Scheda CittàFondi
Profilo storico

Il territorio di Fondi divenne nel XII secolo una contea, della quale ne fu investita la famiglia dell’Aquila, probabilmente di origine normanna. Primo conte fu Goffredo, figlio di Riccardo I dell’Aquila, conte di Pico, console e duca di Gaeta. Goffredo I († 1145) fu conte di Fondi e di Traetto dal 1140 al 1145, signore di Itri e conte di Sessa. Nel 1145 gli successe il figlio Riccardo II († 1178?), conte di Fondi, Traetto, Sessa, Gaeta, Avellino. Tra il 1166 e il 1176, al posto di Riccardo II, disconosciuto dalla regina Margherita, reggente di Guglielmo II, fu investito della contea un certo Riccardo da Saggio. Nel 1178 fu conte di Fondi Riccardo III († 1214 o 1215). Si alternarono poi, nella contea di Fondi, esponenti della famiglia dell’Aquila e intrusi, nominati direttamente dai sovrani. L’ultima esponente della famiglia dell’Aquila fu Giovanna, che nell’ottobre del 1299 sposò Roffredo III Caetani, il cui matrimonio diede inizio alla dominazione dei Caetani nella contea di Fondi, che durò fino al 1495. I Caetani ne fecero per circa due secoli il centro della loro influenza e la sede di uno sviluppo artistico di rilievo. Nel 1378 Onorato I Caetani (1336-1400) vi riunì il conclave che elesse l'antipapa Clemente VII, in opposizione al legittimo pontefice Urbano VI, avvenimento noto come Scisma d’Occidente.

A fine Quattrocento, la discesa di Carlo VIII innescò una serie di vicende che videro Prospero Colonna occupare Fondi, la cui contea gli fu confermata nel 1497 da Federico d’Aragona, assieme al ducato di Traetto, Acquaviva Itri, Sperlonga, Monticello, Campodimele, Mola, Pàstena, Castelforte, Suio, Castelnuovo, Le Fratte, Spigno e Castellonorato.

Nel 1502 Onorato III Caetani rientrò in possesso della contea, ma dopo due anni, cioè nel 1504, Prospero Colonna rientrò definitivamente in possesso del feudo di Fondi, di Traetto e delle altre terre dei Caetani, con provvedimento di Ferdinando V il Cattolico. Nel 1523 gli successe Vespasiano Colonna, il quale nel 1526 sposò Giulia Gonzaga. Vespasiano morì nel 1528, per cui sua moglie Giulia fu signora della contea fino a quando nel 1536 le fu sottratto ogni diritto feudale e si ritirò in un convento napoletano. Nel 1570, Vespasiano Gonzaga, nipote di Giulia Gonzaga e figlio di Luigi Colonna fu conte di Fondi. Alla morte di Vespasiano († 1591), Fondi passò a Luigi Carafa di Stigliano († 1630), che aveva sposato la figlia di Vespasiano Gonzaga Colonna, Isabella († 1637), ereditando così il titolo di conte di Fondi.

 

Cronotassi

- 1299-1335: Roffredo III Caetani († 1335), detto il «conticello», conte di Fondi, signore di Traetto, Sermoneta, Norma, Ninfa, Bassiano, San Donato etc.

- 1336-1348: Niccolò Caetani († 1348), conte di Fondi, signore di Sermoneta, Norma, Ninfa, Sezze, Traetto, Piperno, gran ciambellano del Regno di Napoli. Sposò Violante della Ratta, figlia di Diego, conte di Caserta.

- 1348-1400: Onorato I Caetani († 1400), conte di Fondi, signore di Sermoneta, Norma, Ninfa, Sezze, Traetto e Piperno. L’unico figlio maschio, Cristoforo, morì all’età di 14 anni.

- 1400: Giacobella Caetani.

- la contea entra a far parte del demanio regio, sotto re Ladislao.

- 1412-1423: Giacomo II Caetani († 1423), fratello di Onorato e figlio di Niccolò, fu conte di Fondi, signore di Anagni, di Spigno, Roccarainola, Ailano, investito di Piedimonte e dei castelli e terre di Sermoneta, Bassiano, Ninfa e Norma; ottenne i castelli di San Felice, Trevi, Zanneto, Acquapuzza.

