NomeMatera
TipoCittà
Luogo superioreBASILICATA
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OggettoMatera, pianta (1584)
CollocazioneRoma, Archivio Generale Agostiniano, Carte Rocca
Immagine
Materiali e tecnichepenna e inchiostro su carta
Dimensionicm 31,8 x 42
Cronologia1584 ca.
Autore
SoggettoMatera, mappa della città e contorni
Descrizione

La mappa, rapidamente delieata a penna con ombreggiature stese a pennello, riproduce la pianta della città di Matera, individuandone il perimetro nelle mure e nelle gravine. All'interno del circuito della città non è delineato alcun edificio, mentre maggiore attenzione è posta rispetto alle costruzioni che si trovano all'esterno, e che sono raffigurate in alzato.

Sono segnalati: il lago, il castello, la fontana, e i complessi monastici di San Domenico, Santa Maria la Nova (poi San Giovanni Battista), San Rocco, Santa Lucia.

Iscrizioni

Al centro: "Pianta di / Matera / le grotte stanno / intorno à guisa di / teatro".

"lago"

"Castello"

"Fontana"

"S. Domenico"

"S. Maria la Nova"

"S. Rocco"

"S. Lucia"

Famiglie e persone
Note
Riproduzioni

Foti 1996; Fonseca, Demetrio, Guadagno 1998.

Fonti e documenti
Bibliografia

Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999: Cosimo Damiano Fonseca, Rosalba Demetrio, Grazia Guadagno, Matera, Roma-Bari 1999.


Foti 1996: Cristina Foti, Ai margini della città murata. Gli insediamenti monastici di San Domenico e Santa Maria la Nova a Matera, Venosa 1996.

Allegati
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SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione19/06/2013 11:22:02
Data ultima revisione29/01/2017 01:11:23
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OggettoMatera, veduta urbana (1703)
Collocazionea stampa
Immagine
Materiali e tecnicheincisione
Dimensioni
Cronologia1703
Autore
SoggettoMatera, veduta urbana
Descrizione
Iscrizioni

In alto al centro, entro un nastro svolazzante: "MATERA"

In alto a sinistra, entro cartiglio: "All'Illustriss. Sig.r  / D. Francesco Tansi / Patritio, e Decano di Matera / Vicario Generale di Salerno"

In basso legenda:

"A. Chiesa, e Palazzo Arcivescovile

B. Castello

C. Cappuccini

D. Il Gran Vallone

E. Seminario

F. Ospidale e Chiesa del Purgatorio

G. S. Pietro Cavaoso

H. S.a Lucia Monache Benedettine

I. S. Agostino

K. Palazzo delli Porcari

L. Riformati."

Famiglie e persone
Note
Riproduzioni
Fonti e documenti
Bibliografia

Pacichelli 1703: Giovan Battista Pacichelli, Il Regno di Napoli in prospettiva, diviso in dodici provincie […], Parte prima, in Napoli, nella Stamperia di Michele Luigi Mutio, 1703.

Allegati
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SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione22/04/2013 18:48:14
Data ultima revisione28/01/2017 13:53:34
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OggettoMatera, castello
Tipologiacastello
Nome attualeCastello Tramontano
Immagine
Nomi antichi
Cronologia

1498: inizio della costruzione.

1514: alla morte del conte i lavori rimangono interrotti.

Autore

Dechert (1984, 258) ha notato la similitudine dell'impianto del castello di Matera con uno studio di Francesco di Giorgio Martini (Londra, British Library, c. 73r), ma al momento non sussistono prove per una attribuzione diretta del progetto all'architetto senese.

Committente

Giancarlo Tramontano

Famiglie e persone
Descrizione

Del castello esiste attualmente, come frammento incompiuto, soltanto il fronte rivolto verso la città di Matera e caratterizzato da tre torri cilindriche, due alle estremità e una, più alta e massiccia, al centro. Le torri hanno basamento a scarpa concluso superiormente da modanatura a toro, e coronato da una merlatura molto rada impostata su beccadelli. L'ingresso, di cui sopravvivono il portale, destinato ad accogliere il ponte levatoio, e l'atrio retrostante, si apre in posizione decentrata nel paramento compreso fra il torrione centrale e quello di sinistra. Le porzioni di cortina innestate alle torri esterne sono leggermente convergenti e mostrano che la costruzione avrebbe avuto una pianta triangolare o trapezoidale. Già le cronache municipali materane mettevano in relazione l'aspetto del castello con quello di Castelnuovo a Napoli.

Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne
Storia e trasformazioni
Note
Fonti iconografiche

Mappa di Matera 1584

Veduta di Matera 1703

Veduta di Matera 1709

Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia

Adams 1994: Nicholas Adams, "L’architettura militare di Francesco di Giorgio", in Francesco Paolo Fiore e Manfredo Tafuri (a cura di), Francesco di Giorgio architetto, Milano 1994, 114-150.

 

Dechert 1984: Michael S. A. Dechert, City and Fortresses in the Works of Francesco di Giorgio: the Theory and Practice of defensive Architecture and Town Planning, Ph.D. dissertation, The Catholic University of America, Whashington D.C. 1984.

 

Di Pede s.d.: Il castello di Matera, a cura di Franco di Pede, Matera, s.d.

 

Faraglia 1880: Nunzio Federico Faraglia, “Giancarlo Tramontano conte di Matera”, Archivio Storico per le Province Napoletane, 5, 1880, 96-118.

 

Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999: Cosimo Damiano Fonseca, Rosalba Demetrio, Grazia Guadagno, Matera, Roma-Bari 1999.

 

Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.

 

Muratore, Munafò 1991: Nicoletta Muratore, Paola Munafò, Immagini di città raccolte da un frate agostiniano alla fine del XVI secolo, Roma 1991.


Restucci 1991: Amerigo Restucci, Matera. I Sassi, Torino 1991, 97-98.


Volpe 1818: Memorie storiche, profane e religiose su la città di Matera del reverendo d. Francesco Paolo Volpe canonico di quella cattedrale e dottore in legge, Napoli, nella stamperia Simoniana, 1818.

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Volpe 1818

SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione04/06/2013 10:56:20
Data ultima revisione23/01/2017 12:32:57
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OggettoMatera, Cattedrale
Tipologiachiesa cattedrale (esistente)
Nome attualeSanta Maria la Bruna
Immagine
Nomi antichi

Sant'Eustachio, Santa Maria.

Cronologia

1082: consacrazione dell'episcopio di Sant'Eustachio.

1230 ca.: costruzione della chiesa attuale.

1270: consacrazione a opera dell'arcivescovo Lorenzo.

1451: maestro Giovanni Tantino di Ariano intaglia gli scranni lignei del nuovo coro.

1559: costruzione della nuova sagrestia.

1627: restauri promossi dall'arcivescovo Fabrizio Antinori.

1646: l'arcivescovo Domenico Spinola costruisce l'altare di Sant'Anna.

1718: l'arcivescovo Antonio Maria Brancaccio fa restaurare la cattedrale e ampliare le finestre.

1729: rifacimento del coro.

Autore
Committente
Famiglie e persone
Descrizione

L'interno si sviluppa in tre navate separate da colonne lapidee con capitelli di età sveva diversi l'uno dagli altri. All'incrocio della navata centrale con il transetto non sporgente è una cupola, cui fa seguito il presbiterio, composto da un vano quadrato e da un'abside poligonale. Oltre alla porta principale in facciata, altre due si aprono sul fianco sinistro, aperto verso la piazza, mentre sul lato destro si aprono le cappelle del Santissimo Sacramento, dell'Annunziata e del Presepe. Il campanile occupa lo spazio fra il presbiterio e il braccio sinistro del transetto.

Iscrizioni

Nella porta di accesso al campanile: 

MILLE DVCENTENVS ERAT ANNVS SEPTVAGENVS / DVM FVIT COMPLETA DOMVS SPECTAMINE LETA

 

Nel coro ligneo:

EGREGIVM CHORVM CONSTRVXIT ARTE JOHANNES / ARIANENSIS TANTINVS COGNOMINE DICTVS / SVB ANNO DOMINI M.° CCCCQVINQVA(ge)SIMO III.

 

Presso la cappella di San'Eustachio era l'iscrizione :

"IN NOMINE DOMINI IESV CHRISTI HOC EST FACTVM POST PARTVM VIRGINIS ACTVM BEATO EVSTACHIO DICATVM ANNO MILLENO OTTAGENO SECVNDO LOFFREDO MATHERAE MARTIS AMICO  SAECLA VRGENTE GREGORIO HILDEBRANDO SEPTENO PETRI SEDEM RETINENTE PRAESVLE BENEDICTO ABBATE STEPHANO LAPIDVMQVE FABRO LEONARDO SARACENO". (da Gattini 1882, p. 222).

 

Altra epigrafe:

“D.O.M. / TEMPLVM SANCTVM HOC SVMTIBVS HVIVS / TOTIVS CIVITATIS ANNO DOMINI / MCC / LXX SVB ARCHIPRAESVLATV FRATRIS / DOMINI LAVRENTII [...] ORDINIS / PRAEDICATORVM CONSTRVCTVM [...]” (Gattini 1882, p. 228).

 

Iscrizione per il rifacimento del coro: 

“CORVS AVTEM ANNO DOMINI  MILLESIMO SEPTICENTESIMO VIGESIMO NONO AEDIFICATVS DE FRVCTIBVS SVPERATIS EX HAEREDITATE VENERABILIS CAPPELLAE S. M. DE BRVNA RELICTA A D. ANTONIO DE RYOS CVLMINAREZ HISP. HVIVS CIVITATIS ARCHIEPISC. QVI ETIAM CANONICORVM COLLEGIVM PRAEBENDA AD SVMMAM DVCATORVM SEX MILLE DECORAVIT: ANNO TAMEN SVPRA MILLESIMVM SEPTINGENTESIMO TRIGESIMO OCTAVO NONA MOLITIONE RESTITVTVS CVM ALTO A CVLMINE ANNO PRAECEDENTI PENITVS DIRITVS SIT" (da Gattini 1882, p. 252).

 

Iscrizione per il restauro del 1718:

"SANCTVM TEMPLVM TVVM DOMINE MIRABILE IN AEQVITATE ANTONIVS MARIAE BRANCATIVS ARCHIEPISCOPVS MATHERANVS PIA MVNIFICENTIA REDDIDIT AN. DOM. MDCCXVIII" (Gattini 1882, p. 254)

Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne

Perduto è il "sepulchro alto" dell'arcivescovo Bisanzio Marrelli (+ 1392 ca.), che si trovava nel luogo attualmente occupato dal battistero, presso la porta dei Leoni (Gattini 1882, pp. 232-233). 

Nel 1519 Donatella, vedova di Pietro Santoro, incaricava mastro Rainaldo Spata di Francavilla di costruire una cappella presso la sepoltura di Antonio Santoro, con altare, sepolcro, figure ed archi. Gattini (1882, p. 351) precisa che ai suoi tempi il sepolcro, policromo e dorato, si trovava murato presso l'altare del SS. Sagramento.

Rilievo con Sant'Eustachio in facciata (sec. XVI, Aurelio Persio, attr.)

Dossale De Simone (1539, Altobello Persio)

Statua di Cristo (1540, Altobello Persio)

Presepe di Altobello Persio e Sannazaro d'Alessano (1534)

Sculture sulla porta della sagrestia (1559, Altobello Persio e bottega)

Statua di San Michele (Altobello Persio)

Cona di Fabrizio Santafede (1580)

Cappella dell'Annunziata

Pala con Vergine e Santi (1627, Giovan Donato Oppido: dall'altare di San Carlo, oggi nel palazzo vescovile)

Storia e trasformazioni
Note

La cattedrale mostra stringenti affinità con le chiese di San Domenico e di San Giovanni Battista a Matera, tanto che la critica ha ritenuto di poter ascrivere l'apparato decorativo delle tre chiese a una medesima botteghe di scultori.

Fonti iconografiche

Veduta di Matera pubblicata da Pacicchelli nel 1703 

Affresco con Veduta di Matera 1709

Piante e rilievi
Fonti/Documenti

Bolla di consacrazione della chiesa del 1082 (in Gattini 1882, p. 221).

Bibliografia


Bertaux 1904: Émile Bertaux, L’art dans l’Italie Méridionale, tome premier: De la fine de l’Empire Romain à la Conquête de Charles d’Anjou, Paris 1904.


La cattedrale di Matera 1978: La cattedrale di Matera nel medioevo e nel rinascimento, a cura di Maria Stella Calò Mariani, Carla Guglielmi Faldi, Claudio Strinati, Cinisello Balsamo 1978.

 

Di Pede 1998: La cattedrale di Matera, a cura di Franco Di Pede, Matera 1998.

 

Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999: Cosimo Damiano Fonseca, Rosalba Demetrio, Grazia Guadagno, Matera, Roma-Bari 1999.

 

Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.

 

Gattini 1913: Giuseppe Gattini, La cattedrale illustrata, Matera 1913.

 

Restucci 1991: Amerigo Restucci, Immagini di tufo. La facciata della cattedrale di Matera, Galatina 1991.

 

Schulz 1860: Heinrich Wilhelm Schulz, Denkmaeler der Kunst des Mittelalters in Unteritalien, Dresden 1860. 

 

Ughelli 1721: Ferdinando Ughelli, Italia sacra, cura et studio Nicola Coleti, tomo VII, Venetiis 1721.

 

Volpe 1818: Francesco Paolo Volpe, Memorie storiche, profane e religiose su la città di Matera del reverendo d. Francesco Paolo Volpe canonico di quella cattedrale e dottore in legge, Napoli, nella stamperia Simoniana, 1818.

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SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione04/06/2013 10:50:58
Data ultima revisione23/01/2017 13:39:07
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OggettoMatera, Cattedrale, Cappella dell'Annunziata
Tipologiacappella
Nome attualeCappella dell'Annunziata
Immagine
Nomi antichi
Cronologia

1538-1544: la datazione della cappella a questo torno di anni deriva dal testamento del notaio Marco de Sanitate, che nel 1538 ne ordina la costruzione, e dalla visita pastorale del 1544, data in cui risulta già esistente (Gelao 1997). In precedenza le ipotesi di datazione oscillavano fra il 1530 (Ivancevic 1993, 235-245; Restucci 1998) e la fine del Cinquecento (La cattedrale di Matera 1978).

Autore

Attibuita ad Altobello Persio

Committente

Marco Antonio de Sanità

Famiglie e persone
Descrizione

La cappella si apre sulla navata sinistra della cattedrale di Matera con un invaso rettangolare coperto da unica volte a botte con lacunari. Le pareti sono scandite da una successione di nicchie semicircolari con catino a conchiglia inquadrate da paraste su piedistalli. Sulla parete di fondo è un altare con ancona in pietra con scomparti laterali convergenti prospetticamente verso il centro.

 

Iscrizioni

Nel plinto di una parasta: "MARCVS ANTONIVS".

Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne

Sculture della cappella: al centro della volta è un rilievo con la figura di Dio Padre. Sull'altare: negli scomparti laterali le statue di san Rocco e santa Barbara, al centro un'Annunciazione con le figure a tutto tondo dell'angelo e della Vergine.

Storia e trasformazioni
Note

La letteratura artistica ha solitamente ricondotto la cappella a modelli romani e napoletani, in particolare alle opere di Antonio da Sangallo il Giovane (atrio di palazzo Farnese) e della cappella del Succorpo nel Duomo di Napoli commissionata dal cardinale Oliviero Carafa (1497-1508). Solo recentemente Restucci ha recuperato dalla bibliografia croata il parallelo molto più stringente con la cappella del beato Giovanni Orsini nel duomo di Traù (Trogir), realizzata fra 1468 e 1482 da Andrea Alessi e Niccolò di Giovanni Fiorentino: la cappella materana replica in maniera quasi identica le forme di quella dalmata, della quale può considerarsi una copia. 

La scansione delle pareti laterali con nicchie conchigliate avrà un certo successo nell'architettura e scultura dell'area materana, venendo ripresa anche nella chiesa della Palomba (c. 1580). Anche la cappella della famiglia Ferrillo nella Cattedrale di Acerenza (1528 circa), dipendente più direttamente dal modello del Succorpo napoletano, presentava una simile articolazione laterale.

Fonti iconografiche
Piante e rilievi

Pianta della cappella in Restucci 1998

Fonti/Documenti

1538: il notaio Marco Antonio Sanità dispone un lascito testamentario per la realizzazione di una cappella intitolata all'Annunziata da costruire nella cattedrale di Matera. Precisa inoltre che sull'altare doveva essere collocata una pala raffigurante la Vergine Annunziata fra i santi Rocco e Antonio da Padova, che sarebbe dovuta giungere da Venezia. 

