giovan Battista Pacichelli, Il Regno di Napoli in prospettiva, diviso in dodici provincie […], Parte prima, in Napoli, nella Stamperia di Michele Luigi Mutio, 1703. | |
Allegati | ||
Link esterni | ||
Schedatore | Fulvio Lenzo | |
Data di compilazione | 22/04/2013 18:48:14 | |
Data ultima revisione | 28/01/2017 13:53:34 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Disegno/158 |
Oggetto | Matera, castello | |
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Tipologia | castello | |
Nome attuale | Castello Tramontano | |
Immagine | ![]() | |
Nomi antichi | ||
Cronologia | 1498: inizio della costruzione. 1514: alla morte del conte i lavori rimangono interrotti. | |
Autore | Dechert (1984, 258) ha notato la similitudine dell'impianto del castello di Matera con uno studio di Francesco di Giorgio Martini (Londra, British Library, c. 73r), ma al momento non sussistono prove per una attribuzione diretta del progetto all'architetto senese. | |
Committente | ||
Famiglie e persone | ||
Descrizione | Del castello esiste attualmente, come frammento incompiuto, soltanto il fronte rivolto verso la città di Matera e caratterizzato da tre torri cilindriche, due alle estremità e una, più alta e massiccia, al centro. Le torri hanno basamento a scarpa concluso superiormente da modanatura a toro, e coronato da una merlatura molto rada impostata su beccadelli. L'ingresso, di cui sopravvivono il portale, destinato ad accogliere il ponte levatoio, e l'atrio retrostante, si apre in posizione decentrata nel paramento compreso fra il torrione centrale e quello di sinistra. Le porzioni di cortina innestate alle torri esterne sono leggermente convergenti e mostrano che la costruzione avrebbe avuto una pianta triangolare o trapezoidale. Già le cronache municipali materane mettevano in relazione l'aspetto del castello con quello di Castelnuovo a Napoli. | |
Iscrizioni | ||
Stemmi o emblemi araldici | ||
Elementi antichi di reimpiego | ||
Opere d'arte medievali e moderne | ||
Storia e trasformazioni | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Piante e rilievi | ||
Fonti/Documenti | ||
Bibliografia | Adams 1994: Nicholas Adams, "L’architettura militare di Francesco di Giorgio", in Francesco Paolo Fiore e Manfredo Tafuri (a cura di), Francesco di Giorgio architetto, Milano 1994, 114-150.
Dechert 1984: Michael S. A. Dechert, City and Fortresses in the Works of Francesco di Giorgio: the Theory and Practice of defensive Architecture and Town Planning, Ph.D. dissertation, The Catholic University of America, Whashington D.C. 1984.
Di Pede s.d.: Il castello di Matera, a cura di Franco di Pede, Matera, s.d.
Faraglia 1880: Nunzio Federico Faraglia, “Giancarlo Tramontano conte di Matera”, Archivio Storico per le Province Napoletane, 5, 1880, 96-118.
Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999: Cosimo Damiano Fonseca, Rosalba Demetrio, Grazia Guadagno, Matera, Roma-Bari 1999.
Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.
Muratore, Munafò 1991: Nicoletta Muratore, Paola Munafò, Immagini di città raccolte da un frate agostiniano alla fine del XVI secolo, Roma 1991. Restucci 1991: Amerigo Restucci, Matera. I Sassi, Torino 1991, 97-98. Volpe 1818: Memorie storiche, profane e religiose su la città di Matera del reverendo d. Francesco Paolo Volpe canonico di quella cattedrale e dottore in legge, Napoli, nella stamperia Simoniana, 1818. | |
Link esterni | ||
Schedatore | Fulvio Lenzo | |
Data di compilazione | 04/06/2013 10:56:20 | |
Data ultima revisione | 23/01/2017 12:32:57 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/437 |
Oggetto | Matera, Cattedrale | |
---|---|---|
Tipologia | chiesa cattedrale (esistente) | |
Nome attuale | Santa Maria la Bruna | |
Immagine | ![]() | |
Nomi antichi | Sant'Eustachio, Santa Maria. | |
Cronologia | 1082: consacrazione dell'episcopio di Sant'Eustachio. 1230 ca.: costruzione della chiesa attuale. 1270: consacrazione a opera dell'arcivescovo Lorenzo. 1451: maestro Giovanni Tantino di Ariano intaglia gli scranni lignei del nuovo coro. 1559: costruzione della nuova sagrestia. 1627: restauri promossi dall'arcivescovo Fabrizio Antinori. 1646: l'arcivescovo Domenico Spinola costruisce l'altare di Sant'Anna. 1718: l'arcivescovo Antonio Maria Brancaccio fa restaurare la cattedrale e ampliare le finestre. 1729: rifacimento del coro. | |
Autore | ||
Committente | ||
Famiglie e persone | ||
Descrizione | L'interno si sviluppa in tre navate separate da colonne lapidee con capitelli di età sveva diversi l'uno dagli altri. All'incrocio della navata centrale con il transetto non sporgente è una cupola, cui fa seguito il presbiterio, composto da un vano quadrato e da un'abside poligonale. Oltre alla porta principale in facciata, altre due si aprono sul fianco sinistro, aperto verso la piazza, mentre sul lato destro si aprono le cappelle del Santissimo Sacramento, dell'Annunziata e del Presepe. Il campanile occupa lo spazio fra il presbiterio e il braccio sinistro del transetto. | |
Iscrizioni | Nella porta di accesso al campanile: MILLE DVCENTENVS ERAT ANNVS SEPTVAGENVS / DVM FVIT COMPLETA DOMVS SPECTAMINE LETA
Nel coro ligneo: EGREGIVM CHORVM CONSTRVXIT ARTE JOHANNES / ARIANENSIS TANTINVS COGNOMINE DICTVS / SVB ANNO DOMINI M.° CCCCQVINQVA(ge)SIMO III.
Presso la cappella di San'Eustachio era l'iscrizione : "IN NOMINE DOMINI IESV CHRISTI HOC EST FACTVM POST PARTVM VIRGINIS ACTVM BEATO EVSTACHIO DICATVM ANNO MILLENO OTTAGENO SECVNDO LOFFREDO MATHERAE MARTIS AMICO SAECLA VRGENTE GREGORIO HILDEBRANDO SEPTENO PETRI SEDEM RETINENTE PRAESVLE BENEDICTO ABBATE STEPHANO LAPIDVMQVE FABRO LEONARDO SARACENO". (da Gattini 1882, p. 222).
Altra epigrafe: “D.O.M. / TEMPLVM SANCTVM HOC SVMTIBVS HVIVS / TOTIVS CIVITATIS ANNO DOMINI / MCC / LXX SVB ARCHIPRAESVLATV FRATRIS / DOMINI LAVRENTII [...] ORDINIS / PRAEDICATORVM CONSTRVCTVM [...]” (Gattini 1882, p. 228).
Iscrizione per il rifacimento del coro: “CORVS AVTEM ANNO DOMINI MILLESIMO SEPTICENTESIMO VIGESIMO NONO AEDIFICATVS DE FRVCTIBVS SVPERATIS EX HAEREDITATE VENERABILIS CAPPELLAE S. M. DE BRVNA RELICTA A D. ANTONIO DE RYOS CVLMINAREZ HISP. HVIVS CIVITATIS ARCHIEPISC. QVI ETIAM CANONICORVM COLLEGIVM PRAEBENDA AD SVMMAM DVCATORVM SEX MILLE DECORAVIT: ANNO TAMEN SVPRA MILLESIMVM SEPTINGENTESIMO TRIGESIMO OCTAVO NONA MOLITIONE RESTITVTVS CVM ALTO A CVLMINE ANNO PRAECEDENTI PENITVS DIRITVS SIT" (da Gattini 1882, p. 252).
Iscrizione per il restauro del 1718: "SANCTVM TEMPLVM TVVM DOMINE MIRABILE IN AEQVITATE ANTONIVS MARIAE BRANCATIVS ARCHIEPISCOPVS MATHERANVS PIA MVNIFICENTIA REDDIDIT AN. DOM. MDCCXVIII" (Gattini 1882, p. 254) | |
Stemmi o emblemi araldici | ||
Elementi antichi di reimpiego | ||
Opere d'arte medievali e moderne | Perduto è il "sepulchro alto" dell'arcivescovo Bisanzio Marrelli (+ 1392 ca.), che si trovava nel luogo attualmente occupato dal battistero, presso la porta dei Leoni (Gattini 1882, pp. 232-233). Nel 1519 Donatella, vedova di Pietro Santoro, incaricava mastro Rainaldo Spata di Francavilla di costruire una cappella presso la sepoltura di Antonio Santoro, con altare, sepolcro, figure ed archi. Gattini (1882, p. 351) precisa che ai suoi tempi il sepolcro, policromo e dorato, si trovava murato presso l'altare del SS. Sagramento. Rilievo con Sant'Eustachio in facciata (sec. XVI, Aurelio Persio, attr.) Dossale De Simone (1539, Altobello Persio) Statua di Cristo (1540, Altobello Persio) Presepe di Altobello Persio e Sannazaro d'Alessano (1534) Sculture sulla porta della sagrestia (1559, Altobello Persio e bottega) Statua di San Michele (Altobello Persio) Cona di Fabrizio Santafede (1580) Pala con Vergine e Santi (1627, Giovan Donato Oppido: dall'altare di San Carlo, oggi nel palazzo vescovile) | |
Storia e trasformazioni | ||
Note | La cattedrale mostra stringenti affinità con le chiese di San Domenico e di San Giovanni Battista a Matera, tanto che la critica ha ritenuto di poter ascrivere l'apparato decorativo delle tre chiese a una medesima botteghe di scultori. | |
Fonti iconografiche | Veduta di Matera pubblicata da Pacicchelli nel 1703 Affresco con Veduta di Matera 1709 | |
Piante e rilievi | ||
Fonti/Documenti | Bolla di consacrazione della chiesa del 1082 (in Gattini 1882, p. 221). | |
Bibliografia | Bertaux 1904: Émile Bertaux, L’art dans l’Italie Méridionale, tome premier: De la fine de l’Empire Romain à la Conquête de Charles d’Anjou, Paris 1904. La cattedrale di Matera 1978: La cattedrale di Matera nel medioevo e nel rinascimento, a cura di Maria Stella Calò Mariani, Carla Guglielmi Faldi, Claudio Strinati, Cinisello Balsamo 1978.
Di Pede 1998: La cattedrale di Matera, a cura di Franco Di Pede, Matera 1998.
Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999: Cosimo Damiano Fonseca, Rosalba Demetrio, Grazia Guadagno, Matera, Roma-Bari 1999.
Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.
Gattini 1913: Giuseppe Gattini, La cattedrale illustrata, Matera 1913.
Restucci 1991: Amerigo Restucci, Immagini di tufo. La facciata della cattedrale di Matera, Galatina 1991.
Schulz 1860: Heinrich Wilhelm Schulz, Denkmaeler der Kunst des Mittelalters in Unteritalien, Dresden 1860.
Ughelli 1721: Ferdinando Ughelli, Italia sacra, cura et studio Nicola Coleti, tomo VII, Venetiis 1721.
Volpe 1818: Francesco Paolo Volpe, Memorie storiche, profane e religiose su la città di Matera del reverendo d. Francesco Paolo Volpe canonico di quella cattedrale e dottore in legge, Napoli, nella stamperia Simoniana, 1818. | |
Link esterni | ||
Schedatore | Fulvio Lenzo | |
Data di compilazione | 04/06/2013 10:50:58 | |
Data ultima revisione | 23/01/2017 13:39:07 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/436 |
Oggetto | Matera, Cattedrale, Cappella dell'Annunziata | |
---|---|---|
Tipologia | cappella | |
Nome attuale | Cappella dell'Annunziata | |
Immagine | ![]() ![]() | |
Nomi antichi | ||
Cronologia | 1538-1544: la datazione della cappella a questo torno di anni deriva dal testamento del notaio Marco de Sanitate, che nel 1538 ne ordina la costruzione, e dalla visita pastorale del 1544, data in cui risulta già esistente (Gelao 1997). In precedenza le ipotesi di datazione oscillavano fra il 1530 (Ivancevic 1993, 235-245; Restucci 1998) e la fine del Cinquecento (La cattedrale di Matera 1978). | |
Autore | Attibuita ad Altobello Persio | |
Committente | Marco Antonio de Sanità | |
Famiglie e persone | ||
Descrizione | La cappella si apre sulla navata sinistra della cattedrale di Matera con un invaso rettangolare coperto da unica volte a botte con lacunari. Le pareti sono scandite da una successione di nicchie semicircolari con catino a conchiglia inquadrate da paraste su piedistalli. Sulla parete di fondo è un altare con ancona in pietra con scomparti laterali convergenti prospetticamente verso il centro.
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Iscrizioni | Nel plinto di una parasta: "MARCVS ANTONIVS". | |
Stemmi o emblemi araldici | ||
Elementi antichi di reimpiego | ||
Opere d'arte medievali e moderne | Sculture della cappella: al centro della volta è un rilievo con la figura di Dio Padre. Sull'altare: negli scomparti laterali le statue di san Rocco e santa Barbara, al centro un'Annunciazione con le figure a tutto tondo dell'angelo e della Vergine. | |
Storia e trasformazioni | ||
Note | La letteratura artistica ha solitamente ricondotto la cappella a modelli romani e napoletani, in particolare alle opere di Antonio da Sangallo il Giovane (atrio di palazzo Farnese) e della cappella del Succorpo nel Duomo di Napoli commissionata dal cardinale Oliviero Carafa (1497-1508). Solo recentemente Restucci ha recuperato dalla bibliografia croata il parallelo molto più stringente con la cappella del beato Giovanni Orsini nel duomo di Traù (Trogir), realizzata fra 1468 e 1482 da Andrea Alessi e Niccolò di Giovanni Fiorentino: la cappella materana replica in maniera quasi identica le forme di quella dalmata, della quale può considerarsi una copia. La scansione delle pareti laterali con nicchie conchigliate avrà un certo successo nell'architettura e scultura dell'area materana, venendo ripresa anche nella chiesa della Palomba (c. 1580). Anche la cappella della famiglia Ferrillo nella Cattedrale di Acerenza (1528 circa), dipendente più direttamente dal modello del Succorpo napoletano, presentava una simile articolazione laterale. | |
Fonti iconografiche | ||
Piante e rilievi | Pianta della cappella in Restucci 1998 | |
Fonti/Documenti | 1538: il notaio Marco Antonio Sanità dispone un lascito testamentario per la realizzazione di una cappella intitolata all'Annunziata da costruire nella cattedrale di Matera. Precisa inoltre che sull'altare doveva essere collocata una pala raffigurante la Vergine Annunziata fra i santi Rocco e Antonio da Padova, che sarebbe dovuta giungere da Venezia. 1544: la cappella, con la precisazione del giuspatronato di Marco Antonio Sanità, è citata nella visita pastorale effettuata dall'arcivescovo Saraceni. | |
Bibliografia | La cattedrale di Matera 1978: La cattedrale di Matera nel medioevo e nel rinascimento, a cura di Maria Stella Calò Mariani, Carla Guglielmi Faldi, Claudio Strinati, Cinisello Balsamo 1978.
Di Pede 1998: La cattedrale di Matera, a cura di Franco Di Pede, Matera 1998.
Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999: Cosimo Damiano Fonseca, Rosalba Demetrio, Grazia Guadagno, Matera, Roma-Bari 1999.
Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.
Gattini 1913: Giuseppe Gattini, La cattedrale illustrata, Matera 1913.
Gelao 1997: Clara Gelao, “Tra Lucania, Puglia e Sicilia: Aurelius de Basilicata e Altobello Persio di Montescaglioso”, Storia dell’Arte, 89, 1997, 37-66.
Ivancevic 1993: Radovan Ivancevic, Odnos Kultura dviju jadranskih obala i problem preifeiji i centra, Rijeka 1993.
