NomeBerlingieri, famiglia
Altri nomi

Verlingieri.

Titoli
Data e luogo di nascita
Data e luogo di morte
Città

Crotone.

Cenni biografici

Famiglia nobile, fu ascritta al seggio di S. Dionigi e fu tra le più influenti a Crotone, insieme ai Lucifero e ai Susanna (Corrado 2014). La presenza dei Berlingieri è documentata a Crotone, con sicurezza, alla metà del XIV secolo con l’attestazione di un tale Riccardo Berlingieri miles (De Leo 1992, 195).

Nella seconda metà del XV secolo inoltre risulta che Cola Francesco abbia posseduto una domus parzialmente interessata dai lavori al castello nel biennio 1485-1486 (FA, IX, 3-29).

Pesavento riporta che, in concomitanza con i lavori di costruzione del convento dei minimi di Gesù Maria, la famiglia abbia altresì patrocinato l’edificazione di una cappella gentilizia dedicata alla Madonna del Carmine ancora in uso nel XVII secolo quando vi fu, ad esempio, sepolta Vittoria Berlingieri, figlia di Scipione, morta nel novembre del 1601.

I Berlingieri, insieme ai Lucifero, ebbero un ruolo di primo piano nella resistenza di Crotone al tentativo di conquista di Simone Tebaldi, conte di Capaccio e comandante delle truppe francesi in Calabria, durante la spedizione di Lautrec nel Regno. La città, coagulatasi intorno alla figura del suo vescovo Giovanni Matteo Lucifero, si mantenne fedele a Carlo V e resistette all’ assedio, pur riportando ingenti danni (Saletta 1975, 56). Diversamente Valente (1992, 209), nella storia di Crotone, seguendo la ricostruzione di Santoro, ritiene che la città si sia invece arresa dopo l’arrivo dei due fratelli Sanseverino, Francesco e Roberto, a sostegno delle truppe del conte di Capaccio. Alla fine della guerra, il 14 novembre 1528, il principe d’Orange, Filiberto di Châlon, concesse, per ricompensare la lealtà mostrata, ai Berlingieri immunità, esenzione fiscale ordinaria e straordinaria e facoltà di condurre servi armati a propria difesa (Saletta 1975, 57; Vaccaro 1966, 378).

Nel corso del XVI secolo i Berlingieri strinsero legami matrimoniali con le altre famiglie patrizie crotonesi (Lucifero, Abenante, Susanna) e ricoprirono incarichi nelle magistrature cittadine; in particolare Anselmo Berlingieri fu sindaco dei nobili nel 1535 e sposò la nobile Adriana Abenante. Da questa unione nacquero 4 figli: Carlo, Scipione, Isabella e Ippolita che sposò ancora un Abenante, Nicola Francesco; invece Scipione, che si impegnò in società con altri nobili crotonesi (Lucifero, Pipino e Susanna) per i lavori di adeguamento e di ristrutturazione del castello alla fine del XVI secolo, sposò Berardina Susanna, figlia di Giovanni Alfonso signore di Amato (Cassano, De Meco 2012).

Legami con altre persone o famiglie

Famiglie:

Abenante;

Lucifero;

Pipino;

Protospataro;

Susanna.

Committenza/Produzione di opere letterarie
Committenza/Produzione di edifici e opere d'arte

In Crotone:

Palazzo Berlingieri;

cappella gentilizia dedicata alla Madonna del Carmine nella chiesa di Gesù Maria.

Scipione si impegna in società con altri nobili crotonesi (Lucifero, Pipino e Susanna) per i lavori di adeguamento e di ristrutturazione del castello alla fine del XVI secolo (Cassano, De Meco 2012). Nel Cinquecento inoltrato si compie la cinta del castello, con i nuovi bastioni: San Giacomo, costruito sotto la direzione di Giangiacomo dell'Acaya (1536-1555) e Santa Maria, al tempo di Ambrogio Attendolo (1573-1588). L'intervento fu definito dall'ingegnere Giangiacomo dell'Acaya dopo le proposte di Sarmientos e Buzzacarino. I finanziamenti diedero vita ad un sistema di economia locale con le famiglie principali (Lucifero, Susanna, Berlingieri tra le altre) che si accaparravano gli appalti e l'impiego di una notevole forza lavoro con investimenti tratti da tasse su prodotti (sale, seta) e dalle imposte alle città e al clero locale; tuttavia, le difficoltà a garantire i flussi di denaro determinarono un lento andamento delle opere.

Collezioni di opere d'arte antica e moderna
Monumenti funebri o celebrativi

Vittoria Berlingieri, figlia di Scipione, morta nel novembre del 1601, viene sepolta nella cappella gentilizia dedicata alla Madonna del Carmine nel convento dei minimi di Gesù Maria.

Fonti iconografiche
Fonti manoscritte
Bibliografia

Cassano, De Meco 2012: Alberta Cassano, Teresa De Meco, I casati nobiliari della città di Crotone, s.l. 2012.

 

Corrado 2014: Margherita Corrado, "Quid Susanne splendidi? A proposito di un portale cinquecentesco con capitelli «di gusto quasi romanico» nel centro storico di Crotone", Salternum, 17, 2014, 79-92.

 

De Leo 1992: Pietro De Leo, "Dalla tarda antichità all’età moderna", in Crotone. Storia, cultura, economia, a cura di Fulvio Mazza, Soveria Mannelli 1992, 111-198.

 

Saletta 1975: Vincenzo Saletta, La spedizione di Lautrec contro il Regno di Napoli: contributo alla storia del Mezzogiorno d'Italia, Roma 1975.

 

Severino 1988: Carmelo G. Severino, Crotone, Roma-Bari 1988.

 

Severino 2011: Carmelo G. Severino, Crotone: da polis a città di Calabria, Roma 2011.

 

Trinchera 1865: Francesco Trinchera, Syllabus Graecarum membranarum, Napoli 1865.

 

Vaccaro 1966: Angelo Vaccaro, Kroton, I-II, Cosenza 1966.

 

Valente 1992: Gustavo Valente, "Dal viceregno spagnolo all’Unità di Italia", in Crotone. Storia, cultura, economia, a cura di Fulvio Mazza, Soveria Mannelli 1992, 201-261.

Link esterni

Pesavento, Il convento dei minimi di S. Francesco di Paolo di Crotone, in Archivio storico di Crotone

SchedatoreLuigi Tufano
Data di compilazione22/05/2016 20:10:40
Data ultima revisione18/05/2017 18:17:27
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Famiglie e Persone/281