1544: la cappella, con la precisazione del giuspatronato di Marco Antonio Sanità, è citata nella visita pastorale effettuata dall'arcivescovo Saraceni.

Bibliografia

La cattedrale di Matera 1978: La cattedrale di Matera nel medioevo e nel rinascimento, a cura di Maria Stella Calò Mariani, Carla Guglielmi Faldi, Claudio Strinati, Cinisello Balsamo 1978.

 

Di Pede 1998: La cattedrale di Matera, a cura di Franco Di Pede, Matera 1998.

 

Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999: Cosimo Damiano Fonseca, Rosalba Demetrio, Grazia Guadagno, Matera, Roma-Bari 1999.

 

Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.

 

Gattini 1913: Giuseppe Gattini, La cattedrale illustrata, Matera 1913.

 

Gelao 1997: Clara Gelao, “Tra Lucania, Puglia e Sicilia: Aurelius de Basilicata e Altobello Persio di Montescaglioso”, Storia dell’Arte, 89, 1997, 37-66.

 

Ivancevic 1993: Radovan Ivancevic, Odnos Kultura dviju jadranskih obala i problem preifeiji i centra, Rijeka 1993.

 

Restucci 1998: Amerigo Restucci, “La Puglia e il Mezzogiorno continentale”, in Storia dell’architettura italiana. Il Quattrocento, a cura di Francesco Paolo Fiore, Milano 1998, 460-469.

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SchedatoreBianca de Divitiis, Fulvio Lenzo
Data di compilazione20/06/2013 12:22:13
Data ultima revisione23/01/2017 13:06:33
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/479
OggettoMatera, fontana
Tipologiafontana
Nome attualeFontana Ferdinandea
Immagine
Nomi antichi
Cronologia

1351: viene costruita la prima fontana pubblica della città.

1577: monsignor Sigismondo Saraceni fa ricostruire la fontana, che convogliava le acque provenienti dalla collina del Lapillo o del Castello Tramontano.

1832: la fontana viene nuovamente rifatta nella forma attuale.

1949: la fontana viene smontata per problemi di viabilità.

1958: la fontana viene rimontata nella sede attuale.

Autore
Committente
Famiglie e persone
Descrizione
Iscrizioni

FERD. II REGE FOS. ET AQVAEDVCTVS HIC AERE CIVIVM CONLATO / INSTAVRATVS AMPLIATVSQ(VE) FVIT A.D. MDCCCXXXII CVRANTE / EQVITE FERD. DE CEMMIS PROPRAEF. AC. DOMIN. RIDOLA SYND.

Stemmi o emblemi araldici

In alto è lo stemma della città di Matera.

Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne
Storia e trasformazioni

La fontana è stata ricostruita almeno tre volte nel corso dei secoli.

Note
Fonti iconografiche

La vecchia fontana è segnalata come uno dei principali tratti urbani nella mappa di Matera del 1584

Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia

Copeti (ed. Padula, Passarelli 1982): Arcangelo Copeti, Notizie della città e dei cittadini di Matera, a cura di M. Padula e D. Passarelli, Matera 1982.

 

Padula, Motta 1992: M. Padula e C. Motta, Piazza Vittorio Veneto. La storia, Matera 1992. 

Link esterni
SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione20/06/2013 18:23:37
Data ultima revisione29/01/2017 13:33:04
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/481
OggettoMatera, Ospedale
Tipologiainfrastruttura
Nome attuale
Immagine
Nomi antichi

Ospedale

Cronologia

1610: edificazione.

1615: nel cortile dell'ospedale si costruisce la chiesa di Cristo Flagellato.

1708: la chiesa di Cristo Flagettato è riedificata.

1710: si intraprende la decorazione della nuova chiesa con un ciclo di affreschi.

1726: la struttura viene affidata ai Padri Ospedalieri di San Giovanni di Dio.

1749: l'edificio è trasformato in carcere.

Autore
Committente

Universitas di Matera.

Famiglie e persone
Descrizione
Iscrizioni

Sulla cornice marcapiano della facciata principale corre la lunga iscrizione con data:

CHI VUOL FARE DEL CIEL UN DEGNO ACQUISTO ENTRI QUI DENTRO A VISITAR GL'INFERMI CON MAN PORGENTE PER AMOR DI CRISTO AN. DOMINI 1610.

Stemmi o emblemi araldici

Due stemmi in facciata ai lati del portale.

Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne
Storia e trasformazioni

Il primo ospedale della città di Matera, intitolato a San Rocco, venne costruito nel 1348 con patronato dell'universitas. Nel 1604 l'edificio viene trasformato in convento, e così si decide di costruire un nuovo edificio annesso alla chiesa di San Giovanni Battista.

Note
Fonti iconografiche
Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia

Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999: Cosimo Damiano Fonseca, Rosalba Demetrio, Grazia Guadagno, Matera, Roma-Bari 1999.

 

Foti 1996: Cristina Foti, Ai margini della città murata. Gli insediamenti monastici di San Domenico e Santa Maria la Nova a Matera, Venosa 1996.

 

Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.

 

Volpe 1818: Memorie storiche, profane e religiose su la città di Matera del reverendo d. Francesco Paolo Volpe canonico di quella cattedrale e dottore in legge, Napoli, nella stamperia Simoniana, 1818.

Link esterni
SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione12/06/2013 15:52:02
Data ultima revisione30/12/2018 22:09:42
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/453
OggettoMatera, Palazzetto del Casale
Tipologiapalazzo con loggia
Nome attualeFondazione Matera 2019
Immagine
Nomi antichi
Cronologia

Secolo XVI costruzione dell'edificio

Autore
Committente
Famiglie e persone
Descrizione

Il palazzo sorge nel Sasso Barisano, presso uno degli assi di attraversamento perimetrali della città sul ciglio del sasso ai piedi della cattedrale. L'edificio, in pietra locale, ha la base scavata nella roccia con una piccola scalinata che immette in un cortile aperto da cui si accede, a sinistra, in un altro ambiente e nei locali ipogei di servizio. Sulla corte prospetta la rilevante facciata, alta e stretta, su tre ordini, con l'arcata d'ingresso su cui si sviluppa il primo piano con la loggia ad arcate a tutto sesto la cui cornice poggia sulla balconata del terzo ordine con bugne a punta di diamante, retaggio del linguaggio rinascimentale vivo in città; sulla cornice scorre la loggia che copre tutta la larghezza del prospetto con sei arcate e il tetto a falda spiovente, mentre le sale presentano volte a vela intradossata con coperture a tegole piramidali.

Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne
Storia e trasformazioni

Il palazzo, con il tipico prospetto a loggia che si ripete frequentemente in città a voler quasi riprendere, nel costruito, la forma naturale degli oculi scavati nella roccia dei Sassi utilizzati quali abitazioni, si presenta nella forma originaria, databile al secolo XVI con elementi rinascimentali come la fascia a bugne del terzo ordine. Alcune differenze nello sviluppo delle arcate fa supporre una conformazione originaria più stretta e limitata alle prime arcate (secondo una successione 1-2-4) in corrispondenza dell'arcata d'ingresso fortemente disassata, con un ampliamento dell'edificio con un'addizione successiva alla costruzione primitiva nella parte sinistra. L'edificio, abbandonato negli ultimi anni e vandalizzato, è stato scelto quale sede della fondazione che gestirà le manifestazioni di Matera 2019 e, di conseguenza, è stato oggetto di un piano di restauri.

Note
Fonti iconografiche
Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia

Copeti (ed. Padula, Passarelli 1982): Arcangelo Copeti, Notizie della città e dei cittadini di Matera, a cura di M. Padula e D. Passarelli, Matera 1982.

 

Di Pede 1996: Matera. Dentro le mura, a cura di Franco Di Pede, Matera 1996.

 

Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999: Cosimo Damiano Fonseca, Rosalba Demetrio, Grazia Guadagno, Matera, Roma-Bari 1999, 125.

 

Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.

 

Matera 1990: Matera. Storia di una città, Matera 1990.

 

Padula 2002: Mauro Padula, Palazzi antichi di Matera, Matera-Roma 2002.

 

Restucci 1991: Amerigo Restucci, Matera. I Sassi, Torino 1991.

 

Verricelli (ed. Moliterni et alii 1987): Eustachio Verricelli, Cronica de la città di Matera nel Regno di Napoli (1595-1596), a cura di M. Moliterni, C. Motta, M. Padula, Matera 1987.

 

Volpe 1818: Memorie storiche, profane e religiose su la città di Matera del reverendo d. Francesco Paolo Volpe canonico di quella cattedrale e dottore in legge, Napoli, nella stamperia Simoniana, 1818.

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SchedatoreAntonio Milone
Data di compilazione10/06/2013 18:45:02
Data ultima revisione29/01/2017 13:31:39
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/446
OggettoMatera, Palazzetto Santoro
Tipologiapalazzo con loggia
Nome attuale
Immagine
Nomi antichi
Cronologia

XVII secolo: costruzione del palazzo con loggia.

Autore
Committente
Famiglie e persone
Descrizione

Il palazzo, di piccole dimensioni, sorge su uno degli assi principali della città, via dei Boccieri o delle Beccherie (già detta degli Scapari), che costituì, dalla metà del secolo XVI, un'importante asse di Matera per la presenza di attività commerciali. Si caratterizza per il loggiato con arcate su colonne largamente scanalate e con capitelli ribassati, secondo una tipologia palaziale molto diffusa in città e presente anche nel palazzo della famiglia Firrao e in quello del Casale.

Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne
Storia e trasformazioni

Il palazzo, costruito probabilmente nel corso del secolo XVII, conserva, nel prospetto, l'aspetto orginario caratterizzato dalla loggia aperta che si affaccia sulla via delle Beccherie, così denominata per la presenza delle macellerie cittadine.

Note
Fonti iconografiche
Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia

Caserta 2000: Giovanni Caserta, Matera. Nuova guida, Venosa 2000, 68-69.

 

Copeti (ed. Padula, Passarelli 1982): Arcangelo Copeti, Notizie della città e dei cittadini di Matera, a cura di M. Padula e D. Passarelli, Matera 1982.

 

Di Pede 1996: Matera. Dentro le mura, a cura di Franco Di Pede, Matera 1996.

 

Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999: Cosimo Damiano Fonseca, Rosalba Demetrio, Grazia Guadagno, Matera, Roma-Bari 1999, 44-45.

 

Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.

 

Matera 1990: Matera. Storia di una città, Matera 1990.

 

Padula 2002: Mauro Padula, Palazzi antichi di Matera, Matera-Roma 2002.

 

Verricelli (ed. Moliterni et alii 1987): Eustachio Verricelli, Cronica de la città di Matera nel Regno di Napoli (1595-1596), a cura di M. Moliterni, C. Motta, M. Padula, Matera 1987.

 

Volpe 1818: Memorie storiche, profane e religiose su la città di Matera del reverendo d. Francesco Paolo Volpe canonico di quella cattedrale e dottore in legge, Napoli 1818.

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SchedatoreAntonio Milone
Data di compilazione12/06/2013 16:09:27
Data ultima revisione29/01/2017 13:29:51
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OggettoMatera, Palazzo Appio Iacovone
Tipologiapalazzo
Nome attuale
Immagine
Nomi antichi

Palazzo Appio, Palazzo Iacovone

Cronologia

1718: data sul portale

Autore
Committente

Stefano Appio

Famiglie e persone

famiglia Appio

Descrizione

Il palazzo si sviluppa su un solo piano piano principale, con botteghe nel mezzanino sottostante e accesso diretto al portale tramite scala esterna. L'elemento di principale interesse risiede nel parapetto di coronamento decorato con bugne a punta di diamante, un motivo cinquecentesco di cui il palazzo testimonia la lunga fortuna a Matera.

Iscrizioni

Data iscritta sul portale.

Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne
Storia e trasformazioni
Note
Fonti iconografiche
Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia

Padula 2002: Mauro Padula, Palazzi antichi di Matera, Matera-Roma 2002.

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SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione12/06/2013 16:10:18
Data ultima revisione23/01/2017 13:28:07
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OggettoMatera, palazzo arcivescovile
Tipologiapalazzo
Nome attualepalazzo arcivescovile
Immagine
Nomi antichi
Cronologia

1151-1178: il palazzo episcopale, già esistente, viene ampliato dal vescovo Roberto, che governa la diocesi dal 1151 al 1178 (Gattini 1882, p. 224).

1223: l'arcivescovo Andrea ricostruisce il palazzo ampliandolo su terreni concessi dall'abate dell'attiguo monastero di Sant'Eustachio.

1638-2647: ampliamento a opera dell'arcivescovo Simone Carafa.

1703-1722: l'arcivescovo Antonio Maria Brancaccio fa ingrandire il palazzo, aggiungendo un corpo in facciata dove viene allogato il salone.

1776-1796: l'arcivescovo Francesco Zuniga fa costruire lo scalone.

Autore
Committente
Famiglie e persone
Descrizione
Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne

Il salone è affrescato nel 1709 con una serie di vedute di città comprendenti tutti i centri sottoposti all'archidiocesi di Matera-Acerenza (Veduta di Matera, Veduta di Acerenza, Veduta di Tricarico, Veduta di Potenza, Veduta di Altamura, Veduta di Ferrandina, Veduta di VenosaVeduta di Miglionico, Veduta di Anzi, Veduta di Genzano, Veduta di Gravina, Veduta di Tursi)

Croce d'argento

Pala con Vergine e santi (1627, Giovan Donato Oppido: dalla cattedrale)

Storia e trasformazioni
Note
Fonti iconografiche

Il palazzo è raffigurato nella Veduta di Matera 1709

Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia

Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999: Cosimo Damiano Fonseca, Rosalba Demetrio, Grazia Guadagno, Matera, Roma-Bari 1999.

 

Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.

 

Gattini 1913: Giuseppe Gattini, La cattedrale illustrata, Matera 1913.

 

Padula 2002: Mauro Padula, Palazzi antichi di Matera, Matera-Roma 2002.

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SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione17/06/2013 10:15:13
Data ultima revisione23/01/2017 13:29:20
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OggettoMatera, Palazzo Firrao-Cipolla
Tipologiapalazzo
Nome attualeOstello della Gioventù
Immagine
Nomi antichi
Cronologia
Autore
Committente
Famiglie e persone
Descrizione
Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne
Storia e trasformazioni
Note

La tradizione ritiene sia il palazzo del conte Tramontano

Fonti iconografiche
Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia

Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999: Cosimo Damiano Fonseca, Rosalba Demetrio, Grazia Guadagno, Matera, Roma-Bari 1999.

 

Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.

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SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione10/06/2013 18:27:48
Data ultima revisione06/01/2017 19:04:04
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OggettoMatera, Palazzo Giudicepietro
Tipologiapalazzo
Nome attuale
Immagine
Nomi antichi

palazzo Firrao o Ferraù, palazzo Giudicepietro.

Cronologia

XVI: il palazzo viene edificato nell'area del vecchio castello normanno, abbattuto nel 1488.

Autore
Committente
Famiglie e persone

famiglia Firrao

famiglia Giudicepietro

Descrizione

Il palazzo si sviluppa sul sito dell'antico castello. Tratto distintivo è la lunga loggia che corre al di sopra dell'ultimo piano del palazzo, aperta da numerose arcate e con parapetto decorato da bugne a punta di diamante.

Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne
Storia e trasformazioni
Note

Nel 1806 il barone Giuseppe Firrao ospitò nel palazzo Giuseppe Bonaparte, che il 6 maggio vi tenne una festa da ballo (Gattini 1882, p. 182).

Fonti iconografiche

Affresco con Veduta di Matera 1709

Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia

Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999: Cosimo Damiano Fonseca, Rosalba Demetrio, Grazia Guadagno, Matera, Roma-Bari 1999.

 

Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.

 

Padula 2002: Mauro Padula, Palazzi antichi di Matera, Matera-Roma 2002.

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SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione10/06/2013 17:35:39
Data ultima revisione06/01/2017 19:04:33
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OggettoMatera, Palazzo Lanfranchi
Tipologiapalazzo
Nome attualeMuseo Nazionale d'Arte Medievale e Moderna della Basilicata
Immagine
Nomi antichi

Seminario, Palazzo Lanfranchi, Liceo, Museo Nazionale d'Arte Medievale e Moderna della Basilicata

Cronologia

1668-1672: costruzione del nuovo seminario sul sito del vecchio convento del Carmine.

1776: ampliamento.

1822: lavori di ristrutturazione e ampliamento.

1864: l'edificio viene adibito a Liceo.

1980: diventa sede della Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici della Basilicata.

2003: diventa sede del Museo Nazionale d'Arte Medievale e Moderna della Basilicata.

Autore

Architetto del seminario fu il cappuccino Francesco da Copertino

Committente

Arcivescovo Vincenzo Lanfranchi (+ 1676)

Famiglie e persone
Descrizione
Iscrizioni

In facciata sono quattro riquadri lapidei con lunghe iscrizioni.

