Scheda CittàSalerno
Diocesi

La tradizione martirologica indica in S. Bonosio (I secolo) il primo vescovo salernitano, ma il primo presule di cui si ha notizia storica è Gaudenzio, che presenziò al sinodo romano di papa Simmaco nel 499 (Ughelli 1721, 351-353).

Elevata ad arcidiocesi da Benedetto VII nel 983, la mensa comprendeva otto chiese suffraganee: Acerno, Campagna, Capaccio, Marsico, Nocera, Nusco, Policastro e Sarno (Ughelli 1721, 343).

Distrettuazioni interne

Attualmente l’arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno, costituita nel 1986, conta una popolazione di 512.000 abitanti e 163 parrocchie, divise nelle seguenti diocesi: Arcidiocesi di Amalfi-Cava de’ Tirreni, Badia di Cava de’ Tirreni, Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, Diocesi di Teggiano-Policastro, Diocesi di Vallo della Lucania.

In epoca medievale la mensa era articolata in pievi rurali, dette archipresbiterati, che nel XII secolo erano in numero di dodici (Eboli, Campagna, Olevano, Montecorvino, Sanseverino, San Giorgio, Montoro, Forino, Serino, Ogliara, Giffoni, Nocera), compresa la Foria di Salerno. Nel corso dell’epoca moderna, queste circoscrizioni, chiamate anche carte, divennero sedici (Cappelletti 1866, 283).

Cattedrale o chiesa matrice

La costruzione dell’attuale Cattedrale, intitolata a Santa Maria degli Angeli e San Matteo apostolo, furono iniziati non prima del 1078 sotto il vescovado di Alfano I, per iniziativa di Roberto il Guiscardo, nuovo signore della città dopo la sconfitta del principe longobardo Gisulfo, suo genero. Per la ricostruzione dettagliata delle vicende della fondazione si rimanda a Braca 2003, 13-28. In quegli stessi anni il Guiscardo avviava i lavori per la costruzione della SS. Trinità in Venosa. La cattedrale di Salerno sorse sull’ampio pianoro detto Ortomagno, nell’area SE della città, nei pressi di porta Elina, e venne consacrata da Gregorio VII nel 1085. Per la fabbrica furono requisiti terreni di privati e fu abbattuta una chiesa di S. Giovanni Battista (Sangermano, in Delogu-Peduto 2003, 150).

La nuova cattedrale, che riportava il medesimo titolo di S. Maria degli Angeli del precedente duomo, assunse la doppia intitolazione in onore del santo apostolo, le cui spoglie, ritrovate presso Paestum (Ughelli, 362; nei pressi di Velia, secondo D’Avino 1848, 595), erano state traslate in città fin dal 954, e poi collocate nella nuova cattedrale, sotto l’altare maggiore.

Sull’ubicazione della vecchia cattedrale longobarda, ci sono pareri discordi: alcuni la fanno coincidere con la capella palatii dei principi longobardi, altri la collocano esattamente laddove sarebbe sorta la nuova chiesa matrice o il nuovo episcopio. L’incertezza è dovuta anche al cambiamento di intitolazione della cattedrale già nel 982, quando il nuovo edificio non era ancora sorto (Sangermano, in Delogu-Peduto 2003, 150-151). A favore dell’ipotesi di due edifici distinti e lontani, oltre alla mancanza di testimonianze archeologiche, gioca il fatto che la scelta del sito per la nuova cattedrale cadeva al di fuori del centro della città longobarda, nell’area orientale detta Ortomagno, dove il Guiscardo fece erigere anche il suo palazzo fortificato, Castel Terracena. A sanzionare la nuova dimensione di Urbs e capoluogo delle conquiste normanne, nella stessa area sarebbe stato edificato anche il palazzo vescovile, probabilmente nel corso del XII secolo, con l’utilizzo di spolia provenienti dall’area di Paestum (Braca 2003, 20).

Enti religiosi

All’inizio del XVI secolo, in seguito ad un riassetto della distrettuazione parrocchiale, a Salerno sono documentate 27 parrocchie, ridotte ulteriormente a 19 nel 1579:

- S. Salvatore

- S. Massimo

- S. Bartolomeo de Coriariis

- S. Maria de Ulmo (o de Alimundo)

- S. Maria de Lama

- S. Eufremo

- S. Grammazio

- S. Maria dei Barbuti

- S. Matteo Piccolo

- S. Andrea de Lavina (o de Lama)

- S. Giovanni dei Greci

- S. Angelo de li Veteresi

- S. Michele Arcangelo

- S. Pietro de Foeminis

- S. Trofimena

- S. Vito Maggiore

- S. Maria de capite placza

- S. Lucia

- S. Gregorio

- S. Pietro de Grisontis

- SS. Apostoli

- S. Maria de Portanova

- S. Maria de Domno

- S. Giovanni de Cannabariis

- S. Maria de Ortomagno

- S. Giovanni de Capris

- S. Pietro a Majella

 

Oltre alle aggregazioni parrocchiali, anche i monasteri seguirono e determinarono la concentrazione degli insediamenti antropici e la delineazione dei quartieri cittadini:

il monastero di S. Nicola della Palma, nei pressi di Porta Nucerina a W, il monastero di San Lorenzo verso NW, S. Maria de Palearia, S. Francesco, Mercede, il monastero della Maddalena e il monastero di Monte Vergine sorsero nella quartiere «nova civitas» nella zona del Plaium Montis, attorno al palazzo del principe Guaifiero, alle falde del monte Bonadies.

Anche i monasteri che sorsero presso il centro abitato, sia all’interno delle mura cittadine o immediatamente a ridosso delle mura, influirono sulla struttura urbana, determinando poli di attrazione e direttrici di sviluppo urbanistico: i Monasteri di S. Michele Arcangelo e di S. Benedetto, nell’area orientale dell’Ortomagno; il monastero di S. Maria della Porta, presso Porta Rotese; il monastero di S. Giorgio, presso la marina, nel quartiere detto «tra muro e muricino», presso la porta «que deducit ad mare»; il monastero di San Vito a mare, presso Porta Reteprandi a SW; il monastero di San Agostino «iuxta meridianum murum civitatis»; il monastero di S. Francesco di Paola, che sorgeva fuori dalle mura (Leone-Vitolo 1982, 60-61).

La giurisdizione della diocesi salernitana si estendeva anche sulle abbazie di S. Maria di Materdomini, S. Leonardo, S. Salvatore al Terminio, S. Maria di Tubenna, S. Maria de Vetro, S. Prisco di Nocera, S. Stefano di Marsico, S. Pietro di Eboli.

Vescovi (sec. XV-XVI)

- 1347: Ruggero Sanseverino

- 1349: Bertrando di Castronovo

- 1364: Guglielmo Sanseverino

- 1378: Guglielmo d’Altaviila

- 1394: Ligorio Maiorini

- 1400: Bartolomeo de Aprano

- 1415: Nicola Piscicelli I

- 1441: Barnaba Orsini

- 1449: Nicola Piscicelli II

- 1471: Pere Guillelm de Rocha

- 1483: Giovanni d’Aragona

- 1486: Ottavio Bentivoglio

- 1500: Juan de Vera

- 1507: Federico Fregoso

- 1533: Niccolò Ridolfi

- 1548: Ludovico de Torres

- 1554: Girolamo Seripando

- 1564: Gaspare Cervantes

- 1568: Marcantonio Colonna

- 1574: Marcantonio Marsilio Colonna

- 1591: Mario Bolognini

Schedatore

Veronica Mele

Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Istituzioni Ecclesiastiche/18