Oggetto | Montella, San Francesco a Folloni | |
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Tipologia | Chiesa e complesso monastico annesso (esistenti) | |
Nome attuale | San Francesco | |
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Nomi antichi | ||
Cronologia | XIV secolo, inizio: fondazione. 1322, 5 gennaio: un privilegio concesso dal principe di Taranto e da sua moglie Caterina di Valois attesta l'esistenza del convento francescano. 1374: la regina Giovanna I concede privilegi ed elemosine al convento. 1441: Alfonso I rinnova i privilegi concessi da Giovanna I. 1450: Garcia Cavaniglia e sua moglie Giulia Caracciolo, feudatari di Montella, effettuano donazioni al convento. 1469: re Ferrante concede donazioni al convento. 1481-1492: realizzazione della tomba di Diego Cavaniglia. 1501: si inizia a costruire la nuova chiesa. 1510-1529: si costruisce il nuovo refettorio. 1521: realizzazione della sepoltura di Margherita Orsini. 1524: mastro Berardino Sforza da Sanseverino costruisce i chiostri per ordine di Fra Jacovo di Caposele e Fra Berardino di Cassano. 1534: mastro Cesare di Bartolomeo costruisce il portico di accesso alla chiesa. 1560 mastro Pietro Antonio di Gierno realizza il coro del convento. 1570: mastro Geronimo Pascale costruisce la cisterna del convento. 1571: si costruisce la Cappella del Crocifisso. 1574-1594: si costruisce il campanile. XVII secolo, inizio: mastro Biagio Calenna di Nocera costruisce la cuspide del campanile. 1688: il terremoto fa crollare la porzione superiore del campanile. 1743: fra Benedetto Carfagnano, rettore del convento, fa ricostruire la chiesa, ruotata di 90° rispetto alla precedente. Contestualmente viene costruito anche un nuovo chiostro. 1769: i lavori di ricostruzione sono conclusi e la nuova chiesa viene aperta al culto.
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Autore | mastro Berardino Sforza (chiostro cinquecentesco) | |
Committente | ||
Famiglie e persone | Caterina di Valois Filippo di Taranto Giovanna I d'Angiò Alfonso I d'Aragona Ferrante d'Aragona Giulia Caracciolo Diego I Cavaniglia | |
Descrizione | La chiesa cinquecentesca era preceduta da un portico a cinque arcate e aveva una navata principale e una navatella minore sulla quale si aprivano quattro cappelle | |
Iscrizioni | Sul portale di ingresso della chiesa: D.O.M. / TEMPLV[M] HOC D. ASSISI/EN . FRAN. DICATVM INGENT. / SOLERTIA FVNDITVS ERECTVM / CAEL. AD. NVMINIS GLORIA MINORI/TICI ORDINIS DECVS OPPIDANI POPVLI CVL/TVM AMOR DEVOTIO PAVPERVO GRATA PAVPERIES / D.C. / AD./ 1743. All'interno, in controfacciata, sono la firma dello stuccatore e la data: ADLABORAT F. CONFORTO / AD. 1748. Nel chiostro è una lapide marmorea con l'iscrizione: D.O.M. / R.MO ANTONIO FAERA GEN[ERA]LI ORD. MIN. CON. / ILL.MI D. INGRATIAE COMITIS OPERA MAG[NIFI]CA / MO[N]TELL[ARVM] VNIVERSITAS PROVINCIALE / CAPITVLV[M] D.LXX FR[AT]VM LIBERALISSIME / COAPTAVIT IN QVO PRAE FVITADMODV / R. FR[ATER] IOAN PETRVS TODINVS DE MO[N]TELLIS / DOC. THEOL. ET IN PROVINCIA NEAPOLIS / PROVINCIALIS MINISTER QVI NEDV[M] THEOLOGIA[M] / PLVRIMIS IN GYMNASIIS PVBLICE PROFESSVS / EST VERV[M] ET AD GREGO. XIII PON. MAX. A. GE/NERALI CAPITVLO PERVSII COELEBRATO / LEGATVS FVIT ANN. SAL. MDLXXXII / MEN. MAIO DIE X. | |
Stemmi o emblemi araldici | ||
Elementi antichi di reimpiego | Nel monumento funebre di Diego Cavaniglia è reimpiegata l'epigrafe tardoantica di Hepifania | |
Opere d'arte medievali e moderne | Monumento funebre di Diego I Cavaniglia (1481-1491) | |
Storia e trasformazioni | Il convento, fondato al principio del Trecento, ha subito numerosi interventi. In particolare la chiesa è stata ricostruita due volte: la prima al principio del XVI secolo, e poi nuovamente fra il 1743 e il 1769. La nuova chiesa ha un orientamento ruotato di 90° rispetto alla precedente e il vecchio portico di accesso alla chiesa cinquecentesca serve adesso come ingresso al monastero. | |
Note | ||
Fonti iconografiche | Nella platea del 1740 il complesso è raffigurato in una pianta prima delle trasformazioni volute nel 1743 da Fra Benedetto Carfagnano (cfr. Natella 1996). | |
Piante e rilievi | ||
Fonti/Documenti | ||
Bibliografia | Marchese 2007: Paola Marchese, "Montella, convento di San Francesco a Folloni", in Architettura del classicismo tra Quattrocento e Cinquecento. Campania, ricerche, a cura di Alfonso Gambardella e Danila Jacazzi, Roma 2007, 55-60.