Stemmi o emblemi araldici

Lo stemma del vescovo Lanfranchi è in pietra sulla facciata e scolpito in legno nella porta di sinistra.

Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne
Storia e trasformazioni
Note
Fonti iconografiche

Veduta di Matera 1703

Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia

Baldoni 1990: Vincenzo Baldoni, Palazzo Lanfranchi. Appunti sui ritrovamenti nel corso del restauro, Matera 1990.


Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999: Cosimo Damiano Fonseca, Rosalba Demetrio, Grazia Guadagno, Matera, Roma-Bari 1999.

 

Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.

 

Padula 2002: Mauro Padula, Palazzi antichi di Matera, Matera-Roma 2002.

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SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione10/06/2013 18:29:56
Data ultima revisione23/01/2017 13:45:10
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OggettoMatera, Palazzo Persio
Tipologiapalazzo
Nome attuale
Immagine
Nomi antichi

Palazzo Moro, Palazzo Saraceno, Palazzo Scalcione o de Scalzonibus, Palazzo Persio, Palazzo Guida

Cronologia

1466: prima citazione del palazzo come appartenente alla famiglia Moro.

1481: nella porzione appartenente a Tuccio de Scalzonibus risiede re Ferrante d'Aragona, di stanza a Matera in occasione dell'occupazione turca di Otranto. Il sovrano concede a de Scalzonibus di poter costruire un arco per collegare due porzioni di fabbricato.

1488: viene abbattuto l'adiacente castello normanno.

1575: il palazzo viene acquistato da Giulio Persio.

Autore
Committente
Famiglie e persone

famiglia Moro

famiglia Persio

famiglia Guida

Ferrante d'Aragona

Descrizione

Il palazzo ingloba l'antica porta de Suso, che si apre nel piano inferiore dando accesso alla piazza del Duomo da via delle Beccherie. In una parte del palazzo erano ospitati la cancelleria dell'universitas di Matera e il vecchio sedile. 

Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne
Storia e trasformazioni
Note

Nel palazzo soggiorna re Ferrante d'Aragona (Gattini 1882, 184).

Fonti iconografiche
Piante e rilievi
Fonti/Documenti

Re Ferrante, dimorante nel palazzo, concede a Tuccio de Scalzonibus di poter fabricare un arco per unire due porzioni del fabbricato:

Foris. Nobilibus et Egregnojs viris Capitaneo, Universitati et hominibus Civitati nostre Mathere, fidelibus nostris Dilecti.

Intus vero.  Rex Sicilie vester. Nobiles viri fideles nostri dilecti. Attenti li servitij che messser Tuzo de Scalzonibus de Matera, medico del Ill. Principe di Bisignano [scil. Girolamo Sanseverino], presta a ditto Principe, et etiam à nui presta, in casa del quale nui habitamo, li havimo fatta gratia, che possa fare un arco da una casa allaltra como  à lui parera, accio piu habilmente, quanto el caso accadesse, ce possamo habitare. Impero ve dicimo, che in lofare, e fabricare de dicto arco, non li debiate donare impaccio, ne molestia alcuna, ma lassarlo fare fabricare et edificare dicto arco, come à lui parera per acconzo de dicta casa perche tale è nostra intentione. Et non fate lo contrario, si haviti nostra gratia chara et desiderati evitare la pena de ducati mille. Lassando la presente al presentante. Datum Mathere xxiiii maij 1481. Rex Ferdinandus”. (da Gattini 1882, 360-361)

Gattini (1882, 184-185) cita inoltre alcuni atti di compravendita relativi al palazzo negli anni 1466, 1575, 1589 e 1591.

Bibliografia

Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999: Cosimo Damiano Fonseca, Rosalba Demetrio, Grazia Guadagno, Matera, Roma-Bari 1999.

 

Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.

 

Padula 2002: Mauro Padula, Palazzi antichi di Matera, Matera-Roma 2002.

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SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione12/06/2013 16:07:25
Data ultima revisione23/01/2017 13:46:53
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/460
OggettoMatera, Palazzo Santoro
Tipologiapalazzo
Nome attuale
Immagine
Nomi antichi
Cronologia

1570 circa: il palazzo viene edificato nell'area del vecchio castello normanno, abbattuto nel 1488.

Autore
Committente

Giovan Donato Santoro

Famiglie e persone

famiglia Santoro

Descrizione

Il palazzo, con prospetto in pietra affacciato verso il Sasso Barisano, si sviluppa su quattro livelli. Al livello inferiore si aprono due finestre architravate e il grande portale bugnato inquadrato da semicolonne. L'elemento caratterizzante è però la balconata balaustrata su mensole che aggetta dal primo piano nobile per tutta l'ampiezza della facciata. Ai livelli superiori sono semplici finestre rettangolari.

Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici

Stemma sul portale.

Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne
Storia e trasformazioni
Note
Fonti iconografiche

Il palazzo è raffigurato nell'affresco con Veduta di Matera 1709, fra la Porta de Suso e la Porta de Juso.

Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia

Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999: Cosimo Damiano Fonseca, Rosalba Demetrio, Grazia Guadagno, Matera, Roma-Bari 1999.

 

Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.

 

Padula 2002: Mauro Padula, Palazzi antichi di Matera, Matera-Roma 2002.

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SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione10/06/2013 18:34:12
Data ultima revisione06/01/2017 19:05:30
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/443
OggettoMatera, Palazzo Venusio
Tipologiapalazzo
Nome attualePalazzo Viceconte
Immagine
Nomi antichi
Cronologia

1500 ca.: i Venusio acquistano dagli Orsini un'abitazione con orto in prossimità del palazzo baronale.

1672: ampliamento del palazzo.

1700-1725: edificazione dell'ala est.

1732: edificazione della nuova ala sud-ovest.

1770: edificazione dell'ala nord.

Autore
Committente
Famiglie e persone

famiglia Venusio

Descrizione
Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne
Storia e trasformazioni
Note
Fonti iconografiche
Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia

Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999: Cosimo Damiano Fonseca, Rosalba Demetrio, Grazia Guadagno, Matera, Roma-Bari 1999.

 

Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.

 

Padula 2002: Mauro Padula, Palazzi antichi di Matera, Matera-Roma 2002.

 

Pentasuglia 1983: Carmelo Pentasuglia, "Palazzo Venusio: lettura storica e proposta di riuso", Bollettino della Biblioteca Provinciale di Matera, 6, 1983, 54-63.

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SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione12/06/2013 15:55:31
Data ultima revisione23/01/2017 13:49:53
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/454
OggettoMatera, Porta de suso
TipologiaPorta urbica
Nome attuale
Immagine
Nomi antichi
Cronologia
Autore
Committente
Famiglie e persone
Descrizione

La porta dava accesso alla piazza della cattedrale dal lato del vecchio castello normanno, abbattuto nel 1488. Al di sopra si sviluppa il palazzo Persio.

Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne
Storia e trasformazioni
Note
Fonti iconografiche
Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia

Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999: Cosimo Damiano Fonseca, Rosalba Demetrio, Grazia Guadagno, Matera, Roma-Bari 1999.

 

Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.

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SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione12/06/2013 16:05:44
Data ultima revisione29/01/2017 13:28:32
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/459
OggettoMatera, Porta di San Biagio
TipologiaPorta urbica
Nome attualePorta di San Biagio
Immagine
Nomi antichi
Cronologia

XIV secolo: ampliamento della cinta muraria e apertura di nuove porte.

Autore
Committente
Famiglie e persone
Descrizione

La porta presenta un'arcata ribassata strombata ricavata nello spessore della cinta nei pressi della piazza San Biagio e della chiesa omonima che diede il nome al nuovo ingresso cittadino nella parte nord-orientale, dove sorse anche un'altra porta, di S. Stefano, in via delle Croci.

Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne
Storia e trasformazioni

La porta risale alla realizzazione dell'ampliamento della cinta muraria cittadina datato al secolo XIV, quando, insieme all'esecuzione delle nuove strutture difensive, furono aperte ben cinque porte, tra cui a Nord quella che sarebbe diventata la porta maggiore; due nella parte nord-orientale: questa di San Biagio e quella di S. Stefano; a ovest l'ingresso per via delle Pigne e, a sud, la Porta Felicia.

Note
Fonti iconografiche
Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia

Copeti (ed. Padula, Passarelli 1982): Arcangelo Copeti, Notizie della città e dei cittadini di Matera, a cura di M. Padula e D. Passarelli, Matera 1982.

 

Di Pede 1996: Matera. Dentro le mura, a cura di Franco Di Pede, Matera 1996.

 

Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999: Cosimo Damiano Fonseca, Rosalba Demetrio, Grazia Guadagno, Matera, Roma-Bari 1999, 33.

 

Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.

 

Matera 1990: Matera. Storia di una città, Matera 1990.

 

Verricelli (ed. Moliterni et alii 1987): Eustachio Verricelli, Cronica de la città di Matera nel Regno di Napoli (1595-1596), a cura di M. Moliterni, C. Motta, M. Padula, Matera 1987.

 

Volpe 1818: Memorie storiche, profane e religiose su la città di Matera del reverendo d. Francesco Paolo Volpe canonico di quella cattedrale e dottore in legge, Napoli, nella stamperia Simoniana, 1818.

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SchedatoreAntonio Milone
Data di compilazione10/06/2013 18:42:15
Data ultima revisione29/01/2017 13:26:12
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/444
OggettoMatera, San Biagio
Tipologiachiesa
Nome attualeSan Biagio
Immagine
Nomi antichi
Cronologia

1642

Autore
Committente
Famiglie e persone
Descrizione

Piccola chiesetta con semplice prospetto in pietra a due spioventi: al centro portale architravato sormontato da bifora con colonna centrale che regge architrave piano; ai lati del portale due statue entro nicchie.

Iscrizioni

Sull'architrave del portale:

HIC MAGNVS BLASIVS GERIT HIC MIRACVLA MAGNA / NVMINE QVO PRORSVS SANAT CONTAGIA FAVCVM / CVRRITE DEVOTI HOC AD FANVM, CVRRITE TVTO, / NAMQVE GVLAE MORBOS HIC SANCTVS SANAT ET ARCET / MARTINGELLVS VERSIFICABAT 1642.

Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne
Storia e trasformazioni
Note
Fonti iconografiche
Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia

Volpe 1818: Memorie storiche, profane e religiose su la città di Matera del reverendo d. Francesco Paolo Volpe canonico di quella cattedrale e dottore in legge, Napoli, nella stamperia Simoniana, 1818.

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SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione12/06/2013 15:42:46
Data ultima revisione23/01/2017 13:56:34
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/452
OggettoMatera, San Domenico
TipologiaChiesa e complesso monastico annesso (esistenti)
Nome attualeSan Domenico
Immagine
Nomi antichi
Cronologia

1230 ca.: costruzione della chiesa.

1577-1588: costruzione della cappella del Rosario.

1576: fusione delal campana grande.

1607-1609: costruzione della navata sinistra.

1609: viene rifatto il chiostro.

1615: risulta ormai ultimata anche la navata destra.

1649: sepoltura di Orazio Persio.

1744: restauro della chiesa.

Autore
Committente
Famiglie e persone

famiglia Persio possedeva una cappella

Orazio Persio (monumento funebre in controfacciata)

Giulio Persio collabora alla realizzazione dell'altare nella cappella del Rosario

Vincenzo Persio (ritratto in controfacciata, sopra il portale)

famiglia Venusio possedeva una cappella

Descrizione

La chiesa ha pianta a tre navate separate da pilastri quadrati in muratura. La navata destra è interrotta dalla cappella del Rosario, a pianta centrale cupolata.

La facciata originaria a spioventi è stata modificata nel corso del XVI e XVII secolo, ma le strutture originarie sono ancora leggibili. Articolata in tre campate, di cui quella centrale occupata dal portale sovrastato dal rosone. Le ulteriori campate laterali sono successive, ma soltanto quella di destra risulta visibile, mentre quella sinistra è occultata entro il corpo del convento, che sorge addossato alla chiesa.  

Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne

In controfacciata è il monumento funebre di Orazio Persio.

sulla navata destra si apre la cappella del Rosario.

Statua di San Pietro Martire (Stefano da Putignano)

Statua della Vergine in trono col Bambino (Stefano da Putignano)

Storia e trasformazioni
Note

La chiesa mostra notevoli affinità con la cattedrale di Matera, di cui replica il sistema del rosone sorretto da quattro figure. A sua volta la cattedrale presenta caratteristiche simili alla chiesa di San Giovanni Battista, il cui portale replica quello detto "dei Leoni" della cattedrale. Ciò ha portato a ipotizzare una datazione molto vicina per tutte e tre le fabbriche, da collocare intorno al 1230.

Fonti iconografiche

Mappa di Matera 1584

Piante e rilievi

Pianta, rilievi e piante ricosttruttive in Foti 1996.

Fonti/Documenti
Bibliografia

Bertaux 1904: Émile Bertaux, L’art dans l’Italie Méridionale, tome premier: De la fine de l’Empire Romain à la Conquête de Charles d’Anjou, Paris 1904.

 

Calò Mariani 1978: Maria Stella Calò Mariani, “Considerazioni sulla scultura, sulla pittura e sull’architettura a Matera fra Due e Trecento”, in La cattedrale di Matera nel medioevo e nel rinascimento, a cura di Maria Stella Calò Mariani, Carla Guglielmi Faldi, Claudio Strinati, Cinisello Balsamo 1978, 48-53.

 

Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999: Cosimo Damiano Fonseca, Rosalba Demetrio, Grazia Guadagno, Matera, Roma-Bari 1999.

 

Foti 1996: Cristina Foti, Ai margini della città murata. Gli insediamenti monastici di San Domenico e Santa Maria la Nova a Matera, Venosa 1996.


Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.

 

Volpe 1818: Memorie storiche, profane e religiose su la città di Matera del reverendo d. Francesco Paolo Volpe canonico di quella cattedrale e dottore in legge, Napoli, nella stamperia Simoniana, 1818.

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SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione10/06/2013 18:52:55
Data ultima revisione23/01/2017 13:58:43
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/447
OggettoMatera, San Domenico, Cappella del Rosario
Tipologiacappella
Nome attualeCappella del Rosario
Immagine
Nomi antichi
Cronologia

1577: inizio lavori di muratura e contestualmente il pittore Gattino de Gattino realizza la tela raffigurante la Madonna del Rosario.

1582: affidamento a mastro Donato Antonio Cesareo dell'incarico di sistemare l'alzata lignea dell'altare. L'altare viene compiuto il 3 agosto dello stesso anno.

1584: pagamento a Giulio Persio per l'altare.

Autore

mastro Domeniello de Marchitello

Donato Antonio Cesareo

Giulio Persio

Committente
Famiglie e persone
Descrizione

La cappella, a pianta ottagonale, si apre sulla navata centrale della chiesa di San Domenico. Prospetta verso la navata con un monumentale arco in pietra, decorato con sei pannelli scolpiti a rilievo nell'intradosso degli stipiti, e inquadrato da una coppia di paraste con girali a rilievo. All'interno l'invaso è coperto da una cupola emisferica a lacunari, le pareti sono decorate da stucchi e marmi settecenteschi, mentre la parete di fondo è occupata da un grande altare ligneo con la Madonna del Rosario.

Iscrizioni

Sul pilastro esterno della cappella verso la navata laterale, entro una tabella con cornice decorata:

D.O.M. / MISSAM IN ARA S.MI ROSARII QUALIBET SEPT.NA SATURNI DIE / DECANTANDAM UT VIRGINE DEIPARA INTERCEDENTE INDIVISA TRINI/TAS AB IMMINENTI GRASSANTIQUE LUE REGNUM HOC CIVITATEM HANC AB / OMNI CONTAGIONE SOSPITEM SERVET ANIMAS DEFUNCTORUM A FLAMMIS PUR/GANTIBUS ERIPIAT ET VIVORUM AD AETERNAM GORIAN DIRIGAT, PRO / QUA DUCATIS BISCENTUM EXSOLVTIS DE ELEMOSYNIS / PIE CONFRATRUM ACERVATIS VINDICATA CONVENTUI VI/NEA CUM TURRI IN PAGO NEARE EXTITIT. REVERENDUS / PRIOR, DOMINI DEPUTATI, ET FRATRES CONGRE/GATIONIS VOTO PERPETUO PUBLICO DOCU/MENTO STABILIVERE DIE XX. OCTOBRIS  / ANNO DO.NI MDCXXX

Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne
Storia e trasformazioni
Note
Fonti iconografiche
Piante e rilievi
Fonti/Documenti

1582: contratto con Donato Antonio Cesareo.

