NomeTricarico
TipoCittà
Luogo superioreBASILICATA
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Luogo/132
OggettoTricarico, veduta urbana (1617)
Collocazionea stampa
Immagine
Materiali e tecnicheincisione
Dimensionicm 32 x 51
Cronologia1617
Autore

Simon van den Neuwel

SoggettoTricarico, veduta urbana
Descrizione

L'incisione riproduce una veduta della città di Tricarico, identificando i principali edifici nella legenda sottostante (cfr. Iscrizioni).

Iscrizioni

In alto: "TRICARICVM BASILICATAE CIVITAS".

 

In basso è una legenda che identifica i principali edifici rappresentati:

"1.Porta le monte

2. Porta la fontana.

3. Porta la Saracina.

4. Vescovato.

5. S. Maria l’Ambarda parrochia.

6. S. Sebastiano.

7. Nuntiata.

8. Abbatia del pendino.

9. Piazza.

10. Piazza, e, strata d.a il campanaro.

11. Ospitale.

12. Palaggio del Vesc.o.

13. Palaggio del Cavallier Castellani et altri Castellani.

14. Palaggi de grilli.

15. Palaggio de topatii.

16. Palaggi di Imperatrice.

17. Palaggi de Corsuti.

18. Palaggio d’Abbate.

20. Palaggio del Barone Campilongo et altri.

21. Palaggio de Soria.

22. Palaggi de Putignano.

23. Palaggi de Monaco.

24. Palaggio de Prencipe.

25. Palaggio de Russo.

26. P. de Marchese.

27. Palaggi de Cetani.

28. Palaggio de Capoccia.

29. Palaggi de ferro.

30. Palaggio del filosopho Ampli.

31. Palaggio del filosopho Dura[n]te.

32. Del filosopho campilongo.

33. Del Pittore ferro.

34. Di casa Martino.

35. Di casa Zotta.

36. Casa del Spetiale Caporale.

38. Arme, o impresa della Città."

 

Altre iscrizioni sono apposte direttamente presso gli edifici rappresentati. In alto, da sinsitra verso destra: 

"Palaggio de Veronica

Palaggi de Ronea

Porta Vecchia

Castello del Prencipe

Seggio della Nobiltà

Porta le Beccarie

S. Fran.co ordine de Calzati

S. Michele Ar[can]g[e]lo Parrochia

S. Chiara monasterio di monache di S. Francisco

Torre principale

S. Cruce S. Maria le gratie ordine de Capuccini

S. Lucia

Palaggi de Corsuti

Del pittore Fraggiani"

 

Nella porzione inferiore, da sinistra verso destra:

"S. Maria il Soccorso ord. del carmine

Porta la Ravita

Consarie de Corami

S.to Antonio di Viena

Consarie de corami

Fornaci de Vasari

Del Cantore fraggione

S. Leonardo

Fornaci de Vasari

Fontane della Città

S. Maria de Martiri

S. Maria Magdalena

Fontane della Città

S. Antonio di Padova ordine de Zoccoli".

Famiglie e persone
Note

Da questa incisione deriva l'analoga Veduta di Tricarico pubblicata da Blaeu nel 1663.

Riproduzioni

A stampa in Braun, Hogenberg 1617, tav. 57.

Fonti e documenti
Bibliografia

Braun, Hogenberg 1617: Georg Braun, Franz Hogenberg, Civitates orbis terrarum, VI, Amstelodami 1617.

 

Biscaglia 2004: Carmela Biscaglia, “Una città rinascimentale del Regno di Napoli nella veduta di Braun e Hogenberg: Tricaricum Basilicatae civitas”, Il tesoro delle città, II, 2004, 69-81.

Allegati
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Versione visibile on line.

Altra versione.

 

 

SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione20/03/2013 11:38:33
Data ultima revisione21/02/2017 00:24:37
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Disegno/109
OggettoTricarico, veduta urbana (1663)
Collocazionea stampa
Immagine
Materiali e tecnicheincisione acquerellata
Dimensionicm. 39 x 50
Cronologia1663
Autore

Bastiaen Stopendaal

SoggettoTricarico, veduta urbana
Descrizione

L'incisione riproduce una veduta della città di Tricarico, identificando i principali edifici nella legenda sottostante (cfr. Iscrizioni).

Iscrizioni

In alto: "TRICARICVM".

 

In basso legenda numerata con richiami alla veduta:

"1. Porta del Monte

2. Porta della fontana

3. Porta Saracina

4. Vescovato

5. S. Maria l’Ambarda parrochia

6. S. Sebastiano

7. Nunziata

8. Abbatia del pendino

9. Piazza

10. Piazza, o Strada d.a il campanaro

11. Ospitale

12. Pallaggio del Vesc.o

13. Pallaggio del Cavallier Castellani et altri Castellani

14. Pallaggio de Grilli

15. Pallaggio de Topaty

16. Pallaggi dell’Imperatrice

17. Pallaggi de Corfuti

18. Pallaggio d’Ipolito

19. Pallaggio d’Abbate

20. Pallaggio del Barone Campilongo et altri.

21. Pallaggio de Soria

22. Pallaggi de Putignano

23. Pallaggi de Monaco

24. Pallaggio de Principe

25. Pallaggio de Russo

26. P. de Marchese

27. Pallaggi de Cetani

28. Pallaggio de Capoccia

29. Pallaggi de ferro

30. Pallagio del filosophi Ampli

31. Pallaggio del filosop. Durante

32. Del filosopho campilongo

33. Del Pittore ferro

34. Di casa Zotta

(manca 35)

36. Casa del Spetiale Maiorino

37. Protonotario Caporale

38. Palalggio de Veronica

39. Pallaggi de Ronea

40. Porta Vecchia

41. Castello del Prencipe

42. Seggio della Nobiltà

43. Porta le Beccarie

44. S. Fran.o ordine de Calzati

45. S. Michele Ar[can]gelo Parrochia

46. S. Chiara monasterio di monache di S. Francisco.

47. Torre principale

48. S. Cruce

49. S. Maria le gratie ordine de Capuccini

50. S. Lucia

51. Pallaggi de Cotsuti

52. Del cantore Fraggione

53. S. Maria Magdalena

54. Fornaci de vasari

55. S. Leonardo

56. S. Maria li Martiri

57. Fontane della Città

58. S. Antonio di Padua ordine de Tocceli

59. S. Antonio di Viena

60. Cosarie de corami

61. Consarie de corami

62. Porta la Ravita

63. S. Maria il Soccorso ord. del Carmine

64. Di casa Martino".

Famiglie e persone
Note

L'incisione riproduce l'analoga Veduta di Tricarico di Braun e Hogenberg (1617).

Riproduzioni

A stampa in Blaeu 1663.

Fonti e documenti
Bibliografia

Blaeu 1663:  Theatrum ciuitatum nec non admirandorum Neapolis et Siciliae regnorum, Amsterdam, Joan Blaeu, 1663.

Allegati
Link esterni

Visibile on line.

SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione20/03/2013 10:02:16
Data ultima revisione21/02/2017 00:26:28
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Disegno/108
OggettoTricarico, veduta urbana (1703)
Collocazionea stampa
Immagine
Materiali e tecnicheincisione
Dimensioni
Cronologia1703
Autore
SoggettoTricarico, veduta urbana
Descrizione
Iscrizioni
Famiglie e persone
Note
Riproduzioni
Fonti e documenti
Bibliografia
Allegati
Link esterni
Schedatore
Data di compilazione27/05/2013 20:37:14
Data ultima revisione28/01/2017 14:00:25
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Disegno/161
OggettoTricarico, antica osteria
Tipologia
Nome attuale
Immagine
Nomi antichi
Cronologia

XVI-XVIII secolo: costruzione e rifacimento.

Autore
Committente
Famiglie e persone
Descrizione
Iscrizioni

Sull'archivolto del portale:

"OSTIVM NON HOSTIVM SED OPTIMI LYEI".

Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne
Storia e trasformazioni
Note
Fonti iconografiche
Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia

Biscaglia, Lauria 1993: Carmela Biscaglia, Sabrina Lauria, Tricarico: storia, arte, architettura, Matera 1993.

Link esterni
SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione27/05/2013 14:03:12
Data ultima revisione28/01/2017 10:19:10
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/413
OggettoTricarico, castello
Tipologiacastello
Nome attualeconvento di Santa Chiara
Immagine
Nomi antichi
Cronologia

IX-X secolo: probabile epoca di costruzione.

XI-XIII: rafforzamenti.

1333: il castello, esclusa la torre, viene donato alle clarisse e diventa sede del monastero di Santa Chiara.

1657: anche la torre normanna viene donata alle clarisse.

Autore
Committente
Famiglie e persone
Descrizione

Del nucleo fortificato originario rimane oggi riconoscibile soltanto la grandiosa torre cilindrica, alta 27 metri.

Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne
Storia e trasformazioni
Note
Fonti iconografiche

Veduta di Tricarico di Braun, Hogenberg 1617

Veduta lignea del 1651

Veduta di Tricarico di Stopendael 1663

Piante e rilievi

Pianta del castello in Biscaglia, Lauria 1993.

Fonti/Documenti
Bibliografia

Biscaglia, Lauria 1993: Carmela Biscaglia, Sabrina Lauria, Tricarico: storia, arte, architettura, Matera 1993.

Link esterni
SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione27/05/2013 13:56:55
Data ultima revisione28/01/2017 10:21:53
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/412
OggettoTricarico, Cattedrale
Tipologiachiesa cattedrale
Nome attualeSanta Maria Assunta
Immagine
Nomi antichi
Cronologia

968: un documento cita Tricarico come sede episcopale.

XI secolo: costruzione della cattedrale

XII secolo, prima metà: ampliamento e probabile allungamento delle navate.

1383: Luigi d'Angiò vi sarebbe stato incoronato re di Napoli.

1588: intervento di rimaneggiamento del campanile

XVI secolo, seconda metà: decorazioni affrescate ricondotte all'ambito di Todisco.

1624, post: viene rifatta l'intera testata della chiesa, con eliminazione delle absidi.

1733: costruzione della cripta.

1774: nuovi massicci interventi di rifacimento. La copertura lignea viene sostituita da un sistema voltato, che rende necessario il rafforzamento delle strutture murarie.

1857: dopo il terremoto si restaura il campanile

Autore
Committente

La costruzione della cattedrale è voluta da Roberto il Guiscardo e dall'omonimo nipote, conte di Montescaglioso.

Famiglie e persone
Descrizione

La cattedrale ha un impianto a croce latina, con tre navate suddivise da pilastri e copertura voltata. Fra il transetto e il presbiterio si eleva il campanile, una massiccia torre a base quadrangolare. 

Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne

Frammento di affresco con Crocefissione (sec. XVI: parete sinistra del coro).

Pala d'altare con Madonna e Santi (secolo XVI, inizi: prima cappella di sinistra)

Dipinto con Madonna di Costantinopoli (sec. XVI, seconda metà, Antonio Stabile: prima cappella di sinistra, già riusata nell'altare Corsuto della chiesa di san Francesco).

Scomparti con i Santi Francesco e Antonio (sec. XVI, seconda metà, Antonio Stabile: transitati in cattedrale dalla chiesa di San Francesco, ora in Sant'Antonio).

Pala con San Giovanni Battista, Elisabetta e Zaccaria (secoli XVI-XVII: transetto sinistro)

Dipinto con la Deposizione (Pietro Antonio Ferro, 1634).

Monumento funebre del vescovo Carafa (1639, parete del transetto sinistro).

In sagrestia è un pannello ligneo del 1651 con Veduta della città di Tricarico.

Storia e trasformazioni
Note
Fonti iconografiche

Veduta di Tricarico di Braun, Hogenberg 1617

Veduta di Tricarico di Stopendael 1663

Pannello ligneo con Veduta della città di Tricarico (1651)

Piante e rilievi
Fonti/Documenti

Archivio diocesano di Tricarico, Apprezzo della Venerabile Cattedrale della città di Tricarico, ms. 1777.

Archivo diocesano di Tricarico, Visitatio illustrissimi et reverendissimi domini Johannis Baptistae Sanctonio, Episcopi Tricaricensi, anno 1588.

Bibliografia

Annunziata Tataranno, “La cattedrale di Tricarico”, in Itinerari del Sacro in Terra Lucana. La Basilicata verso il Giubileo, numero monografico di Basilicata Regione Notizie, 2010, 92, 95-98.

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SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione27/05/2013 19:07:13
Data ultima revisione28/01/2017 11:01:17
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/424
OggettoTricarico, ex seminario vescovile
Tipologiapalazzo
Nome attualecaserma dei carabinieri
Immagine
Nomi antichi
Cronologia

XV-XVII secolo.

Autore
Committente
Famiglie e persone
Descrizione
Iscrizioni

Iscrizione sul portale.

Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne
Storia e trasformazioni

Il palazzo, dopo essere stato per secoli sede del seminario diocesano, nel 1947 viene ceduto allo Stato e trasformato in ospedale civile. Oggi è sede della locale caserma dei carabinieri.

Note
Fonti iconografiche
Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia

Biscaglia, Lauria 1993: Carmela Biscaglia, Sabrina Lauria, Tricarico: storia, arte, architettura, Matera 1993.


Mazzarone 1991: Rocco Mazzarone, "Le origini dell'ospedale di Tricarico", Rassegna storica lucana, 12, 1991.

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SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione29/05/2013 11:09:04
Data ultima revisione28/01/2017 10:40:20
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/434
OggettoTricarico, Palazzo dei Cavalieri di Malta
Tipologiapalazzo
Nome attuale
Immagine
Nomi antichi
Cronologia

1546: data incisa sul portale.

Autore
Committente
Famiglie e persone
Descrizione

Il palazzo si sviluppa come un piccolo volume compatto a due piani, con portale decentrato sulla sinistra e due finestre architravate al piano nobile. Oltrepassato il portale si accede a un androne che dà accesso al cortile sul retro.

Iscrizioni

Sull'architrave del portale corre l'iscrizione:

"PERSONAE INDIGNIS PORTAE DIGNITATIS PATERE NON DEBENT 1546".

Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne
Storia e trasformazioni
Note
Fonti iconografiche
Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia

Biscaglia, Lauria 1993: Carmela Biscaglia, Sabrina Lauria, Tricarico: storia, arte, architettura, Matera 1993.