Restucci 1998: Amerigo Restucci, “La Puglia e il Mezzogiorno continentale”, in Storia dell’architettura italiana. Il Quattrocento, a cura di Francesco Paolo Fiore, Milano 1998, 460-469. | |
Link esterni | ||
Schedatore | Bianca de Divitiis, Fulvio Lenzo | |
Data di compilazione | 20/06/2013 12:22:13 | |
Data ultima revisione | 23/01/2017 13:06:33 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/479 |
Oggetto | Matera, fontana | |
---|---|---|
Tipologia | fontana | |
Nome attuale | Fontana Ferdinandea | |
Immagine | ![]() | |
Nomi antichi | ||
Cronologia | 1351: viene costruita la prima fontana pubblica della città. 1577: monsignor Sigismondo Saraceni fa ricostruire la fontana, che convogliava le acque provenienti dalla collina del Lapillo o del Castello Tramontano. 1832: la fontana viene nuovamente rifatta nella forma attuale. 1949: la fontana viene smontata per problemi di viabilità. 1958: la fontana viene rimontata nella sede attuale. | |
Autore | ||
Committente | ||
Famiglie e persone | ||
Descrizione | ||
Iscrizioni | FERD. II REGE FOS. ET AQVAEDVCTVS HIC AERE CIVIVM CONLATO / INSTAVRATVS AMPLIATVSQ(VE) FVIT A.D. MDCCCXXXII CVRANTE / EQVITE FERD. DE CEMMIS PROPRAEF. AC. DOMIN. RIDOLA SYND. | |
Stemmi o emblemi araldici | In alto è lo stemma della città di Matera. | |
Elementi antichi di reimpiego | ||
Opere d'arte medievali e moderne | ||
Storia e trasformazioni | La fontana è stata ricostruita almeno tre volte nel corso dei secoli. | |
Note | ||
Fonti iconografiche | La vecchia fontana è segnalata come uno dei principali tratti urbani nella mappa di Matera del 1584 | |
Piante e rilievi | ||
Fonti/Documenti | ||
Bibliografia | Copeti (ed. Padula, Passarelli 1982): Arcangelo Copeti, Notizie della città e dei cittadini di Matera, a cura di M. Padula e D. Passarelli, Matera 1982.
Padula, Motta 1992: M. Padula e C. Motta, Piazza Vittorio Veneto. La storia, Matera 1992. | |
Link esterni | ||
Schedatore | Fulvio Lenzo | |
Data di compilazione | 20/06/2013 18:23:37 | |
Data ultima revisione | 29/01/2017 13:33:04 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/481 |
Oggetto | Matera, Ospedale | |
---|---|---|
Tipologia | infrastruttura | |
Nome attuale | ||
Immagine | ![]() | |
Nomi antichi | Ospedale | |
Cronologia | 1610: edificazione. 1615: nel cortile dell'ospedale si costruisce la chiesa di Cristo Flagellato. 1708: la chiesa di Cristo Flagettato è riedificata. 1710: si intraprende la decorazione della nuova chiesa con un ciclo di affreschi. 1726: la struttura viene affidata ai Padri Ospedalieri di San Giovanni di Dio. 1749: l'edificio è trasformato in carcere. | |
Autore | ||
Committente | Universitas di Matera. | |
Famiglie e persone | ||
Descrizione | ||
Iscrizioni | Sulla cornice marcapiano della facciata principale corre la lunga iscrizione con data: CHI VUOL FARE DEL CIEL UN DEGNO ACQUISTO ENTRI QUI DENTRO A VISITAR GL'INFERMI CON MAN PORGENTE PER AMOR DI CRISTO AN. DOMINI 1610. | |
Stemmi o emblemi araldici | Due stemmi in facciata ai lati del portale. | |
Elementi antichi di reimpiego | ||
Opere d'arte medievali e moderne | ||
Storia e trasformazioni | Il primo ospedale della città di Matera, intitolato a San Rocco, venne costruito nel 1348 con patronato dell'universitas. Nel 1604 l'edificio viene trasformato in convento, e così si decide di costruire un nuovo edificio annesso alla chiesa di San Giovanni Battista. | |
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Piante e rilievi | ||
Fonti/Documenti | ||
Bibliografia | Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999: Cosimo Damiano Fonseca, Rosalba Demetrio, Grazia Guadagno, Matera, Roma-Bari 1999.
Foti 1996: Cristina Foti, Ai margini della città murata. Gli insediamenti monastici di San Domenico e Santa Maria la Nova a Matera, Venosa 1996.
Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.
Volpe 1818: Memorie storiche, profane e religiose su la città di Matera del reverendo d. Francesco Paolo Volpe canonico di quella cattedrale e dottore in legge, Napoli, nella stamperia Simoniana, 1818. | |
Link esterni | ||
Schedatore | Fulvio Lenzo | |
Data di compilazione | 12/06/2013 15:52:02 | |
Data ultima revisione | 30/12/2018 22:09:42 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/453 |
Oggetto | Matera, Palazzetto Santoro | |
---|---|---|
Tipologia | palazzo con loggia | |
Nome attuale | ||
Immagine | ![]() | |
Nomi antichi | ||
Cronologia | XVII secolo: costruzione del palazzo con loggia. | |
Autore | ||
Committente | ||
Famiglie e persone | ||
Descrizione | Il palazzo, di piccole dimensioni, sorge su uno degli assi principali della città, via dei Boccieri o delle Beccherie (già detta degli Scapari), che costituì, dalla metà del secolo XVI, un'importante asse di Matera per la presenza di attività commerciali. Si caratterizza per il loggiato con arcate su colonne largamente scanalate e con capitelli ribassati, secondo una tipologia palaziale molto diffusa in città e presente anche nel palazzo della famiglia Firrao e in quello del Casale. | |
Iscrizioni | ||
Stemmi o emblemi araldici | ||
Elementi antichi di reimpiego | ||
Opere d'arte medievali e moderne | ||
Storia e trasformazioni | Il palazzo, costruito probabilmente nel corso del secolo XVII, conserva, nel prospetto, l'aspetto orginario caratterizzato dalla loggia aperta che si affaccia sulla via delle Beccherie, così denominata per la presenza delle macellerie cittadine. | |
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Piante e rilievi | ||
Fonti/Documenti | ||
Bibliografia | Caserta 2000: Giovanni Caserta, Matera. Nuova guida, Venosa 2000, 68-69.
Copeti (ed. Padula, Passarelli 1982): Arcangelo Copeti, Notizie della città e dei cittadini di Matera, a cura di M. Padula e D. Passarelli, Matera 1982.
Di Pede 1996: Matera. Dentro le mura, a cura di Franco Di Pede, Matera 1996.
Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999: Cosimo Damiano Fonseca, Rosalba Demetrio, Grazia Guadagno, Matera, Roma-Bari 1999, 44-45.
Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.
Matera 1990: Matera. Storia di una città, Matera 1990.
Padula 2002: Mauro Padula, Palazzi antichi di Matera, Matera-Roma 2002.
Verricelli (ed. Moliterni et alii 1987): Eustachio Verricelli, Cronica de la città di Matera nel Regno di Napoli (1595-1596), a cura di M. Moliterni, C. Motta, M. Padula, Matera 1987.
Volpe 1818: Memorie storiche, profane e religiose su la città di Matera del reverendo d. Francesco Paolo Volpe canonico di quella cattedrale e dottore in legge, Napoli 1818. | |
Link esterni | ||
Schedatore | Antonio Milone | |
Data di compilazione | 12/06/2013 16:09:27 | |
Data ultima revisione | 29/01/2017 13:29:51 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/461 |
Oggetto | Matera, palazzo arcivescovile | |
---|---|---|
Tipologia | palazzo | |
Nome attuale | palazzo arcivescovile | |
Immagine | ![]() | |
Nomi antichi | ||
Cronologia | 1151-1178: il palazzo episcopale, già esistente, viene ampliato dal vescovo Roberto, che governa la diocesi dal 1151 al 1178 (Gattini 1882, p. 224). 1223: l'arcivescovo Andrea ricostruisce il palazzo ampliandolo su terreni concessi dall'abate dell'attiguo monastero di Sant'Eustachio. 1638-2647: ampliamento a opera dell'arcivescovo Simone Carafa. 1703-1722: l'arcivescovo Antonio Maria Brancaccio fa ingrandire il palazzo, aggiungendo un corpo in facciata dove viene allogato il salone. 1776-1796: l'arcivescovo Francesco Zuniga fa costruire lo scalone. | |
Autore | ||
Committente | ||
Famiglie e persone | ||
Descrizione | ||
Iscrizioni | ||
Stemmi o emblemi araldici | ||
Elementi antichi di reimpiego | ||
Opere d'arte medievali e moderne | Il salone è affrescato nel 1709 con una serie di vedute di città comprendenti tutti i centri sottoposti all'archidiocesi di Matera-Acerenza (Veduta di Matera, Veduta di Acerenza, Veduta di Tricarico, Veduta di Potenza, Veduta di Altamura, Veduta di Ferrandina, Veduta di Venosa, Veduta di Miglionico, Veduta di Anzi, Veduta di Genzano, Veduta di Gravina, Veduta di Tursi) Pala con Vergine e santi (1627, Giovan Donato Oppido: dalla cattedrale) | |
Storia e trasformazioni | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | Il palazzo è raffigurato nella Veduta di Matera 1709 | |
Piante e rilievi | ||
Fonti/Documenti | ||
Bibliografia | Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999: Cosimo Damiano Fonseca, Rosalba Demetrio, Grazia Guadagno, Matera, Roma-Bari 1999.
Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.
Gattini 1913: Giuseppe Gattini, La cattedrale illustrata, Matera 1913.
Padula 2002: Mauro Padula, Palazzi antichi di Matera, Matera-Roma 2002. | |
Link esterni | ||
Schedatore | Fulvio Lenzo | |
Data di compilazione | 17/06/2013 10:15:13 | |
Data ultima revisione | 23/01/2017 13:29:20 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/476 |
Oggetto | Matera, Palazzo Giudicepietro | |
---|---|---|
Tipologia | palazzo | |
Nome attuale | ||
Immagine | ![]() | |
Nomi antichi | palazzo Firrao o Ferraù, palazzo Giudicepietro. | |
Cronologia | XVI: il palazzo viene edificato nell'area del vecchio castello normanno, abbattuto nel 1488. | |
Autore | ||
Committente | ||
Famiglie e persone | famiglia Firrao famiglia Giudicepietro | |
Descrizione | Il palazzo si sviluppa sul sito dell'antico castello. Tratto distintivo è la lunga loggia che corre al di sopra dell'ultimo piano del palazzo, aperta da numerose arcate e con parapetto decorato da bugne a punta di diamante. | |
Iscrizioni | ||
Stemmi o emblemi araldici | ||
Elementi antichi di reimpiego | ||
Opere d'arte medievali e moderne | ||
Storia e trasformazioni | ||
Note | Nel 1806 il barone Giuseppe Firrao ospitò nel palazzo Giuseppe Bonaparte, che il 6 maggio vi tenne una festa da ballo (Gattini 1882, p. 182). | |
Fonti iconografiche | Affresco con Veduta di Matera 1709 | |
Piante e rilievi | ||
Fonti/Documenti | ||
Bibliografia | Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999: Cosimo Damiano Fonseca, Rosalba Demetrio, Grazia Guadagno, Matera, Roma-Bari 1999.
Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.
Padula 2002: Mauro Padula, Palazzi antichi di Matera, Matera-Roma 2002. | |
Link esterni | ||
Schedatore | Fulvio Lenzo | |
Data di compilazione | 10/06/2013 17:35:39 | |
Data ultima revisione | 06/01/2017 19:04:33 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/440 |
Oggetto | Matera, Palazzo Persio | |
---|---|---|
Tipologia | palazzo | |
Nome attuale | ||
Immagine | ![]() | |
Nomi antichi | Palazzo Moro, Palazzo Saraceno, Palazzo Scalcione o de Scalzonibus, Palazzo Persio, Palazzo Guida | |
Cronologia | 1466: prima citazione del palazzo come appartenente alla famiglia Moro. 1481: nella porzione appartenente a Tuccio de Scalzonibus risiede re Ferrante d'Aragona, di stanza a Matera in occasione dell'occupazione turca di Otranto. Il sovrano concede a de Scalzonibus di poter costruire un arco per collegare due porzioni di fabbricato. 1488: viene abbattuto l'adiacente castello normanno. 1575: il palazzo viene acquistato da Giulio Persio. | |
Autore | ||
Committente | ||
Famiglie e persone | famiglia Moro famiglia Persio famiglia Guida Ferrante d'Aragona | |
Descrizione | Il palazzo ingloba l'antica porta de Suso, che si apre nel piano inferiore dando accesso alla piazza del Duomo da via delle Beccherie. In una parte del palazzo erano ospitati la cancelleria dell'universitas di Matera e il vecchio sedile. | |
Iscrizioni | ||
Stemmi o emblemi araldici | ||
Elementi antichi di reimpiego | ||
Opere d'arte medievali e moderne | ||
Storia e trasformazioni | ||
Note | Nel palazzo soggiorna re Ferrante d'Aragona (Gattini 1882, 184). | |
Fonti iconografiche | ||
Piante e rilievi | ||
Fonti/Documenti | Re Ferrante, dimorante nel palazzo, concede a Tuccio de Scalzonibus di poter fabricare un arco per unire due porzioni del fabbricato: “Foris. Nobilibus et Egregnojs viris Capitaneo, Universitati et hominibus Civitati nostre Mathere, fidelibus nostris Dilecti. Intus vero. Rex Sicilie vester. Nobiles viri fideles nostri dilecti. Attenti li servitij che messser Tuzo de Scalzonibus de Matera, medico del Ill. Principe di Bisignano [scil. Girolamo Sanseverino], presta a ditto Principe, et etiam à nui presta, in casa del quale nui habitamo, li havimo fatta gratia, che possa fare un arco da una casa allaltra como à lui parera, accio piu habilmente, quanto el caso accadesse, ce possamo habitare. Impero ve dicimo, che in lofare, e fabricare de dicto arco, non li debiate donare impaccio, ne molestia alcuna, ma lassarlo fare fabricare et edificare dicto arco, come à lui parera per acconzo de dicta casa perche tale è nostra intentione. Et non fate lo contrario, si haviti nostra gratia chara et desiderati evitare la pena de ducati mille. Lassando la presente al presentante. Datum Mathere xxiiii maij 1481. Rex Ferdinandus”. (da Gattini 1882, 360-361) Gattini (1882, 184-185) cita inoltre alcuni atti di compravendita relativi al palazzo negli anni 1466, 1575, 1589 e 1591. | |
Bibliografia | Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999: Cosimo Damiano Fonseca, Rosalba Demetrio, Grazia Guadagno, Matera, Roma-Bari 1999.
Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.
Padula 2002: Mauro Padula, Palazzi antichi di Matera, Matera-Roma 2002. | |
Link esterni | ||
Schedatore | Fulvio Lenzo | |
Data di compilazione | 12/06/2013 16:07:25 | |
Data ultima revisione | 23/01/2017 13:46:53 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/460 |
Oggetto | Matera, Palazzo Santoro | |
---|---|---|
Tipologia | palazzo | |
Nome attuale | ||
Immagine | ![]() | |
Nomi antichi | ||
Cronologia | 1570 circa: il palazzo viene edificato nell'area del vecchio castello normanno, abbattuto nel 1488. | |
Autore | ||
Committente | Giovan Donato Santoro | |
Famiglie e persone | famiglia Santoro | |
Descrizione | Il palazzo, con prospetto in pietra affacciato verso il Sasso Barisano, si sviluppa su quattro livelli. Al livello inferiore si aprono due finestre architravate e il grande portale bugnato inquadrato da semicolonne. L'elemento caratterizzante è però la balconata balaustrata su mensole che aggetta dal primo piano nobile per tutta l'ampiezza della facciata. Ai livelli superiori sono semplici finestre rettangolari. | |
Iscrizioni | ||
Stemmi o emblemi araldici | Stemma sul portale. | |
Elementi antichi di reimpiego | ||
Opere d'arte medievali e moderne | ||
Storia e trasformazioni | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | Il palazzo è raffigurato nell'affresco con Veduta di Matera 1709, fra la Porta de Suso e la Porta de Juso. | |
Piante e rilievi | ||
Fonti/Documenti | ||
Bibliografia | Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999: Cosimo Damiano Fonseca, Rosalba Demetrio, Grazia Guadagno, Matera, Roma-Bari 1999.
Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.