1584, 6 aprile, ricevuta di pagamento da parte di Giulio Persio: "... io Giulio Percio della città di Matera co la presente confesso haver recepito ed havuto da mastro Donato Antonio Porcio procuratore della cappella del Santissimo Rosario [...] ducati 14 quali sono ad completamento delli ducati 30 per l'accasamento fatto per ditto altare alla quatro co' manifattura et legname et altre cose necessarie [...]". (Foti 1996, p. 178).

Bibliografia

Foti 1996: Cristina Foti, Ai margini della città murata. Gli insediamenti monastici di San Domenico e Santa Maria la Nova a Matera, Venosa 1996.

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SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione20/06/2013 17:09:57
Data ultima revisione30/12/2018 22:10:56
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OggettoMatera, San Francesco
Tipologiachiesa
Nome attualeSan Francesco
Immagine
Nomi antichi

Santi Pietro e Paolo

Cronologia

1200: data di fondazione secondo la tradizione locale. Il cenobio francescano si insedia in una più antica chiesa rupestre intitolata ai santi Pietro e Paolo.

1250 ca.: data di probabile edificazione della prima chiesa. Questa si sviluppava in dimensioni molto ridotte nell'area del presbiterio della chiesa attuale e con andamento ortogonale.

1270: lasciti testamentari in favore del complesso francescano di Matera confermano che all'epoca era già esistente.

XIV secolo: costruzione della chiesa attuale.

1582: costruzione delle cappelle laterali.

1751: ricostruzione della facciata.

1756: decorazione dell'interno.

1934: sostituzione del vecchio soffitto ligneo della navata.

Autore
Committente

il rifacimento seicentesco commissionato dall'arcivescovo Vincenzo Lanfranco

Famiglie e persone

tomba di Eustachio Paulicelli nella cappella di Sant'Antonio

tomba Tovarelli nella cappella alla base del campanile

arcivescovo Vincenzo Lanfranco

Descrizione
Iscrizioni

Sulla vecchia facciata era l'iscrizione, adesso perduta:

+STIGMATA QVI VERE DITATIS / ESAPTVS HABERE / CIVES PATER O FRAN/CISCE. TVERE / EGREGIVM VERE TEMPLVM TIBI / QVI STATVERE 

Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne

Affreschi XIII secolo nella cripta dei Santi Pietro e Paolo.

Monumento funebre di Eustachio Paulicelli nella cappella di Sant'Antonio.

Sarcofago Tovarelli nella cappella alla base del campanile.

Polittico veneziano (sec. XV, anni '60; Lazzaro Bastiani, attr.) reimpiegati nella cantoria del presbiterio.

Statua di Sant'Antonio (sec. XVI, seconda metà; Stefano da Putignano)

Dipinto dell'Immacolata (sec. XVI, Antonio Stabile)

Storia e trasformazioni
Note
Fonti iconografiche
Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia

Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999: Cosimo Damiano Fonseca, Rosalba Demetrio, Grazia Guadagno, Matera, Roma-Bari 1999.

 

Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.


Piazza San Francesco 1986: Matera. Piazza S. Francesco d'Assisi. Origine ed evoluzione di uno spazio urbano, Soprintendenza Archeologica della Basilicata, Matera 1986.

 

Schulz 1860: Heinrich Wilhelm Schulz, Denkmaeler der Kunst des Mittelalters in Unteritalien, Dresden 1860. 

 

Volpe 1818: Memorie storiche, profane e religiose su la città di Matera del reverendo d. Francesco Paolo Volpe canonico di quella cattedrale e dottore in legge, Napoli, nella stamperia Simoniana, 1818.

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SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione12/06/2013 15:57:51
Data ultima revisione23/01/2017 18:13:05
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OggettoMatera, San Giovanni Battista
Tipologiachiesa
Nome attualeSan Giovanni Battista
Immagine
Nomi antichi

Santa Maria la Nova

Cronologia

1229: inizio della costruzione (data incisa sulla pietra di fondazione; cfr. Foti 1996).

1233, 8 gennaio: le Nuove Penitenti affidano a Melo Spano la procura per l'amministrazione generale dei loro beni al fine di condurre a termine la fabbrica della chiesa ("super consumanda fabrica ecclesie Sancte Marie Nove").

1695: la chiesa, ormai abbandonata dalle monache, è converita in parrocchia e dedicata a San Giovanni Battista.

1701: costruzione della sagrestia.

1735: costruzione del cappellone del Santissimo Sacramento.

1793: viene rinforzata la facciata tramite l'apposizione di una serie di arconi addossati, e le cupole di copertura sono sostituite da volte.

Autore
Committente
Famiglie e persone

Giancarlo Tramontano

Descrizione

La chiesa si struttura in tre navate molto alte e strette, separate da archi acuti su pilastri a fascio. Le navate laterali sono coperte da volte a crociera, alcune delle quali costolonate, mentre la navata centrale e il transetto hanno volte unghiate settecentesche. La facciata principale è occultata da edifici posteriori, e l'attuale ingresso avviene dal fronte destro, al cui centro si apre il portale.

Nella parte alta della chiesa corre una piccola galleria su mensoloni, visibile all'interno in controfacciata e nelle testate del transetto; all'esterno invece si apre al di sopra della parete di fondo dell'abside, in una sorta di arco trionfale inquadrato alla base da figure di leoni e sovrapposto alla finestra riccamente lavorata che illumina l'abside principale.

Iscrizioni

Sulla pala dell'altare maggiore Gattini 1882 (p. 199) segnala l'iscrizione:

ERIPE CAPTIVOS PIETATIS CARCERE MATER / ED TE CLAMANTES OMNIBVS AVXILVM.

 

Nel basamento di una colonnina della prima campata nella navata di sinistra è una iscrizione che ricorda l'uccisione del conte Tramontano:

"DIE 29. DC.D(XIV)/ INTERFECTVS / (EST) COMES MA(ATHERE)".

Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne
Storia e trasformazioni

Il primo documento relativo alla chiesa di Santa Maria la Nova risale al 1204, quando appartiene a una comunità benedettina maschile.  Nel 1212 i benedettini lasciano il sito, che nel 1220 viene concesso alla comunità femminile delle Penitenti, provenienti dalla Terra Santa. Sono loro che iniziano la costruzione della nuova chiesa.

Note

Il portale replica quello detto "dei Leoni" della Cattedrale, così come ritorna simile in entrambi gli edifici il tipo di decorazione dei capitelli interni.  A sua volta la cattedrale mostra evidenti similitudini con la chiesa di San Domenico, soprattutto per il rosone di facciata. Ciò ha portato a ipotizzare una datazione molto vicina per tutte e tre le fabbriche, da collocare intorno al 1230.

La chiesa di San Giovanni, tuttavia, mostra un più forte influsso dell'architettura borgognona e gerosolimitana, per l'uso dei pilastri a fasce e per la conformazione spaziale dell'interno.

Fonti iconografiche

Mappa di Matera 1584

Veduta di Matera 1709

Piante e rilievi
Fonti/Documenti

Pianta in Foti 1996.

Bibliografia

Bertaux 1904: Émile Bertaux, L’art dans l’Italie Méridionale, tome premier: De la fine de l’Empire Romain à la Conquête de Charles d’Anjou, Paris 1904.

 

Calò Mariani 1978: Maria Stella Calò Mariani, “Considerazioni sulla scultura, sulla pittura e sull’architettura a Matera fra Due e Trecento”, in La cattedrale di Matera nel medioevo e nel rinascimento, a cura di Maria Stella Calò Mariani, Carla Guglielmi Faldi, Claudio Strinati, Cinisello Balsamo 1978, 48-53.

 

Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999: Cosimo Damiano Fonseca, Rosalba Demetrio, Grazia Guadagno, Matera, Roma-Bari 1999.

 

Foti 1996: Cristina Foti, Ai margini della città murata. Gli insediamenti monastici di San Domenico e Santa Maria la Nova a Matera, Venosa 1996.

 

Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.

 

Panarelli 2012: Da Accon a Matera. Santa Maria la Nova, un monastero femminile tra dimensione mediterranea e identità urbana (XIII-XVI secolo), a cura di Francesco Panarelli, Berlin 2012.

 

Ughelli 1721: Ferdinando Ughelli, Italia sacra, cura et studio Nicola Coleti, tomo VII, Venetiis 1721.

 

Volpe 1818: Memorie storiche, profane e religiose su la città di Matera del reverendo d. Francesco Paolo Volpe canonico di quella cattedrale e dottore in legge, Napoli, nella stamperia Simoniana, 1818.

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SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione10/06/2013 19:17:46
Data ultima revisione03/01/2019 18:08:15
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OggettoMatera, San Pietro Barisano
Tipologiachiesa
Nome attualeSan Pietro Barisano
Immagine
Nomi antichi

San Pietro de Veterano, San Pietro de Veteribus

Cronologia
Autore
Committente
Famiglie e persone
Descrizione

Si tratta di una chiesa rupestre a tre navate. In muratura la facciata e il campanile a pianta quadrata, sul modello di quello della cattedrale.

Iscrizioni

Nel fonte battesimale:

AD FONTEM PROPERA MATERNA PRODITVS ALVO / HAEC SACRA TE VETERI SORDE LAVABAT AQVA (da Gattini 1882, 202).

Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne
Storia e trasformazioni
Note
Fonti iconografiche
Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia

Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999: Cosimo Damiano Fonseca, Rosalba Demetrio, Grazia Guadagno, Matera, Roma-Bari 1999.

 

Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.

 

Volpe 1818: Memorie storiche, profane e religiose su la città di Matera del reverendo d. Francesco Paolo Volpe canonico di quella cattedrale e dottore in legge, Napoli, nella stamperia Simoniana, 1818

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SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione12/06/2013 15:56:46
Data ultima revisione23/01/2017 18:17:42
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OggettoMatera, San Pietro Caveoso
Tipologiachiesa parrocchiale
Nome attuale
Immagine
Nomi antichi
Cronologia

XIII secolo, fine: edificazione.

1318: la chiesa è già citata in alcuni documenti.

XVI: vengono costruite nuove cappelle ai lati delle navate minori.

1531: realizzazione dell'altare di Sant'Antonio, nella cappella omonima sul fianco sinistro della chiesa.

XVII secolo: la chiesa viene prolungata spostandone in avanti il prospetto.

1706: i lavori di ampliamento risultano terminati.

XX secolo: le cappelle sul fianco sinistro vengono abbattute per fare posto a un oratorio.

Autore
Committente
Famiglie e persone
Descrizione

La chiesa è strutturata in tre navate, di cui la centrale con copertura lignea e le laterali voltate. Sul fianco sinistro si susseguono quattro cappelle, di cui le prime due coperte da basse volte a crociera costolonate.

Iscrizioni

D.O.M. / DIE XXV. M. APRILIS MDCCVI / NOS V.I. D. IO(ANN)ES BAP(TIS)TA CAPOLVPO MATERANVS / OLIM HVIVS ECCLESIAE COLLEG. ET. PAROH. S. PETRI / CAVEOSI EIVSDEM CIVITATIS PRESBYTER AVRATAE MILITIAE / EQVES COMES PALATINVS PATRITIVSSQVE ROMANVS S. / POLINEANENSIS ECCLESIAE EPISCOPVS CONSECRAVIMVS / ECCLESIAM ET ALTARE MAIVS IN HONOREM APOSTOLORVM / SS. PETRI ET PAVLI, ET RELIQVIAS SS. PLACIDI, IN/NOCENTIAE, CRESCENTIAE, ET SEVERINAE IN / EO INCLVSIMVS ET SINGVLIS CHRISTI FIDELIBVS HODIE / VNVM ANNVM ET IN DIE ANNIVERSARII HVIVS / MODI CONSECRATIONIS IPSAM VISITANTIBVS EC/CLESIAM QVADRAGINTA DIES DE VERA IN/DVLGENTIA IN FORMA ECCLESIAE CONSVETA CONCESSIMVS / IO(HANN)ES BAPTISTA EPISCOPVS POLINEANEN. (da Gattini 1882, p. 201).

 

Sull'altare di Sant'Antonio: "FLORIDE HYSPANIE ORNATEQUE PADVE CLARISSIMV SIDV PII NE/CESSARIIS DIVU(M) MATHERATES INVOCATE A(N)TONIU(M) 1531.

 

Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne

Nella prima cappella cornice di finestra con rilievi e pala con Pietà.

Nella seconda cappella frammenti di affreschi.

Nella terza cappella altare di Sant'Antonio, datato 1531. L'altare, in pietra dorata e policroma ospita ai lati sei rilievi con raffigurazioni di miracoli del santo. In alto è un'Annunciazione, con statue di angelo (sinistra) e Vergine (destra), entro nicchie a conchiglia.

Sull'altare maggiore trittico con Madonna col Bambino fra i santi Pietro e Paolo.

Storia e trasformazioni
Note
Fonti iconografiche

Veduta di Matera 1703

Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia

Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999: Cosimo Damiano Fonseca, Rosalba Demetrio, Grazia Guadagno, Matera, Roma-Bari 1999.

 

Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.

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SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione10/06/2013 17:28:22
Data ultima revisione23/01/2017 18:18:49
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OggettoMatera, Sant'Agostino
TipologiaChiesa e complesso monastico annesso (esistenti)
Nome attualeSant'Agostino
Immagine
Nomi antichi
Cronologia

1591: costruzione della prima chiesa e del convento maschile.

XVIII secolo: ricostruzione della chiesa.

Autore
Committente
Famiglie e persone
Descrizione
Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne
Storia e trasformazioni
Note
Fonti iconografiche

Veduta di Matera 1703

Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia

Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999: Cosimo Damiano Fonseca, Rosalba Demetrio, Grazia Guadagno, Matera, Roma-Bari 1999.

 

Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.

 

Volpe 1818: Memorie storiche, profane e religiose su la città di Matera del reverendo d. Francesco Paolo Volpe canonico di quella cattedrale e dottore in legge, Napoli, nella stamperia Simoniana, 1818.

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Volpe 1818

SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione12/06/2013 16:02:29
Data ultima revisione23/01/2017 18:22:00
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OggettoMatera, Santa Chiara
TipologiaChiesa e complesso monastico annesso (esistenti)
Nome attualeMuseo Ridola
Immagine
Nomi antichi
Cronologia

1698: fondazione del convento.

1708-1717: costruzione della chiesa e del monastero.

Autore
Committente
Famiglie e persone
Descrizione
Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne
Storia e trasformazioni
Note
Fonti iconografiche
Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia

Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999: Cosimo Damiano Fonseca, Rosalba Demetrio, Grazia Guadagno, Matera, Roma-Bari 1999.

 

Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.

 

Longo 1992: Salvatore Longo, "La fondazione del monastero di Santa Chiara in Matera", Bollettino della Biblioteca Provinciale di Matera, 20-21, 1992.

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SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione12/06/2013 15:59:49
Data ultima revisione17/06/2013 21:26:05
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/457
OggettoMatera, Santa Lucia e Sant'Agata al Sasso Barisano
TipologiaChiesa e complesso monastico annesso (esistenti)
Nome attualeSante Lucia e Agata
Immagine
Nomi antichi
Cronologia

1283: le monache benedettine del monastero delle Sante Lucia e Agata alle Malve si trasferiscono nel nuovo monastero fondato ai piedi della Civita presso la porta detta Ercola.

XVI secolo: il monastero aderisce alle regole della congregazione di Santa Giustina.

1630-1632: l'arcivescovo Domenico Spinola amplia i fabbricati del monastero.

1638-1647: l'arcivescovo Simone Carafa amplia il monastero.

1797: le monache costruiscono un nuovo monastero in città e abbandonano il vecchio sito.

Autore
Committente
Famiglie e persone
Descrizione

Il monastero viene edificato presso una delle porte urbiche, denominata port'Ercola (Volpe 1818, p. 16).

Iscrizioni

Sul portale:

DIVAE LUCIE ET AGATHE IAM PRIDEM HOC DICATUM NUPER VERO / SUB ANTONIA MUSCHETTULA TARENTINA SANCTI MONIALUM / BATISSA MENTISSIMA ESTE SACRORUM AERE INSTAURATUM PRAECLARE / BENIDET TRICENTESIMA QUINTA CHRISTIANAE RELIGIONIS OLYMPIADE [1525]

Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne

Proviene dalla chiesa il polittico della Madonna in trono con le sante Lucia e Agata 

Storia e trasformazioni
Note
Fonti iconografiche

Mappa di Matera 1584

Veduta di Matera 1703

Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia

Arte in Basilicata 1981/2001: Arte in Basilicata, a cura di Anna Grelle Iusco, ristampa anastatica dell’edizione 1981, con note di aggiornamento di Anna Grelle e Sabino Iusco, Roma 2001.


Cultura artistica 2002: Cultura artistica in Basilicata / La pittura di Carlo Levi, a cura di Salvatore Abita, Pozzuoli 2002, 42-43 (scheda di Fabio Speranza).


Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999: Cosimo Damiano Fonseca, Rosalba Demetrio, Grazia Guadagno, Matera, Roma-Bari 1999.

 

Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.

 

Volpe 1818: Memorie storiche, profane e religiose su la città di Matera del reverendo d. Francesco Paolo Volpe canonico di quella cattedrale e dottore in legge, Napoli, nella stamperia Simoniana, 1818.

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SchedatoreFulvio Lenzo, Fernando Loffredo
Data di compilazione03/06/2013 19:18:06
Data ultima revisione23/01/2017 13:12:05
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/435
OggettoMatera, Santa Maria de Itria
Tipologiachiesa
Nome attualeSanta Maria de Idris
Immagine
Nomi antichi

Santa Maria Odigitria, Santa Maria dell'Itria

Cronologia
Autore
Committente
Famiglie e persone
Descrizione

Chiesa rupestre situata nel Sasso Caveoso, con un avancorpo in muratura. Un cunicolo collega la chiesa alla cripta di San Giovanni in Monterone, le cui pareti sono rivestite da affreschi che vanno dal VIII al XVI secolo.

Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne

Affreschi

Storia e trasformazioni
Note
Fonti iconografiche
Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia

Giordano 2010: Donato Giordano, “Le chiese rupestri di Matera: problemi e orientamento”, Nicolaus, 37, 2010, 261-277.

 

Tommaselli 1988: Mario Tommaselli, Guida alle chiese rupestri del materano, Matera 1988.

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SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione10/06/2013 19:54:36
Data ultima revisione29/01/2017 13:23:35
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/451
OggettoMatera, Santa Maria della Palomba
Tipologiachiesa
Nome attualechiesa della Palomba
Immagine
Nomi antichi
Cronologia

1580: edificazione.

1583: la costruzione è completa e le opere di fabbrica sono apprezzate da Giulio Persio. La chiesa viene incorporata al Capitolo Metropolitano.

Autore
Committente
Famiglie e persone

Giulio Persio

Descrizione

La chiesa di Santa Maria della Palomba sorge fuori città. Deve il suo nome ad una immagine della Vergine ritrovata all’interno di una chiesa rupestre abbandonata sopra la quale era stata costruita una torre colombaia.

L'interno presenta una sola navata conclusa da presbiterio quadrato. La navata è articolata da una serie di nicchie inquadrate da paraste (come nella cappella dell'Annunziata nella cattedrale materana), ed è coperta da una volta a padiglione in pietra. Le nicchie della parete destra ospitano statue, quelle della parete sinistra soltanto affreschi. Sopra il presbiterio si eleva una cupola emisferica su tamburo ottagonale, sempre in pietra a vista.

Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne

Notevole l'apparato scultoreo, sia quello decorativo, ma soprattutto la serie di statue policrome ospitate nelle nicchie laterali della navata, in parte attribuite a Giulio Persio, in parte considerate opera di bottega (cf. Gelao 2007).

Storia e trasformazioni
Note
Fonti iconografiche
Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia

Di Pede s.d.: Matera: S. Maria della Palomba, a cura di Franco Di Pede, Matera, s.d. [198.]

 

Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.

 

Gelao 2007: Clara Gelao, “Prototipi, copie, derivazioni e repliche nella scultura pugliese del rinascimento”, in La scultura meridionale in età moderna nei suoi rapporti con la circolazione mediterranea, Atti del convegno Internazionale di Studi (Lecce, 9-11 giugno 2004), a cura di Letizia Gaeta, Galatina 2007, vol. 1, 329-352.

 

Volpe 1818: Memorie storiche, profane e religiose su la città di Matera del reverendo d. Francesco Paolo Volpe canonico di quella cattedrale e dottore in legge, Napoli, nella stamperia Simoniana, 1818, 269.

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Volpe 1818

 

Scheda sulla chiesa nel sito sassi-di-matera

SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione19/06/2013 14:02:26
Data ultima revisione23/01/2017 12:26:27
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OggettoMatera, Santa Maria della Valle
TipologiaChiesa e complesso monastico annesso (trasformato)
Nome attualeSanta Maria della Valle
Immagine
Nomi antichi

Santa Maria de Balei, Santa Maria della Vaglia, Santa Maria della Valle

Cronologia

1283 ca.: costruzione dei portali e probabilmente della facciata. 

1756: il convento viene abbandonato

Autore

Magister Leorius da Taranto

Committente
Famiglie e persone
Descrizione

Si tratta di una chiesa rupestre, suddivisa in tre navate da una serie di pilastri scavati nel masso roccioso. Il fianco sinistro, invece, è costruito in muratura, e si configura come unica facciata della chiesa. Questo prospetto è articolato da una serie di arcatelle cieche e da una serie di quattro portali duecenteschi scolpiti.

Iscrizioni

Iscrizione, ora illeggibile: 

"HOC OPUS FECIT MAGISTER LEORIUS DE TARENTO. VIVAT IN COELIS LEORIUS HO [...] FIDELIS"

(trascritta da Volpe 1818, 218; Schulz 1860, I, 319; Gattini 1882, 209).

Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne

All'interno decorazioni ad affesco, gravemente menomate nel 1962, quando il prof. Rudolph Kubesch asportò i frammenti di maggior pregio.

Storia e trasformazioni

Edificio dalle origini incerte, forse si può identificare con la chiesa di Santa Maria di Galo, donata nel 774 dal principe longobardo Arechi al monastero di Santa Sofia di Benevento.

Note
Fonti iconografiche
Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia

Di Pede 1992: Santa Maria della Valle a Matera, a cura di Franco Di Pede, Matera 1992.


Di Pede  2001: Mariagrazia Di Pede, La chiesa di S. Maria della Valle a Matera: storia, arte e fede in un santuario rupestre, Matera-Roma 2001.


Foti 1996: Cristina Foti, Ai margini della città murata. Gli insediamenti monastici di San Domenico e Santa Maria la Nova a Matera, Venosa 1996.


Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.


Giordano 2010: Donato Giordano, “Le chiese rupestri di Matera: problemi e orientamento”, Nicolaus, 37, 2010, 261-277.

 

Schulz 1860: Heinrich Wilhelm Schulz, Denkmaeler der Kunst des Mittelalters in Unteritalien, Dresden 1860.


Venditti 1967: Arnaldo Venditti, Architettura bizantina nell'Italia meridionale, Napoli 1967.


Volpe 1818: Memorie storiche, profane e religiose su la città di Matera del reverendo d. Francesco Paolo Volpe canonico di quella cattedrale e dottore in legge, Napoli, nella stamperia Simoniana, 1818.

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SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione19/06/2013 13:52:48
Data ultima revisione23/01/2017 18:24:23
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OggettoMatera, Santa Maria Materdomini
Tipologiachiesa
Nome attualeMaterdomini
Immagine
Nomi antichi

Spirito Santo

Cronologia

VIII-IX secolo: fondazione della chiesa dello Spirito Santo.

XIII secolo: nella chiesa inferiore vengono eseguiti affreschi.

1392: la chiesa entra nella Commenda dei Cavalieri Gerosolimitani di Malta.

XVII secolo: la chiesa viene restaurata ed è costruito il campanile.

Autore
Committente

Zurla

Famiglie e persone

famiglia Zurla

Descrizione

La chiesa è strutturata in due ambienti differenti: una chiesa inferiore, a quattro navate scavate nella roccia, e una cappella superiore affiancata al campanile rettangolare con paramento bugnato a punte di diamante.

Iscrizioni

Nel campanile, sotto lo stemma:

"SILVI ZURLA  COM(M)ENDAT[..]"

Stemmi o emblemi araldici

Sul campanile stemma  con tre colombe

Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne

Affreschi (XIII secolo) nella chiesa inferiore.

Rilievo sul portale della cappella superiore (proveniente dalla facciata della chiesa inferiore) raffigurante Madonna con Bambino.

All'interno gruppo in pietra policroma raffigurante l'Annunciazione ( Aurelio Persio, attr., ma anche all'anonimo Maestro di San Benedetto), oggi conservato nel museo di Palazzo Lanfranchi.

Storia e trasformazioni
Note
Fonti iconografiche

Le due chiese, quella inferiore e quella superiore sono raffigurate in un disegno contenuto nel cabreo della commenda di Picciano a Mare del 1674 (La Valletta, Archivio della Biblioteca Reale di Malta, fondo del Sovrano Ordine di Malta, vol. 6024; riprodotto in Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999, 67).

Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia

Demetrio 1995: R. Demetrio, "I cavalieri di S. Giovanni a Matera (XIII-XVIII secolo)", Studi Melitensi, III, 1995, 102-103.

 

Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999: Cosimo Damiano Fonseca, Rosalba Demetrio, Grazia Guadagno, Matera, Roma-Bari 1999.

 

Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.

 

Volpe 1818: Memorie storiche, profane e religiose su la città di Matera del reverendo d. Francesco Paolo Volpe canonico di quella cattedrale e dottore in legge, Napoli, nella stamperia Simoniana, 1818.

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SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione10/06/2013 19:48:49
Data ultima revisione23/01/2017 18:27:41
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OggettoMatera, seggio
Tipologiaedificio pubblico: sedile
Nome attualepalazzo del Sedile
Immagine
Nomi antichi

Sedile

Cronologia

1575: edificazione.

1759: ricostruzione.

Autore
Committente

Universitas di Matera

Famiglie e persone
Descrizione

Il seggio si configura come una loggia rettangolare dominata da un’unica ampia arcata inquadrata fra due possenti sezioni murarie articolate in due livelli sovrapposti con statue entro nicchie inquadrate da semicolonne (doriche al livello inferiore, ioniche in quello superiore), mentre al di sopra del coronamento svettano due campaniletti a colonne.

Iscrizioni

All'interno della loggia aperta è un'iscrizione su lastra di pietra di difficile decifrazione:

HOC PACITF.  CTV PATRIAE DESUPTIB(US) ULM.. SACRA

VIT ROCCUS IN …SINE PACENI HII. P … PANDORAS SED

PUBLICA COMODA …SQIS I  TRASI NO(N) DEBES ET TIBI SED PATRIAE

Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne
Storia e trasformazioni

Il sedile era precedentemente collocato nel convicinio della cattedrale, presso le mura urbiche.

Con la nuova collocazione del sedile nella piazza maggiore si trovarono condensate le principali strutture amministrative della città, ovvero, oltre al sedile, anche il carcere e il palazzo del governatore.

Note
Fonti iconografiche

Il Seggio, nella sua configurazione antecedente al restauro del 1759, è visibile nella Veduta di Matera affrescata nel palazzo vescovile.

Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia

Copeti (ed. Padula, Passarelli 1982): Arcangelo Copeti, Notizie della città e dei cittadini di Matera, a cura di M. Padula e D. Passarelli, Matera 1982.

 

Fonseca, Demetrio, Guadagno 1999: Cosimo Damiano Fonseca, Rosalba Demetrio, Grazia Guadagno, Matera, Roma-Bari 1999.

 

Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.

 

Lenzo 2014: Fulvio Lenzo, Memoria e identità civica. L'architettura dei seggi nel Regno di Napoli (XIII-XVIII secolo), Roma 2014.

 

Padula 2002: Mauro Padula, Palazzi antichi di Matera, Matera-Roma 2002.

 

Ridola 1877: Pietro Antonio Ridola, Memorie genealogico-storiche della famiglia Gattini di Matera, Napoli 1877.

 

Verricelli (ed. Moliterni et alii 1987): Eustachio Verricelli, Cronica de la città di Matera nel Regno di Napoli (1595-1596), a cura di M. Moliterni, C. Motta, M. Padula, Matera 1987.

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SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione04/06/2013 11:04:14
Data ultima revisione29/01/2017 13:21:14
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/438
OggettoMatera, torre Metellana
Tipologia
Nome attuale
Immagine
Nomi antichi
Cronologia

XI secolo?

Autore
Committente
Famiglie e persone
Descrizione

La torre, a pianta cilindrica, fa parte del residuo circuito murario che cingeva la Civita. In prossimità era la porta urbica detta "della Civita" o appunto "Metellana".

Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne
Storia e trasformazioni
Note
Fonti iconografiche

affresco con Veduta di Matera 1709

Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia

Di Pede 1996: Matera. Dentro le mura, a cura di Franco Di Pede, Matera 1996.

 

Restucci 1991: Amerigo Restucci, Matera. I Sassi, Torino 1991.

 

Matera 1990: Matera. Storia di una città, Matera 1990.

 

Verricelli (ed. Moliterni et alii 1987): Eustachio Verricelli, Cronica de la città di Matera nel Regno di Napoli (1595-1596), a cura di M. Moliterni, C. Motta, M. Padula, Matera 1987.

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SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione10/06/2013 18:43:53
Data ultima revisione29/01/2017 13:18:48
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/445
OggettoMatera, Carmine, fronte di sarcofago di Pietro de Querquis (Quercio)
Materialemarmo
Dimensioni53 x 170,5 x 15 cm
Cronologiapost 1512 ante 1524
Autore
Descrizione

La lastra, probabilmente una fronte di sarcofago, proviene dal deposito di Pietro cosiddetto de Querquis (+ 1528 circa; sono diverse tra di loro le attestazioni onomastiche), abate di Santa Maria degli Armeni a Matera e lì sepolto. L'arme, sorretta da due putti ci informa che egli ebbe dignità vescovile e che verosimilmente il suo cognome doveva essere assai simile alla parola "quercia", visto che vi sono rappresentati dei rami di rovere, con tanto di ghiande. Un'iscrizione - di cui sotto - lo ricorda semplicemente come "Quercius".

La chiesa degli Armeni fu soppressa nel 1684, adibita a sede della confraternita di San Francesco di Paola, e successivamente abbandonata. Nel 1776 l'arcivescovo Francesco Zunica fece trasferire nella chiesa del Carmine i resti della tomba De Querquis e un'edicola ad essa pertinente con una Madonna col Bambino. L'edicola venne murata nella quarta cappella sinistra, mentre la lastra nella terza cappella a destra. Rimangono l'iscrizione di fondazione e una lapide commemorativa (che ricorda la traslazione).

La datazione dell'iscrizione dovrebbe cadere nel tempo in cui Pietro era vescovo di Mottola, come indicato nell'iscrizione, dunque tra il 1512 e il 1524. Con qualche probabilità la tomba fu approntata nel medesimo tempo, ma è possibile che sia stata realizzata successivamente.

Per quanto riguarda una possibile attribuzione, la Grelle Iusco (Arte in Basilicata 1981/2006, 76-78 e 266) ha indicato dapprima un artista "forse dalmata", e nella seconda edizione ha evocato l'ambito napoletano della cerchia di Malvito. Fabio Speranza (Cultura artistica 2002, 42-43) ha recentemente suggerito lo scultore pugliese Stefano da Putignano.

Immagine
CommittentePedro de Querquis (Quercio) vescovo di Mottola
Famiglie e persone
Iscrizioni

"P. QUERCIUS ABBAS DIVINO NUMINE MOTULANUS PRESUL CATUS HOC OPUS CONSTRUXIT".

Stemmi o emblemi araldici

Stemma de Querquis

Note
Fonti iconografiche
Fonti e documenti
Bibliografia

Grelle Iusco 1981/2001: Arte in Basilicata, a cura di Anna Grelle Iusco, ristampa anastatica dell’edizione 1981, con note di aggiornamento di Anna Grelle e Sabino Iusco, Roma 2001.


Speranza 2002: Fabio Speranza, (scheda), in Cultura artistica 2002: Cultura artistica in Basilicata. La pittura di Carlo Levi, a cura di Salvatore Abita, Pozzuoli 2002, 42-43.

 

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SchedatoreFernando Loffredo
Data di compilazione02/06/2013 20:39:25
Data ultima revisione23/01/2017 14:03:50
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/273
OggettoMatera, Cattedrale, Cappella della Madonna di Costantinopoli, statua di Cristo
Materialepietra calcarea dipinta
Dimensioni140 cm
Cronologia1540
AutoreAltobello Persio
Descrizione

La scultura è conservata nella Cappella della Madonna di Costantinopoli, annessa alla Cattedrale di Matera, che un tempo ospitava la confraternita del Corpo di Cristo.

L'opera è firmata dallo scultore Altobello Persio e datata 1540 (cfr. Grelle Iusco 1981/2001, 78; Gelao 1997, 57).

L'ultimo restauro degli anni novanta ha riportato alla luce importanti tracce di policromia (Benedetta Di Mase in Cultura artistica 1999, 28-29; ed Eadem in Cultura artistica 2002, 46-47).

Immagine
CommittenteConfraternita del Corpo di Cristo di Matera (?)
Famiglie e persone
Iscrizioni

Nella base: "ALTOBELLUS P. F. 1540".