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SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione27/05/2013 14:09:54
Data ultima revisione28/01/2017 10:44:56
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/414
OggettoTricarico, Palazzo della Principal Corte
Tipologiapalazzo
Nome attualeAtrio Consolato
Immagine
Nomi antichi
Cronologia

XVI secolo: costruzione a opera della famiglia Castellani.

1588: il palazzo diventa sede della Principal Corte dei Sanseverino.

Autore
Committente

Famiglia Castellani

Famiglie e persone

Sanseverino

Castellani

Descrizione

Elemento caratterizzante del palazzo è il portale lapideo a tutto sesto che si apre in posizione decentrata sulla facciata e dà accesso al vestibolo e al cortile. L'arco, gli stipiti e i capitelli ionici sono decorati da sculture. In particolare, fra i vari motivi decorativi, nelle parti inferiori dell'archivolto sono due ritratti all'antica, uno barbuto, identificato come il consoli Brutus, l'altro glabro e laureato identificato come il console Fabricius. In chiave d'arco è uno stemma inframmezzato con le armi della famiglia Castellana a destra e a sinistra un orso rampante (Orsini?); al di sopra del portale è lo stemma Sanseverino. Nei capitelli sono invece figure araldiche che rimandano allo stemma Castellani: un orso a sinistra, un leone a destra.

L'insistenza dei motivi araldici nei capitelli, e il fatto che lo stemma Castellani appaia scolpito direttamente nel concio di chiave, mentre quello dei Sanseverino è apposto al di sopra, verosimilmente in un secondo momento, porta a ritenere che la realizzazione del portale con i profili antichi vada ascritta alla committenza della famiglia Castellani.

Iscrizioni

Nell'archivolto, sopra il profilo all'antica di sinistra: "BRVTVS CONSVL", mentre sopra quello di destra: "FABRICIVS CONSVL"

Stemmi o emblemi araldici

Nel concio di chiave del portale stemma della famiglia Castellani (torre d'oro sostenuta da leoni) inframmezzato con un orso rampante; al di sopra quello dei Sanseverino.

Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne
Storia e trasformazioni
Note
Fonti iconografiche
Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia

Biscaglia, Lauria 1993: Carmela Biscaglia, Sabrina Lauria, Tricarico: storia, arte, architettura, Matera 1993.

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SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione27/05/2013 14:18:37
Data ultima revisione28/01/2017 10:45:51
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/415
OggettoTricarico, Palazzo ducale
Tipologiapalazzo
Nome attuale
Immagine
Nomi antichi
Cronologia

XV secolo: nucleo originario.

XVII secolo: i Duchi Pignatelli e Revertera, signori di Tricarico, effettuano opere di ampliamento.

Autore
Committente

Duchi Pignatelli e Revertera

Famiglie e persone

Sanseverino

Duchi Pignatelli e Revertera

Descrizione

Il palazzo si sviluppa sostanzialmente in due ali ortogonali separate dalla grande rampa di accesso. Un nucleo di servizio si affaccia verso la piazza, l'altro, con gli appartamenti, prospetta da un lato verso la strada, e dall'altro verso la cinta muraria. Su questo fronte è una grande loggia ad arcate che guarda verso i territori esterni alla città.

Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici

Stemmi Pignatelli e Revertera sul primo e sul secondo portale di accesso.

Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne

Sul soffitto di uno dei saloni sono scene della Gerusalemme Liberata.

Storia e trasformazioni

Il palazzo ha subito vari rifacimenti e ampliamenti, soprattutto fra XVII e XVIII secolo, inglobando parte delle strutture difensive facenti parti della cinta muraria.

Note
Fonti iconografiche

Veduta di Tricarico di Braun, Hogenberg 1617

Veduta lignea del 1651

Veduta di Tricarico di Stopendael 1663

Piante e rilievi

Pianta del primo livello in Biscaglia, Lauria 1993, p. 52.

Fonti/Documenti
Bibliografia

Biscaglia, Lauria 1993: Carmela Biscaglia, Sabrina Lauria, Tricarico: storia, arte, architettura, Matera 1993.

 

Biscaglia 2002: Carmela Biscaglia, “Lo stemma della principessa Erina Castriota nel Palazzo Ducale di Tricarico”, Basilicata Arbëreshe, marzo-aprile 2002, 2.

 

Biscaglia 2004: Carmela Biscaglia, “Il palazzo ducale di Tricarico: da castello dei Principi Sanseverino a palazzo dei Duchi Revertera”, Bollettino Storico della Basilicata, 20, 2004, 193-212.

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SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione27/05/2013 13:03:52
Data ultima revisione28/01/2017 10:49:13
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/411
OggettoTricarico, Palazzo Griptoleus
Tipologiapalazzo
Nome attuale
Immagine
Nomi antichi
Cronologia

1612: data incisa sul portale

Autore
Committente

Giuseppe Griptoleo

Famiglie e persone
Descrizione

Il palazzo si sviluppa su tre piani per l'ampiezza di cinque campate. Il portale a tutto sesto si apre in posizione decentrata in corrispondenza della quarta campata. Al piano nobile le prime tre campate presentano finestre architravate di foggia differente. La prima e la quarta hanno stipiti rigirati e architrave scanalato. La seconda presenta una decorazione a testine d'angelo e di donna, sormontata da una cornice con triglifi e metope. La terza ha stipiti lisci con cornice, mensole a sostegno dell'architrave e fregio con metope e triglifi in due blocchi apparentemente montati al contrario: al centro infatti si incontrano due triglifi, mentre la terminazione destra è con una metopa.

L'ultimo piano ha finestre rettangolari con semplici cornici in pietra. 

Iscrizioni

Sul portale "IOSEPH GRIPTOLEVS 1612".

Negli architravi delle finestre del secondo piano nobile: "COR NON COMENDVM"; "VIRTVTIS COMES GLORIA"; "STATERAM NE TRANSIRIAS".

Stemmi o emblemi araldici

Nel concio di chiave del portale stemma con leone rampante.

Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne
Storia e trasformazioni
Note
Fonti iconografiche

Il palazzo precedente è visibile nella Veduta di Tricarico di Braun, Hogenberg 1617 e nella Veduta di Tricarico di Stopendael 1663

Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia

Biscaglia, Lauria 1993: Carmela Biscaglia, Sabrina Lauria, Tricarico: storia, arte, architettura, Matera 1993.

Link esterni
SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione27/05/2013 16:28:35
Data ultima revisione11/12/2016 18:55:35
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/418
OggettoTricarico, Porta Beccarie
TipologiaPorta urbica
Nome attualePorta Beccarie
Immagine
Nomi antichi

Porta delle Beccarie, Porta Bucciaria

Cronologia

XV secolo: edificazione.

Autore
Committente
Famiglie e persone
Descrizione

La porta si apre nelle spesse murature urbiche come un ambiente voltato, con archi a sesto acuto sui due prospetti esterni. La Porta delle Beccarie era una delle principali della città di Tricarico, poiché dava accesso diretto alla piazza, in prossimità del Seggio e del Palazzo Ducale. Prende il nome dalle botteghe di macellai che sorgevano nei dintorni, e la cui attività era regolamentata dagli statuti della città di Tricarico.

Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne
Storia e trasformazioni
Note
Fonti iconografiche

Veduta di Tricarico di Braun, Hogenberg 1617

Veduta di Tricarico di Stopendael 1663

Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia

Biscaglia, Lauria 1993: Carmela Biscaglia, Sabrina Lauria, Tricarico: storia, arte, architettura, Matera 1993.


