NomeSusanna, famiglia
Altri nomi
Titoli

Nel XVI secolo erano signori di Amato e Tornafranza.

Data e luogo di nascita
Data e luogo di morte
Città

Crotone, Santa Severina, Cirò.

Cenni biografici

Famiglia nobile, fu ascritta al seggio di S. Dionigi e fu tra le più influenti a Crotone. La loro presenza a in città è documentata, con sicurezza, alla metà del XV secolo: nel 1466 Pietro Susanna di Crotone ottenne la familiaritas da re Ferrante (Fiore 2001, 384). Figli di Pietro furono Antonello e Giovanni Antonio: Antonello andò ad abitare a Cirò, nel cui territorio si trovava il feudo detto il Corso di Puzzello, concesso ai Susanna dal marchese di Crotone Antonio Centelles e confermato in seguito da Alfonso V che, quando giunse in Calabria per domare la ribellione proprio di Centelles, alla resa spontanea di Cirò, soggiornò nel palazzo dei Susanna in località Bandiera (De Leo 1997, 101). Giovanni Antonio Susanna, che «fu ribelle della Cesarea Maestà facendo ribellare la città di Cotrone dalla predetta Maestà Cesarea nell’ultima invasione del Regno» (Pesavento, Il palazzo Susanna, in Archivio Storico di Crotone), ebbe due figli Roberto e Matteo, entrambi uomini d’arme e sposati a Catanzaro, rispettivamente, nel 1515 e nel 1518 (Corrado 2014, 82). In particolare Roberto sposò la vedova Moisessa Rodio, che gli portò in dote il feudo di Amato, e partecipò nel 1528 all’assedio di Catanzaro (Pellicano Castagna 1984, I, 82); Matteo sposò invece Caterinella Sanseverino, sorella di Nicola, III barone di Marcellinara. Giovanni Alfonso Susanna, figlio di Roberto, ereditò alla morte della madre i feudi di Amato e Tornafranza che fu però alienato al congiunto Marcantonio nel 1555.

È testimoniata, nella seconda metà degli anni Ottanta del XV secolo la partecipazione della famiglia, insieme con altre famiglie patrizie crotonesi – quali i Protospataro, i Lucifero, i Pipino e i Berlingieri – ai lavori di ristrutturazione e ampliamento del castello di Crotone. All’inizio del XVI secolo, un certo Alfonso Susanna, definito nobilis, risiedeva a Santa Severina nei pressi del convento di S. Domenico, che si vorrebbe edificato nel tardo Quattrocento per iniziativa della propria famiglia (Gorra 2012, 57). Nel 1541-1542 si ritrova Bernardino Susanna sindaco dei nobili di Crotone. Nel 1582-1583 Giovanni Tommaso Susanna faceva parte, insieme a Scipione Berlingieri e Dionisio Pipino, della società di nobili crotonesi, guidata da Ottavio Lucifero, che prese in subappalto la costruzione della parte sudorientale della cortina muraria della città (Corrado 2014, 82). Nell’ultimo decennio del Cinquecento i Susanna espressero nuovamente un sindaco, Manilio, nell’annata 1591-1592. Sembra, infine, che le donne della famiglia fossero monacate nel convento delle clarisse di Crotone (Gorra 2012, 57).

Legami con altre persone o famiglie

Famiglie:

- Rodio;

- Sanseverino;

- Pipino;

- Lucifero;

- Berlingieri;

- Protospataro.

Committenza/Produzione di opere letterarie
Committenza/Produzione di edifici e opere d'arte

In merito alle architetture civili, un palazzo della famiglia era a Cirò in località Bandiera; un secondo palazzo era a Crotone.

Nel Cinquecento inoltrato si compie la cinta del castello di Crotone, con i nuovi bastioni: San Giacomo, costruito sotto la direzione di Giangiacomo dell'Acaya (1536-1555) e Santa Maria, al tempo di Ambrogio Attendolo (!573-1588). L'intervento fu definito dall'ingegnere Giangiacomo dell'Acaya dopo le proposte di Sarmientos e Buzzacarino. I finanziamenti diedero vita ad un sistema di economia locale con le famiglie principali (Lucifero, Susanna, Berlingieri tra le altre) che si accaparravano gli appalti e l'impiego di una notevole forza lavoro con investimenti tratti da tasse su prodotti (sale, seta) e dalle imposte alle città e al clero locale; tuttavia, le difficoltà a garantire i flussi di denaro determinarono un lento andamento delle opere.

Collezioni di opere d'arte antica e moderna
Monumenti funebri o celebrativi
Fonti iconografiche
Fonti manoscritte
Bibliografia

Corrado 2014: Margherita Corrado, "Quid Susanne splendidi? A proposito di un portale cinquecentesco con capitelli «di gusto quasi romanico» nel centro storico di Crotone", Salternum, 17, 2014, 79-92.

 

De Leo 1997: Pietro De Leo, "Tra passato antico ed età moderna", in Cirò-Cirò Marina. Storia, cultura, economia, a cura di Fulvio Mazza, Soveria Mannelli 1997.

 

Fiore 2001: Giovanni Fiore, Della Calabria illustrata, Soveria Mannelli 2001.

 

Gorra 2012: Maurizio Carlo Alberto Gorra, Uno storico dualismo: l’araldica di Santa Severina tra arcivescovi e feudatari, Gioiosa Jonica 2012.

 

Pellicano Castagna 1984: Mario Pellicano Castagna, La storia dei feudi e dei titoli nobiliari della Calabria, I, Catanzaro 1984.

 

Severino 1988: Carmelo G. Severino, Crotone, Roma-Bari 1988.

 

Severino 2011: Carmelo G. Severino, Crotone: da polis a città di Calabria, Roma 2011.

 

Valtieri 2002: Simonetta Valtieri, "Il Mormando architetto", in Storia della Calabria nel Rinascimento, Le arti nella storia, a cura di Simonetta Valtieri, Roma 2002, 133-146.

 

Valtieri 2009: Simonetta Valtieri, "La Calabria nel rinascimento e il rinascimento in Calabria", in La Calabria del Viceregno spagnolo: storia, arte, architettura, urbanistica, a cura di Alessandra Anselmi, Roma 2009, 303-319.

Link esterni
SchedatoreLuigi Tufano, Antonio Milone
Data di compilazione22/05/2016 19:58:28
Data ultima revisione18/05/2017 18:08:32
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Famiglie e Persone/280