NomeGattola, famiglia
Altri nomi

Gattalia, Gattoli, Gattula, de Gactulis

Titoli

Giovanni Gattola di Gaeta fu, agli inizi del XV secolo, barone di Carduccio e Sperlonga (Aldimari 1691, 310). Acquisì molti beni nel territorio di Traetto, la terra di Caianello e i casali di S. Pietro nel Vallo di Diano, S. Arpino e S. Rufo in Principato Citra (Vitale 2003, 257). 

Data e luogo di nascita
Data e luogo di morte
Città

Gaeta

Cenni biografici

La famiglia è originaria di Gaeta, sin dall’XI secolo inquadrata nell’élite della città; dai suoi esponenti derivarono numerosi lignaggi, alcuni certamente presenti a Napoli nella prima età angioina. I lignaggi che mantennero il loro originario radicamento gaetano, lo potenziarono acquisendo anche possessi feudali nel territorio, partecipando in modo significativo alle attività economiche e politiche di quel fiorente centro portuale (Vitale 2003, 251).

Il ruolo della famiglia a Gaeta appare ben connotato sin dalla fine dell’XI secolo, infatti, a patire dal 1091 sono attestati come consoli della città numerosi esponenti della famiglia (ivi, 251-252),

Alla fine del Duecento è attestata una certa Goffrida Gattola, che prestò denari a re Carlo I d’Angiò (Aldimari 1691, 309).

Dal XIII al XV secolo la famiglia occupò uffici di vario rilievo, innanzitutto nei quadri dell’amministrazione periferica e poi in quelli dell’amministrazione centrale del regno, fornendo ad essa contributi di competenze tecniche in vari settori, ma con una accentuata presenza in settori economici e finanziari. Se, ad esempio, a Gaeta, la famiglia controllò da una generazione all’altra il protontinato, raggiunse poi l’apice della sua ascesa attraverso il funzionariato in uffici centrali e di grande importanza come quelli finanziari, nonché il servizio presso la Corte regia (Vitale 2008, 252).

Protontino di Gaeta e giudice annuale, incaricato di missioni di notevole responsabilità sotto il regno di Ladislao fu Gorio, o Gregorio o Ligorio, Gattola. Egli, in qualità di sindaco e procuratore della città di Gaeta, condusse nel 1410 tutta la delicata questione dell’acquisto del castrum di Suio e del suo territorio, della bastita e della scafa sul Garigliano, della torre a mare; inoltre, tra il 1414 e il 1417, concluse una tregua tra Gaeta e Cristoforo Caetani (Le pergamene 1997, 152-178 e 188-189).  

La famiglia ebbe suoi esponenti anche tra le gerarchie ecclesiastiche. Francesco Gattola fu vescovo di Gaeta dal 1321 al 1340 (si conserva in cattedrale parte del suo monumento funerario); Bartolomeo Gattola, invece, fu vescovo di Rossano e poi, nel 1442, di Reggio Calabria; quest’ultimo tra i prelati scelti a rappresentare i territori della Corona aragonese al concilio di Basilea. Fu poi arcivescovo di Messina fino alla sua morte, avvenuta nel 1446 a Gaeta, dove il suo corpo fu seppellito nella locale chiesa di S. Francesco, estremo ricetto dei propri antenati (Storti 1999, Gattola, Bartolomeo).

Appartenente al ramo dei Gattola di Martino, fu Riccardo, discendente dei Gattola di Gaeta e cortigiano della regina Giovanna II di Napoli, al cui servizio morì plausibilmente nel 1417. Di Riccardo si conserva il monumento funebre (sec. XV), opera di Paolo da Gualdo Cattaneo, in origine conservato nella chiesa di S. Francesco di Gaeta (Pasqualetti 2001) ma smembrato nel secolo XIX con il gisant nel Museo Bardini di Firenze (Guida Museo 2011, 128-129) e la cassa a Baltimora.

Il lignaggio gaetano pare assumesse il cognomen Bello; ad esso appartenne Giovanni Bello di Gaeta che acquisì la terra di Caianello, beni nel territorio di Traetto e alcuni casali in Principato Citra (Vitale 2003, 258).   

Nel 1411, sotto re Ladislao, fu luogotenente del Tribunale della Regia Camera, fu capitano e castellano di Tropea, barone di Carduccio e Sperlonga; fu seppellito nella chiesa di S. Agostino di Napoli (Aldimari 1691, 310).

Il figlio di Giovanni, Francesco, nel 1417 era castellano di Aversa. Fu sempre devoto alla dinastia durazzesca e per questo fu nominato da Luigi III d’Angiò marescallus del regno nel 1420, ottenendo anche il feudo di Montalto nel territorio di Sessa (Vitale 2003, 258). Nel 1435 gli fu confermata la carica di gran maresciallo del regno e fu aggregato alla nobiltà di seggio di Nido in Napoli (Aldimari 1691, 310-311). In un diploma di Renato d’Angiò del 1442 compare come miles, marescallus, consiliarius e presidente della Camera rationum. Dopo la vittoria di Alfonso il Magnanimo, senza rinnegare la sua fede angioina, si ritirò a Gaeta, dove il figlio Giovanni, invece, aveva aderito alla causa aragonese sin dal 1435 (Le pergamene 1997, 82, 84-94, 96).