Biscaglia 2003:  Il Liber iurium della città di Tricarico, 2 voll.; I, Introduzione: origine e sviluppo di un municipio del Mezzogiorno d'Italia nei secoli XIV-XVI: società, vita politico-amministrativa, gestione del territorio, economia, cultura, rapporti col potere signorile; II, Il Liber iurium della città di Tricarico. L’edizione, a cura di Carmela Biscaglia, Galatina (LE) 2003.

Link esterni
SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione27/05/2013 16:43:31
Data ultima revisione28/01/2017 10:52:36
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/419
OggettoTricarico, San Francesco
TipologiaChiesa e complesso monastico annesso (trasformato)
Nome attuale
Immagine
Nomi antichi
Cronologia

XIII secolo: affreschi nel complesso.

1314: Tommaso Sanseverino, conte di Marsico e Ticarico, e sua moglie Sveva de Bethsan fondano il convento.

1573: realizzazione dell'altare Corsuto.

Autore
Committente

Tommaso Sanseverino

Sveva de Bethsan

Leonardo Corsuto

Famiglie e persone

Tommaso Sanseverino 

Sveva de Bethsan

Descrizione

La chiesa si sviluppa in un'aula unica coperta da tre volte a crociera ogivali con costoloni che poggiano su peducci pensili. Alla navata fa seguito un presbiterio quadrato, anch'esso voltato a crociera e leggermente rialzato, mentre sulla sinistra si apre una cappella molto alta.

All'esterno la facciata ha subito numerosi rifacimenti, l'ultimo a metà XIX secolo, cui è forse da imputare l'attuale collocazione delle sculture intorno al portale. Il portale ha una cornice ogivale e ampia lunetta con conci a piattabanda. 

Le volte della navata hanno singole falde differenziate, sì che i fianchi esterni dell'edificio si concludono con una successione di vimperghe.

Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne

Provengono dal complesso alcuni frammenti di affreschi duecenteschi staccati dal supporto murario originario.

Nel grande cappellone a fianco del presbiterio è attestata l'esistenza di un monumentale sepolcro Sanseverino, oggi non più esistente.

Sulla parete destra della navata, poco prima del presbiterio, è l'altare della famiglia Corsuto (1573).

Storia e trasformazioni
Note
Fonti iconografiche

Veduta di Tricarico di Braun, Hogenberg 1617

Veduta lignea del 1651

Veduta di Tricarico di Stopendael 1663

Piante e rilievi
Fonti/Documenti

Bolla di papa Clemente V del 1315 "ut liceat coenobium Minoritis aedificare in civitate Tricaricen.", indirizzata a "Dilecto filio nobili viro Thomae de Sancto Severino Comiti Marsui, et dilectae in Christo filiae nobili mulieri Svaviae eius uxori", pubblicata in Wadding 1635, 51.

Bibliografia

Biscaglia 1990: Carmela Biscaglia, "I Minori Conventuali a Tricarico e il complesso monastico di S. Francesco, Rassegna Storica Lucana, X, 12, 1990, 79-105.

 

Bubbico, Caputo 1989: Luigi Bubbico, Francesco Caputo, “Tricarico (Mt). S. Francesco d'Assisi (convento)”, in Insediamenti francescani in Basilicata, a cura di Gianluigi Ciotta, vol. II, Matera 1989, 245-248.

 

De Rosa 2006: Luisa Derosa, "Edilizia religiosa e civile dell'età angioina e aragonese", in Storia della Basilicata, coordinata da Gabriele De Rosa, Antonio Cestaro, vol. 2: Il medioevo, a cura di Cosimo Damiano Fonseca, Bari 2006, 648-688.

 

Muscolino 1989: Cetty Muscolino , “Tricarico, affreschi del convento di S. Francesco d'Assisi, in Insediamenti francescani in Basilicata, a cura di Gianluigi Ciotta, vol. II, Matera 1989, 248-249.


Villani 1999: Rosa Villani, "Affreschi del Duecento a Tricarico", Basilicata Regione Notizie, XXIV/1, 1999, 109-112.


Wadding 1635: Luca Wadding, Annales Minorum, III, Lugduni 1635, 51.

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SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione27/05/2013 16:51:24
Data ultima revisione28/01/2017 10:55:06
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OggettoTricarico, Sant'Antonio
TipologiaChiesa e complesso monastico annesso (esistenti)
Nome attualeSant'Antonio
Immagine
Nomi antichi
Cronologia

1479, 27 settembre: Gerolamo Sanseverino, principe di Bisignano e conte di Tricarico, ottiene da papa Sisto IV la facoltà di erigere un convento dei Frati Minori dell'Osservanza (Bullarium Franciscanum, Nova Series, II, 617, n. 1220).

1491: il convento è ultimato con il contributo dell'Universitas e del principe.

1510: il procuratore Mattiace Corsuto cura l'edificazione del convento.

1574: si realizza l'altare della confraternita del Rosario.

XVI secolo: affreschi nella navata principale.

Autore
Committente

Gerolamo Sanseverino principe di Bisignano e conte di Tricarico.

Universitas di Tricarico.

Famiglie e persone

Gerolamo Sanseverino principe di Bisignano e conte di Tricarico.

Giovanni Mattes.

Porfida Mosaccia Scanderberg.

Descrizione

Il complesso si compone di una chiesa e del convento, preceduti da un lungo portico. La chiesa ha una navata principale voltata che termina in un presbiterio rettangolare a crociera cui segue un vano quadrato più ampio, anch'esso voltato a crociera, adibito a coro dei frati. Sul fianco sinistro della navata principale si apre una navatella minore con copertura lignea, mentre sul fianco destro è il convento, organizzato intorno a un chiostro quadrato.

Iscrizioni

Sul portale del convento è una lapide con stemma dell'universitas di Tricarico e iscrizione: "HOC OP[VS] FIERI / FECIT COMVNI/TAS TRICARICI ANNO DOMINI 1491".

Stemmi o emblemi araldici

Stemma dell'Universitas sul portale del convento.

Stemma con portale aperto e emblemi vescovilli nelle lunette del portale della chiesa.

Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne

Nella chiesa, entrando a sinistra, si trovava il monumento funebre (1576) del nobile Giovanni Mattes, capitano di 300 stradioti albanesi al servizio dei Sanseverino, di sua moglie Porfida Mosaccia Scandeberg e di loro figlio (cfr. Di Cicco 1896).

Scomparti con i Santi Francesco e Antonio (dalla chiesa di San Francesco, ma transitati per la cattedrale).

Frammenti di affreschi del XVI secolo nella chiesa: in una nicchia figure di santi, in un'altra nicchia Vergine col Bambino.

Ciclo di affreschi (metà XVII secolo) con scene della Vita di sant'Antonio nel chiostro del convento.

Statua di Cristo deposto.

Storia e trasformazioni
Note
Fonti iconografiche

Veduta di Tricarico di Braun, Hogenberg 1617

Veduta di Tricarico di Stopendael 1663

Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia

Biscaglia, Lauria 1993: Carmela Biscaglia, Sabrina Lauria, Tricarico: storia, arte, architettura, Matera 1993.


Biscaglia 1998: Carmela Biscaglia, "Gli Osservanti a Tricarico tra storia municipale e religiosa. Secc. XV-XVI", Basilicata Regione Notizie, 11, 1998, 141-152.