Padula 2002: Mauro Padula, Palazzi antichi di Matera, Matera-Roma 2002. | |
Link esterni | ||
Schedatore | Fulvio Lenzo | |
Data di compilazione | 10/06/2013 18:34:12 | |
Data ultima revisione | 06/01/2017 19:05:30 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/443 |
Oggetto | Matera, Porta de suso | |
---|---|---|
Tipologia | Porta urbica | |
Nome attuale | ||
Immagine | ![]() | |
Nomi antichi | ||
Cronologia | ||
Autore | ||
Committente | ||
Famiglie e persone | ||
Descrizione | La porta dava accesso alla piazza della cattedrale dal lato del vecchio castello normanno, abbattuto nel 1488. Al di sopra si sviluppa il palazzo Persio. | |
Iscrizioni | ||
Stemmi o emblemi araldici | ||
Elementi antichi di reimpiego | ||
Opere d'arte medievali e moderne | ||
Storia e trasformazioni | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Piante e rilievi | ||
Fonti/Documenti | ||
Bibliografia | Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999: Cosimo Damiano Fonseca, Rosalba Demetrio, Grazia Guadagno, Matera, Roma-Bari 1999.
Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882. | |
Link esterni | ||
Schedatore | Fulvio Lenzo | |
Data di compilazione | 12/06/2013 16:05:44 | |
Data ultima revisione | 29/01/2017 13:28:32 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/459 |
Oggetto | Matera, Porta di San Biagio | |
---|---|---|
Tipologia | Porta urbica | |
Nome attuale | Porta di San Biagio | |
Immagine | ![]() | |
Nomi antichi | ||
Cronologia | XIV secolo: ampliamento della cinta muraria e apertura di nuove porte. | |
Autore | ||
Committente | ||
Famiglie e persone | ||
Descrizione | La porta presenta un'arcata ribassata strombata ricavata nello spessore della cinta nei pressi della piazza San Biagio e della chiesa omonima che diede il nome al nuovo ingresso cittadino nella parte nord-orientale, dove sorse anche un'altra porta, di S. Stefano, in via delle Croci. | |
Iscrizioni | ||
Stemmi o emblemi araldici | ||
Elementi antichi di reimpiego | ||
Opere d'arte medievali e moderne | ||
Storia e trasformazioni | La porta risale alla realizzazione dell'ampliamento della cinta muraria cittadina datato al secolo XIV, quando, insieme all'esecuzione delle nuove strutture difensive, furono aperte ben cinque porte, tra cui a Nord quella che sarebbe diventata la porta maggiore; due nella parte nord-orientale: questa di San Biagio e quella di S. Stefano; a ovest l'ingresso per via delle Pigne e, a sud, la Porta Felicia. | |
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Piante e rilievi | ||
Fonti/Documenti | ||
Bibliografia | Copeti (ed. Padula, Passarelli 1982): Arcangelo Copeti, Notizie della città e dei cittadini di Matera, a cura di M. Padula e D. Passarelli, Matera 1982.
Di Pede 1996: Matera. Dentro le mura, a cura di Franco Di Pede, Matera 1996.
Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999: Cosimo Damiano Fonseca, Rosalba Demetrio, Grazia Guadagno, Matera, Roma-Bari 1999, 33.
Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.
Matera 1990: Matera. Storia di una città, Matera 1990.
Verricelli (ed. Moliterni et alii 1987): Eustachio Verricelli, Cronica de la città di Matera nel Regno di Napoli (1595-1596), a cura di M. Moliterni, C. Motta, M. Padula, Matera 1987.
Volpe 1818: Memorie storiche, profane e religiose su la città di Matera del reverendo d. Francesco Paolo Volpe canonico di quella cattedrale e dottore in legge, Napoli, nella stamperia Simoniana, 1818. | |
Link esterni | ||
Schedatore | Antonio Milone | |
Data di compilazione | 10/06/2013 18:42:15 | |
Data ultima revisione | 29/01/2017 13:26:12 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/444 |
Oggetto | Matera, San Biagio | |
---|---|---|
Tipologia | chiesa | |
Nome attuale | San Biagio | |
Immagine | ![]() | |
Nomi antichi | ||
Cronologia | 1642 | |
Autore | ||
Committente | ||
Famiglie e persone | ||
Descrizione | Piccola chiesetta con semplice prospetto in pietra a due spioventi: al centro portale architravato sormontato da bifora con colonna centrale che regge architrave piano; ai lati del portale due statue entro nicchie. | |
Iscrizioni | Sull'architrave del portale: HIC MAGNVS BLASIVS GERIT HIC MIRACVLA MAGNA / NVMINE QVO PRORSVS SANAT CONTAGIA FAVCVM / CVRRITE DEVOTI HOC AD FANVM, CVRRITE TVTO, / NAMQVE GVLAE MORBOS HIC SANCTVS SANAT ET ARCET / MARTINGELLVS VERSIFICABAT 1642. | |
Stemmi o emblemi araldici | ||
Elementi antichi di reimpiego | ||
Opere d'arte medievali e moderne | ||
Storia e trasformazioni | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Piante e rilievi | ||
Fonti/Documenti | ||
Bibliografia | Volpe 1818: Memorie storiche, profane e religiose su la città di Matera del reverendo d. Francesco Paolo Volpe canonico di quella cattedrale e dottore in legge, Napoli, nella stamperia Simoniana, 1818. | |
Link esterni | ||
Schedatore | Fulvio Lenzo | |
Data di compilazione | 12/06/2013 15:42:46 | |
Data ultima revisione | 23/01/2017 13:56:34 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/452 |
Oggetto | Matera, San Domenico | |
---|---|---|
Tipologia | Chiesa e complesso monastico annesso (esistenti) | |
Nome attuale | San Domenico | |
Immagine | ![]() | |
Nomi antichi | ||
Cronologia | 1230 ca.: costruzione della chiesa. 1577-1588: costruzione della cappella del Rosario. 1576: fusione delal campana grande. 1607-1609: costruzione della navata sinistra. 1609: viene rifatto il chiostro. 1615: risulta ormai ultimata anche la navata destra. 1649: sepoltura di Orazio Persio. 1744: restauro della chiesa. | |
Autore | ||
Committente | ||
Famiglie e persone | famiglia Persio possedeva una cappella Orazio Persio (monumento funebre in controfacciata) Giulio Persio collabora alla realizzazione dell'altare nella cappella del Rosario Vincenzo Persio (ritratto in controfacciata, sopra il portale) famiglia Venusio possedeva una cappella | |
Descrizione | La chiesa ha pianta a tre navate separate da pilastri quadrati in muratura. La navata destra è interrotta dalla cappella del Rosario, a pianta centrale cupolata. La facciata originaria a spioventi è stata modificata nel corso del XVI e XVII secolo, ma le strutture originarie sono ancora leggibili. Articolata in tre campate, di cui quella centrale occupata dal portale sovrastato dal rosone. Le ulteriori campate laterali sono successive, ma soltanto quella di destra risulta visibile, mentre quella sinistra è occultata entro il corpo del convento, che sorge addossato alla chiesa. | |
Iscrizioni | ||
Stemmi o emblemi araldici | ||
Elementi antichi di reimpiego | ||
Opere d'arte medievali e moderne | In controfacciata è il monumento funebre di Orazio Persio. sulla navata destra si apre la cappella del Rosario. Statua di San Pietro Martire (Stefano da Putignano) Statua della Vergine in trono col Bambino (Stefano da Putignano) | |
Storia e trasformazioni | ||
Note | La chiesa mostra notevoli affinità con la cattedrale di Matera, di cui replica il sistema del rosone sorretto da quattro figure. A sua volta la cattedrale presenta caratteristiche simili alla chiesa di San Giovanni Battista, il cui portale replica quello detto "dei Leoni" della cattedrale. Ciò ha portato a ipotizzare una datazione molto vicina per tutte e tre le fabbriche, da collocare intorno al 1230. | |
Fonti iconografiche | ||
Piante e rilievi | Pianta, rilievi e piante ricosttruttive in Foti 1996. | |
Fonti/Documenti | ||
Bibliografia | Bertaux 1904: Émile Bertaux, L’art dans l’Italie Méridionale, tome premier: De la fine de l’Empire Romain à la Conquête de Charles d’Anjou, Paris 1904.
Calò Mariani 1978: Maria Stella Calò Mariani, “Considerazioni sulla scultura, sulla pittura e sull’architettura a Matera fra Due e Trecento”, in La cattedrale di Matera nel medioevo e nel rinascimento, a cura di Maria Stella Calò Mariani, Carla Guglielmi Faldi, Claudio Strinati, Cinisello Balsamo 1978, 48-53.
Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999: Cosimo Damiano Fonseca, Rosalba Demetrio, Grazia Guadagno, Matera, Roma-Bari 1999.
Foti 1996: Cristina Foti, Ai margini della città murata. Gli insediamenti monastici di San Domenico e Santa Maria la Nova a Matera, Venosa 1996. Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.
Volpe 1818: Memorie storiche, profane e religiose su la città di Matera del reverendo d. Francesco Paolo Volpe canonico di quella cattedrale e dottore in legge, Napoli, nella stamperia Simoniana, 1818. | |
Link esterni | ||
Schedatore | Fulvio Lenzo | |
Data di compilazione | 10/06/2013 18:52:55 | |
Data ultima revisione | 23/01/2017 13:58:43 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/447 |
Oggetto | Matera, San Domenico, Cappella del Rosario | |
---|---|---|
Tipologia | cappella | |
Nome attuale | Cappella del Rosario | |
Immagine | ![]() | |
Nomi antichi | ||
Cronologia | 1577: inizio lavori di muratura e contestualmente il pittore Gattino de Gattino realizza la tela raffigurante la Madonna del Rosario. 1582: affidamento a mastro Donato Antonio Cesareo dell'incarico di sistemare l'alzata lignea dell'altare. L'altare viene compiuto il 3 agosto dello stesso anno. 1584: pagamento a Giulio Persio per l'altare. | |
Autore | mastro Domeniello de Marchitello Donato Antonio Cesareo | |
Committente | ||
Famiglie e persone | ||
Descrizione | La cappella, a pianta ottagonale, si apre sulla navata centrale della chiesa di San Domenico. Prospetta verso la navata con un monumentale arco in pietra, decorato con sei pannelli scolpiti a rilievo nell'intradosso degli stipiti, e inquadrato da una coppia di paraste con girali a rilievo. All'interno l'invaso è coperto da una cupola emisferica a lacunari, le pareti sono decorate da stucchi e marmi settecenteschi, mentre la parete di fondo è occupata da un grande altare ligneo con la Madonna del Rosario. | |
Iscrizioni | Sul pilastro esterno della cappella verso la navata laterale, entro una tabella con cornice decorata: D.O.M. / MISSAM IN ARA S.MI ROSARII QUALIBET SEPT.NA SATURNI DIE / DECANTANDAM UT VIRGINE DEIPARA INTERCEDENTE INDIVISA TRINI/TAS AB IMMINENTI GRASSANTIQUE LUE REGNUM HOC CIVITATEM HANC AB / OMNI CONTAGIONE SOSPITEM SERVET ANIMAS DEFUNCTORUM A FLAMMIS PUR/GANTIBUS ERIPIAT ET VIVORUM AD AETERNAM GORIAN DIRIGAT, PRO / QUA DUCATIS BISCENTUM EXSOLVTIS DE ELEMOSYNIS / PIE CONFRATRUM ACERVATIS VINDICATA CONVENTUI VI/NEA CUM TURRI IN PAGO NEARE EXTITIT. REVERENDUS / PRIOR, DOMINI DEPUTATI, ET FRATRES CONGRE/GATIONIS VOTO PERPETUO PUBLICO DOCU/MENTO STABILIVERE DIE XX. OCTOBRIS / ANNO DO.NI MDCXXX | |
Stemmi o emblemi araldici | ||
Elementi antichi di reimpiego | ||
Opere d'arte medievali e moderne | ||
Storia e trasformazioni | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Piante e rilievi | ||
Fonti/Documenti | 1582: contratto con Donato Antonio Cesareo. 1584, 6 aprile, ricevuta di pagamento da parte di Giulio Persio: "... io Giulio Percio della città di Matera co la presente confesso haver recepito ed havuto da mastro Donato Antonio Porcio procuratore della cappella del Santissimo Rosario [...] ducati 14 quali sono ad completamento delli ducati 30 per l'accasamento fatto per ditto altare alla quatro co' manifattura et legname et altre cose necessarie [...]". (Foti 1996, p. 178). | |
Bibliografia | Foti 1996: Cristina Foti, Ai margini della città murata. Gli insediamenti monastici di San Domenico e Santa Maria la Nova a Matera, Venosa 1996. | |
Link esterni | ||
Schedatore | Fulvio Lenzo | |
Data di compilazione | 20/06/2013 17:09:57 | |
Data ultima revisione | 30/12/2018 22:10:56 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/480 |
Oggetto | Matera, San Francesco | |
---|---|---|
Tipologia | chiesa | |
Nome attuale | San Francesco | |
Immagine | ![]() | |
Nomi antichi | Santi Pietro e Paolo | |
Cronologia | 1200: data di fondazione secondo la tradizione locale. Il cenobio francescano si insedia in una più antica chiesa rupestre intitolata ai santi Pietro e Paolo. 1250 ca.: data di probabile edificazione della prima chiesa. Questa si sviluppava in dimensioni molto ridotte nell'area del presbiterio della chiesa attuale e con andamento ortogonale. 1270: lasciti testamentari in favore del complesso francescano di Matera confermano che all'epoca era già esistente. XIV secolo: costruzione della chiesa attuale. 1582: costruzione delle cappelle laterali. 1751: ricostruzione della facciata. 1756: decorazione dell'interno. 1934: sostituzione del vecchio soffitto ligneo della navata. | |
Autore | ||
Committente | il rifacimento seicentesco commissionato dall'arcivescovo Vincenzo Lanfranco | |
Famiglie e persone | tomba di Eustachio Paulicelli nella cappella di Sant'Antonio tomba Tovarelli nella cappella alla base del campanile arcivescovo Vincenzo Lanfranco | |
Descrizione | ||
Iscrizioni | Sulla vecchia facciata era l'iscrizione, adesso perduta: +STIGMATA QVI VERE DITATIS / ESAPTVS HABERE / CIVES PATER O FRAN/CISCE. TVERE / EGREGIVM VERE TEMPLVM TIBI / QVI STATVERE | |
Stemmi o emblemi araldici | ||
Elementi antichi di reimpiego | ||
Opere d'arte medievali e moderne | Affreschi XIII secolo nella cripta dei Santi Pietro e Paolo. Monumento funebre di Eustachio Paulicelli nella cappella di Sant'Antonio. Sarcofago Tovarelli nella cappella alla base del campanile. Polittico veneziano (sec. XV, anni '60; Lazzaro Bastiani, attr.) reimpiegati nella cantoria del presbiterio. Statua di Sant'Antonio (sec. XVI, seconda metà; Stefano da Putignano) Dipinto dell'Immacolata (sec. XVI, Antonio Stabile) | |
Storia e trasformazioni | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Piante e rilievi | ||
Fonti/Documenti | ||
Bibliografia | Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999: Cosimo Damiano Fonseca, Rosalba Demetrio, Grazia Guadagno, Matera, Roma-Bari 1999.
Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882. Piazza San Francesco 1986: Matera. Piazza S. Francesco d'Assisi. Origine ed evoluzione di uno spazio urbano, Soprintendenza Archeologica della Basilicata, Matera 1986.
Schulz 1860: Heinrich Wilhelm Schulz, Denkmaeler der Kunst des Mittelalters in Unteritalien, Dresden 1860.