Natella 1996: Pasquale Natella, “Il rinascimento artistico”, in Storia illustrata di Avellino e dell’Irpinia, vol. III, L’età moderna, a cura di Francesco Barra, 1996, 49-64. San Francesco a Folloni 1983: San Francesco A Folloni. Il Convento e il Museo, Avellino 1983.
Strazzullo 2000: Franco Strazzullo, Il complesso monumentale di S. Francesco a Folloni in Montella, Montella 2000. | |
Link esterni | scheda sul sito CIR | |
Schedatore | Fulvio Lenzo | |
Data di compilazione | 25/09/2012 15:05:11 | |
Data ultima revisione | 14/11/2016 13:33:59 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/130 |
Oggetto | Montella, San Francesco a Folloni, Lastra tombale di Margherita Orsini | |
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Materiale | marmo | |
Dimensioni | ||
Cronologia | 1521 | |
Autore | Cesare Quaranta (?) | |
Descrizione | La lastra si trova in prossimità dell'altare maggiore della chiesa di San Francesco a Folloni. L'iscrizione che accompagna il sepolcro ci fa sapere che fu posto nel 1521. Margherita Orsini, figlia di Giacomo Orsini duca di Gravina, si era sposata in prime nozze (1477) con Diego Cavaniglia. Rimasta vedova (1481) si sposò in seconde nozze con Guglielmo Ferrilli, ma anche il secondo marito morì ben presto. Forse per questo motivo è rappresentata con i soli stemmi della sua famiglia d'origine, gli Orsini di Gravina, senza allusioni ai due matrimoni. La vedova è comunque rappresentata in abiti monacali. La lastra, per quanto ovviamente abrasa, denuncia una qualità abbastanza alta, avvicinabile al fare di Cesare Quaranta da Cava dei Tirreni. | |
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Committente | Margherita Orsini | |
Famiglie e persone | Diego Cavaniglia | |
Iscrizioni | TIBI VIRGO DEIPARA ET HUMANI GENERIS PATROCINATRIX SACELLUM HOC TUAE AD COELOS ADSUMPTIONIS GLORIAM MARGARITA URSINA MONTELLA COMITISSA CONSECRAVIT TUUMQUE NUMEN SECUTA SIBI DUM VIVIRET HOC SEPULCHR. POS. ANN. SAL. MDXXI | |
Stemmi o emblemi araldici | Stemmi Orsini sul cuscino | |
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Fonti e documenti | ||
Bibliografia | Moscariello 1995: Salvatore Moscariello, Diego I Cavaniglia. Tra storia e leggenda, Montella 1995. | |
Allegati | ||
Link esterni | ||
Schedatore | Fernando Loffredo | |
Data di compilazione | 13/02/2013 11:16:38 | |
Data ultima revisione | 27/10/2016 17:21:47 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/175 |
Oggetto | Montella, San Francesco a Folloni, Monumento funebre di Diego Cavaniglia | |
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Materiale | marmo | |
Dimensioni | 500 cm x 310 cm x 80 cm | |
Cronologia | post 1481, ante 1492 | |
Autore | Jacopo della Pila e collaboratori | |
Descrizione | Si trova nella sacrestia del complesso conventuale di San Francesco a Folloni. Si tratta di un monumento a baldacchino; sul sarcofago, sorretto da tre virtù cariatidi (Prudenza, Giustizia e Temperanza), si aprono tre clipei con al centro la Vergine col Bambino e ai lati San Pietro e San Francesco d'Assisi (che originariamente pare essere stato un Sant'Antonio, poi modificato); sulla cassa riposa il gisant, e le cortine della camera funeraria sono aperte da due angeli che paiono di mano diversa (cfr. scheda di Riccardo Naldi in Capolavori 2012, 89-92, n. 15). Diego Cavaniglia morì nel 1481, che sarà il termine post quem, mentre il termine ante quem sarà la data 1492 incisa sulla catena dell'arco. La committenza è verosimilmente da legare alla madre del giovane Diego, Giulia Caracciolo, o alla moglie Margherita Orsini, anch'ella sepolta nella stessa chiesa. Raffaello Causa (1950, 119) ha proposto il nome di Jacopo della Pila, un'attribuzione generalemente accettata e recentemente aggiornata e nuovamente argomentata da Riccardo Naldi, intercettando - giustamente - una mano diversa nei volti degli angeli reggicortina. Nel monumento è reimpiegata un'epigrafe romana che fa il nome di Hepifania (Schiavone 2007). | |