 

Bubbico, Caputo 1989: Luigi Bubbico, Francesco Caputo, “Tricarico (Mt). S. Antonio da Padova (convento)”, in Insediamenti francescani in Basilicata, a cura di Gianluigi Ciotta, vol. II, Matera 1989, 249-252.

 

Colella, Settembrino 1999: Cataldo Colella, Giuseppe Settembrino, "Gli affreschi del chiostro del convento di S.Antonio di Padova a Tricarico", Basilicata Regione Notizie, 12, 1999, numero monografico in Itinerari del Sacro in Terra Lucana. La Basilicata verso il Giubileo, 257-262.

 

Di Cicco 1896: Vittorio Di Cicco, "Tricarico. Il convento di Sant'Antonio", Arte e Storia, XIX, 1896, 22.

 

Muscolino 1989: Cetty Muscolino, “Chiostro del convento di S. Antonio di Tricarico. Affreschi, in Insediamenti francescani in Basilicata, a cura di Gianluigi Ciotta, vol. II, Matera 1989, 252-255.

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SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione27/05/2013 18:00:10
Data ultima revisione28/01/2017 11:03:49
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OggettoTricarico, Santa Chiara
TipologiaChiesa e complesso monastico annesso (esistenti)
Nome attualeSanta Chiara
Immagine
Nomi antichi

Santi Pietro e Paolo, Santa Chiara.

Cronologia

1333: Sveva de Bethsan, contessa di Tricarico e vedova di Tommaso Sanseverino, fonda il complesso delle clarisse all'interno del castello della città.

XV secolo: si costruisce l'ala del parlatorio, i dormitori intorno al giardino e il porticato del chiostro.

1611: P. A. Ferro affresca la cappella del Crocifisso, sotto il coro sopraelevato delle monache, su commissione della badessa Eleonora Damiano.

1657: la torre normanna del castello viene ceduta al monastero.

XVII secolo: ampliamento del monastero.

XVIII secolo: ulteriori ampliamenti.

Autore
Committente

Sveva de Bethsan contessa di Tricarico

Famiglie e persone

Sveva de Bethsan contessa di Tricarico

Descrizione

Il complesso, costruito all'interno del vecchio castello normanno, si sviluppa su due cortili separati dalla chiesa. Quest'ultima è ad aula unica con soffitto piano in legno e presbiterio quadrato coperto da volta a crociera ogivale. L'accesso all'aula avviene lateralmente e la controfacciata è occupata al livello inferiore dal cappellone del Crocifisso, a quello superiore dal coro delle monache.

Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici

Nel cortile di accesso alla chiesa sono gli stemmi dei Sanseverino da Bisignano e dell'Universitas di Tricarico.

Sul portale della chiesa è lo stemma dei Revertera duchi di Salandra.

Nella sala del Capitolo sono altri stemmi familiari (uno datato 1552).

Ai livelli superiori, in corrispondenza degli appartamenti costruiti nel XVIII secolo, sono gli stemmi delle famiglie Ferri, Corsuti, Cestari e Rauti. 

Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne

Affresco con Sant'Antonio (1551, nel coro).

Ciclo di affreschi di P. A. Ferro nel cappellone del Crocifisso.

Storia e trasformazioni

Il complesso ha subito numerose trasformazioni nel corso dei secoli. La chiesa in particolare risulta profondamente modificata nel XVI secolo e poi nei secoli XVIII-XIX, epoca alla quale è possibile far risalire gli stucchi del presbiterio. 

Note
Fonti iconografiche

Veduta di Tricarico di Braun, Hogenberg 1617

Veduta lignea del 1651

Veduta di Tricarico di Stopendael 1663

Piante e rilievi

Pianta del castello e della chiesa in Biscaglia, Lauria 1993.

Fonti/Documenti
Bibliografia

Biscaglia, Lauria 1993: Carmela Biscaglia, Sabrina Lauria, Tricarico: storia, arte, architettura, Matera 1993.

 

De Rosa 2006: Luisa Derosa, "Edilizia religiosa e civile dell'età angioina e aragonese", in Storia della Basilicata, coordinata da Gabriele De Rosa, Antonio Cestaro, vol. 2: Il medioevo, a cura di Cosimo Damiano Fonseca, Bari 2006, 648-688.

 

Muscolino 1989: Cetty Muscolino, “Tricarico (Mt). S. Chiara, Cappella del Crocifisso. Affreschi”, in Insediamenti francescani in Basilicata, a cura di Gianluigi Ciotta, vol. II, Matera 1989, 258-260.

 

Settembrino 1999: Giuseppe Settembrino , "Gli affreschi della cappella del Crocifisso a Tricarico", Basilicata Regione Notizie, XXIV/2, 1999, 245-248.

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SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione27/05/2013 18:21:30
Data ultima revisione28/01/2017 11:24:33
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OggettoTricarico, Seggio
Tipologiaedificio pubblico: sedile
Nome attuale(distrutto)
Immagine
Nomi antichi

Seggio, Sedile

Cronologia
Autore
Committente

Universitas di Tricarico

Famiglie e persone
Descrizione

La conformazione originaria è apprezzabile dalle numerose vedute storiche, prima fra tutte quella pubblicata nel 1618 da Braun e Hogenberg (1572-1617, VI, tav. 57; cfr. Biscaglia 2004) e poi ricopiata da Blaeu (1663). Il seggio compare poi nella veduta di Pacichelli (1703, I, 277 tav. a fronte), dove è indicato con la lettera «G», in una veduta di Tricarico intagliata in legno nella sagrestia della cattedrale (Biscaglia, Lauria 1993, 13) e nella veduta affrescata nel 1709 nel salone principale dell’episcopio di Matera. Da queste rappresentazioni si ricava che si trattava di un edificio a pianta quadrata, innalzato sul piano stradale, coperto a cupola e aperto su due lati contigui da altrettante arcate a tutto sesto; gli spigoli erano marcati da paraste doriche.

Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne
Storia e trasformazioni

Il seggio di Tricarico, sulla piazza principale della città, incastonato fra il palazzo ducale e le mura urbiche, è stato completamente trasformato nel XIX secolo per adattarlo alla funzione di cappella di San Pancrazio. Attualmente della costruzione risalente al XVI secolo rimane soltanto uno dei pilastri angolari. 

Note

Una norma degli statuti civici della città – ricopiati nel 1589 ma certamente più antichi – garantiva la possibilità «che ogni persona, tanto cittadino, quanto forestiere» potesse «giocar nel seggio, senza contradittione d’officiale che saranno pro tempore» (Biscaglia 2003, II, 30; cfr. Vitale 2010, 79-80).

Fonti iconografiche

Il sedile è visibile nella Veduta di Tricarico di Braun, Hogenberg del 1617 , nella Veduta di Tricarico pubblicata da Blaeu 1663 e nella Veduta lignea del 1651.

Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia

Biscaglia 2003:  Il Liber iurium della città di Tricarico, 2 voll.; I, Introduzione: origine e sviluppo di un municipio del Mezzogiorno d'Italia nei secoli XIV-XVI: società, vita politico-amministrativa, gestione del territorio, economia, cultura, rapporti col potere signorile; II, Il Liber iurium della città di Tricarico. L’edizione, a cura di Carmela Biscaglia, Galatina (Lecce) 2003.