Volpe 1818: Memorie storiche, profane e religiose su la città di Matera del reverendo d. Francesco Paolo Volpe canonico di quella cattedrale e dottore in legge, Napoli, nella stamperia Simoniana, 1818. | |
Link esterni | ||
Schedatore | Fulvio Lenzo | |
Data di compilazione | 12/06/2013 15:57:51 | |
Data ultima revisione | 23/01/2017 18:13:05 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/456 |
Oggetto | Matera, San Giovanni Battista | |
---|---|---|
Tipologia | chiesa | |
Nome attuale | San Giovanni Battista | |
Immagine | ![]() | |
Nomi antichi | Santa Maria la Nova | |
Cronologia | 1229: inizio della costruzione (data incisa sulla pietra di fondazione; cfr. Foti 1996). 1233, 8 gennaio: le Nuove Penitenti affidano a Melo Spano la procura per l'amministrazione generale dei loro beni al fine di condurre a termine la fabbrica della chiesa ("super consumanda fabrica ecclesie Sancte Marie Nove"). 1695: la chiesa, ormai abbandonata dalle monache, è converita in parrocchia e dedicata a San Giovanni Battista. 1701: costruzione della sagrestia. 1735: costruzione del cappellone del Santissimo Sacramento. 1793: viene rinforzata la facciata tramite l'apposizione di una serie di arconi addossati, e le cupole di copertura sono sostituite da volte. | |
Autore | ||
Committente | ||
Famiglie e persone | ||
Descrizione | La chiesa si struttura in tre navate molto alte e strette, separate da archi acuti su pilastri a fascio. Le navate laterali sono coperte da volte a crociera, alcune delle quali costolonate, mentre la navata centrale e il transetto hanno volte unghiate settecentesche. La facciata principale è occultata da edifici posteriori, e l'attuale ingresso avviene dal fronte destro, al cui centro si apre il portale. Nella parte alta della chiesa corre una piccola galleria su mensoloni, visibile all'interno in controfacciata e nelle testate del transetto; all'esterno invece si apre al di sopra della parete di fondo dell'abside, in una sorta di arco trionfale inquadrato alla base da figure di leoni e sovrapposto alla finestra riccamente lavorata che illumina l'abside principale. | |
Iscrizioni | Sulla pala dell'altare maggiore Gattini 1882 (p. 199) segnala l'iscrizione: ERIPE CAPTIVOS PIETATIS CARCERE MATER / ED TE CLAMANTES OMNIBVS AVXILVM.
Nel basamento di una colonnina della prima campata nella navata di sinistra è una iscrizione che ricorda l'uccisione del conte Tramontano: "DIE 29. DC.D(XIV)/ INTERFECTVS / (EST) COMES MA(ATHERE)". | |
Stemmi o emblemi araldici | ||
Elementi antichi di reimpiego | ||
Opere d'arte medievali e moderne | ||
Storia e trasformazioni | Il primo documento relativo alla chiesa di Santa Maria la Nova risale al 1204, quando appartiene a una comunità benedettina maschile. Nel 1212 i benedettini lasciano il sito, che nel 1220 viene concesso alla comunità femminile delle Penitenti, provenienti dalla Terra Santa. Sono loro che iniziano la costruzione della nuova chiesa. | |
Note | Il portale replica quello detto "dei Leoni" della Cattedrale, così come ritorna simile in entrambi gli edifici il tipo di decorazione dei capitelli interni. A sua volta la cattedrale mostra evidenti similitudini con la chiesa di San Domenico, soprattutto per il rosone di facciata. Ciò ha portato a ipotizzare una datazione molto vicina per tutte e tre le fabbriche, da collocare intorno al 1230. La chiesa di San Giovanni, tuttavia, mostra un più forte influsso dell'architettura borgognona e gerosolimitana, per l'uso dei pilastri a fasce e per la conformazione spaziale dell'interno. | |
Fonti iconografiche | ||
Piante e rilievi | ||
Fonti/Documenti | Pianta in Foti 1996. | |
Bibliografia | Bertaux 1904: Émile Bertaux, L’art dans l’Italie Méridionale, tome premier: De la fine de l’Empire Romain à la Conquête de Charles d’Anjou, Paris 1904.
Calò Mariani 1978: Maria Stella Calò Mariani, “Considerazioni sulla scultura, sulla pittura e sull’architettura a Matera fra Due e Trecento”, in La cattedrale di Matera nel medioevo e nel rinascimento, a cura di Maria Stella Calò Mariani, Carla Guglielmi Faldi, Claudio Strinati, Cinisello Balsamo 1978, 48-53.
Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999: Cosimo Damiano Fonseca, Rosalba Demetrio, Grazia Guadagno, Matera, Roma-Bari 1999.
Foti 1996: Cristina Foti, Ai margini della città murata. Gli insediamenti monastici di San Domenico e Santa Maria la Nova a Matera, Venosa 1996.
Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.
Panarelli 2012: Da Accon a Matera. Santa Maria la Nova, un monastero femminile tra dimensione mediterranea e identità urbana (XIII-XVI secolo), a cura di Francesco Panarelli, Berlin 2012.
Ughelli 1721: Ferdinando Ughelli, Italia sacra, cura et studio Nicola Coleti, tomo VII, Venetiis 1721.
Volpe 1818: Memorie storiche, profane e religiose su la città di Matera del reverendo d. Francesco Paolo Volpe canonico di quella cattedrale e dottore in legge, Napoli, nella stamperia Simoniana, 1818. | |
Link esterni | ||
Schedatore | Fulvio Lenzo | |
Data di compilazione | 10/06/2013 19:17:46 | |
Data ultima revisione | 03/01/2019 18:08:15 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/448 |
Oggetto | Matera, San Pietro Barisano | |
---|---|---|
Tipologia | chiesa | |
Nome attuale | San Pietro Barisano | |
Immagine | ![]() | |
Nomi antichi | San Pietro de Veterano, San Pietro de Veteribus | |
Cronologia | ||
Autore | ||
Committente | ||
Famiglie e persone | ||
Descrizione | Si tratta di una chiesa rupestre a tre navate. In muratura la facciata e il campanile a pianta quadrata, sul modello di quello della cattedrale. | |
Iscrizioni | Nel fonte battesimale: AD FONTEM PROPERA MATERNA PRODITVS ALVO / HAEC SACRA TE VETERI SORDE LAVABAT AQVA (da Gattini 1882, 202). | |
Stemmi o emblemi araldici | ||
Elementi antichi di reimpiego | ||
Opere d'arte medievali e moderne | ||
Storia e trasformazioni | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Piante e rilievi | ||
Fonti/Documenti | ||
Bibliografia | Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999: Cosimo Damiano Fonseca, Rosalba Demetrio, Grazia Guadagno, Matera, Roma-Bari 1999.
Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.
Volpe 1818: Memorie storiche, profane e religiose su la città di Matera del reverendo d. Francesco Paolo Volpe canonico di quella cattedrale e dottore in legge, Napoli, nella stamperia Simoniana, 1818 | |
Link esterni | ||
Schedatore | Fulvio Lenzo | |
Data di compilazione | 12/06/2013 15:56:46 | |
Data ultima revisione | 23/01/2017 18:17:42 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/455 |
Oggetto | Matera, Santa Lucia e Sant'Agata al Sasso Barisano | |
---|---|---|
Tipologia | Chiesa e complesso monastico annesso (esistenti) | |
Nome attuale | Sante Lucia e Agata | |
Immagine | ![]() | |
Nomi antichi | ||
Cronologia | 1283: le monache benedettine del monastero delle Sante Lucia e Agata alle Malve si trasferiscono nel nuovo monastero fondato ai piedi della Civita presso la porta detta Ercola. XVI secolo: il monastero aderisce alle regole della congregazione di Santa Giustina. 1630-1632: l'arcivescovo Domenico Spinola amplia i fabbricati del monastero. 1638-1647: l'arcivescovo Simone Carafa amplia il monastero. 1797: le monache costruiscono un nuovo monastero in città e abbandonano il vecchio sito. | |
Autore | ||
Committente | ||
Famiglie e persone | ||
Descrizione | Il monastero viene edificato presso una delle porte urbiche, denominata port'Ercola (Volpe 1818, p. 16). | |
Iscrizioni | Sul portale: DIVAE LUCIE ET AGATHE IAM PRIDEM HOC DICATUM NUPER VERO / SUB ANTONIA MUSCHETTULA TARENTINA SANCTI MONIALUM / BATISSA MENTISSIMA ESTE SACRORUM AERE INSTAURATUM PRAECLARE / BENIDET TRICENTESIMA QUINTA CHRISTIANAE RELIGIONIS OLYMPIADE [1525] | |
Stemmi o emblemi araldici | ||
Elementi antichi di reimpiego | ||
Opere d'arte medievali e moderne | Proviene dalla chiesa il polittico della Madonna in trono con le sante Lucia e Agata | |
Storia e trasformazioni | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Piante e rilievi | ||
Fonti/Documenti | ||
Bibliografia | Arte in Basilicata 1981/2001: Arte in Basilicata, a cura di Anna Grelle Iusco, ristampa anastatica dell’edizione 1981, con note di aggiornamento di Anna Grelle e Sabino Iusco, Roma 2001. Cultura artistica 2002: Cultura artistica in Basilicata / La pittura di Carlo Levi, a cura di Salvatore Abita, Pozzuoli 2002, 42-43 (scheda di Fabio Speranza). Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999: Cosimo Damiano Fonseca, Rosalba Demetrio, Grazia Guadagno, Matera, Roma-Bari 1999.
Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.
Volpe 1818: Memorie storiche, profane e religiose su la città di Matera del reverendo d. Francesco Paolo Volpe canonico di quella cattedrale e dottore in legge, Napoli, nella stamperia Simoniana, 1818. | |
Link esterni | ||
Schedatore | Fulvio Lenzo, Fernando Loffredo | |
Data di compilazione | 03/06/2013 19:18:06 | |
Data ultima revisione | 23/01/2017 13:12:05 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/435 |
Oggetto | Matera, Santa Maria della Palomba | |
---|---|---|
Tipologia | chiesa | |
Nome attuale | chiesa della Palomba | |
Immagine | ![]() | |
Nomi antichi | ||
Cronologia | 1580: edificazione. 1583: la costruzione è completa e le opere di fabbrica sono apprezzate da Giulio Persio. La chiesa viene incorporata al Capitolo Metropolitano. | |
Autore | ||
Committente | ||
Famiglie e persone | ||
Descrizione | La chiesa di Santa Maria della Palomba sorge fuori città. Deve il suo nome ad una immagine della Vergine ritrovata all’interno di una chiesa rupestre abbandonata sopra la quale era stata costruita una torre colombaia. L'interno presenta una sola navata conclusa da presbiterio quadrato. La navata è articolata da una serie di nicchie inquadrate da paraste (come nella cappella dell'Annunziata nella cattedrale materana), ed è coperta da una volta a padiglione in pietra. Le nicchie della parete destra ospitano statue, quelle della parete sinistra soltanto affreschi. Sopra il presbiterio si eleva una cupola emisferica su tamburo ottagonale, sempre in pietra a vista. | |
Iscrizioni | ||
Stemmi o emblemi araldici | ||
Elementi antichi di reimpiego | ||
Opere d'arte medievali e moderne | Notevole l'apparato scultoreo, sia quello decorativo, ma soprattutto la serie di statue policrome ospitate nelle nicchie laterali della navata, in parte attribuite a Giulio Persio, in parte considerate opera di bottega (cf. Gelao 2007). | |
Storia e trasformazioni | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Piante e rilievi | ||
Fonti/Documenti | ||
Bibliografia | Di Pede s.d.: Matera: S. Maria della Palomba, a cura di Franco Di Pede, Matera, s.d. [198.]
Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.
Gelao 2007: Clara Gelao, “Prototipi, copie, derivazioni e repliche nella scultura pugliese del rinascimento”, in La scultura meridionale in età moderna nei suoi rapporti con la circolazione mediterranea, Atti del convegno Internazionale di Studi (Lecce, 9-11 giugno 2004), a cura di Letizia Gaeta, Galatina 2007, vol. 1, 329-352.
Volpe 1818: Memorie storiche, profane e religiose su la città di Matera del reverendo d. Francesco Paolo Volpe canonico di quella cattedrale e dottore in legge, Napoli, nella stamperia Simoniana, 1818, 269. | |
Link esterni |
Scheda sulla chiesa nel sito sassi-di-matera | |
Schedatore | Fulvio Lenzo | |
Data di compilazione | 19/06/2013 14:02:26 | |
Data ultima revisione | 23/01/2017 12:26:27 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/478 |
Oggetto | Matera, Santa Maria della Valle | |
---|---|---|
Tipologia | Chiesa e complesso monastico annesso (trasformato) | |
Nome attuale | Santa Maria della Valle | |
Immagine | ||
Nomi antichi | Santa Maria de Balei, Santa Maria della Vaglia, Santa Maria della Valle | |
Cronologia | 1283 ca.: costruzione dei portali e probabilmente della facciata. 1756: il convento viene abbandonato | |
Autore | Magister Leorius da Taranto | |
Committente | ||
Famiglie e persone | ||
Descrizione | Si tratta di una chiesa rupestre, suddivisa in tre navate da una serie di pilastri scavati nel masso roccioso. Il fianco sinistro, invece, è costruito in muratura, e si configura come unica facciata della chiesa. Questo prospetto è articolato da una serie di arcatelle cieche e da una serie di quattro portali duecenteschi scolpiti. | |
Iscrizioni | Iscrizione, ora illeggibile: "HOC OPUS FECIT MAGISTER LEORIUS DE TARENTO. VIVAT IN COELIS LEORIUS HO [...] FIDELIS" (trascritta da Volpe 1818, 218; Schulz 1860, I, 319; Gattini 1882, 209). | |
Stemmi o emblemi araldici | ||
Elementi antichi di reimpiego | ||
Opere d'arte medievali e moderne | All'interno decorazioni ad affesco, gravemente menomate nel 1962, quando il prof. Rudolph Kubesch asportò i frammenti di maggior pregio. | |
Storia e trasformazioni | Edificio dalle origini incerte, forse si può identificare con la chiesa di Santa Maria di Galo, donata nel 774 dal principe longobardo Arechi al monastero di Santa Sofia di Benevento. | |
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Piante e rilievi | ||
Fonti/Documenti | ||
Bibliografia | Di Pede 1992: Santa Maria della Valle a Matera, a cura di Franco Di Pede, Matera 1992. Di Pede 2001: Mariagrazia Di Pede, La chiesa di S. Maria della Valle a Matera: storia, arte e fede in un santuario rupestre, Matera-Roma 2001. Foti 1996: Cristina Foti, Ai margini della città murata. Gli insediamenti monastici di San Domenico e Santa Maria la Nova a Matera, Venosa 1996. Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882. Giordano 2010: Donato Giordano, “Le chiese rupestri di Matera: problemi e orientamento”, Nicolaus, 37, 2010, 261-277.
Schulz 1860: Heinrich Wilhelm Schulz, Denkmaeler der Kunst des Mittelalters in Unteritalien, Dresden 1860. Venditti 1967: Arnaldo Venditti, Architettura bizantina nell'Italia meridionale, Napoli 1967. Volpe 1818: Memorie storiche, profane e religiose su la città di Matera del reverendo d. Francesco Paolo Volpe canonico di quella cattedrale e dottore in legge, Napoli, nella stamperia Simoniana, 1818. | |
Link esterni | ||
Schedatore | Fulvio Lenzo | |
Data di compilazione | 19/06/2013 13:52:48 | |
Data ultima revisione | 23/01/2017 18:24:23 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/477 |
Oggetto | Matera, Santa Maria Materdomini | |
---|---|---|
Tipologia | chiesa | |
Nome attuale | Materdomini | |
Immagine | ![]() | |
Nomi antichi | Spirito Santo | |
Cronologia | VIII-IX secolo: fondazione della chiesa dello Spirito Santo. XIII secolo: nella chiesa inferiore vengono eseguiti affreschi. 1392: la chiesa entra nella Commenda dei Cavalieri Gerosolimitani di Malta. XVII secolo: la chiesa viene restaurata ed è costruito il campanile. | |
Autore | ||
Committente | Zurla | |
Famiglie e persone | famiglia Zurla | |
Descrizione | La chiesa è strutturata in due ambienti differenti: una chiesa inferiore, a quattro navate scavate nella roccia, e una cappella superiore affiancata al campanile rettangolare con paramento bugnato a punte di diamante. | |
Iscrizioni | Nel campanile, sotto lo stemma: "SILVI ZURLA COM(M)ENDAT[..]" | |
Stemmi o emblemi araldici | Sul campanile stemma con tre colombe | |
Elementi antichi di reimpiego | ||
Opere d'arte medievali e moderne | Affreschi (XIII secolo) nella chiesa inferiore. Rilievo sul portale della cappella superiore (proveniente dalla facciata della chiesa inferiore) raffigurante Madonna con Bambino. All'interno gruppo in pietra policroma raffigurante l'Annunciazione ( Aurelio Persio, attr., ma anche all'anonimo Maestro di San Benedetto), oggi conservato nel museo di Palazzo Lanfranchi. | |
Storia e trasformazioni | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | Le due chiese, quella inferiore e quella superiore sono raffigurate in un disegno contenuto nel cabreo della commenda di Picciano a Mare del 1674 (La Valletta, Archivio della Biblioteca Reale di Malta, fondo del Sovrano Ordine di Malta, vol. 6024; riprodotto in Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999, 67). | |
Piante e rilievi | ||
Fonti/Documenti | ||
Bibliografia | Demetrio 1995: R. Demetrio, "I cavalieri di S. Giovanni a Matera (XIII-XVIII secolo)", Studi Melitensi, III, 1995, 102-103.
Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999: Cosimo Damiano Fonseca, Rosalba Demetrio, Grazia Guadagno, Matera, Roma-Bari 1999.
Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.
Volpe 1818: Memorie storiche, profane e religiose su la città di Matera del reverendo d. Francesco Paolo Volpe canonico di quella cattedrale e dottore in legge, Napoli, nella stamperia Simoniana, 1818. | |
Link esterni | ||
Schedatore | Fulvio Lenzo | |
Data di compilazione | 10/06/2013 19:48:49 | |
Data ultima revisione | 23/01/2017 18:27:41 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/450 |
Oggetto | Matera, seggio | |
---|---|---|
Tipologia | edificio pubblico: sedile | |
Nome attuale | palazzo del Sedile | |
Immagine | ![]() | |
Nomi antichi | Sedile | |
Cronologia | 1575: edificazione. 1759: ricostruzione. | |
Autore | ||
Committente | Universitas di Matera | |
Famiglie e persone | ||
Descrizione | Il seggio si configura come una loggia rettangolare dominata da un’unica ampia arcata inquadrata fra due possenti sezioni murarie articolate in due livelli sovrapposti con statue entro nicchie inquadrate da semicolonne (doriche al livello inferiore, ioniche in quello superiore), mentre al di sopra del coronamento svettano due campaniletti a colonne. | |
Iscrizioni | All'interno della loggia aperta è un'iscrizione su lastra di pietra di difficile decifrazione: HOC PACITF. CTV PATRIAE DESUPTIB(US) ULM.. SACRA VIT ROCCUS IN …SINE PACENI HII. P … PANDORAS SED PUBLICA COMODA …SQIS I TRASI NO(N) DEBES ET TIBI SED PATRIAE | |
Stemmi o emblemi araldici | ||
Elementi antichi di reimpiego | ||
Opere d'arte medievali e moderne | ||
Storia e trasformazioni | Il sedile era precedentemente collocato nel convicinio della cattedrale, presso le mura urbiche. Con la nuova collocazione del sedile nella piazza maggiore si trovarono condensate le principali strutture amministrative della città, ovvero, oltre al sedile, anche il carcere e il palazzo del governatore. | |
Note | ||
Fonti iconografiche | Il Seggio, nella sua configurazione antecedente al restauro del 1759, è visibile nella Veduta di Matera affrescata nel palazzo vescovile. | |
Piante e rilievi | ||
Fonti/Documenti | ||
Bibliografia | Copeti (ed. Padula, Passarelli 1982): Arcangelo Copeti, Notizie della città e dei cittadini di Matera, a cura di M. Padula e D. Passarelli, Matera 1982.
Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999: Cosimo Damiano Fonseca, Rosalba Demetrio, Grazia Guadagno, Matera, Roma-Bari 1999.
Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.
Lenzo 2014: Fulvio Lenzo, Memoria e identità civica. L'architettura dei seggi nel Regno di Napoli (XIII-XVIII secolo), Roma 2014.
Padula 2002: Mauro Padula, Palazzi antichi di Matera, Matera-Roma 2002.
Ridola 1877: Pietro Antonio Ridola, Memorie genealogico-storiche della famiglia Gattini di Matera, Napoli 1877.
Verricelli (ed. Moliterni et alii 1987): Eustachio Verricelli, Cronica de la città di Matera nel Regno di Napoli (1595-1596), a cura di M. Moliterni, C. Motta, M. Padula, Matera 1987. | |
Link esterni | ||
Schedatore | Fulvio Lenzo | |
Data di compilazione | 04/06/2013 11:04:14 | |
Data ultima revisione | 29/01/2017 13:21:14 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/438 |
Oggetto | Matera, torre Metellana | |
---|---|---|
Tipologia | ||
Nome attuale | ||
Immagine | ![]() | |
Nomi antichi | ||
Cronologia | XI secolo? | |
Autore | ||
Committente | ||
Famiglie e persone | ||
Descrizione | La torre, a pianta cilindrica, fa parte del residuo circuito murario che cingeva la Civita. In prossimità era la porta urbica detta "della Civita" o appunto "Metellana". | |
Iscrizioni | ||
Stemmi o emblemi araldici | ||
Elementi antichi di reimpiego | ||
Opere d'arte medievali e moderne | ||
Storia e trasformazioni | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | affresco con Veduta di Matera 1709 | |
Piante e rilievi | ||
Fonti/Documenti | ||
Bibliografia | Di Pede 1996: Matera. Dentro le mura, a cura di Franco Di Pede, Matera 1996.
Restucci 1991: Amerigo Restucci, Matera. I Sassi, Torino 1991.
Matera 1990: Matera. Storia di una città, Matera 1990.
Verricelli (ed. Moliterni et alii 1987): Eustachio Verricelli, Cronica de la città di Matera nel Regno di Napoli (1595-1596), a cura di M. Moliterni, C. Motta, M. Padula, Matera 1987. | |
Link esterni | ||
Schedatore | Fulvio Lenzo | |
Data di compilazione | 10/06/2013 18:43:53 | |
Data ultima revisione | 29/01/2017 13:18:48 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/445 |
Oggetto | Matera, Carmine, fronte di sarcofago di Pietro de Querquis (Quercio) | |
---|---|---|
Materiale | marmo | |
Dimensioni | 53 x 170,5 x 15 cm | |
Cronologia | post 1512 ante 1524 | |
Autore | ||
Descrizione | La lastra, probabilmente una fronte di sarcofago, proviene dal deposito di Pietro cosiddetto de Querquis (+ 1528 circa; sono diverse tra di loro le attestazioni onomastiche), abate di Santa Maria degli Armeni a Matera e lì sepolto. L'arme, sorretta da due putti ci informa che egli ebbe dignità vescovile e che verosimilmente il suo cognome doveva essere assai simile alla parola "quercia", visto che vi sono rappresentati dei rami di rovere, con tanto di ghiande. Un'iscrizione - di cui sotto - lo ricorda semplicemente come "Quercius". La chiesa degli Armeni fu soppressa nel 1684, adibita a sede della confraternita di San Francesco di Paola, e successivamente abbandonata. Nel 1776 l'arcivescovo Francesco Zunica fece trasferire nella chiesa del Carmine i resti della tomba De Querquis e un'edicola ad essa pertinente con una Madonna col Bambino. L'edicola venne murata nella quarta cappella sinistra, mentre la lastra nella terza cappella a destra. Rimangono l'iscrizione di fondazione e una lapide commemorativa (che ricorda la traslazione). La datazione dell'iscrizione dovrebbe cadere nel tempo in cui Pietro era vescovo di Mottola, come indicato nell'iscrizione, dunque tra il 1512 e il 1524. Con qualche probabilità la tomba fu approntata nel medesimo tempo, ma è possibile che sia stata realizzata successivamente. Per quanto riguarda una possibile attribuzione, la Grelle Iusco (Arte in Basilicata 1981/2006, 76-78 e 266) ha indicato dapprima un artista "forse dalmata", e nella seconda edizione ha evocato l'ambito napoletano della cerchia di Malvito. Fabio Speranza (Cultura artistica 2002, 42-43) ha recentemente suggerito lo scultore pugliese Stefano da Putignano. | |
Immagine | ![]() ![]() | |
Committente | Pedro de Querquis (Quercio) vescovo di Mottola | |
Famiglie e persone | ||
Iscrizioni | "P. QUERCIUS ABBAS DIVINO NUMINE MOTULANUS PRESUL CATUS HOC OPUS CONSTRUXIT". | |
Stemmi o emblemi araldici | Stemma de Querquis | |
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Fonti e documenti | ||
Bibliografia | Grelle Iusco 1981/2001: Arte in Basilicata, a cura di Anna Grelle Iusco, ristampa anastatica dell’edizione 1981, con note di aggiornamento di Anna Grelle e Sabino Iusco, Roma 2001. Speranza 2002: Fabio Speranza, (scheda), in Cultura artistica 2002: Cultura artistica in Basilicata. La pittura di Carlo Levi, a cura di Salvatore Abita, Pozzuoli 2002, 42-43.
| |
Allegati | ||
Link esterni | ||
Schedatore | Fernando Loffredo | |
Data di compilazione | 02/06/2013 20:39:25 | |
Data ultima revisione | 23/01/2017 14:03:50 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/273 |
Oggetto | Matera, Cattedrale, Cappella della Madonna di Costantinopoli, statua di Cristo | |
---|---|---|
Materiale | pietra calcarea dipinta | |
Dimensioni | 140 cm | |
Cronologia | 1540 | |
Autore | Altobello Persio | |
Descrizione | La scultura è conservata nella Cappella della Madonna di Costantinopoli, annessa alla Cattedrale di Matera, che un tempo ospitava la confraternita del Corpo di Cristo. L'opera è firmata dallo scultore Altobello Persio e datata 1540 (cfr. Grelle Iusco 1981/2001, 78; Gelao 1997, 57). L'ultimo restauro degli anni novanta ha riportato alla luce importanti tracce di policromia (Benedetta Di Mase in Cultura artistica 1999, 28-29; ed Eadem in Cultura artistica 2002, 46-47). | |
Immagine | ![]() ![]() | |
Committente | Confraternita del Corpo di Cristo di Matera (?) | |
Famiglie e persone | ||
Iscrizioni | Nella base: "ALTOBELLUS P. F. 1540". | |
Stemmi o emblemi araldici | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Fonti e documenti | ||
Bibliografia | Di Mase 1999: Benedetta Di Mase, in Cultura artistica della Basilicata. Opere scelte, prefazione di Salvatore Abita, introduzione di Agata Altavilla, Napoli 1999, 28-29.
Di Mase 2002: Benedetta Di Mase, in Cultura artistica in Basilicata. La pittura di Carlo Levi, a cura di Salvatore Abita, Pozzuoli 2002, 46-47.
Gelao 1997: Clara Gelao, "Tra Lucania, Puglia e Sicilia: Aurelius de Basilicata e Altobello Persio di Montescaglioso", Storia dell'arte, 89, 1997, 37-66.
Grelle Iusco 1981/2001: Arte in Basilicata, a cura di Anna Grelle Iusco, ristampa anastatica dell’edizione 1981, con note di aggiornamento di Anna Grelle e Sabino Iusco, Roma 2001.
Lanzillotta 2010: Giacomo Lanzillotta, Aurelio Persio e la scultura del Rinascimento in Puglia, Bari 2010. | |
Allegati | ||
Link esterni | ||
Schedatore | Fernando Loffredo | |
Data di compilazione | 29/04/2013 13:25:07 | |
Data ultima revisione | 23/01/2017 13:07:26 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/241 |
Oggetto | Matera, Cattedrale, cona della Madonna col Bambino e santi | |
---|---|---|
Materiale | olio su tavola | |
Dimensioni | ||
Cronologia | 1580 | |
Autore | Fabrizio Santafede | |
Descrizione | La cona, con predella, è collocata su di una trave lignea al di sopra del coro nell'abside della Cattedrale di Matera. Raffigura la Madonna col Bambino sulle nuvole, con in basso (da sinistra verso destra) san Giovanni Battista, san Donato d'Arezzo, san Paolo, san Pietro, san Biagio di Sinope e san Giovanni Evangelista; in basso il mezzobusto del donatore, Giovan Pietro Sanità, orante. La tavola fu commissionata per l'altar maggiore da Giovan Pietro Sanità (+ 1588), canonico della Cattedrale, il quale utilizzò il lascito testamentario di suo fratello Silvestro (+ 1580). L'opera giunse a Matera il 14 febbraio 1581 e fu installata entro una cornice lignea realizzata da Giulio Persio, secondo le notizie riportate nella Cronica descrittione del sito della città di Matera di Donato Frisonio (Gattini 1913, 11-12 e 57, nota 28; ripreso da Claudio Strinati in Cattedrale di Matera 1978, 86 e 122, nota 244). Claudio Strinati (in Cattedrale di Matera 1978, 85-93, e speciatim nota 245) ha attribuito la tavola a Deodato Guidaccia, pur citando una nota dal manoscritto delle Notizie della città di Matera ("ricavate da Carmenio Copeti nel 1712"), del Fondo Gattini, secondo la quale l'opera era una delle "migliori fatte da Fabrizio Santa Fè". Previtali (1982) ha poi saldamente riportato l'opera nel catalogo di Fabrizio Santafede (cfr. anche Arte in Basilicata 1981/2001, 90 e 274). | |
Immagine | ![]() ![]() | |
Committente | Giovan Pietro Sanità, canonico della Cattedrale di Matera | |
Famiglie e persone | Silvestro Sanità (fratello di Giovan Pietro) Giulio Persio | |
Iscrizioni | ||
Stemmi o emblemi araldici | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Fonti e documenti | Gattini 1913, 57, nota 28c (riprendendo Frisonio): "Die 14 mensis Februarij 1581. Iconam cum ornamentis auratis legatam a Silvestro de Sanitate in ultimo suo testaamento, et auctam multis sumptibus per d. Io. Petrum eius fratrem, magister Iulius Persius collocavit cum columnis in tribuna majoris. ecc. super altare majori erexit et posuit multa arte et ingenio, ad laudem et gloriam Dei suae S.mae Matris cum laetitia et gaudio totius populi". | |
Bibliografia | Gattini 1913: Giuseppe Gattini, La Cattedrale illustrata, Matera 1913.
Grelle Iusco 1981/2001: Arte in Basilicata, a cura di Anna Grelle Iusco, ristampa anastatica dell’edizione 1981, con note di aggiornamento di Anna Grelle e Sabino Iusco, Roma 2001.
Previtali 1982: Giovanni Previtali, “La ‘cona dell’altare grande’ della Cattedrale di Matera e la giovinezza di Fabrizio Santafede”, in Scritti in onore di Ottavio Morisani, Catania 1982, 293-301.