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Committente | Giulia Caracciolo (madre di Diego) e/o Margherita Orsini (?) | |
Famiglie e persone | Margherita Orsini, moglie di Diego Cavaniglia | |
Iscrizioni | Sul basamento del gisant: DIEGO DE CABAGNIELLIS MONTELLE COMITI QUI IN TURCAS STRENUE DIMICA(N)S IDRONTI OCUIBUIT VITAE ANNO MCCCCLXXXI DE MENSE SECTEMBRIS
Sulla catena dell'arco: MCCCCLXXXXII DIE VII IUNII | |
Stemmi o emblemi araldici | Stemmi Cavaniglia | |
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Fonti e documenti | ||
Bibliografia | Capolavori 2012: Capolavori della terra di mezzo. Opere d'arte dal Medioevo al Barocco, catalogo della mostra (Avellino, ex Carcere Borbonico, 2012), a cura di Antonella Cucciniello, Napoli 2012.
Causa 1950: Raffaello Causa, Contributi alla conoscenza della scultura del '400 a Napoli, in Sculture lignee nella Campania, catalogo della mostra (Napoli, Palazzo Reale, 1950), Napoli 1950. Schiavone 2007: Simone Schiavone, "Un esempio inedito di tardo reimpiego nel monumento funerario di Diego Cavaniglia dal convento di San Francesco a Folloni in Montella: l'epigrafe di Hepifania", Bollettino della Soprintendenza per i BAPPSAE di Salerno e Avellino, 2007, 13-15. | |
Allegati | ||
Link esterni | ||
Schedatore | Fernando Loffredo | |
Data di compilazione | 06/12/2012 14:50:21 | |
Data ultima revisione | 14/11/2016 13:39:25 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera di Arte/101 |
Oggetto | Montella, San Francesco a Folloni, Epigrafe di Hepifania | |
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Luogo di provenienza | ||
Collocazione attuale | La lastra con l'epigrafe è reimpiegata nel monumento funebre di Diego Cavaniglia nel convento di San Francesco a Folloni | |
Prima attestazione | ||
Materiale | marmo | |
Dimensioni | largh. 58,5 cm; h 103 cm | |
Stato di conservazione | ||
Cronologia | ||
Descrizione | Testo: "+ Hic requiescit in pace dom(i)na Hepifania. Deposita est X k(a)l(endas) Februarias, die IIII f(erias) p(ost) c(onsulatum) Basili, qui (pro: quae) vixit annus plus minus XXXII" | |
Immagine | ||
Famiglie e persone | ||
Collezioni di antichità | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Rilievi | ||
Fonti e documenti | ||
Bibliografia | Schiavone 2007: Simone Schiavone, "Un esempio inedito di tardo reimpiego nel monumento funerario di Diego Cavaniglia dal convento di San Francesco a Folloni in Montella: l'epigrafe di Hepifania", Bollettino della Soprintendenza per i BAPPSAE di Salerno e Avellino, 2007, 13-15. Solin 1998: Heikki Solin, “Le iscrizioni paleocristiane di Avellino”, in Epigrafia romana in area adriatica. Actes de la IX rencontre franco-italienne sur l’épigraphie du mond romain (Macerata 10-11 novembre 1995), Macerata 1998, 471-484. | |
Allegati | ||
Link esterni | ||
Schedatore | ||
Data di compilazione | 15/02/2013 20:45:47 | |
Data ultima revisione | 27/10/2016 17:38:34 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Reperto Archeologico/242 |