Stemmi o emblemi araldici
Note
Fonti iconografiche
Fonti e documenti
Bibliografia

Di Mase 1999: Benedetta Di Mase, in Cultura artistica della Basilicata. Opere scelte, prefazione di Salvatore Abita, introduzione di Agata Altavilla, Napoli 1999, 28-29.

 

Di Mase 2002: Benedetta Di Mase, in Cultura artistica in Basilicata. La pittura di Carlo Levi, a cura di Salvatore Abita, Pozzuoli 2002, 46-47.

 

Gelao 1997: Clara Gelao, "Tra Lucania, Puglia e Sicilia: Aurelius de Basilicata e Altobello Persio di Montescaglioso", Storia dell'arte, 89, 1997, 37-66.

 

Grelle Iusco 1981/2001: Arte in Basilicata, a cura di Anna Grelle Iusco, ristampa anastatica dell’edizione 1981, con note di aggiornamento di Anna Grelle e Sabino Iusco, Roma 2001. 

 

Lanzillotta 2010: Giacomo Lanzillotta, Aurelio Persio e la scultura del Rinascimento in Puglia, Bari 2010.

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SchedatoreFernando Loffredo
Data di compilazione29/04/2013 13:25:07
Data ultima revisione23/01/2017 13:07:26
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/241
OggettoMatera, Cattedrale, cona della Madonna col Bambino e santi
Materialeolio su tavola
Dimensioni
Cronologia1580
AutoreFabrizio Santafede
Descrizione

La cona, con predella, è collocata su di una trave lignea al di sopra del coro nell'abside della Cattedrale di Matera. Raffigura la Madonna col Bambino sulle nuvole, con in basso (da sinistra verso destra) san Giovanni Battista, san Donato d'Arezzo, san Paolo, san Pietro, san Biagio di Sinope e san Giovanni Evangelista; in basso il mezzobusto del donatore, Giovan Pietro Sanità, orante.

La tavola fu commissionata per l'altar maggiore da Giovan Pietro Sanità (+ 1588), canonico della Cattedrale, il quale utilizzò il lascito testamentario di suo fratello Silvestro (+ 1580). L'opera giunse a Matera il 14 febbraio 1581 e fu installata entro una cornice lignea realizzata da Giulio Persio, secondo le notizie riportate nella Cronica descrittione del sito della città di Matera di Donato Frisonio (Gattini 1913, 11-12 e 57, nota 28; ripreso da Claudio Strinati in Cattedrale di Matera 1978, 86 e 122, nota 244). 

Claudio Strinati (in Cattedrale di Matera 1978, 85-93, e speciatim nota 245) ha attribuito la tavola a Deodato Guidaccia, pur citando una nota dal manoscritto delle Notizie della città di Matera ("ricavate da Carmenio Copeti nel 1712"), del Fondo Gattini, secondo la quale l'opera era una delle "migliori fatte da Fabrizio Santa Fè".

Previtali (1982) ha poi saldamente riportato l'opera nel catalogo di Fabrizio Santafede (cfr. anche Arte in Basilicata 1981/2001, 90 e 274). 

Immagine
CommittenteGiovan Pietro Sanità, canonico della Cattedrale di Matera
Famiglie e persone

Silvestro Sanità (fratello di Giovan Pietro)

Giulio Persio

Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici
Note
Fonti iconografiche
Fonti e documenti

Gattini 1913, 57, nota 28c (riprendendo Frisonio): "Die 14 mensis Februarij 1581. Iconam cum ornamentis auratis legatam a Silvestro de Sanitate in ultimo suo testaamento, et auctam multis sumptibus per d. Io. Petrum eius fratrem, magister Iulius Persius collocavit cum columnis in tribuna majoris. ecc. super altare majori erexit et posuit multa arte et ingenio, ad laudem et gloriam Dei suae S.mae Matris cum laetitia et gaudio totius populi". 

Bibliografia

Gattini 1913: Giuseppe Gattini, La Cattedrale illustrata, Matera 1913.

 

Grelle Iusco 1981/2001: Arte in Basilicata, a cura di Anna Grelle Iusco, ristampa anastatica dell’edizione 1981, con note di aggiornamento di Anna Grelle e Sabino Iusco, Roma 2001. 

 

Previtali 1982: Giovanni Previtali, “La ‘cona dell’altare grande’ della Cattedrale di Matera e la giovinezza di Fabrizio Santafede”, in Scritti in onore di Ottavio Morisani, Catania 1982, 293-301.

 

Strinati 1978: Claudio Strinati, in La Cattedrale di Matera nel Medioevo e nel Rinascimento, a cura di Maria Stella Calò Mariani, Carla Guglielmi Faldi, Claudio Strinati, Cinisello Balsamo 1978, 85-93, 122.

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SchedatoreFernando Loffredo
Data di compilazione19/06/2013 10:52:48
Data ultima revisione15/01/2017 17:08:13
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/288
OggettoMatera, Cattedrale, dossale De Simone
Materialepietra
Dimensioni
Cronologia1539
AutoreAltobello Persio
Descrizione

Il dossale si trova nel transetto sinistro della Cattedrale di Matera. Sono raffigurati: nella nicchia centrale la Vergine col Bambino; nelle nicchie laterali inferiori San Giacomo e Santa Caterina, e in quelle superiori i Santi Simone e Giuda; sull'attico, nella lunetta vi è il Dio Padre, e ai lati l'arcangelo Gabriele e l'Annunciata; nella predella, l'Ultima Cena con Cristo fra i dodici apostoli. È firmato dallo scultore Altobello Persio e fu commissionato, come ricorda l'iscrizione e come confermano i documenti (cit. da Gattini 1913, 53-54; trascritti in Cattedrale di Matera 1978, 69-70), per lascito testamentario (1529) di Simone de Simone, dal nipote Pietro Jacopo Ulmo, nel 1539.

Secondo Clara Gelao (1997, 53) il dossale sarebbe il frutto dell'unione settecentesca di due altari: nell'intelaiatura lapidea dell'altare di San Michele sarebbero state poste le statue dell'antico dossale De Simone, la cui iscrizione fa riferimento ad una Madonna del Latte. Quest'ultima, secondo la Gelao, sarebbe quella oggi posta sulla porta della sacrestia.

Immagine
CommittentePietro Jacopo Ulmo
Famiglie e persone

Simone di Francesco de Simone

Iscrizioni

Sulla base della statua della Vergine: "ALTOBELLUS PS. D.MI CASI. F.".

Sotto il basamento: "DE LEGATO SIMONIS DE SIMONE SUI AVUNCULI PETRUS JACOBUS ULMUS FIERI FECIT".

Stemmi o emblemi araldici
Note
Fonti iconografiche
Fonti e documenti

Testamento del 23 settembre 1529 di Simone di Francesco de Simone, rogato dal notaio Marco Antonio Sanità, citato da Gattini (1913, 53-54) e ripreso e trascritto da Carla Guglielmi Faldi (in Cattedrale di Matera 1978, 69-70), nel quale Simone nomina erede universale il nipote Pietro Jacopo (o Giacomo), figlio della sorella, e dispone l'edificazione di un altare in Cattedrale.

Archivio di Stato di Matera, notaio Marco Antonio Sanità, atti 1527-1536, c. 37v (trascrizione di Anna Maria Corbo):

"Item voluit et mandavit ipse testator quod per dictum eius heredem construatur seu teneatur et debeat construi et edificari facere in altari suo, quod est intus Matricem Ecclesiam Materanam, vulgo dictum lo altare appresso lo Cappello, ubi extat depinta figura Sancti Niccolai, cappellam unam seu edifitium tale quod comode et honorifice possint poni imago beate et gloriose Virginis matris Marie, sancti Jacobi et sancte Catherine, et si possibile fuerit et comode fieri poterit etiam into et ibi ponnantur inmagines santorum Simonis et Jude, ut vulgo dicitur ad opera levata. Inmagines omnes ornari debeant de auro ubi testator ipse voluit et mandavit exponantur ducati ducentum de auro pro constructione dicti edifitii et immaginum dicte gloriose Virginis et santorum et pro ornamento dicti edifitii in quoquodem altarii dictis, et pro eius anima legavit stallam unam quam habet, tenet et possidet in platea publica [...]".

Bibliografia

ASM, Notai: Archivio di Stato di Matera (ASM), Notai, notaio Marco Antonio Sanità, atti 1527-1536, c. 37v (trascrizione di Anna Maria Corbo).

 

Gattini 1913: Giuseppe Gattini, La Cattedrale illustrata, Matera 1913, 53-54.


Gelao 1997: Clara Gelao, “Tra Lucania, Puglia e Sicilia: Aurelius de Basilicata e Altobello Persio di Montescaglioso”, Storia dell'arte, 89, 1997, 37-66.


Guglielmi Faldi: Carla Guglielmi Faldi, in La Cattedrale di Matera nel Medioevo e nel Rinascimento, a cura di Maria Stella Calò Mariani, Carla Guglielmi Faldi, Claudio Strinati, Cinisello Balsamo 1978, 69-70.

Allegati
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SchedatoreFernando Loffredo
Data di compilazione19/06/2013 20:33:45
Data ultima revisione17/01/2017 10:49:30
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/293
OggettoMatera, Cattedrale, Presepe
Materialepietra calcarea
Dimensioni
Cronologia1534
AutoreAltobello Persio e Sannazaro da Alessano
Descrizione

Il presepe si trova nella cappella sul fondo del transetto sinistro della Cattedrale di Matera. Come consuetudine, è costituito da una grotta artificiale con la Sacra Famiglia, e gli angeli. Al di sopra della grotta, su una collina di rocce, sono collocate le figure dei pastori. La Cappella del Presepe ha subito manomissioni nel Settecento.

Da un protocollo del 1534 del notaio Marco Antonio Sanità si ricava che la commissione fu affidata allo scultore Altobello Persio e a un suo collaboratore, tal "Sannazaro d'Alessano" (Gattini 1882, 420). Il presepe doveva essere realizzato a somiglianza di quello di Cerignola, e fu pagato con il lascito testamentario di Angelo Spinazzola, i cui esecutori erano Leone de Mascellis, don Gabriele de Pronio e don Staso Palumbo (Gattini 1913, 8 e 53, nota 13; cfr. Carla Guglielmi Faldi, in Cattedrale di Matera 1978, 63-68). Le vicende del Presepe sono state ripercorse più recentemente da Gelao 1997, 48-53.

Immagine
CommittenteAngelo Spinazzola (per lascito testamentario)
Famiglie e persone

Esecutori testamentari: Leone de Mascellis, don Gabriele de Pronio e don Staso Palumbo.

Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici
Note
Fonti iconografiche
Fonti e documenti

Contratto del 1534 rogato dal notaio Marco Antonio Sanità (al foglio 345), di cui Gattini (1882, 420; e 1913, 53, nota 13), non indica il riferimento archivistico, pubblicato, nella trascrizione di don Luigi Paternoster (Biblioteca provinciale di Matera, op. Luc. A.481), da Gelao 1997, 48-49:

"[...] li mastri Sinazaro d'Alissano et Altobello Percio de Montis Scabioso [...] promecteno far edificare per mano de maistri experti et sufficienti in arte de fabrica de li mastri di Mathera la capella dove ha da essere lo presepio lassato per dicto quondam domino Angelo [Spinazzola] in dicta Maiore Ecclesia de Mathera [...]".

Bibliografia

Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.


Gattini 1913: Giuseppe Gattini, La Cattedrale illustrata, Matera 1913.


Gelao 1997: Clara Gelao, "Tra Lucania, Puglia e Sicilia: 'Aurelius de Basilicata' e Altobello Persio di Montescaglioso", Storia dell'arte, 89, 1997, 37-66.


Guglielmi Faldi: Carla Guglielmi Faldi, in La Cattedrale di Matera nel Medioevo e nel Rinascimento, a cura di Maria Stella Calò Mariani, Carla Guglielmi Faldi, Claudio Strinati, Cinisello Balsamo 1978, 63-68.


Lanzillotta 2010: Giacomo Lanzillotta, Aurelio Persio e la scultura del Rinascimento in Puglia, Bari 2010.

Allegati
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SchedatoreFernando Loffredo
Data di compilazione19/06/2013 13:16:24
Data ultima revisione15/01/2017 18:04:01
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/289
OggettoMatera, Cattedrale, Sant'Eustachio
Materialepietra
Dimensioni
Cronologia
Autoreattribuito ad Aurelio Persio
Descrizione

La figura è murata entro una nicchia nella facciata della Cattedrale di Matera.

Immagine
Committente
Famiglie e persone
Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici
Note
Fonti iconografiche
Fonti e documenti
Bibliografia
Allegati
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Schedatore
Data di compilazione12/06/2013 16:13:35
Data ultima revisione11/12/2016 14:10:09
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/282
OggettoMatera, Cattedrale, sculture della Cappella dell'Annunziata
Materialepietra dipinta
Dimensioni
Cronologia
AutoreAltobello Persio
Descrizione

Nella Cappella dell'Annunziata (nella navata sinistra della Cattedrale di Matera) si trovano, al centro della volta a botte, la figura a rilievo del Dio Padre benedicente, sull'altare un'Annunciazione con San Rocco (nella nicchia di sinistra) e Santa Caterina (in quella di destra), e nella lunetta in alto una Pietà.

La tradizione attribuisce queste opere a Giulio Persio, con una datazione allo scadere del Cinquecento; invece, secondo Clara Gelao (1997, 54-56), che ha ampiamente ripercorso la vicenda critica, sarebbero riconducibili ad Altobello Persio, così come la costruzione della cappella sarebbe da datare tra il 1538 (anno cui risale il testamento del notaio Marco Antonio Sanità, in cui se ne dispose l'erezione) e il 1544 (anno della Santa Visita del vescovo Gianmichele Saraceno, quando la "Cappella notarii Marci Antonii de Sanitate" era già stata edificata).

Immagine
CommittenteMarco Antonio Sanità
Famiglie e persone
Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici
Note
Fonti iconografiche
Fonti e documenti
Bibliografia

Gelao 1997: Clara Gelao, "Tra Lucania, Puglia e Sicilia: 'Aurelius de Basilicata' e Altobello Persio di Montescaglioso", Storia dell'arte, 89, 1997, 37-66.


Lanzillotta 2010: Giacomo Lanzillotta, Aurelio Persio e la scultura del Rinascimento in Puglia, Bari 2010.

Allegati
Link esterni
SchedatoreFernando Loffredo
Data di compilazione20/06/2013 18:32:36
Data ultima revisione15/01/2017 18:16:33
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/296
OggettoMatera, Cattedrale, sculture della porta della sacrestia
Materialepietra dipinta
Dimensioni
Cronologia1559
AutoreAltobello Persio e bottega
Descrizione

Sopra la porta della sacrestia della Cattedrale di Matera, in tre nicchie, sono conservate tre sculture in pietra raffiguranti la Madonna col Bambino e due santi benedettini (uno, forse, San Giovanni di Matera).

L'iscrizione indica l'anno 1559, che sembrerebbe una data ben probabile anche per le sculture, un po' più corsive ma molto vicine allo stile di Altobello Persio (cfr. Gelao 1997, 54). Alcune fonti però collocano la costruzione della sacrestia nel 1597 (che non coinciderebbe con quel "1559"). Da una lettura attenta delle Notizie storiche di Festa, Carla Guglielmi Faldi (in Cattedrale di Matera 1978, 77-78) desume che nel 1597 la sacrestia sarebbe stata solo "ingrandita".

Secondo Clara Gelao (1997, 53) queste sculture facevano parte dell'altare di San Michele, nella cui intelaiatura lapidea sarebbero state poste le sculture del lascito De Simone, in seguito all'unione settecentesca dei due altari. A queste statue andrebbe aggiunta anche quella erratica di San Michele.

Immagine
Committente
Famiglie e persone
Iscrizioni

"HOC SACRUM EST ADUTUM CHRISTI QUICUMQUE SUBIRIT / SIT SACER ET VITIIS NON SIT ONUSTUS HOMO 1559".

Stemmi o emblemi araldici
Note
Fonti iconografiche
Fonti e documenti
Bibliografia

Gelao 1997: Clara Gelao, "Tra Lucania, Puglia e Sicilia: 'Aurelius de Basilicata' e Altobello Persio di Montescaglioso", Storia dell'arte, 89, 1997, 37-66.

 

Guglielmi Faldi: Carla Guglielmi Faldi, in La Cattedrale di Matera nel Medioevo e nel Rinascimento, a cura di Maria Stella Calò Mariani, Carla Guglielmi Faldi, Claudio Strinati, Cinisello Balsamo 1978, 77-78.

 

Lanzillotta 2010: Giacomo Lanzillotta, Aurelio Persio e la scultura del Rinascimento in Puglia, Bari 2010.