È ignota la data di morte di Francesco Gattola, che va comunque posta oltre il 1451, anno in cui egli sottoscriveva in qualità di patrono della chiesa di S. Maria di Castagneto un atto per la concessione della stessa al chierico Matteo Spataro (Storti 1999)

Altri esponenti della famiglia Gattola furono Clemente, che nel 1488 ottenne l’ufficio di protomedico (Ottaviani 1999, Gattola, Clemente), e Andrea, che nel 1512 divenne giudice per le cause civili della Gran Corte della Vicaria. Andrea restò in questa magistratura anche l'anno successivo, mentre nel 1514 passò alla più ambita carica di presidente del Tribunale della Sommaria, che conserverà fino alla morte (Busolini 1999, Gattola, Andrea). Andrea Gattola è rappresentativo di una classe di persone che, con la fedeltà alla Spagna, l'acquisto di uffici e la professione giuridica, conquistò le leve dell'amministrazione del Viceregno e innalzò la propria nobiltà; un secolo dopo i Gattola faranno parte a pieno titolo della piazza nobile di Gaeta con titoli comitali, marchionali e baronali (Coniglio 1951, 57).

Per il Seicento, una personalità di rilievo della famiglia fu il monaco benedettino Erasmo Gattola, che fondò l’Archivio di Montecassino, in senso scientifico. Lo stesso ricoprirà il ruolo di archivista dal 1697 fino alla sua morte. Si deve proprio a Erasmo Gattola la scoperta del famoso “Placito Capuano”, primo documento in volgare italiano (960). Fu autore dei due ponderosi tomi dell'Historia abbatiae Cassinensis, che comprendevano le vicende dell'abbazia dal 529, anno dell'erezione del monastero, fino al 1725 (Di Rienzo 1999, Gattola, Erasmo).

Legami con altre persone o famiglie

I Gattola si imparentarono con diverse famiglie gaetane, tra cui i Manganella, famiglia appartenente al ceto dirigente della città di Gaeta. 

Committenza/Produzione di opere letterarie
Committenza/Produzione di edifici e opere d'arte

Cappella del Santissimo Sacramento nella cattedrale di Gaeta, voluta e dotata dal vescovo Francesco Gattola (m. 1341)

Collezioni di opere d'arte antica e moderna
Monumenti funebri o celebrativi

Gisant del vescovo di Gaeta Francesco Gattola (morto nel 1341)

Tomba di Riccardo Gattola (morto intorno al 1417), in origine nella chiesa di S. Francesco di Gaeta, successivamente smembrato con gisant, conservato nel Museo Bardini di Firenze, e Fronte di sarcofago a Baltimora (USA)

Fonti iconografiche
Fonti manoscritte
Bibliografia

Aldimari 1691: Biagio Aldimari, Memorie historiche di diverse famiglie nobili, così napoletane, come forastiere, Napoli 1691.

 

Busolini 1999, Gattola, Andrea: Dario Busolini, "Gattola, Andrea" in Dizionario biografico degli italiani, vol. 52, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, Roma 1960.

 

Coniglio 1951: Giuseppe Coniglio, Il Regno di Napoli al tempo di Carlo V, Napoli 1951, p. 57

 

Di Rienzo 1999, Gattola, Erasmo: Eugenio Di Rienzo, "Gattola, Erasmo" in Dizionario biografico degli italiani, vol. 52, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, Roma 1960.

 

Gattola 1788: Girolamo Gattola, Ragionamento istorico genealogico della famiglia Gattola, Napoli 1788.

 

Guida Museo 2011: Museo Stefano Bardini. Guida alla visita del museo, a cura di Antonella Nesi, Firenze, Polistampa 2011.

 

Neri Lusanna 2010: Enrico Neri Lusanna, "Gli inizi di Paolo da Gualdo. Vecchi equivoci sulla sua formazione e nuove proposte" in Studi di storia dell’arte, 20, 2009 (2010), 53-72.

 

Ottaviani 1999, Gattola, Clemente: Alessandro Ottaviani, "Gattola, Clemente", in Dizionario biografico degli italiani, vol. 52, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, Roma 1960.

 

Pasqualetti 2001: Cristiana Pasqualetti, "Paolo da Gualdo Cattaneo: uno scultore umbro a Roma e nel Lazio agli inizi del Quattrocento", Prospettiva, 103/104, 2001, 12-46

 

Storti 1999, Gattola, Francesco: Francesco Storti, "Gattola, Francesco", in Dizionario biografico degli italiani, vol. 52, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, Roma 1960.

 

Storti 1999, Gattola, Bartolomeo: Francesco Storti, "Gattola, Bartolomeo", in Dizionario biografico degli italiani, vol. 52, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, Roma 1960.

 

Vitale 2003: Giuliana Vitale, Élite burocratica e famiglia, Dinamiche nobiliari e processi di costruzione statale nella Napoli angioino-aragonese, Napoli, Liguori 2003.

 

Link esterni

 

 

SchedatoreSalvatore Marino, Antonio Milone
Data di compilazione25/02/2013 15:56:42
Data ultima revisione12/11/2016 12:24:41
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Famiglie e Persone/91