Scheda Città | Nola | |
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Profilo storico | In seguito alla distruzione dei Vandali di Genserico (455 d.C.) la città perse l’antica importanza. Unita nel 647 al ducato di Benevento, successivamente fece parte del principato di Salerno. Nei secoli IX e X subì saccheggi ad opera dei Saraceni (860) e degli Ungheri (934). Nel 1266, Guido de Montfort, conte palatino giunto in Italia al seguito di Carlo d’Angiò, ricevette la città di Nola, insieme ad Atripalda, Forino, Monteforte e altri feudi minori. Guido de Montfort sposò Margherita Orsini, dei Conti di Anguillare, dal cui matrimonio nacque Anastasia. Nel 1290, Romano Orsini, pronipote di papa Niccolò III, sposò Anastasia, figlia di Guido di Montfort. Già titolare di diverse contee di Soana, Soleto in Toscana, e di altri feudi nel basso Lazio, come Nettuno, fu conte di Nola dal 1293 al 1327. Alcuni anticipano l’investitura al 1280 (Remondini 1747, I, 10). A Romano gli successe il figlio Roberto Orsini, che fu terzo conte di Nola, dal 1327 al 1345. Il quarto conte di Nola fu Nicola Orsini, dal 1345 al 1399; nel 1370 riuscì a far diventare la città sede vescovile e ottenne da Ladislao il consenso a dividere i suoi feudi tra i suoi due figli, Roberto (primogenito, che gli premorì) e Raimondello. A Nicola Orsini successe Pietro, o Pirro, primogenito di Roberto, che fu quindi il quinto conte di Nola, dal 1399 al 1412, anno in cui Ladislao assediò la città per diciotto mesi, fino a estromettere Pirro dalla città, il quale morì nel 1420. Dal 1412 al 1418 Nola fu nel regio demanio. Raimondo Orsini fu il sesto conte di Nola, dal 1420 al 1459; nel 1437 diventò Principe di Salerno e morì nel 1459. Divise i suoi feudi tra i tre figli naturali Felice (conte di Nola, principe di Salerno, duca d’Ascoli, signor di Lauro e di Fiorino); Daniele (conte di Salerno); Giordano (conte di Atripalda). Con Raimondo si estinse la successione legittima degli Orsini. Felice Orsini, figlio di Raimondo, fu settimo conte di Nola nel 1459, ma fu poi spodestato da re Ferrante. Accusato di fellonia da Alfonso, per aver preso le parti del pretendente francese Giovanni D’Angiò, fu privato dei feudi di Nola, Lauro, Avella, Palma, Ottaviano, Cicala, Atripalda, Monteforte, Forino. Dal 1459 al 1461 Nola rientrò nel regio demanio. Nel 1461 la città fu ridata in feudo agli Orsini e Orso fu così l’ottavo conte di Nola, dal 1461 al 1479. Figlio naturale di Gentile Orsini, fratello di Raimondo Orsini, con cui si era estinta la successione legittima della famiglia, Orso ricevette la contea di Nola da Ferrante, per aver parteggiato a favore degli Aragonesi. In seguito ricevette i castelli di Lauro, Avella, Palma, Ottaviano, Cicala, Atripalda, Monteforte, Montefredane, Castronovo, Forino. Orso era anche duca d’Ascoli come del resto lo era già Felice Orsini. Alla morte di Orso (1479) gli successe il figlio naturale Roberto, che fu conte dal 1480 al 1485, poi incarcerato da Alfonso II, che consegnò Nola a un altro ramo degli Orsini. Nicola o Niccolò, conte di Pitigliano, fu quindi il decimo conte di Nola, dal 1485 al 1509. Nel 1496 i Nolani sgominarono un presidio francese, lasciato nella città da Carlo VIII, e meritarono, per la loro azione, solenni diplomi di benemerenza da parte dei re aragonesi. A Nicola successe nel 1509 Enrico o Arrigo, figlio di Gentile Orsini, morto all'età di 18 anni, e di Caterina d'Aragona. Sposò Maria Sanseverino dei principi di Bisignano e morì senza prole. Nel 1528, dichiarato ribelle Enrico Orsini, Nola ritornò al demanio regio. | |
Cronotassi | - 1266-1293: Guido de Montfort, primo conte di Nola. - 1293-1327: Romano Orsini, secondo conte di Nola - 1327-1345: Roberto Orsini, terzo conte di Nola. - 1345-1399: Nicola Orsini, quarto conte di Nola. - 1399-1412: Pietro o Pirro Orsini, quinto conte di Nola. - 1412-1418: Nola fu nel regio demanio. - 1418-1420: Raimondo Orsini, sesto conte di Nola. - 1459: Felice Orsini, settimo conte di Nola - 1459-1461: Nola rientrò nel regio demanio. - 1461-1479: Orso Orsini, ottavo conte di Nola. - 1480-1485: Roberto Orsini, nono conte di Nola. - 1485-1509: Nicola o Niccolò, conte di Pitigliano e decimo conte di Nola. - 1509-1528: Enrico o Arrigo Orsini, undicesimo conte di Nola. - 1528: Nola ritornò nel regio demanio. | |
Corpus normativo | Il capitolo settimo del terzo libro del “De Nola” di Ambrogio Leone ci consegna un quadro abbastanza esaustivo della costituzione civile della città durante la signoria degli Orsini. Questa era in massima parte determinata dall'azione del conte, il quale nominava il capitano, la carica più importante della città, e la maggior parte dei funzionari cittadini, peraltro tutti stipendiati dal conte. Le uniche magistrature democratiche erano i prefetti dell'annona e i sei eletti, tre scelti tra il popolo e tre tra i nobili ogni tre mesi. Si trattava di una costituzione cittadina ancora di stampo feudale, con qualche accenno, assai ridotto, di un potere popolare. | |
Schedatore | Salvatore Marino | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Istituzioni/4 |