 

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SchedatoreFernando Loffredo
Data di compilazione20/06/2013 12:37:11
Data ultima revisione16/01/2017 18:22:20
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/294
OggettoMatera, Cattedrale, statua di San Michele
Materialepietra dipinta
Dimensioni
Cronologia
AutoreAltobello Persio
Descrizione

Secondo Clara Gelao (1997, 53) questa scultura faceva parte dell'altare di San Michele, nella cui intelaiatura lapidea sarebbero state poste le sculture del lascito De Simone, in seguito all'unione settecentesca dei due altari (San Michele e De Simone).

Immagine
Committente
Famiglie e persone
Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici
Note
Fonti iconografiche
Fonti e documenti
Bibliografia

Gelao 1997: Clara Gelao, "Tra Lucania, Puglia e Sicilia: Aurelius de Basilicata e Altobello Persio di Montescaglioso", Storia dell'arte, 89, 1997, 37-66.


Lanzillotta 2010: Giacomo Lanzillotta, Aurelio Persio e la scultura del Rinascimento in Puglia, Bari 2010.

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SchedatoreFernando Loffredo
Data di compilazione20/06/2013 17:11:25
Data ultima revisione17/01/2017 10:53:14
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/295
OggettoMatera, palazzo episcopale, croce d'argento
Materiale
Dimensioni
Cronologiasecolo XV
Autore
Descrizione

La croce è conservata nel palazzo episcopale di Matera.

Immagine
Committente
Famiglie e persone
Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici
Note
Fonti iconografiche
Fonti e documenti
Bibliografia
Allegati
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Schedatore
Data di compilazione17/06/2013 11:15:12
Data ultima revisione17/01/2017 10:44:33
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/286
OggettoMatera, palazzo episcopale, pala della Vergine con san Carlo Borromeo e santi
Materiale
Dimensioni
Cronologia1627
AutoreGiovan Donato Oppido
Descrizione

L'opera è conservata nel palazzo episcopale di Matera, ma in origine era collocata sull'Altare di San Carlo nella Cattedrale. È firmata e datata dal pittore materano Giovan Donato Oppido (Gattini 1913, 12).

Immagine
Committente
Famiglie e persone
Iscrizioni

"Ioannes Donatus Oppidus Materanus pingebat 1627".

Stemmi o emblemi araldici
Note
Fonti iconografiche
Fonti e documenti
Bibliografia

Gattini 1913: Giuseppe Gattini, La Cattedrale illustrata, Matera 1913.


Allegati
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SchedatoreFernando Loffredo
Data di compilazione17/06/2013 10:11:05
Data ultima revisione15/01/2017 19:05:58
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/285
OggettoMatera, palazzo episcopale, Veduta della città di Acerenza
Materialeaffresco
Dimensioni
Cronologia1709
Autore
Descrizione

La veduta fa parte di un ciclo completo raffigurante le città e i centri minori afferenti all'arcidiocesi di Matera-Acerenza, affrescato nel salone principale del palazzo arcivescovile di Matera.

Immagine
CommittenteArcivescovo Antonio Maria Brancaccio
Famiglie e persone
Iscrizioni

In alto: "ACHERUNTIA".

 

In basso: "CIVITAS OLIM CLARISSIMI NOMINIS, SAECULORUM / TAMEN EDACITATE LABEFACTATA, HUMANAS VICES / INDICIT, PARTICEPS CUM SOCIA' IURIS EIUSDEM, ET HO/NORIS, HOC UNUM TOTIUS PRISCAE GLORIAE CONSERVAT".

Stemmi o emblemi araldici
Note
Fonti iconografiche
Fonti e documenti
Bibliografia
Allegati
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Schedatore
Data di compilazione12/06/2013 15:10:44
Data ultima revisione15/01/2017 20:24:45
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/277
OggettoMatera, palazzo episcopale, Veduta della città di Altamura
Materialeaffresco
Dimensioni
Cronologia1709
Autore
Descrizione

La veduta fa parte di un ciclo completo raffigurante le città e i centri minori afferenti all'arcidiocesi di Matera-Acerenza, affrescato nel salone principale del palazzo arcivescovile di Matera.

Immagine
CommittenteArcivescovo Antonio Maria Brancaccio
Famiglie e persone
Iscrizioni

In alto: "ALTAMURA".

 

In basso: "INSIGNIS ARCHIPRAESBYTERALIS COLLEGIATA, ET CIVI/TAS POPULO REFERTA, HUIC METROPOLITANAE DUM/TAXAT OBNOXIA IN COGNITIONE CAUSAR(um) IN GRADU A/PELL(ati)ONIS, EX DECR(et)O S(acri) C(onsilii) EP(isc)O(po)RUM ANNO 1668 EMANATO".

Stemmi o emblemi araldici
Note
Fonti iconografiche
Fonti e documenti
Bibliografia
Allegati
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Schedatore
Data di compilazione12/06/2013 15:09:21
Data ultima revisione27/01/2017 10:23:13
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/276
OggettoMatera, palazzo episcopale, Veduta della città di Antium
Materiale
Dimensioni
Cronologia1709
Autore
Descrizione

La veduta fa parte di un ciclo completo raffigurante le città e i centri minori afferenti all'arcidiocesi di Matera-Acerenza, affrescato nel salone principale del palazzo arcivescovile di Matera.

Immagine
Committente
Famiglie e persone
Iscrizioni

In basso: "ANTIUM".

Stemmi o emblemi araldici
Note
Fonti iconografiche
Fonti e documenti
Bibliografia
Allegati
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Schedatore
Data di compilazione10/01/2014 15:11:31
Data ultima revisione15/01/2017 20:27:20
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/422
OggettoMatera, palazzo episcopale, Veduta della città di Ferrandina
Materialeaffresco
Dimensioni
Cronologia1709
Autore
Descrizione

La veduta fa parte di un ciclo completo raffigurante le città e i centri minori afferenti all'arcidiocesi di Matera-Acerenza, affrescato nel salone principale del palazzo arcivescovile di Matera.

Immagine
CommittenteArcivescovo Antonio Maria Brancaccio
Famiglie e persone
Iscrizioni

In basso: "FER/RANDI/NA".

Stemmi o emblemi araldici
Note
Fonti iconografiche
Fonti e documenti
Bibliografia
Allegati
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Schedatore
Data di compilazione12/06/2013 15:14:31
Data ultima revisione15/01/2017 20:44:48
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/280
OggettoMatera, palazzo episcopale, Veduta della città di Genzano
Materiale
Dimensioni
Cronologia1709
Autore
Descrizione

La veduta fa parte di un ciclo completo raffigurante le città e i centri minori afferenti all'arcidiocesi di Matera-Acerenza, affrescato nel salone principale del palazzo arcivescovile di Matera.

Immagine
Committente
Famiglie e persone
Iscrizioni

In basso: "GENTI/ANUM".

Stemmi o emblemi araldici
Note
Fonti iconografiche
Fonti e documenti
Bibliografia
Allegati
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Schedatore
Data di compilazione10/01/2014 15:12:37
Data ultima revisione15/01/2017 20:45:34
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/423
OggettoMatera, palazzo episcopale, Veduta della città di Gravina
Materialeaffresco
Dimensioni
Cronologia1709
Autore
Descrizione

La veduta fa parte di un ciclo completo raffigurante le città e i centri minori afferenti all'arcidiocesi di Matera-Acerenza, affrescato nel salone principale del palazzo arcivescovile di Matera.


Immagine
CommittenteArcivescovo Antonio Maria Brancaccio
Famiglie e persone
Iscrizioni

In alto: "GRAVINA".

 

In basso: "A CRYPTIS, SEU GRAVINIS, QUIBUS ABUNDAT, ASSUMPTO / NOMINE, CIVITAS AMPLISSIMO CLERO, ET POPULO DIVES / HUIUS ECCLESIAE VICINIOR SUFFRAGANEA, STRICTIOREM / ETIAM AMOREM IN METROPOLITAM SUUM EXERCERE N' SINH*".

Stemmi o emblemi araldici
Note
Fonti iconografiche
Fonti e documenti
Bibliografia
Allegati
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Schedatore
Data di compilazione06/02/2014 20:21:28
Data ultima revisione14/02/2017 14:15:46
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/449
OggettoMatera, palazzo episcopale, Veduta della città di Matera
Materialeaffresco
Dimensioni
Cronologia1709
Autore
Descrizione

La veduta fa parte di un ciclo completo raffigurante le città e i centri minori afferenti all'arcidiocesi di Matera-Acerenza, affrescato nel salone principale del palazzo arcivescovile di Matera.

Nella Veduta di Matera sono riconoscibili diversi edifici della città:

la cinta muraria

la torre e la Porta Metellana

la Cattedrale

il palazzo arcivescovile

il vecchio castello (poi Palazzo Giudicepietro)

il castello Tramontano

Palazzo Santoro

Palazzo Persio

la Porta de Suso

la Porta de Juso

il sedile

la chiesa di San Francesco

la chiesa di San Giovanni Battista

Immagine
CommittenteArcivescovo Antonio Maria Brancaccio
Famiglie e persone
Iscrizioni
In alto: "MATHERA".
 
In basso: "LUCANIAE CAPUT, ET METROPOLIS EXIMIA, PO/PULO COPIOSA, ORIGINE PERVETUSTA, PASTORES SU/OS, SUFFRAGANEOS, SUBDITOS, ET DIOECESIM, OMNES SI/MUL PRO CORONA' CUM SOCIA' E' REGIONE COMPLECTITUR".
Stemmi o emblemi araldici
Note
Fonti iconografiche
Fonti e documenti
Bibliografia
Allegati
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SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione11/06/2013 20:12:24
Data ultima revisione15/01/2017 21:54:55
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/275
OggettoMatera, palazzo episcopale, Veduta della città di Miglionico
Materialeaffresco
Dimensioni
Cronologia1709
Autore
Descrizione

La veduta fa parte di un ciclo completo raffigurante le città e i centri minori afferenti all'arcidiocesi di Matera-Acerenza, affrescato nel salone principale del palazzo arcivescovile di Matera.

Immagine
CommittenteArcivescovo Antonio Maria Brancaccio
Famiglie e persone
Iscrizioni

In basso: "MILIO/NI/CUM".

Stemmi o emblemi araldici
Note
Fonti iconografiche
Fonti e documenti
Bibliografia
Allegati
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Schedatore
Data di compilazione10/01/2014 16:10:13
Data ultima revisione15/01/2017 21:33:55
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/424
OggettoMatera, palazzo episcopale, Veduta della città di Potenza
Materialeaffresco
Dimensioni
Cronologia1709
Autore
Descrizione

La veduta fa parte di un ciclo completo raffigurante le città e i centri minori afferenti all'arcidiocesi di Matera-Acerenza, affrescato nel salone principale del palazzo arcivescovile di Matera.

Immagine
CommittenteArcivescovo Antonio Maria Brancaccio
Famiglie e persone
Iscrizioni

In alto: "POTENTIA".

 

In basso: "IN LUCANIAE PROVINCIA NON OBSCURAE MEMORIAE CI/VITAS, EPISCOPALIS SEDES NON IGNOBILIS, INTER HUIUS / METROPOLIS SUFFRAGANEAS RECENSERI EX ANTIQUISSI/MO TEMPORE, PONTIFICUM ASSIGNATIONE, NON INDIGNAT(ur)".

Stemmi o emblemi araldici
Note
Fonti iconografiche
Fonti e documenti
Bibliografia
Allegati
Link esterni
Schedatore
Data di compilazione12/06/2013 15:11:32
Data ultima revisione15/01/2017 21:52:39
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/278
OggettoMatera, palazzo episcopale, Veduta della città di Tricarico
Materialeaffresco
Dimensioni
Cronologia1709
Autore
Descrizione

La veduta fa parte di un ciclo completo raffigurante le città e i centri minori afferenti all'arcidiocesi di Matera-Acerenza, affrescato nel salone principale del palazzo arcivescovile di Matera.

Immagine
CommittenteArcivescovo Antonio Maria Brancaccio
Famiglie e persone
Iscrizioni

In alto: "TRICARICUM".

 

In basso: "INTER MODERNIORES LUCANIAE, ANTIQUA SEDES EPISCO/PALIS, CIVITAS INTER ALIAS SPECTABILIS, CUM SUFFRAGA/NEIS HUIUS ECCLESIAE METROPOLIS NUMERARI, ET CORO/NAM INTEXERE, ALIARUM COMES DECORA COLLAETATUR".

Stemmi o emblemi araldici
Note
Fonti iconografiche
Fonti e documenti
Bibliografia
Allegati
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Schedatore
Data di compilazione12/06/2013 15:13:02
Data ultima revisione15/01/2017 21:53:34
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/279
OggettoMatera, palazzo episcopale, Veduta della città di Tursi
Materialeaffresco
Dimensioni
Cronologia1709
Autore
Descrizione

La veduta fa parte di un ciclo completo raffigurante le città e i centri minori afferenti all'arcidiocesi di Matera-Acerenza, affrescato nel salone principale del palazzo arcivescovile di Matera.

Immagine
CommittenteArcivescovo Antonio Maria Brancaccio
Famiglie e persone
Iscrizioni

In alto: "ANGLONA-TURSIUM".

 

In basso: "ANGLONA, PRIUS [...]TAS, TEMPO/RUM VERO [...]OPALIS A' / SE, AD [...] SUFFRA/GANE[...] GAUDE".

Stemmi o emblemi araldici
Note
Fonti iconografiche
Fonti e documenti
Bibliografia
Allegati
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Schedatore
Data di compilazione10/01/2014 15:09:39
Data ultima revisione15/01/2017 21:56:15
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/421
OggettoMatera, palazzo episcopale, Veduta della città di Venosa
Materialeaffresco
Dimensioni
Cronologia1709
Autore
Descrizione

La veduta fa parte di un ciclo completo raffigurante le città e i centri minori afferenti all'arcidiocesi di Matera-Acerenza, affrescato nel salone principale del palazzo arcivescovile di Matera.

Vi si riconosce, al centro, la Cattedrale di Venosa.

Immagine
CommittenteArcivescovo Antonio Maria Brancaccio
Famiglie e persone
Iscrizioni

In alto: "VENUSIUM".

 

In basso: "SPECIOSISSIMA OLIM CIVITAS, ET RESPUBLICA IN LU/CANIAE ET APULIAE FINIBUS, LONGO AEVO EPISCOPA/[LIS] DIGNITATE INSIGNITA, ANTIQUIOREM HUIUS ME[TRO]POLIS SUFFRAGANEAM SE AEQUO ANIMO FATETUR".

Stemmi o emblemi araldici
Note
Fonti iconografiche
Fonti e documenti
Bibliografia
Allegati
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Schedatore
Data di compilazione21/10/2013 09:16:08
Data ultima revisione15/01/2017 21:44:37
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/387
OggettoMatera, Palazzo Lanfranchi (già Melfi), San Sebastiano
Collocazione originariaMelfi
Materialelegno dipinto
Dimensioni144,5 x 40 x 30 cm
Cronologia
Autore
Descrizione

La statua, che raffigura San Sebastiano, fu ritrovata nel castello di Melfi, dove è rimasta esposta fino al suo spostamento nel Museo di Palazzo Lanfranchi di Matera. Non si conosce l'originaria collocazione, ma è stata ventilata l'ipotesi di una commissione di Troiano Caracciolo, principe di Melfi.

È stata pubblicata da Grelle Iusco (1981, 176-177, n. 7) come opera del giovanissimo Giovanni da Nola, ipotesi seguita da tutta la critica successiva (speciatim Gaeta 1995, 84-85, fino alla recente scheda di Riccardo Naldi in Scultura lignea in Basilicata 2004, 194-197, n. 40). Una possibile datazione, su base stilistica, collocherebbe l'opera a cavallo tra il primo e il secondo decennio del Cinquecento.

Immagine
Committente
Famiglie e persone
Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici
Note
Fonti iconografiche
Fonti e documenti
Bibliografia

Gaeta 1995: Letizia Gaeta, "Sulla formazione di Giovanni da Nola e altre questioni di scultura lignea di primo '500", Dialoghi di storia dell'arte, 1, 1995, 70-103.

 

Grelle Iusco 1981/2001: Arte in Basilicata, a cura di Anna Grelle Iusco, ristampa anastatica dell’edizione 1981, con note di aggiornamento di Anna Grelle e Sabino Iusco, Roma 2001, 176-177.

 

Naldi 2004: Riccardo Naldi, scheda n. 40, in Scultura lignea in Basilicata: dalla fine del XII alla prima metà del XVI secolo, a cura di Paolo Venturoli, Torino 2004.