- 1423-1441: Cristoforo Caetani d’Aragona († 1441), conte di Fondi, secondogenito di Giacomo (II) e di Sveva di Sanseverino. Fu capostipite dei Gaetani d'Aragona (denominazione assunta ufficialmente nel 1466) conti di Fondi, di Morcone, conti poi duchi di Traetto, principi d'Altamura, di Alife, di Piedimonte, duchi di Laurenzana. Fu protonotario e logoteta del regno

- 1441-1491: Onorato II Caetani d’Aragona († 1491), conte di Fondi, signore di Alife, Piedimonte, Vallecorsa, Monticelli, San Lorenzo, Caivano, Spigno, Castelforte, Dragone, Le Fratte, Castelnuovo, Itri, Sperlonga, Lenola, Pàstena e Castellonorato dal 1439; conte di Morcone fino al 1437; patrizio Napoletano, dal 1441 logoteta e protonotario del regno e, dal 1450, regio consigliere ordinario del re Alfonso d’Aragona e presidente del sacro regio consiglio.

- 1491-1495: Onorato III Caetani († 1528), conte di Fondi, duca di Traetto dal 1493, principe di Altamura, signore di Piedimonte, Alife, Montepeloso, Minervino, Mottola e Grottola.

- 1495-1502: occupazione di Prospero Colonna († 1523). La contea gli fu confermata nel 1497 da Federico d’Aragona, assieme al ducato di Traetto, Acquaviva Itri, Sperlonga, Monticello, Campodimele, Mola, Pàstena, Castelforte, Suio, Castelnuovo, Le Fratte, Spigno e Castellonorato.

- 1502-1504: Onorato III Caetani rientrò in possesso della contea.

- 1504-1523: Prospero Colonna rientrò definitivamente in possesso del feudo di Fondi, di Traetto e delle altre terre dei Caetani, con provvedimento di Ferdinando V il Cattolico.

- 1523-1528: Vespasiano Colonna († 1528), conte di Fondi e duca di Traetto; nel 1526 sposò Giulia Gonzaga.

- 1528-1536: Giulia Gonzaga fu signora di Fondi. Nel 1536 le fu sottratto ogni diritto feudale e si ritirò in un convento napoletano.

- 1570-1591: Vespasiano Gonzaga, nipote di Giulia Gonzaga e figlio di Luigi Colonna fu conte di Fondi fino alla sua morte, avvenuta nel 1591.

- 1591-1630: Luigi Carafa di Stigliano († 1630), che aveva sposato la figlia di Vespasiano Gonzaga Colonna, Isabella († 1637), ereditò il titolo di conte di Fondi.

Corpus normativo

L’università di Fondi si dotò di proprie normative municipali già nel Medioevo. I primi statuti di cui abbiamo notizia risalgono all’anno 1300 e furono concessi da Roffredo III Caetani, tuttavia, le disposizioni codificavano una legislazione già esistente, risalente al secolo XI (Forte 1998 [1978], 301). Gli statuti del 1300 restarono in vigore per oltre un secolo e mezzo, fino a quando non furono più funzionali, pertanto si sentì il bisogno di apportarvi le correzioni e le riforme necessarie per dirimere le continue liti che sorgevano sulla loro interpretazione e per i mutati costumi dei cittadini. Furono così nuovamente compilati nel 1474, con l’assenso di Onorato II Caetani dell’Aquila d’Aragona. La nuova compilazione fu redatta dai giudici e dagli altri componenti il consiglio della città del tempo, «cun licentia, et expresso beneplacito illustrissimi domini Honorati Caetani de Aragonia comitis Fundorum» (Amante 1872, 2).

Dall’analisi degli statuti Quattrocenteschi, emerge che l’Università di Fondi era retta da un primo giudice e da un giudice semplice che presiedevano il Consiglio della città. Il Consiglio era formato da dodici membri (due giudici e dieci consiglieri); la loro nomina era subordinata all’approvazione del principe. Tutti duravano in carica un anno, a partire dal mese di settembre. I giudici, eletti dai cittadini convocati a parlamento, una volta nominati, eleggevano due sindaci, o probiviri, nelle cui mani prestavano giuramento il viceconte e gli altri ufficiali componenti la curia vicecomitale (Forte 1992, 366). La curia vicecomitale era presieduta dal rappresentante diretto del feudatario, appunto, il viceconte. La curia comprendeva anche un notaio degli atti, i baiuli ed altri ufficiali che, all’inizio del loro incarico, prestavano giuramento davanti al Consiglio della città, impegnandosi di osservare e far osservare tutti i singoli capitoli degli statuti (Forte 1998 [1978], 303).

Il corpo delle leggi era composto di 174 rubriche, seguite dai «capitula della adcaptapania», cioè delle gabelle, aggiunti nel periodo della signoria dei Colonna (ivi, 304).

Schedatore

Salvatore Marino

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