 

Biscaglia 2004: Carmela Biscaglia, "Una città rinascimentale del Regno di Napoli nella veduta di Braun e Hogenberg: Tricaricum Basilicatae civitas", Il tesoro delle città, II, 2004, 69-81.


Biscaglia, Lauria 1993: Carmela Biscaglia, Sabrina Lauria, Tricarico: storia, arte, architettura, Matera 1993.

 

Lenzo 2014: Fulvio Lenzo, Memoria e identità civica. L'architettura dei seggi nel Regno di Napoli (XIII-XVIII secolo), Roma 2014.

 

Lobstein 1989: Franz von Lobstein, “L'antica città di Tricarico e le sue nobili famiglie”, Rivista Araldica, LXXXVII, 840, luglio-settembre 1989, 131-143.

 

Vitale 2010: Giuliana Vitale, "Vita di seggio nella Napoli aragonese", Archivio Storico per le Province Napoletane, 128, 2010, 71-95.

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SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione20/03/2013 10:39:01
Data ultima revisione30/01/2017 00:06:10
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/355
OggettoTricarico, Sopportico
Tipologiapalazzo
Nome attualearco di Ladislao
Immagine
Nomi antichi
Cronologia

XV-XVI secolo.

Autore
Committente
Famiglie e persone

Antonio Caprioli, vescovo di Tricarico (1554-1585).

Descrizione

Il Sopportico è una struttura voltata che attraversa le mura urbiche della città e prospetta sul lato interno con un grande arco incastonato in una facciata in pietra bianca. L'intradosso dell'arco è decorato con cassettoni che ospitano rilievi dei quattro evangelisti e dei segni zodiacali. Sopra l'arco è una nicchia con statua della Vergine con Bambino, con ai lati due finestre leggermente decentrate, di cui solo quella di sinistra conserva ancora la cornice in pietra.

Iscrizioni

Sull'architrave in pietra della finestra sinistra:

"QVILIBET HAS AEDES INBPEDIATVR INOP[…]".

Stemmi o emblemi araldici

Nella volta del Sopportico è lo stemma del vescovo Antonio Caprioli (1554-1585).

Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne

Rilievi nell'intradosso dell'arco.

Statua della Vergine col Bambino.

Storia e trasformazioni
Note
Fonti iconografiche

Il supportico si intravede dietro il campanile della cattedrale nella Veduta lignea del 1651.

Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia

Biscaglia, Lauria 1993: Carmela Biscaglia, Sabrina Lauria, Tricarico: storia, arte, architettura, Matera 1993.

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SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione27/05/2013 16:18:44
Data ultima revisione29/05/2013 11:27:45
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/417
OggettoTricarico, torre saracena
TipologiaTorre (esistente)
Nome attualetorre saracena
Immagine
Nomi antichi
Cronologia

XI secolo.

Autore
Committente
Famiglie e persone
Descrizione

La torre è un avanzo delle mura urbiche, e sorge nel tratto compreso fra la Porta Saracena e la Porta Vecchia. Prende il nome dal quartiere arabo un tempo attestato in quest’area della città, e si sviluppa come un alto volume cilindrico in muratura.

Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne
Storia e trasformazioni
Note
Fonti iconografiche
Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia

Biscaglia, Lauria 1993: Carmela Biscaglia, Sabrina Lauria, Tricarico: storia, arte, architettura, Matera 1993.

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SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione27/05/2013 18:55:50
Data ultima revisione30/01/2017 00:09:01
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/423
OggettoTricarico, Cattedrale, Deposizione
Materialeolio su tela
Dimensioni
Cronologia1634
AutorePietro Antonio Ferro
Descrizione

Il dipinto si trova nella Cattedrale di Tricarico. La composizione è tratta dalla Deposizione di Federico Barocci nella chiesa di Santa Croce di Senigallia (apparentemente non è desunta da una stampa, essendo nel verso giusto).

Immagine
Committente
Famiglie e persone
Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici
Note
Fonti iconograficheDeposizione di Federico Barocci nella chiesa di Santa Croce di Senigallia.
Fonti e documenti
Bibliografia
Allegati
Link esterni
SchedatoreFernando Loffredo
Data di compilazione28/05/2013 19:14:35
Data ultima revisione11/01/2017 12:24:02
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/258
OggettoTricarico, Cattedrale, frammento di Crocefissione ad affresco
Materialeaffresco
Dimensioni
Cronologiafine XV o inizi XVI secolo
Autore
Descrizione

Il frammento di affresco si trova sulla parete sinistra del coro della Cattedrale di Tricarico.

Immagine
Committente
Famiglie e persone
Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici
Note
Fonti iconografiche
Fonti e documenti
Bibliografia
Allegati
Link esterni
SchedatoreFernando Loffredo
Data di compilazione28/05/2013 18:51:38
Data ultima revisione11/12/2016 19:11:39
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/256
OggettoTricarico, Cattedrale, Madonna di Costantinopoli
Materialeolio su tavola
Dimensioni156 cm x 90 cm
Cronologia1570 o 1580
AutoreAntonio Stabile
Descrizione

Il dipinto si trova sulla parete laterale sinistra della prima cappella della navata sinistra della Cattedrale di Tricarico.

Secondo la guida cittadina del 1993 (Biscaglia, Lauria 1993, 62) il dipinto era alloggiato nell'altare Corsuto in San Francesco (lo spostamento è confermato da Grelle Iusco in Arte in Basilicata 1981/2001, 99 e 297-298). Non doveva essere però la sua prima ubicazione, poiché la nicchia originaria nell'altare era ben più piccola, e per inserire il dipinto fu necessario ricavare spazio dal fregio. Grelle Iusco è anche in disaccordo con Miraglia (1992, 117), secondo la quale la tavola era lo scomparto centrale di un polittico formato anche da tele, tra cui il San Francesco e il Sant'Antonio, già nella chiesa di San Francesco, poi in Cattedrale e oggi in Sant'Antonio.

Immagine
Committente
Famiglie e persone
Iscrizioni

Sul gradino del trono: "S. M. de Costantinopoli".

Stemmi o emblemi araldici
Note
Fonti iconografiche
Fonti e documenti
Bibliografia

Biscaglia, Lauria 1993: Carmela Biscaglia, Sabrina Lauria, Tricarico: storia, arte, architettura, Matera 1993.


Grelle Iusco 1981/2001: Arte in Basilicata, a cura di Anna Grelle Iusco, ristampa anastatica dell’edizione 1981, con note di aggiornamento di Anna Grelle e Sabino Iusco, Roma 2001.

 

Miraglia 1992: Antonella Miraglia, Antonio Stabile. Un pittore lucano nell'età della Controriforma, Potenza 1992.

Allegati
Link esterni
SchedatoreFernando Loffredo
Data di compilazione28/05/2013 18:45:42
Data ultima revisione16/01/2017 19:42:01
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/255
OggettoTricarico, Cattedrale, monumento funebre del vescovo Diomede Carafa
Materialemarmo bianco e marmi policromi
Dimensioni
Cronologia1639
Autore
Descrizione

Il monumento si trova nel transetto sinistro della Cattedrale di Tricarico.

Immagine
CommittentePier Luigi Carafa
Famiglie e persone
Iscrizioni

"D. O. M.