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SchedatoreFernando Loffredo
Data di compilazione21/06/2013 20:34:43
Data ultima revisione23/01/2017 14:02:02
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/299
OggettoMatera, Palazzo Lanfranchi, gruppo dell'Annunciazione
Materialepietra dipinta
DimensioniArcangelo: 90 x 32 x 60 cm; Vergine: 105 x 40 x 60 cm
Cronologia
Autore
Descrizione

Il gruppo scultoreo, formato dall'Arcangelo Gabriele e dalla Vergine annunciata, proviene dalla chiesa di Santa Maria Mater Domini a Matera (Arte in Basilicata 1981/2001, 80), è transitato dal Museo Ridola della stessa città, ed è oggi esposto nel Museo di Palazzo Lanfranchi.

È da notare che l'inginocchiatoio della Madonna è decorato con un profilo all'antica inserito in una ghirlanda.

Il gruppo ha ricevuto una tradizionale ascrizione ad Aurelio Persio (Anna Grelle in Arte in Basilicata 1981/2001, 80; Agata Altavilla in Cultura artistica 2002, 48), ma recentemente Clara Gelao (2004, 40-41) ha proposto di inserirlo nel corpus di uno scultore anonimo, battezzato come Maestro di San Benedetto (avendo il suo catalogo una capostipite nella Madonna col Bambino della chiesa di San Benedetto di Brindisi).

Immagine
Committente
Famiglie e persone
Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici
Note
Fonti iconografiche
Fonti e documenti
Bibliografia

Altavilla 2002: Agata Altavilla, (scheda), in Cultura artistica in Basilicata. La pittura di Carlo Levi, a cura di Salvatore Abita, Pozzuoli 2002, 48-49. 

 

Gelao 2004: Clara Gelao, "La scultura pugliese del Rinascimento. Aspetti e problematiche", in Scultura del Rinascimento in Puglia, a cura di Clara Gelao, Bari 2004, 11-53.

 

Grelle Iusco 1981/2001: Anna Grelle Iusco, in Arte in Basilicata, a cura di Anna Grelle Iusco, ristampa anastatica dell’edizione 1981, con note di aggiornamento di Anna Grelle e Sabino Iusco, Roma 2001. 

 

Lanzillotta 2010: Giacomo Lanzillotta, Aurelio Persio e la scultura del Rinascimento in Puglia, Bari 2010.

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SchedatoreFernando Loffredo
Data di compilazione06/07/2013 16:01:24
Data ultima revisione15/01/2017 21:59:26
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/308
OggettoMatera, Palazzo Lanfranchi, polittico della Madonna in trono con le sante Lucia e Agata
Materialetempera su tavola trasportata su tela
Dimensioni
Cronologia1525-1530 circa
Autore
Descrizione

Il polittico, pesantemente danneggiato, restaurato negli anni trenta e trasportato su tela, è composto oggi da soli tre pannelli: quello centrale con la Madonna in trono col Bambino e angeli che reggono la corona in alto (228 x 103 cm) e quelli laterali con le sante Agata e Lucia (146 x 69 cm ciascuna).

È conservato nel Museo nazionale d'arte medievale e moderna di Matera; precedentemente era nel Museo archeologico nazionale Domenico Ridola, e proviene dalla chiesa del monastero delle Sante Lucia e Agata del Sasso Barisano di Matera.

Sul gradino del trono si legge l'iscrizione che ricorda la committente, Antonella (o Antonia) Muscettola, badessa tarantina del monastero, il cui nome campeggia anche sul portale rinascimentale dell'edificio, datato 1525.

Ancora dibattuta è invece la paternità dell'opera (per proposte di un ambito culturale cfr. Grelle Iusco in Arte in Basilicata 1981/2001, 75, 195-197 e Agata Altavilla, scheda in Cultura artistica 2002, 38).

Immagine
CommittenteAntonia Muscettola badessa del monastero delle Sante Agata e Lucia a Sasso Barisano
Famiglie e persone
Iscrizioni

"SUB REGIMINE DNE ANTONELL[E] MUSCECTULE TARENTIN[E]".

Stemmi o emblemi araldici
Note
Fonti iconografiche
Fonti e documenti
Bibliografia

Altavilla 2002: Agata Altavilla, (scheda), in Cultura artistica in Basilicata. La pittura di Carlo Levi, a cura di Salvatore Abita, Pozzuoli 2002, 38.

 

Grelle Iusco 1981/2001: Anna Grelle Iusco, in Arte in Basilicata, a cura di Anna Grelle Iusco, ristampa anastatica dell’edizione 1981, con note di aggiornamento di Anna Grelle e Sabino Iusco, Roma 2001, 75, 195-197.

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SchedatoreFernando Loffredo
Data di compilazione03/06/2013 19:00:18
Data ultima revisione17/01/2017 10:57:29
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/274
OggettoMatera, San Domenico, Madonna col Bambino
Materialepietra dipinta
Dimensioni135 cm
Cronologia
AutoreStefano da Putignano
Descrizione

La statua si trova in una nicchia della navata sinistra della chiesa di San Domenico a Matera. Non si ha notizia delle vicende di committenza.

È firmata dallo scultore Stefano da Putignano ed è databile orientativamente al secondo lustro del secondo decennio del Cinquecento per le affinità con la Madonna di Cisternino, che è datata 1517 (cfr. Gelao 1990, 78, n. 13). Nella stessa chiesa si trova anche un'altra statua firmata da Stefano da Putignano, il San Pietro Martire, ed è possibile che entrambe le sculture siano frutto d'una sola commissione.

Immagine
Committente
Famiglie e persone
Iscrizioni

Nella base: "STEPHANUS APULIE POTENIANI ME CELAVIT".

Stemmi o emblemi araldici
Note
Fonti iconografiche
Fonti e documenti
Bibliografia

Gelao 1990: Clara Gelao, Stefano da Putignano nella scultura pugliese del Rinascimento, Fasano 1990.

Allegati
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SchedatoreFernando Loffredo
Data di compilazione22/06/2013 12:04:54
Data ultima revisione16/01/2017 16:22:40
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/300
OggettoMatera, San Domenico, monumento funebre di Orazio Persio
Materialepietra calcarea
Dimensioni
Cronologia1649
Autore
Descrizione

Si tratta di un monumento a parete, posizionato nella controfacciata della chiesa di San Domenico a Matera. Poggiato su un piccolo piedistallo, si allarga nella porzione superiore con cariatidi che racchiudono la lapide con l'epitaffio; al di sopra vi sono due statue di Virtù e il ritratto, a olio su tela, del defunto.

Immagine
CommittenteFlavio Ventriglia
Famiglie e persone

Orazio Persio

Flavio Ventriglia

Iscrizioni

"HIC TVMVLATA SV(n)T OSSA / IVRIS CONSVLTI HORATII / PERSII QVI VIXIT AN(no)S 60 ME(nse)S IV / DIES XVII. OBIIT DIE VIII AVGVS(t)I 1649".

 

Iscrizione mediana:

"HORATIO PERSIO / IVRISCONSVLTOR(um) PRAESTA(n)TISSIMO / ADVOCATOR(um) PRAECLARISSIMO / CONSILIO / CELEBERRIMO INTEGERRIMO / ANIMI CANDORE INCO(m)PARABILI CALAMI SPLE(n)DORE / ADMIRABILI / FAMA RERVM RITE RECTEQVE GESTARV(m) / IMMORTALI / CVIVS / VBERE(m) MEMORIAM SI CONTEMPLERIS REDIVIVV(m) / MITHRIDATEM PRAEDICAVERIS / ROMANORVM CIVIVM / IVBARI SPLENDIDISSIMO / POETARVM CVLTISSIMO / VARIO DOCTRINAE ORNAMENTO DECORATO / FLAVIVS VENTRIGLIA I. C. ACCADEMICVS NEAPOLITANVS / DEDICAVIT / EX CORDE.

 

"SARCOPHAGVS / PERSIORVM / 1649".

 

Stemmi o emblemi araldici

stemmi inseriti nelle lesene laterali.

Note
Fonti iconografiche
Fonti e documenti
Bibliografia

Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.

Allegati
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SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione12/06/2013 15:49:54
Data ultima revisione16/01/2017 16:25:49
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/281
OggettoMatera, San Domenico, San Pietro Martire
Materialepietra dipinta
Dimensioni180 cm
Cronologia
AutoreStefano da Putignano
Descrizione

La statua si trova su un altare settecentesco nell'ultima cappella della navata sinistra della chiesa di San Domenico a Matera. È firmata dallo scultore Stefano da Putignano, anche se, a causa della qualità più incerta, la sua autografia era stata messa in discussione (cfr. Gelao 1990, 105, n. 31, con bibliografia).

Non si hanno notizie della commissione, ma, trattandosi del martire domenicano san Pietro, la chiesa di San Domenico dovrebbe essere la sua collocazione originaria. Forse fu ordinata a Stefano da Putignano insieme con la Madonna col Bambino, firmata e conservata nella stessa chiesa.     

Immagine
Committente
Famiglie e persone
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Sulla base: "STEPHANUS APULIE POTENIANI ME CELAVIT".

Stemmi o emblemi araldici
Note
Fonti iconografiche
Fonti e documenti
Bibliografia

Gelao 1990: Clara Gelao, Stefano da Putignano nella scultura pugliese del Rinascimento, Fasano 1990.

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SchedatoreFernando Loffredo
Data di compilazione22/06/2013 12:18:11
Data ultima revisione16/01/2017 16:39:59
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/301
OggettoMatera, San Francesco, Immacolata
Materialeolio su tela
Dimensioni400 cm x 230 cm
Cronologia
AutoreAntonio Stabile
Descrizione

La grande tela raffigura l'Immacolata ed è ubicata in una cappella laterale sinistra della chiesa di San Francesco a Matera. Probabilmente proviene dal convento francescano annesso.

Fu donata da Giovan Battista Firrau alla chiesa nel 1786, come si evince da due lapidi nella cappella (cfr. la scheda di Cetty Muscolino in Matera. Piazza San Francesco d'Assisi 1986, 310). 

È saldamente attribuita al pittore Antonio Stabile (Miraglia 1992, 118).

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Stemmi o emblemi araldici
Note
Fonti iconografiche
Fonti e documenti
Bibliografia

Miraglia 1992: Antonella Miraglia, Antonio Stabile. Un pittore lucano nell'età della Controriforma, Potenza 1992.


Muscolino 1986: Cetty Muscolino, (scheda), in Matera. Piazza San Francesco d'Assisi. Origine ed evoluzione di uno spazio urbano, Matera 1986, 310-312.

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SchedatoreFernando Loffredo
Data di compilazione19/06/2013 18:47:47
Data ultima revisione16/01/2017 16:43:38
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/291
OggettoMatera, San Francesco, monumento funebre di Eustachio Paulicelli
Materialepietra
Dimensioni170 cm x 70 cm
Cronologia
Autore
Descrizione

Il monumento si trova nella Cappella di Sant'Antonio all'interno della chiesa di San Francesco a Matera.

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"EUSTACHIO PAULICELLO VIRO CONSPICUO PHILOSOPHORUM CLARISSIMO AC DOCTORUM OPTIMO PAUPERUM PATRONO CASTIMONIAE RELIGIONIS IUSTITIAE AC CAETERARUM VIRTITUM OBSERVANTISSIMO ET DE PATRIA BENEMERENTISSIMO IUSTINIANUS ET GRACIANUS CAETERI LIBERI EIUS DESIDERIO SUPERSTITES F. P.".

"VIX. AN[NOS] LX M[ENSES] V DIES IIII".

(trascritta anche in Gattini 1882, 342)

Stemmi o emblemi araldici

Stemmi Paulicelli

Note

Gattini (1882, 342) ha ritrovato il componimento poetico latino "ad sepulcrum Eustachii Paulicellis":

"Hic jacet Eustachius gelida contectus in urna

Nobilis ingenio clarus in ore simul

Qui decus Urbis erat cunctis mortalibus egris

Eximiam praestans arte salutis opem".

Fonti iconografiche
Fonti e documenti
Bibliografia

Gattini 1882: Giuseppe Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli 1882.


Muscolino 1986: Cetty Muscolino, (scheda), in Matera. Piazza San Francesco d'Assisi. Origine ed evoluzione di uno spazio urbano, Matera 1986, 303-305.

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SchedatoreFernando Loffredo
Data di compilazione17/06/2013 13:58:31
Data ultima revisione16/01/2017 16:47:25
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/287
OggettoMatera, San Francesco, polittico di San Francesco
Materialetempera su tavola
Dimensioni105 x 37 cm (tavole grandi); 58 x 37 (tavole piccole); 110 x 52 cm (tavola centrale)
Cronologia
Autore
Descrizione

Si tratta di nove tavole che con tutta probabilità facevano parte di uno stesso polittico (rimangono ancora le tracce delle cornici ogivali della carpenteria), e che sono state rimontate a decorare la fronte di una cantoria settecentesca nel coro absidale della chiesa di San Francesco a Matera.

Non si conoscono con esattezza la data d'esecuzione e l'originaria destinazione. Essendo un polittico dall'iconografia "francescana" per la presenza del santo d'Assisi, di san Bernardino e di san Ludovico di Tolosa, tutto lascerebbe pensare che sia stato commissionato per l'altar maggiore della chiesa di San Francesco dove si trova tutt'oggi.   

I pannelli sono un prodotto chiaramente veneziano, realizzati in laguna e poi spediti via mare alla destinazione finale (come spesso accadeva in terra di Puglia e di Lucania). Pubblicati da Wart Arslan (1928) come opera di Bartolomeo Vivarini, sono stati ricondotti alla mano di Lazzaro Bastiani da Roberto Longhi (1934, 162, nota 59), ipotesi accettata dalla maggior parte della critica (per la vicenda storiografica si veda Casu 1996, 81, nota 43, che accetta l'ascrizione a Bastiani, e cfr. Grelle Iusco in Arte in Basilicata 1981/2001, 58 e 245). Stefano Casu conferma una datazione intorno agli anni sessanta del Quattrocento.

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Stemmi o emblemi araldici
Note
Fonti iconografiche
Fonti e documenti
Bibliografia

Arslan 1928: Wart Arslan, "Un polittico di Bartolomeo Vivarini in Basilicata", Rivista della Città di Venezia, VII, 1928, 565-572.


Casu 1996: Stefano G. Casu, "Lazzaro Bastiani: la produzione giovanile e della prima maturità"Paragone, s. 3, 47, 1996, 8/10, 60-89.


Giannatiempo 1986: Maria Giannatiempo, (scheda), in Matera. Piazza San Francesco d'Assisi. Origine ed evoluzione di uno spazio urbano, Matera 1986, 285-296.


Grelle Iusco 1981/2001: Arte in Basilicata, a cura di Anna Grelle Iusco, ristampa anastatica dell’edizione 1981, con note di aggiornamento di Anna Grelle e Sabino Iusco, Roma 2001.

 

Longhi 1934: Roberto Longhi, Officina ferrarese, Roma 1934.

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SchedatoreFernando Loffredo
Data di compilazione19/06/2013 17:40:39
Data ultima revisione17/01/2017 11:00:13
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/290
OggettoMatera, San Francesco, statua di Sant'Antonio
Materialepietra dipinta
Dimensioni150 cm
Cronologia
AutoreStefano da Putignano
Descrizione

La scultura è conservata in una nicchia di un altare settecentesco, totalmente dorato, in una cappella della navata destra della chiesa di San Francesco a Matera. Firmata da Stefano da Putignano, è databile alla seconda metà del secondo decennio del '500 (cfr. Gelao 1990, 103, n. 29).

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Nella base: "STEPHANUS APULIE POTENIANI ME CELAVIT".

All'interno del libro aperto: "OPTAVI ET DATUS EST MI/HI SE(n)S(um) ET I(n)VOCAVI ET VENIT I(n) ME SPI(ritu)S SAPIENTIAE"(Libro della Sapienza, VII, 7-8).

Stemmi o emblemi araldici
Note
Fonti iconografiche
Fonti e documenti
Bibliografia

Gelao 1990: Clara Gelao, Stefano da Putignano nella scultura pugliese del Rinascimento, Fasano 1990.

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SchedatoreFernando Loffredo
Data di compilazione19/06/2013 18:50:28
Data ultima revisione16/01/2017 17:02:48
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/292
NomeMatera
Status amministrativoComune capoluogo di provincia
Estensione del territorio comunale388 kmq
Popolazione60.436 (ISTAT dicembre 2015)
MuseiMuseo archeologico nazionale Domenico Ridola; Museo nazionale d'arte medievale e moderna della Basilicata; Museo della scultura contemporanea di Matera; Museo laboratorio della civiltà contadina; Museo diocesano; Museo della raccolta delle acque
ArchiviArchivio di Stato di Matera; Archivio storico diocesano di Matera; Archivio del Comune di Matera
BibliotecheBiblioteca provinciale Tommaso Stigliani; Biblioteca diocesana di Matera
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Citta/18