Strinati 1978: Claudio Strinati, in La Cattedrale di Matera nel Medioevo e nel Rinascimento, a cura di Maria Stella Calò Mariani, Carla Guglielmi Faldi, Claudio Strinati, Cinisello Balsamo 1978, 85-93, 122. | |
Allegati | ||
Link esterni | ||
Schedatore | Fernando Loffredo | |
Data di compilazione | 19/06/2013 10:52:48 | |
Data ultima revisione | 15/01/2017 17:08:13 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/288 |
Oggetto | Matera, Cattedrale, dossale De Simone | |
---|---|---|
Materiale | pietra | |
Dimensioni | ||
Cronologia | 1539 | |
Autore | Altobello Persio | |
Descrizione | Il dossale si trova nel transetto sinistro della Cattedrale di Matera. Sono raffigurati: nella nicchia centrale la Vergine col Bambino; nelle nicchie laterali inferiori San Giacomo e Santa Caterina, e in quelle superiori i Santi Simone e Giuda; sull'attico, nella lunetta vi è il Dio Padre, e ai lati l'arcangelo Gabriele e l'Annunciata; nella predella, l'Ultima Cena con Cristo fra i dodici apostoli. È firmato dallo scultore Altobello Persio e fu commissionato, come ricorda l'iscrizione e come confermano i documenti (cit. da Gattini 1913, 53-54; trascritti in Cattedrale di Matera 1978, 69-70), per lascito testamentario (1529) di Simone de Simone, dal nipote Pietro Jacopo Ulmo, nel 1539. Secondo Clara Gelao (1997, 53) il dossale sarebbe il frutto dell'unione settecentesca di due altari: nell'intelaiatura lapidea dell'altare di San Michele sarebbero state poste le statue dell'antico dossale De Simone, la cui iscrizione fa riferimento ad una Madonna del Latte. Quest'ultima, secondo la Gelao, sarebbe quella oggi posta sulla porta della sacrestia. | |
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Committente | Pietro Jacopo Ulmo | |
Famiglie e persone | Simone di Francesco de Simone | |
Iscrizioni | Sulla base della statua della Vergine: "ALTOBELLUS PS. D.MI CASI. F.". Sotto il basamento: "DE LEGATO SIMONIS DE SIMONE SUI AVUNCULI PETRUS JACOBUS ULMUS FIERI FECIT". | |
Stemmi o emblemi araldici | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Fonti e documenti | Testamento del 23 settembre 1529 di Simone di Francesco de Simone, rogato dal notaio Marco Antonio Sanità, citato da Gattini (1913, 53-54) e ripreso e trascritto da Carla Guglielmi Faldi (in Cattedrale di Matera 1978, 69-70), nel quale Simone nomina erede universale il nipote Pietro Jacopo (o Giacomo), figlio della sorella, e dispone l'edificazione di un altare in Cattedrale. Archivio di Stato di Matera, notaio Marco Antonio Sanità, atti 1527-1536, c. 37v (trascrizione di Anna Maria Corbo): "Item voluit et mandavit ipse testator quod per dictum eius heredem construatur seu teneatur et debeat construi et edificari facere in altari suo, quod est intus Matricem Ecclesiam Materanam, vulgo dictum lo altare appresso lo Cappello, ubi extat depinta figura Sancti Niccolai, cappellam unam seu edifitium tale quod comode et honorifice possint poni imago beate et gloriose Virginis matris Marie, sancti Jacobi et sancte Catherine, et si possibile fuerit et comode fieri poterit etiam into et ibi ponnantur inmagines santorum Simonis et Jude, ut vulgo dicitur ad opera levata. Inmagines omnes ornari debeant de auro ubi testator ipse voluit et mandavit exponantur ducati ducentum de auro pro constructione dicti edifitii et immaginum dicte gloriose Virginis et santorum et pro ornamento dicti edifitii in quoquodem altarii dictis, et pro eius anima legavit stallam unam quam habet, tenet et possidet in platea publica [...]". | |
Bibliografia | ASM, Notai: Archivio di Stato di Matera (ASM), Notai, notaio Marco Antonio Sanità, atti 1527-1536, c. 37v (trascrizione di Anna Maria Corbo).
Gattini 1913: Giuseppe Gattini, La Cattedrale illustrata, Matera 1913, 53-54. Gelao 1997: Clara Gelao, “Tra Lucania, Puglia e Sicilia: Aurelius de Basilicata e Altobello Persio di Montescaglioso”, Storia dell'arte, 89, 1997, 37-66. Guglielmi Faldi: Carla Guglielmi Faldi, in La Cattedrale di Matera nel Medioevo e nel Rinascimento, a cura di Maria Stella Calò Mariani, Carla Guglielmi Faldi, Claudio Strinati, Cinisello Balsamo 1978, 69-70. | |
Allegati | ||
Link esterni | ||
Schedatore | Fernando Loffredo | |
Data di compilazione | 19/06/2013 20:33:45 | |
Data ultima revisione | 17/01/2017 10:49:30 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/293 |
Oggetto | Matera, Cattedrale, Presepe | |
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Materiale | pietra calcarea | |
Dimensioni | ||
Cronologia | 1534 | |
Autore | Altobello Persio e Sannazaro da Alessano | |
Descrizione | Il presepe si trova nella cappella sul fondo del transetto sinistro della Cattedrale di Matera. Come consuetudine, è costituito da una grotta artificiale con la Sacra Famiglia, e gli angeli. Al di sopra della grotta, su una collina di rocce, sono collocate le figure dei pastori. La Cappella del Presepe ha subito manomissioni nel Settecento. Da un protocollo del 1534 del notaio Marco Antonio Sanità si ricava che la commissione fu affidata allo scultore Altobello Persio e a un suo collaboratore, tal "Sannazaro d'Alessano" (Gattini 1882, 420). Il presepe doveva essere realizzato a somiglianza di quello di Cerignola, e fu pagato con il lascito testamentario di Angelo Spinazzola, i cui esecutori erano Leone de Mascellis, don Gabriele de Pronio e don Staso Palumbo (Gattini 1913, 8 e 53, nota 13; cfr. Carla Guglielmi Faldi, in Cattedrale di Matera 1978, 63-68). Le vicende del Presepe sono state ripercorse più recentemente da Gelao 1997, 48-53. | |
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Committente | Angelo Spinazzola (per lascito testamentario) | |
Famiglie e persone | Esecutori testamentari: Leone de Mascellis, don Gabriele de Pronio e don Staso Palumbo. | |
Iscrizioni | ||
Stemmi o emblemi araldici | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Fonti e documenti | Contratto del 1534 rogato dal notaio Marco Antonio Sanità (al foglio 345), di cui Gattini (1882, 420; e 1913, 53, nota 13), non indica il riferimento archivistico, pubblicato, nella trascrizione di don Luigi Paternoster (Biblioteca provinciale di Matera, op. Luc. A.481), da Gelao 1997, 48-49: "[...] li mastri Sinazaro d'Alissano et Altobello Percio de Montis Scabioso [...] promecteno far edificare per mano de maistri experti et sufficienti in arte de fabrica de li mastri di Mathera la capella dove ha da essere lo presepio lassato per dicto quondam domino Angelo [Spinazzola] in dicta Maiore Ecclesia de Mathera [...]". | |
Bibliografia | Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882. Gattini 1913: Giuseppe Gattini, La Cattedrale illustrata, Matera 1913. Gelao 1997: Clara Gelao, "Tra Lucania, Puglia e Sicilia: 'Aurelius de Basilicata' e Altobello Persio di Montescaglioso", Storia dell'arte, 89, 1997, 37-66. Guglielmi Faldi: Carla Guglielmi Faldi, in La Cattedrale di Matera nel Medioevo e nel Rinascimento, a cura di Maria Stella Calò Mariani, Carla Guglielmi Faldi, Claudio Strinati, Cinisello Balsamo 1978, 63-68. Lanzillotta 2010: Giacomo Lanzillotta, Aurelio Persio e la scultura del Rinascimento in Puglia, Bari 2010. | |
Allegati | ||
Link esterni | ||
Schedatore | Fernando Loffredo | |
Data di compilazione | 19/06/2013 13:16:24 | |
Data ultima revisione | 15/01/2017 18:04:01 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/289 |
Oggetto | Matera, Cattedrale, Sant'Eustachio | |
---|---|---|
Materiale | pietra | |
Dimensioni | ||
Cronologia | ||
Autore | attribuito ad Aurelio Persio | |
Descrizione | La figura è murata entro una nicchia nella facciata della Cattedrale di Matera. | |
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Committente | ||
Famiglie e persone | ||
Iscrizioni | ||
Stemmi o emblemi araldici | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Fonti e documenti | ||
Bibliografia | ||
Allegati | ||
Link esterni | ||
Schedatore | ||
Data di compilazione | 12/06/2013 16:13:35 | |
Data ultima revisione | 11/12/2016 14:10:09 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/282 |
Oggetto | Matera, Cattedrale, sculture della Cappella dell'Annunziata | |
---|---|---|
Materiale | pietra dipinta | |
Dimensioni | ||
Cronologia | ||
Autore | Altobello Persio | |
Descrizione | Nella Cappella dell'Annunziata (nella navata sinistra della Cattedrale di Matera) si trovano, al centro della volta a botte, la figura a rilievo del Dio Padre benedicente, sull'altare un'Annunciazione con San Rocco (nella nicchia di sinistra) e Santa Caterina (in quella di destra), e nella lunetta in alto una Pietà. La tradizione attribuisce queste opere a Giulio Persio, con una datazione allo scadere del Cinquecento; invece, secondo Clara Gelao (1997, 54-56), che ha ampiamente ripercorso la vicenda critica, sarebbero riconducibili ad Altobello Persio, così come la costruzione della cappella sarebbe da datare tra il 1538 (anno cui risale il testamento del notaio Marco Antonio Sanità, in cui se ne dispose l'erezione) e il 1544 (anno della Santa Visita del vescovo Gianmichele Saraceno, quando la "Cappella notarii Marci Antonii de Sanitate" era già stata edificata). | |
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Committente | Marco Antonio Sanità | |
Famiglie e persone | ||
Iscrizioni | ||
Stemmi o emblemi araldici | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Fonti e documenti | ||
Bibliografia | Gelao 1997: Clara Gelao, "Tra Lucania, Puglia e Sicilia: 'Aurelius de Basilicata' e Altobello Persio di Montescaglioso", Storia dell'arte, 89, 1997, 37-66. Lanzillotta 2010: Giacomo Lanzillotta, Aurelio Persio e la scultura del Rinascimento in Puglia, Bari 2010. | |
Allegati | ||
Link esterni | ||
Schedatore | Fernando Loffredo | |
Data di compilazione | 20/06/2013 18:32:36 | |
Data ultima revisione | 15/01/2017 18:16:33 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/296 |
Oggetto | Matera, Cattedrale, sculture della porta della sacrestia | |
---|---|---|
Materiale | pietra dipinta | |
Dimensioni | ||
Cronologia | 1559 | |
Autore | Altobello Persio e bottega | |
Descrizione | Sopra la porta della sacrestia della Cattedrale di Matera, in tre nicchie, sono conservate tre sculture in pietra raffiguranti la Madonna col Bambino e due santi benedettini (uno, forse, San Giovanni di Matera). L'iscrizione indica l'anno 1559, che sembrerebbe una data ben probabile anche per le sculture, un po' più corsive ma molto vicine allo stile di Altobello Persio (cfr. Gelao 1997, 54). Alcune fonti però collocano la costruzione della sacrestia nel 1597 (che non coinciderebbe con quel "1559"). Da una lettura attenta delle Notizie storiche di Festa, Carla Guglielmi Faldi (in Cattedrale di Matera 1978, 77-78) desume che nel 1597 la sacrestia sarebbe stata solo "ingrandita". Secondo Clara Gelao (1997, 53) queste sculture facevano parte dell'altare di San Michele, nella cui intelaiatura lapidea sarebbero state poste le sculture del lascito De Simone, in seguito all'unione settecentesca dei due altari. A queste statue andrebbe aggiunta anche quella erratica di San Michele. | |
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Committente | ||
Famiglie e persone | ||
Iscrizioni | "HOC SACRUM EST ADUTUM CHRISTI QUICUMQUE SUBIRIT / SIT SACER ET VITIIS NON SIT ONUSTUS HOMO 1559". | |
Stemmi o emblemi araldici | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Fonti e documenti | ||
Bibliografia | Gelao 1997: Clara Gelao, "Tra Lucania, Puglia e Sicilia: 'Aurelius de Basilicata' e Altobello Persio di Montescaglioso", Storia dell'arte, 89, 1997, 37-66.
Guglielmi Faldi: Carla Guglielmi Faldi, in La Cattedrale di Matera nel Medioevo e nel Rinascimento, a cura di Maria Stella Calò Mariani, Carla Guglielmi Faldi, Claudio Strinati, Cinisello Balsamo 1978, 77-78.
Lanzillotta 2010: Giacomo Lanzillotta, Aurelio Persio e la scultura del Rinascimento in Puglia, Bari 2010.
| |
Allegati | ||
Link esterni | ||
Schedatore | Fernando Loffredo | |
Data di compilazione | 20/06/2013 12:37:11 | |
Data ultima revisione | 16/01/2017 18:22:20 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/294 |
Oggetto | Matera, Cattedrale, statua di San Michele | |
---|---|---|
Materiale | pietra dipinta | |
Dimensioni | ||
Cronologia | ||
Autore | Altobello Persio | |
Descrizione | Secondo Clara Gelao (1997, 53) questa scultura faceva parte dell'altare di San Michele, nella cui intelaiatura lapidea sarebbero state poste le sculture del lascito De Simone, in seguito all'unione settecentesca dei due altari (San Michele e De Simone). | |
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Committente | ||
Famiglie e persone | ||
Iscrizioni | ||
Stemmi o emblemi araldici | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Fonti e documenti | ||
Bibliografia | Gelao 1997: Clara Gelao, "Tra Lucania, Puglia e Sicilia: Aurelius de Basilicata e Altobello Persio di Montescaglioso", Storia dell'arte, 89, 1997, 37-66. Lanzillotta 2010: Giacomo Lanzillotta, Aurelio Persio e la scultura del Rinascimento in Puglia, Bari 2010. | |
Allegati | ||
Link esterni | ||
Schedatore | Fernando Loffredo | |
Data di compilazione | 20/06/2013 17:11:25 | |
Data ultima revisione | 17/01/2017 10:53:14 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/295 |
Oggetto | Matera, palazzo episcopale, croce d'argento | |
---|---|---|
Materiale | ||
Dimensioni | ||
Cronologia | secolo XV | |
Autore | ||
Descrizione | La croce è conservata nel palazzo episcopale di Matera. | |
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Committente | ||
Famiglie e persone | ||
Iscrizioni | ||
Stemmi o emblemi araldici | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Fonti e documenti | ||
Bibliografia | ||
Allegati | ||
Link esterni | ||
Schedatore | ||
Data di compilazione | 17/06/2013 11:15:12 | |
Data ultima revisione | 17/01/2017 10:44:33 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/286 |
Oggetto | Matera, palazzo episcopale, pala della Vergine con san Carlo Borromeo e santi | |
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Materiale | ||
Dimensioni | ||
Cronologia | 1627 | |
Autore | Giovan Donato Oppido | |
Descrizione | L'opera è conservata nel palazzo episcopale di Matera, ma in origine era collocata sull'Altare di San Carlo nella Cattedrale. È firmata e datata dal pittore materano Giovan Donato Oppido (Gattini 1913, 12). | |
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Committente | ||
Famiglie e persone | ||
Iscrizioni | "Ioannes Donatus Oppidus Materanus pingebat 1627". | |
Stemmi o emblemi araldici | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Fonti e documenti | ||
Bibliografia | Gattini 1913: Giuseppe Gattini, La Cattedrale illustrata, Matera 1913. | |
Allegati | ||
Link esterni | ||
Schedatore | Fernando Loffredo | |
Data di compilazione | 17/06/2013 10:11:05 | |
Data ultima revisione | 15/01/2017 19:05:58 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/285 |
Oggetto | Matera, palazzo episcopale, Veduta della città di Acerenza | |
---|---|---|
Materiale | affresco | |
Dimensioni | ||
Cronologia | 1709 | |
Autore | ||
Descrizione | La veduta fa parte di un ciclo completo raffigurante le città e i centri minori afferenti all'arcidiocesi di Matera-Acerenza, affrescato nel salone principale del palazzo arcivescovile di Matera. | |
Immagine | ![]() | |
Committente | Arcivescovo Antonio Maria Brancaccio | |
Famiglie e persone | ||
Iscrizioni | In alto: "ACHERUNTIA".
In basso: "CIVITAS OLIM CLARISSIMI NOMINIS, SAECULORUM / TAMEN EDACITATE LABEFACTATA, HUMANAS VICES / INDICIT, PARTICEPS CUM SOCIA' IURIS EIUSDEM, ET HO/NORIS, HOC UNUM TOTIUS PRISCAE GLORIAE CONSERVAT". | |
Stemmi o emblemi araldici | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Fonti e documenti | ||
Bibliografia | ||
Allegati | ||
Link esterni | ||
Schedatore | ||
Data di compilazione | 12/06/2013 15:10:44 | |
Data ultima revisione | 15/01/2017 20:24:45 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/277 |
Oggetto | Matera, palazzo episcopale, Veduta della città di Altamura | |
---|---|---|
Materiale | affresco | |
Dimensioni | ||
Cronologia | 1709 | |
Autore | ||
Descrizione | La veduta fa parte di un ciclo completo raffigurante le città e i centri minori afferenti all'arcidiocesi di Matera-Acerenza, affrescato nel salone principale del palazzo arcivescovile di Matera. | |
Immagine | ![]() | |
Committente | Arcivescovo Antonio Maria Brancaccio | |
Famiglie e persone | ||
Iscrizioni | In alto: "ALTAMURA".