DIOMEDES CARAFA

OCTAVII MARCHIONIS ANSII FILIUS EPISCOPUS TRICARICENSIS AC VIR

INGENIO CULTISSIMO ELEGANTISSIMISQUE MORIBUS

PRIMO EXACTO TRIENNIO ROMAM PROFECTUS AD APOSTOLORU(M)

LIMINA IBI MORBO GRAVI CORREPTUS MORTEM ADIIT LIMEN

AETERNINATIS AETATIS ANNO XXXVII SALUTIS MDCIX SEPULTUSQUE

EST IN AEDE SACRA VIRGINIS DEIPARA A MONTIBUS

EIDEM PETRUS ALOYSIUS CARAFA GERMANUS FRATERET

SUCCESSOR IN EPISCOPATU SICUT ROMAE TUMULUM

ITA IN TRICARICENSI TEMPLO MONUMENTUM

POSUIT SALUTIS ANNO MDXXXIX".

Stemmi o emblemi araldici
Note
Fonti iconografiche
Fonti e documenti
Bibliografia
Allegati
Link esterni
Schedatore
Data di compilazione28/05/2013 19:02:44
Data ultima revisione16/01/2017 19:46:59
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/257
OggettoTricarico, Cattedrale, rilievo ligneo con la veduta della città
Materialelegno
Dimensioni
Cronologia1651
Autore
Descrizione

Il pannello ligneo, attualmente nella sagrestia della Cattedrale di Tricarico, raffigura un santo inginocchiato (San Gaetano Thiene?) che intercede presso la Trinità in favore della città di Tricarico, raffigurata sullo sfondo. Vi si riconoscono: il supportico; la Cattedrale; il palazzo ducale; il seggio; le chiese di San Francesco e di Santa Chiara, e il torrione del castello.

Immagine
CommittentePier Luigi Carafa II
Famiglie e persone

La committenza dell'opera è attribuibile al teatino Pier Luigi Carafa, secondo vescovo di Tricarico con questo nome, del ramo detto "della Stadera", che resse la diocesi dal 1646 al 1672.

Iscrizioni

A sinistra del santo inginocchiato è incisa la data "1651".

Stemmi o emblemi araldici

Negli angoli superiori del pannello sono due stemmi di casa Carafa, mentre nell'angolo inferiore sinistro è la stadera.

Note
Fonti iconografiche
Fonti e documenti
Bibliografia

Biscaglia, Lauria 1993: Carmela Biscaglia, Sabrina Lauria, Tricarico: storia, arte, architettura, Matera 1993.

Allegati
Link esterni
SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione28/05/2013 12:58:44
Data ultima revisione17/01/2017 09:50:53
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/249
OggettoTricarico, Cattedrale, trittico della Madonna col Bambino e i santi Francesco e Antonio
Materiale
Dimensioni
Cronologiaprimo terzo del XVI secolo
Autoremonogrammista ZT
Descrizione

Il polittico si trova sull'altare della prima cappella della navata sinistra della Cattedrale di Tricarico.

La cona, che oggi si vede assemblata in forme non coerenti a quelle originarie, è composta da un trittico con al centro la Madonna in trono col Bambino in braccio; nei pannelli laterali i santi Francesco d'Assisi e Antonio di Padova; nella lunetta un'Annunciazione con le sante Chiara e Caterina; nella predella Cristo tra gli Apostoli.

Portava un'attribuzione al pittore Gerolamo da Santacroce (cfr. Grelle Iusco 1981/2001, 64 e nota 122, 155), ed è successivamente rientrato nel catalogo del pittore di primo Cinquecento, attivo per lo più in Puglia, cosiddetto monogrammista ZT (per il quale cfr. D'Elia 1964, 115-116).

Immagine
Committente
Famiglie e persone
Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici

Stemma che pare quello dei Sanseverino (bianco con banda orizzontale rossa; forse ridipinto).

Note
Fonti iconografiche
Fonti e documenti
Bibliografia

D'Elia 1964: Michele D'Elia, Mostra dell'arte in Puglia dal Tardo Antico al Rococò, cat. mostra (Bari), Roma 1964.

 

Grelle Iusco 1981/2001: Arte in Basilicata, a cura di Anna Grelle Iusco, ristampa anastatica dell’edizione 1981, con note di aggiornamento di Anna Grelle e Sabino Iusco, Roma 2001.

Allegati
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SchedatoreFernando Loffredo
Data di compilazione28/05/2013 18:00:22
Data ultima revisione11/01/2017 12:36:44
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/254
OggettoTricarico, Cattedrale, trittico di San Giovann Battista con i santi Elisabetta e Zaccaria
Materialeolio su tavola
Dimensioni
Cronologiafine XV o inizi XVI secolo
Autore
Descrizione

Il trittico, assemblato in una sola cona, si trova sull'altare del transetto sinistro della Cattedrale di Tricarico. Raffigura al centro San Giovanni Battista e ai lati sant'Elisabetta e san Zaccaria. È stato attribuito al pittore Jacopo da Valenza, ma la stessa Grelle Iusco recentemente ha rinnegato quest'ipotesi (1981/2001, 58 e 245).

Immagine
Committente
Famiglie e persone
Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici
Note
Fonti iconografiche
Fonti e documenti
Bibliografia

Grelle Iusco: Arte in Basilicata, a cura di Anna Grelle Iusco, ristampa anastatica dell’edizione 1981, con note di aggiornamento di Anna Grelle e Sabino Iusco, Roma 2001.

Allegati
Link esterni
SchedatoreFernando Loffredo
Data di compilazione29/05/2013 12:52:53
Data ultima revisione17/01/2017 09:44:58
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/263
OggettoTricarico, Episcopio, predella
Collocazione originaria
Materialeolio su tavola
Dimensioni330 cm x 63 cm
Cronologia1570 o 1580
AutoreAntonio Stabile
Descrizione

Miraglia (1992, 51-59 e 116-117) ha ipotizzato che possa far parte di un polittico, forse proveniente dalla chiesa di Sant'Antonio di Tricarico, insieme ad altri dipinti erratici (sempre conservati a Tricarico): cfr. la Scheda, in questo database, "Tricarico, Sant'Antonio, scomparti con San Francesco e Sant'Antonio".

Immagine
Committente
Famiglie e persone
Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici
Note

L'immagine allegata in questa scheda è tratta da Miraglia 1992, 57, fig. 20.

Fonti iconografiche
Fonti e documenti
Bibliografia

Miraglia 1992: Antonella Miraglia, Antonio Stabile. Un pittore lucano nell'età della Controriforma, Potenza 1992.

Allegati
Link esterni
Schedatore
Data di compilazione11/01/2017 13:26:13
Data ultima revisione24/01/2017 22:16:48
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/672
OggettoTricarico, San Francesco, altare Corsuto
Materialepietra calcarea e stucco
Dimensioni
Cronologia1573
Autore
Descrizione

L'altare si trova addossato alla parete destra della chiesa di San Francesco a Tricarico.

Nelle nicchie laterali vi sono le sculture in pietra calcarea dell'Arcangelo Gabriele e dell'Annunciata; sulla trabeazione quelle di San Pietro (a sinistra) e San Paolo (a destra); nella predella, a rilievo, i busti di Cristo tra gli Apostoli; sopra la targa, nel timpano, lo stemma Corsuto, e in cima, in una nicchia, la figura in stucco di Cristo Risorto.