In basso: "INSIGNIS ARCHIPRAESBYTERALIS COLLEGIATA, ET CIVI/TAS POPULO REFERTA, HUIC METROPOLITANAE DUM/TAXAT OBNOXIA IN COGNITIONE CAUSAR(um) IN GRADU A/PELL(ati)ONIS, EX DECR(et)O S(acri) C(onsilii) EP(isc)O(po)RUM ANNO 1668 EMANATO". | |
Stemmi o emblemi araldici | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Fonti e documenti | ||
Bibliografia | ||
Allegati | ||
Link esterni | ||
Schedatore | ||
Data di compilazione | 12/06/2013 15:09:21 | |
Data ultima revisione | 27/01/2017 10:23:13 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/276 |
Oggetto | Matera, palazzo episcopale, Veduta della città di Antium | |
---|---|---|
Materiale | ||
Dimensioni | ||
Cronologia | 1709 | |
Autore | ||
Descrizione | La veduta fa parte di un ciclo completo raffigurante le città e i centri minori afferenti all'arcidiocesi di Matera-Acerenza, affrescato nel salone principale del palazzo arcivescovile di Matera. | |
Immagine | ![]() | |
Committente | ||
Famiglie e persone | ||
Iscrizioni | In basso: "ANTIUM". | |
Stemmi o emblemi araldici | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Fonti e documenti | ||
Bibliografia | ||
Allegati | ||
Link esterni | ||
Schedatore | ||
Data di compilazione | 10/01/2014 15:11:31 | |
Data ultima revisione | 15/01/2017 20:27:20 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/422 |
Oggetto | Matera, palazzo episcopale, Veduta della città di Ferrandina | |
---|---|---|
Materiale | affresco | |
Dimensioni | ||
Cronologia | 1709 | |
Autore | ||
Descrizione | La veduta fa parte di un ciclo completo raffigurante le città e i centri minori afferenti all'arcidiocesi di Matera-Acerenza, affrescato nel salone principale del palazzo arcivescovile di Matera. | |
Immagine | ![]() | |
Committente | Arcivescovo Antonio Maria Brancaccio | |
Famiglie e persone | ||
Iscrizioni | In basso: "FER/RANDI/NA". | |
Stemmi o emblemi araldici | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Fonti e documenti | ||
Bibliografia | ||
Allegati | ||
Link esterni | ||
Schedatore | ||
Data di compilazione | 12/06/2013 15:14:31 | |
Data ultima revisione | 15/01/2017 20:44:48 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/280 |
Oggetto | Matera, palazzo episcopale, Veduta della città di Genzano | |
---|---|---|
Materiale | ||
Dimensioni | ||
Cronologia | 1709 | |
Autore | ||
Descrizione | La veduta fa parte di un ciclo completo raffigurante le città e i centri minori afferenti all'arcidiocesi di Matera-Acerenza, affrescato nel salone principale del palazzo arcivescovile di Matera. | |
Immagine | ![]() | |
Committente | ||
Famiglie e persone | ||
Iscrizioni | In basso: "GENTI/ANUM". | |
Stemmi o emblemi araldici | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Fonti e documenti | ||
Bibliografia | ||
Allegati | ||
Link esterni | ||
Schedatore | ||
Data di compilazione | 10/01/2014 15:12:37 | |
Data ultima revisione | 15/01/2017 20:45:34 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/423 |
Oggetto | Matera, palazzo episcopale, Veduta della città di Gravina | |
---|---|---|
Materiale | affresco | |
Dimensioni | ||
Cronologia | 1709 | |
Autore | ||
Descrizione | La veduta fa parte di un ciclo completo raffigurante le città e i centri minori afferenti all'arcidiocesi di Matera-Acerenza, affrescato nel salone principale del palazzo arcivescovile di Matera. | |
Immagine | ![]() | |
Committente | Arcivescovo Antonio Maria Brancaccio | |
Famiglie e persone | ||
Iscrizioni | In alto: "GRAVINA".
In basso: "A CRYPTIS, SEU GRAVINIS, QUIBUS ABUNDAT, ASSUMPTO / NOMINE, CIVITAS AMPLISSIMO CLERO, ET POPULO DIVES / HUIUS ECCLESIAE VICINIOR SUFFRAGANEA, STRICTIOREM / ETIAM AMOREM IN METROPOLITAM SUUM EXERCERE N' SINH*". | |
Stemmi o emblemi araldici | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Fonti e documenti | ||
Bibliografia | ||
Allegati | ||
Link esterni | ||
Schedatore | ||
Data di compilazione | 06/02/2014 20:21:28 | |
Data ultima revisione | 14/02/2017 14:15:46 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/449 |
Oggetto | Matera, palazzo episcopale, Veduta della città di Matera | |
---|---|---|
Materiale | affresco | |
Dimensioni | ||
Cronologia | 1709 | |
Autore | ||
Descrizione | La veduta fa parte di un ciclo completo raffigurante le città e i centri minori afferenti all'arcidiocesi di Matera-Acerenza, affrescato nel salone principale del palazzo arcivescovile di Matera. Nella Veduta di Matera sono riconoscibili diversi edifici della città: la cinta muraria la Cattedrale il vecchio castello (poi Palazzo Giudicepietro) la Porta de Juso il sedile | |
Immagine | ![]() | |
Committente | Arcivescovo Antonio Maria Brancaccio | |
Famiglie e persone | ||
Iscrizioni | In alto: "MATHERA".
In basso: "LUCANIAE CAPUT, ET METROPOLIS EXIMIA, PO/PULO COPIOSA, ORIGINE PERVETUSTA, PASTORES SU/OS, SUFFRAGANEOS, SUBDITOS, ET DIOECESIM, OMNES SI/MUL PRO CORONA' CUM SOCIA' E' REGIONE COMPLECTITUR". | |
Stemmi o emblemi araldici | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Fonti e documenti | ||
Bibliografia | ||
Allegati | ||
Link esterni | ||
Schedatore | Fulvio Lenzo | |
Data di compilazione | 11/06/2013 20:12:24 | |
Data ultima revisione | 15/01/2017 21:54:55 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/275 |
Oggetto | Matera, palazzo episcopale, Veduta della città di Miglionico | |
---|---|---|
Materiale | affresco | |
Dimensioni | ||
Cronologia | 1709 | |
Autore | ||
Descrizione | La veduta fa parte di un ciclo completo raffigurante le città e i centri minori afferenti all'arcidiocesi di Matera-Acerenza, affrescato nel salone principale del palazzo arcivescovile di Matera. | |
Immagine | ![]() | |
Committente | Arcivescovo Antonio Maria Brancaccio | |
Famiglie e persone | ||
Iscrizioni | In basso: "MILIO/NI/CUM". | |
Stemmi o emblemi araldici | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Fonti e documenti | ||
Bibliografia | ||
Allegati | ||
Link esterni | ||
Schedatore | ||
Data di compilazione | 10/01/2014 16:10:13 | |
Data ultima revisione | 15/01/2017 21:33:55 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/424 |
Oggetto | Matera, palazzo episcopale, Veduta della città di Potenza | |
---|---|---|
Materiale | affresco | |
Dimensioni | ||
Cronologia | 1709 | |
Autore | ||
Descrizione | La veduta fa parte di un ciclo completo raffigurante le città e i centri minori afferenti all'arcidiocesi di Matera-Acerenza, affrescato nel salone principale del palazzo arcivescovile di Matera. | |
Immagine | ![]() | |
Committente | Arcivescovo Antonio Maria Brancaccio | |
Famiglie e persone | ||
Iscrizioni | In alto: "POTENTIA".
In basso: "IN LUCANIAE PROVINCIA NON OBSCURAE MEMORIAE CI/VITAS, EPISCOPALIS SEDES NON IGNOBILIS, INTER HUIUS / METROPOLIS SUFFRAGANEAS RECENSERI EX ANTIQUISSI/MO TEMPORE, PONTIFICUM ASSIGNATIONE, NON INDIGNAT(ur)". | |
Stemmi o emblemi araldici | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Fonti e documenti | ||
Bibliografia | ||
Allegati | ||
Link esterni | ||
Schedatore | ||
Data di compilazione | 12/06/2013 15:11:32 | |
Data ultima revisione | 15/01/2017 21:52:39 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/278 |
Oggetto | Matera, palazzo episcopale, Veduta della città di Tricarico | |
---|---|---|
Materiale | affresco | |
Dimensioni | ||
Cronologia | 1709 | |
Autore | ||
Descrizione | La veduta fa parte di un ciclo completo raffigurante le città e i centri minori afferenti all'arcidiocesi di Matera-Acerenza, affrescato nel salone principale del palazzo arcivescovile di Matera. | |
Immagine | ![]() | |
Committente | Arcivescovo Antonio Maria Brancaccio | |
Famiglie e persone | ||
Iscrizioni | In alto: "TRICARICUM".
In basso: "INTER MODERNIORES LUCANIAE, ANTIQUA SEDES EPISCO/PALIS, CIVITAS INTER ALIAS SPECTABILIS, CUM SUFFRAGA/NEIS HUIUS ECCLESIAE METROPOLIS NUMERARI, ET CORO/NAM INTEXERE, ALIARUM COMES DECORA COLLAETATUR". | |
Stemmi o emblemi araldici | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Fonti e documenti | ||
Bibliografia | ||
Allegati | ||
Link esterni | ||
Schedatore | ||
Data di compilazione | 12/06/2013 15:13:02 | |
Data ultima revisione | 15/01/2017 21:53:34 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/279 |
Oggetto | Matera, palazzo episcopale, Veduta della città di Tursi | |
---|---|---|
Materiale | affresco | |
Dimensioni | ||
Cronologia | 1709 | |
Autore | ||
Descrizione | La veduta fa parte di un ciclo completo raffigurante le città e i centri minori afferenti all'arcidiocesi di Matera-Acerenza, affrescato nel salone principale del palazzo arcivescovile di Matera. | |
Immagine | ![]() | |
Committente | Arcivescovo Antonio Maria Brancaccio | |
Famiglie e persone | ||
Iscrizioni | In alto: "ANGLONA-TURSIUM".
In basso: "ANGLONA, PRIUS [...]TAS, TEMPO/RUM VERO [...]OPALIS A' / SE, AD [...] SUFFRA/GANE[...] GAUDE". | |
Stemmi o emblemi araldici | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Fonti e documenti | ||
Bibliografia | ||
Allegati | ||
Link esterni | ||
Schedatore | ||
Data di compilazione | 10/01/2014 15:09:39 | |
Data ultima revisione | 15/01/2017 21:56:15 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/421 |
Oggetto | Matera, palazzo episcopale, Veduta della città di Venosa | |
---|---|---|
Materiale | affresco | |
Dimensioni | ||
Cronologia | 1709 | |
Autore | ||
Descrizione | La veduta fa parte di un ciclo completo raffigurante le città e i centri minori afferenti all'arcidiocesi di Matera-Acerenza, affrescato nel salone principale del palazzo arcivescovile di Matera. Vi si riconosce, al centro, la Cattedrale di Venosa. | |
Immagine | ![]() | |
Committente | Arcivescovo Antonio Maria Brancaccio | |
Famiglie e persone | ||
Iscrizioni | In alto: "VENUSIUM".
In basso: "SPECIOSISSIMA OLIM CIVITAS, ET RESPUBLICA IN LU/CANIAE ET APULIAE FINIBUS, LONGO AEVO EPISCOPA/[LIS] DIGNITATE INSIGNITA, ANTIQUIOREM HUIUS ME[TRO]POLIS SUFFRAGANEAM SE AEQUO ANIMO FATETUR". | |
Stemmi o emblemi araldici | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Fonti e documenti | ||
Bibliografia | ||
Allegati | ||
Link esterni | ||
Schedatore | ||
Data di compilazione | 21/10/2013 09:16:08 | |
Data ultima revisione | 15/01/2017 21:44:37 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/387 |
Oggetto | Matera, Palazzo Lanfranchi (già Melfi), San Sebastiano | |
---|---|---|
Collocazione originaria | Melfi | |
Materiale | legno dipinto | |
Dimensioni | 144,5 x 40 x 30 cm | |
Cronologia | ||
Autore | ||
Descrizione | La statua, che raffigura San Sebastiano, fu ritrovata nel castello di Melfi, dove è rimasta esposta fino al suo spostamento nel Museo di Palazzo Lanfranchi di Matera. Non si conosce l'originaria collocazione, ma è stata ventilata l'ipotesi di una commissione di Troiano Caracciolo, principe di Melfi. È stata pubblicata da Grelle Iusco (1981, 176-177, n. 7) come opera del giovanissimo Giovanni da Nola, ipotesi seguita da tutta la critica successiva (speciatim Gaeta 1995, 84-85, fino alla recente scheda di Riccardo Naldi in Scultura lignea in Basilicata 2004, 194-197, n. 40). Una possibile datazione, su base stilistica, collocherebbe l'opera a cavallo tra il primo e il secondo decennio del Cinquecento. | |
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Committente | ||
Famiglie e persone | ||
Iscrizioni | ||
Stemmi o emblemi araldici | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Fonti e documenti | ||
Bibliografia | Gaeta 1995: Letizia Gaeta, "Sulla formazione di Giovanni da Nola e altre questioni di scultura lignea di primo '500", Dialoghi di storia dell'arte, 1, 1995, 70-103.
Grelle Iusco 1981/2001: Arte in Basilicata, a cura di Anna Grelle Iusco, ristampa anastatica dell’edizione 1981, con note di aggiornamento di Anna Grelle e Sabino Iusco, Roma 2001, 176-177.
Naldi 2004: Riccardo Naldi, scheda n. 40, in Scultura lignea in Basilicata: dalla fine del XII alla prima metà del XVI secolo, a cura di Paolo Venturoli, Torino 2004. | |
Allegati | ||
Link esterni | ||
Schedatore | Fernando Loffredo | |
Data di compilazione | 21/06/2013 20:34:43 | |
Data ultima revisione | 23/01/2017 14:02:02 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/299 |
Oggetto | Matera, Palazzo Lanfranchi, gruppo dell'Annunciazione | |
---|---|---|
Materiale | pietra dipinta | |
Dimensioni | Arcangelo: 90 x 32 x 60 cm; Vergine: 105 x 40 x 60 cm | |
Cronologia | ||
Autore | ||
Descrizione | Il gruppo scultoreo, formato dall'Arcangelo Gabriele e dalla Vergine annunciata, proviene dalla chiesa di Santa Maria Mater Domini a Matera (Arte in Basilicata 1981/2001, 80), è transitato dal Museo Ridola della stessa città, ed è oggi esposto nel Museo di Palazzo Lanfranchi. È da notare che l'inginocchiatoio della Madonna è decorato con un profilo all'antica inserito in una ghirlanda. Il gruppo ha ricevuto una tradizionale ascrizione ad Aurelio Persio (Anna Grelle in Arte in Basilicata 1981/2001, 80; Agata Altavilla in Cultura artistica 2002, 48), ma recentemente Clara Gelao (2004, 40-41) ha proposto di inserirlo nel corpus di uno scultore anonimo, battezzato come Maestro di San Benedetto (avendo il suo catalogo una capostipite nella Madonna col Bambino della chiesa di San Benedetto di Brindisi). | |
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Committente | ||
Famiglie e persone | ||
Iscrizioni | ||
Stemmi o emblemi araldici | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Fonti e documenti | ||
Bibliografia | Altavilla 2002: Agata Altavilla, (scheda), in Cultura artistica in Basilicata. La pittura di Carlo Levi, a cura di Salvatore Abita, Pozzuoli 2002, 48-49.
Gelao 2004: Clara Gelao, "La scultura pugliese del Rinascimento. Aspetti e problematiche", in Scultura del Rinascimento in Puglia, a cura di Clara Gelao, Bari 2004, 11-53.
Grelle Iusco 1981/2001: Anna Grelle Iusco, in Arte in Basilicata, a cura di Anna Grelle Iusco, ristampa anastatica dell’edizione 1981, con note di aggiornamento di Anna Grelle e Sabino Iusco, Roma 2001.
Lanzillotta 2010: Giacomo Lanzillotta, Aurelio Persio e la scultura del Rinascimento in Puglia, Bari 2010. | |
Allegati | ||
Link esterni | ||
Schedatore | Fernando Loffredo | |
Data di compilazione | 06/07/2013 16:01:24 | |
Data ultima revisione | 15/01/2017 21:59:26 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/308 |
Oggetto | Matera, Palazzo Lanfranchi, polittico della Madonna in trono con le sante Lucia e Agata | |
---|---|---|
Materiale | tempera su tavola trasportata su tela | |
Dimensioni | ||
Cronologia | 1525-1530 circa | |
Autore | ||
Descrizione | Il polittico, pesantemente danneggiato, restaurato negli anni trenta e trasportato su tela, è composto oggi da soli tre pannelli: quello centrale con la Madonna in trono col Bambino e angeli che reggono la corona in alto (228 x 103 cm) e quelli laterali con le sante Agata e Lucia (146 x 69 cm ciascuna). È conservato nel Museo nazionale d'arte medievale e moderna di Matera; precedentemente era nel Museo archeologico nazionale Domenico Ridola, e proviene dalla chiesa del monastero delle Sante Lucia e Agata del Sasso Barisano di Matera. Sul gradino del trono si legge l'iscrizione che ricorda la committente, Antonella (o Antonia) Muscettola, badessa tarantina del monastero, il cui nome campeggia anche sul portale rinascimentale dell'edificio, datato 1525. Ancora dibattuta è invece la paternità dell'opera (per proposte di un ambito culturale cfr. Grelle Iusco in Arte in Basilicata 1981/2001, 75, 195-197 e Agata Altavilla, scheda in Cultura artistica 2002, 38). | |
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Committente | Antonia Muscettola badessa del monastero delle Sante Agata e Lucia a Sasso Barisano | |
Famiglie e persone | ||
Iscrizioni | "SUB REGIMINE DNE ANTONELL[E] MUSCECTULE TARENTIN[E]". | |
Stemmi o emblemi araldici | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Fonti e documenti | ||
Bibliografia | Altavilla 2002: Agata Altavilla, (scheda), in Cultura artistica in Basilicata. La pittura di Carlo Levi, a cura di Salvatore Abita, Pozzuoli 2002, 38.
Grelle Iusco 1981/2001: Anna Grelle Iusco, in Arte in Basilicata, a cura di Anna Grelle Iusco, ristampa anastatica dell’edizione 1981, con note di aggiornamento di Anna Grelle e Sabino Iusco, Roma 2001, 75, 195-197. | |
Allegati | ||
Link esterni | ||
Schedatore | Fernando Loffredo | |
Data di compilazione | 03/06/2013 19:00:18 | |
Data ultima revisione | 17/01/2017 10:57:29 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/274 |
Oggetto | Matera, San Domenico, Madonna col Bambino | |
---|---|---|
Materiale | pietra dipinta | |
Dimensioni | 135 cm | |
Cronologia | ||
Autore | Stefano da Putignano | |
Descrizione | La statua si trova in una nicchia della navata sinistra della chiesa di San Domenico a Matera. Non si ha notizia delle vicende di committenza. È firmata dallo scultore Stefano da Putignano ed è databile orientativamente al secondo lustro del secondo decennio del Cinquecento per le affinità con la Madonna di Cisternino, che è datata 1517 (cfr. Gelao 1990, 78, n. 13). Nella stessa chiesa si trova anche un'altra statua firmata da Stefano da Putignano, il San Pietro Martire, ed è possibile che entrambe le sculture siano frutto d'una sola commissione. | |
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Committente | ||
Famiglie e persone | ||
Iscrizioni | Nella base: "STEPHANUS APULIE POTENIANI ME CELAVIT". | |
Stemmi o emblemi araldici | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Fonti e documenti | ||
Bibliografia | Gelao 1990: Clara Gelao, Stefano da Putignano nella scultura pugliese del Rinascimento, Fasano 1990. | |
Allegati | ||
Link esterni | ||
Schedatore | Fernando Loffredo | |
Data di compilazione | 22/06/2013 12:04:54 | |
Data ultima revisione | 16/01/2017 16:22:40 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/300 |
Oggetto | Matera, San Domenico, monumento funebre di Orazio Persio | |
---|---|---|
Materiale | pietra calcarea | |
Dimensioni | ||
Cronologia | 1649 | |
Autore | ||
Descrizione | Si tratta di un monumento a parete, posizionato nella controfacciata della chiesa di San Domenico a Matera. Poggiato su un piccolo piedistallo, si allarga nella porzione superiore con cariatidi che racchiudono la lapide con l'epitaffio; al di sopra vi sono due statue di Virtù e il ritratto, a olio su tela, del defunto. | |
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Committente | Flavio Ventriglia | |
Famiglie e persone |
Flavio Ventriglia | |
Iscrizioni | "HIC TVMVLATA SV(n)T OSSA / IVRIS CONSVLTI HORATII / PERSII QVI VIXIT AN(no)S 60 ME(nse)S IV / DIES XVII. OBIIT DIE VIII AVGVS(t)I 1649".
Iscrizione mediana: "HORATIO PERSIO / IVRISCONSVLTOR(um) PRAESTA(n)TISSIMO / ADVOCATOR(um) PRAECLARISSIMO / CONSILIO / CELEBERRIMO INTEGERRIMO / ANIMI CANDORE INCO(m)PARABILI CALAMI SPLE(n)DORE / ADMIRABILI / FAMA RERVM RITE RECTEQVE GESTARV(m) / IMMORTALI / CVIVS / VBERE(m) MEMORIAM SI CONTEMPLERIS REDIVIVV(m) / MITHRIDATEM PRAEDICAVERIS / ROMANORVM CIVIVM / IVBARI SPLENDIDISSIMO / POETARVM CVLTISSIMO / VARIO DOCTRINAE ORNAMENTO DECORATO / FLAVIVS VENTRIGLIA I. C. ACCADEMICVS NEAPOLITANVS / DEDICAVIT / EX CORDE.
"SARCOPHAGVS / PERSIORVM / 1649".
| |
Stemmi o emblemi araldici | stemmi inseriti nelle lesene laterali. | |
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Fonti e documenti | ||
Bibliografia | Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882. | |
Allegati | ||
Link esterni | ||
Schedatore | Fulvio Lenzo | |
Data di compilazione | 12/06/2013 15:49:54 | |
Data ultima revisione | 16/01/2017 16:25:49 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/281 |
Oggetto | Matera, San Domenico, San Pietro Martire | |
---|---|---|
Materiale | pietra dipinta | |
Dimensioni | 180 cm | |
Cronologia | ||
Autore | Stefano da Putignano | |
Descrizione | La statua si trova su un altare settecentesco nell'ultima cappella della navata sinistra della chiesa di San Domenico a Matera. È firmata dallo scultore Stefano da Putignano, anche se, a causa della qualità più incerta, la sua autografia era stata messa in discussione (cfr. Gelao 1990, 105, n. 31, con bibliografia). Non si hanno notizie della commissione, ma, trattandosi del martire domenicano san Pietro, la chiesa di San Domenico dovrebbe essere la sua collocazione originaria. Forse fu ordinata a Stefano da Putignano insieme con la Madonna col Bambino, firmata e conservata nella stessa chiesa. | |
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Committente | ||
Famiglie e persone | ||
Iscrizioni | Sulla base: "STEPHANUS APULIE POTENIANI ME CELAVIT". | |
Stemmi o emblemi araldici | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Fonti e documenti | ||
Bibliografia | Gelao 1990: Clara Gelao, Stefano da Putignano nella scultura pugliese del Rinascimento, Fasano 1990. | |
Allegati | ||
Link esterni | ||
Schedatore | Fernando Loffredo | |
Data di compilazione | 22/06/2013 12:18:11 | |
Data ultima revisione | 16/01/2017 16:39:59 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/301 |
Oggetto | Matera, San Francesco, Immacolata | |
---|---|---|
Materiale | olio su tela | |
Dimensioni | 400 cm x 230 cm | |
Cronologia | ||
Autore | Antonio Stabile | |
Descrizione | La grande tela raffigura l'Immacolata ed è ubicata in una cappella laterale sinistra della chiesa di San Francesco a Matera. Probabilmente proviene dal convento francescano annesso. Fu donata da Giovan Battista Firrau alla chiesa nel 1786, come si evince da due lapidi nella cappella (cfr. la scheda di Cetty Muscolino in Matera. Piazza San Francesco d'Assisi 1986, 310). È saldamente attribuita al pittore Antonio Stabile (Miraglia 1992, 118). | |
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Committente | ||
Famiglie e persone | ||
Iscrizioni | ||
Stemmi o emblemi araldici | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Fonti e documenti | ||
Bibliografia | Miraglia 1992: Antonella Miraglia, Antonio Stabile. Un pittore lucano nell'età della Controriforma, Potenza 1992. Muscolino 1986: Cetty Muscolino, (scheda), in Matera. Piazza San Francesco d'Assisi. Origine ed evoluzione di uno spazio urbano, Matera 1986, 310-312. | |
Allegati | ||
Link esterni | ||
Schedatore | Fernando Loffredo | |
Data di compilazione | 19/06/2013 18:47:47 | |
Data ultima revisione | 16/01/2017 16:43:38 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/291 |
Oggetto | Matera, San Francesco, monumento funebre di Eustachio Paulicelli | |
---|---|---|
Materiale | pietra | |
Dimensioni | 170 cm x 70 cm | |
Cronologia | ||
Autore | ||
Descrizione | Il monumento si trova nella Cappella di Sant'Antonio all'interno della chiesa di San Francesco a Matera. | |
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Committente | ||
Famiglie e persone | ||
Iscrizioni | "EUSTACHIO PAULICELLO VIRO CONSPICUO PHILOSOPHORUM CLARISSIMO AC DOCTORUM OPTIMO PAUPERUM PATRONO CASTIMONIAE RELIGIONIS IUSTITIAE AC CAETERARUM VIRTITUM OBSERVANTISSIMO ET DE PATRIA BENEMERENTISSIMO IUSTINIANUS ET GRACIANUS CAETERI LIBERI EIUS DESIDERIO SUPERSTITES F. P.". "VIX. AN[NOS] LX M[ENSES] V DIES IIII". (trascritta anche in Gattini 1882, 342) | |
Stemmi o emblemi araldici | Stemmi Paulicelli | |
Note | Gattini (1882, 342) ha ritrovato il componimento poetico latino "ad sepulcrum Eustachii Paulicellis": "Hic jacet Eustachius gelida contectus in urna Nobilis ingenio clarus in ore simul Qui decus Urbis erat cunctis mortalibus egris Eximiam praestans arte salutis opem". | |
Fonti iconografiche | ||
Fonti e documenti | ||
Bibliografia | Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882. Muscolino 1986: Cetty Muscolino, (scheda), in Matera. Piazza San Francesco d'Assisi. Origine ed evoluzione di uno spazio urbano, Matera 1986, 303-305. | |
Allegati | ||
Link esterni | ||
Schedatore | Fernando Loffredo | |
Data di compilazione | 17/06/2013 13:58:31 | |
Data ultima revisione | 16/01/2017 16:47:25 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/287 |
Oggetto | Matera, San Francesco, polittico di San Francesco | |
---|---|---|
Materiale | tempera su tavola | |
Dimensioni | 105 x 37 cm (tavole grandi); 58 x 37 (tavole piccole); 110 x 52 cm (tavola centrale) | |
Cronologia | ||
Autore | ||
Descrizione | Si tratta di nove tavole che con tutta probabilità facevano parte di uno stesso polittico (rimangono ancora le tracce delle cornici ogivali della carpenteria), e che sono state rimontate a decorare la fronte di una cantoria settecentesca nel coro absidale della chiesa di San Francesco a Matera. Non si conoscono con esattezza la data d'esecuzione e l'originaria destinazione. Essendo un polittico dall'iconografia "francescana" per la presenza del santo d'Assisi, di san Bernardino e di san Ludovico di Tolosa, tutto lascerebbe pensare che sia stato commissionato per l'altar maggiore della chiesa di San Francesco dove si trova tutt'oggi. I pannelli sono un prodotto chiaramente veneziano, realizzati in laguna e poi spediti via mare alla destinazione finale (come spesso accadeva in terra di Puglia e di Lucania). Pubblicati da Wart Arslan (1928) come opera di Bartolomeo Vivarini, sono stati ricondotti alla mano di Lazzaro Bastiani da Roberto Longhi (1934, 162, nota 59), ipotesi accettata dalla maggior parte della critica (per la vicenda storiografica si veda Casu 1996, 81, nota 43, che accetta l'ascrizione a Bastiani, e cfr. Grelle Iusco in Arte in Basilicata 1981/2001, 58 e 245). Stefano Casu conferma una datazione intorno agli anni sessanta del Quattrocento. | |
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Committente | ||
Famiglie e persone | ||
Iscrizioni | ||
Stemmi o emblemi araldici | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Fonti e documenti | ||
Bibliografia | Arslan 1928: Wart Arslan, "Un polittico di Bartolomeo Vivarini in Basilicata", Rivista della Città di Venezia, VII, 1928, 565-572. Casu 1996: Stefano G. Casu, "Lazzaro Bastiani: la produzione giovanile e della prima maturità", Paragone, s. 3, 47, 1996, 8/10, 60-89. Giannatiempo 1986: Maria Giannatiempo, (scheda), in Matera. Piazza San Francesco d'Assisi. Origine ed evoluzione di uno spazio urbano, Matera 1986, 285-296. Grelle Iusco 1981/2001: Arte in Basilicata, a cura di Anna Grelle Iusco, ristampa anastatica dell’edizione 1981, con note di aggiornamento di Anna Grelle e Sabino Iusco, Roma 2001.
Longhi 1934: Roberto Longhi, Officina ferrarese, Roma 1934. | |
Allegati | ||
Link esterni | ||
Schedatore | Fernando Loffredo | |
Data di compilazione | 19/06/2013 17:40:39 | |
Data ultima revisione | 17/01/2017 11:00:13 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/290 |
Oggetto | Matera, San Francesco, statua di Sant'Antonio | |
---|---|---|
Materiale | pietra dipinta | |
Dimensioni | 150 cm | |
Cronologia | ||
Autore | Stefano da Putignano | |
Descrizione | La scultura è conservata in una nicchia di un altare settecentesco, totalmente dorato, in una cappella della navata destra della chiesa di San Francesco a Matera. Firmata da Stefano da Putignano, è databile alla seconda metà del secondo decennio del '500 (cfr. Gelao 1990, 103, n. 29). | |
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Committente | ||
Famiglie e persone | ||
Iscrizioni | Nella base: "STEPHANUS APULIE POTENIANI ME CELAVIT". All'interno del libro aperto: "OPTAVI ET DATUS EST MI/HI SE(n)S(um) ET I(n)VOCAVI ET VENIT I(n) ME SPI(ritu)S SAPIENTIAE"(Libro della Sapienza, VII, 7-8). | |
Stemmi o emblemi araldici | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Fonti e documenti | ||
Bibliografia | Gelao 1990: Clara Gelao, Stefano da Putignano nella scultura pugliese del Rinascimento, Fasano 1990. | |
Allegati | ||
Link esterni | ||
Schedatore | Fernando Loffredo | |
Data di compilazione | 19/06/2013 18:50:28 | |
Data ultima revisione | 16/01/2017 17:02:48 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/292 |
Nome | Matera | |
---|---|---|
Status amministrativo | Comune capoluogo di provincia | |
Estensione del territorio comunale | 388 kmq | |
Popolazione | 60.436 (ISTAT dicembre 2015) | |
Musei | Museo archeologico nazionale Domenico Ridola; Museo nazionale d'arte medievale e moderna della Basilicata; Museo della scultura contemporanea di Matera; Museo laboratorio della civiltà contadina; Museo diocesano; Museo della raccolta delle acque | |
Archivi | Archivio di Stato di Matera; Archivio storico diocesano di Matera; Archivio del Comune di Matera | |
Biblioteche | Biblioteca provinciale Tommaso Stigliani; Biblioteca diocesana di Matera | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Citta/18 |