Secondo la guida cittadina del 1993 (Biscaglia, Lauria 1993, 62) l'altare alloggiava al centro la cona della Madonna di Costantinopoli, oggi custodita nella Cappella del Santissimo della Cattedrale. Non era però il dipinto previsto in origine, poiché è evidente che sia stato ricavato lo spazio per collocarla scalpellando il fregio. Si vede invece lo spazio originario dell'antica cona, di cui non abbiamo notizie.

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CommittenteGiovan Leonardo Corsuto
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"SACER HIC LOCUS IN QUO MATHIAS CORSU/T(us) GENERE PANONUS CORSUTORUM GENTIS AU/THOR ET AB ILLUSTRI ROGERIO DE SANCTO SE/VERINO TRICARICANOR(um) COMITE AMPLISSIMIS / HONORIBUS ET DIGNITATE AUCTUS DUCENTIS ET / VIGINTI AB HINC ANNIS SEPULTUS FUERAT / NUNC PRIMUM DEIPARAE VIRGINI IOANNIS LEO/NARDI CORSUTI BARNABE FILII ET ANTONIAE / MARRE IUS(?) UXORIS RELIGIONE ET AERE(?) DICATUS EST MDLXXIII".

Stemmi o emblemi araldici

Stemma Corsuto.

Note
Fonti iconografiche
Fonti e documenti
Bibliografia

Biscaglia, Lauria 1993: Carmela Biscaglia, Sabrina Lauria, Tricarico: storia, arte, architettura, Matera 1993.

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SchedatoreFernando Loffredo
Data di compilazione28/05/2013 19:39:59
Data ultima revisione17/01/2017 09:52:51
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/259
OggettoTricarico, Sant'Antonio, Cristo deposto
Materialepietra calcarea
Dimensioni170 cm circa
Cronologia
Autore
Descrizione

La scultura si trova nella prima nicchia della parete destra della chiesa di Sant'Antonio a Tricarico.

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Stemmi o emblemi araldici
Note
Fonti iconografiche
Fonti e documenti
Bibliografia
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Data di compilazione28/05/2013 19:59:21
Data ultima revisione13/01/2017 19:01:33
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/260
OggettoTricarico, Sant'Antonio, nicchia con frammenti di affreschi (Madonna col Bambino)
Materialeaffresco
Dimensioni
Cronologiaprimo quarto del XVI secolo
Autore
Descrizione

I resti d'affresco si trovano nella terza nicchia della parete destra della chiesa di Sant'Antonio a Tricarico.

Si vedono ancora la Madonna in trono col Bambino, nella parete di fondo, e, sull'arco, frammenti di un San Sebastiano.

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Stemmi o emblemi araldici
Note
Fonti iconografiche
Fonti e documenti
Bibliografia
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Data di compilazione28/05/2013 20:27:23
Data ultima revisione11/01/2017 13:16:08
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/262
OggettoTricarico, Sant'Antonio, nicchia con frammenti di affreschi (San Girolamo penitente, San Matteo e San Leonardo)
Materialeaffresco
Dimensioni
Cronologiaprimo terzo del XVI secolo
Autore
Descrizione

Gli scampoli d'affresco si trovano nella seconda nicchia della parete sinistra della chiesta di Sant'Antonio a Tricarico. Si riconoscono San Girolamo penitente nella parete di fondo (grazie alle gambe nude, la veste da anacoreta e il crocifisso), e sulle pareti dell'arco, San Matteo (in alto) e San Leonardo (in basso).

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Stemmi o emblemi araldici
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Fonti e documenti
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Data di compilazione28/05/2013 20:14:17
Data ultima revisione17/01/2017 09:43:41
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/261
OggettoTricarico, Sant'Antonio, scomparti con San Francesco e Sant'Antonio
Materialeolio su tela
Dimensioni200 cm x 120 cm (ciascuno)
Cronologiaterzo quarto del XVI secolo
AutoreAntonio Stabile
Descrizione

Le due tele, resti di un polittico, si trovano oggi ai lati della cappella maggiore della chiesa di Sant'Antonio a Tricarico. Erano originariamente in San Francesco, e poi sono passate nella Cattedrale (Grelle Iusco 1981/2001, 297-298; Miraglia 1992, 117). Sulla figura del Santo di Assisi vi è un riquadro con l'arcangelo Gabriele e su quella del Santo di Padova l'Annunciata. Le due tele sono attribuite saldamente al pittore Antonio Stabile.

Miraglia (1992, 51-59 e 116-117) ha ipotizzato che possano far parte di un polittico, forse proveniente da Sant'Antonio, con altri dipinti erratici conservati a Tricarico: la Madonna di Costantinopoli (che però è su tavola), un Ecce Homo, una Santa Chiara e una predella (che reca una data incompleta 15[...]0, interpretata come 1570 o 1580). Tale ipotesi non pare facilmente praticabile (cfr. anche Grelle Iusco 1981/2001, 99 e 297-298), e forse andranno individuati almeno due diversi corpora a cui restituire questi frammenti.

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Stemmi o emblemi araldici
Note
Fonti iconografiche
Fonti e documenti
Bibliografia

Grelle Iusco 1981/2001: Arte in Basilicata, a cura di Anna Grelle Iusco, ristampa anastatica dell’edizione 1981, con note di aggiornamento di Anna Grelle e Sabino Iusco, Roma 2001.


Miraglia 1992: Antonella Miraglia, Antonio Stabile. Un pittore lucano nell'età della Controriforma, Potenza 1992.

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SchedatoreFernando Loffredo
Data di compilazione29/05/2013 13:23:14
Data ultima revisione17/01/2017 10:38:03
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/264
OggettoTricarico, Santa Chiara, affresco con Sant'Antonio di Padova
Materialeaffresco
Dimensioni
Cronologia1551
Autore
Descrizione

L'affresco si trova tra gli stalli lignei del coro superiore della chiesa di Santa Chiara di Tricarico. L'iscrizione frammentaria lascia intendere che fu commissionato da una certa suor Giovanna nel 1551.

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CommittenteSuor Giovanna del convento di Santa Chiara
Famiglie e persone
Iscrizioni

[...] VLA MO[R]S ERROR CALAM[ITAS] [...]

[...] VNT EGRI SVRGVNT SAN [...]

[...] EMBRA RESQUE PERDITAS [...]

[...] VENES ET CANI VT[?] PEREV[...]

[...]TAS NARRENT HIQUI SENT[...]

[...] V. G. P. 2 F. 2 G. S. A. [...]

[...] FIERI FECIT SOROR IOHANNEL[LA]

[HONO]RE BEATI PATAVINI AN[...]

[ANNO] D(OMI)NI MDXXXXXI [...]

 

Si tratta delle prime strofe di una nota preghiera a Sant'Antonio:

[Si quæris mirac]ula/ mors, error, calami[tas,/ dæmon, lepra fugi]unt,/ ægri surgunt san[i./ Cedunt mare, vincula,/ m]embra, resque perditas/ [petunt, et accipiunt/ ju]venes, et cani./ Pere[unt pericula,/ cessat et necessi]tas;/ narrent hi, qui sent[iunt,/ dicant Paduani.

Stemmi o emblemi araldici
Note
Fonti iconografiche
Fonti e documenti
Bibliografia
Allegati
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SchedatoreFernando Loffredo, Antonio Milone
Data di compilazione16/08/2013 19:11:23
Data ultima revisione28/01/2017 11:12:02
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/309