NomeFarnese, Ottavio
Altri nomi
Titoli

Duca di Penne. Signore di Campli, Cittaducale, Montereale, Leonessa e Castellamare. Prefetto di Roma. Duca di Camerino. Principe di Altamura. Duca di Castro e Ronciglione. Governatore di Nepi. Duca di Parma e Piacenza. Gonfaloniere della Chiesa.

Data e luogo di nascita

9 ottobre 1524, Valentano

Data e luogo di morte

18 settembre 1586, Parma

Città

Bologna, Roma, Camerino, Altamura, Castro, Ronciglione, Nepi, Parma, Penne, Piacenza.

Cenni biografici

Nacque da Girolama di Ludovico Orsini, conte di Pitigliano, e Pier Luigi Farnese, figlio del cardinale Alessandro. Compì i suoi primi studi umanistici presso il collegio Ancarano di Bologna. Tornò a Roma, entrando a corte, quando papa divenne il nonno, Paolo III, nell’ottobre del 1534. Mentre la sua casata aumentava le proprie fortune, grazie soprattutto all’operato del pontefice che con una bolla dell’ottobre del 1537 infeudò Nepi, Castro, Ronciglione e altre località del viterbese a suo padre Pier Luigi, si pensava anche al possibile matrimonio di Ottavio (Zuffi 2013, 57). Un accordo importante fu raggiunto un anno dopo, per l’unione con Margherita d’Austria, figlia dell’imperatore Carlo V, la quale gli portò in dote il ducato di Penne e altri feudi in Abruzzo, come Campli, Cittaducale, Montereale e Leonessa, più alcuni feudi del Regno di Napoli, tra i quali Castellamare. La cerimonia si svolse nel novembre del 1538. La donna, tuttavia, non era contenta e i rapporti con il marito furono tesi per tutto il corso degli anni Quaranta (Brunelli 2013).
Intanto costui era stato insignito del titolo, ormai onorifico, di praefectus Urbis e nel novembre del 1540 fu anche investito del ducato di Camerino. Nell’autunno del 1541 partecipò alla spedizione di Algeri di Carlo V, conclusasi in maniera molto sfortunata a causa di una tempesta. Nel frattempo si paventava l’idea, da parte dell’imperatore e del papa, che Ottavio venisse creato signore di Milano, disegno che però non andò in porto. L’anno precedente, inoltre, i notabili cittadini di Altamura avevano promosso l’iniziativa di offrire la città ai Farnese per porla sotto la loro protezione, in particolare offrendola a Ottavio stesso e al cardinale Alessandro (Masi 1964, 42).
Nell’agosto del 1545 nacquero due gemelli a Margherita. Ne sopravvisse solo uno, chiamato anch’egli Alessandro. Intanto, quasi contemporaneamente, il pontefice creava Pier Luigi Farnese duca di Parma e Piacenza, raggiungendo finalmente l’obiettivo di costruire una sorta di Stato della famiglia e designando Ottavio quale successore. Egli dovette cedere il titolo di duca di Camerino ma assunse quello di duca di Castro e Ronciglione, nonché quello di governatore di Nepi (Zuffi 2013, 58-59).
In seguito i rapporti tra Paolo III e Carlo V iniziarono ad incrinarsi, poiché il primo voleva lo scontro con i protestanti mentre il secondo puntava soprattutto a pacificare i propri domini. A quel punto Ottavio stesso si trovò in difficoltà nel prendere posizione, il che gli si ritorse contro per via del disappunto papale. Nel settembre del 1457, quando suo padre fu ucciso nel corso di una congiura ordita dal governatore di Milano Ferrante Gonzaga, in accordo con alcune delle più eminenti famiglie piacentine, egli fu costretto a raggiungere immediatamente Parma e pochi giorni dopo fu creato nuovo duca. Ottenne un armistizio con i congiurati e i due ducati di Parma e Piacenza furono divisi. Ma i rapporti con il pontefice peggiorarono. Nel novembre del 1457 Paolo III dette infatti al fratello di Ottavio, Orazio, il ducato di Castro e Ronciglione, e fece insediare a Parma Camillo Orsini in qualità di governatore papale (Brunelli 2013; Zuffi 2013, 60-63).
Le tensioni perdurarono sino al 1549, quando Ottavio prese l’iniziativa ad ottobre ed entrò a Parma con la forza, ma Camillo Orsini si rifiutò di consegnargli la città. La morte di Paolo III, nel mese di novembre, facilitò il Farnese. Nel conclave, infatti, l’elezione del cardinal Ciocchi Del Monte, avvenuta nel febbraio del 1550, ebbe l’appoggio decisivo del cardinale Alessandro Farnese. Giulio III, nuovo papa, ordinò immediatamente all’Orsini di restituire Parma a Ottavio e concesse a costui anche il titolo di gonfaloniere della Chiesa. Tra l’aprile e il maggio dello stesso 1550 Ottavio si recò a Roma per prestare giuramento vassallatico (Brunelli 2013; Zuffi 2013, 64).
La situazione tornò a precipitare l’anno seguente, nel mese di maggio, perché proprio Ottavio si avvicinò in maniera netta alla Francia con un’alleanza con Enrico II. Il papa si vide costretto a dichiararlo decaduto dal titolo di duca di Parma. Ne scaturì una guerra, con Ferrante Gonzaga nominato comandante delle truppe pontificie. Un armistizio tra Giulio III, la Francia e Ottavio fu firmato nell’29 aprile del 1552. Vi aderì anche l’imperatore, che intanto durante il corso della guerra aveva spossessato il Farnese di tutti i suoi feudi lombardi e napoletani. Soltanto grazie ad un concreto riavvicinamento con Carlo V, determinato in particolare dai contrasti con il nuovo papa Paolo IV Carafa, si poté giungere ai trattati di Gand dell’agosto del 1556, quando sul trono imperiale era da poco salito Filippo II. Piacenza e il suo territorio tornavano a Ottavio e gli vennero restituiti Novara, ad esclusione della fortezza, il territorio parmense, i beni nel Regno di Napoli e i beni dotali di Margherita d’Austria. Si siglava anche un’alleanza offensiva e difensiva tra il Farnese e l’imperatore (Brunelli 2013; Zuffi 2013, 64 e 70).
Molte e rilevanti furono le misure adottate da Ottavio nei suoi possedimenti territoriali, soprattutto a Parma e Piacenza, da quelle legate all’amministrazione della giustizia alle riforme finanziarie, passando per gli incentivi economici alle comunità ebraiche alla promozione dell’istruzione, affidata in particolare ai gesuiti. Interessanti anche le innovazioni edilizie per le due città. Per quanto riguarda il Regno, invece, nel 1562 gli agenti di Ottavio poterono rientrare ad Altamura, riportandola così nelle sue mani fino alla sua morte (Masi 1964, 45). Il principato di costui sulla città pugliese fu particolarmente legato ai dissidi interni tra le famiglie altamurane, ovvero tra quelle che erano fautrici della demanialità e quelle convinte della necessità di un rilevante appoggio esterno, utile soprattutto ad affrontare con più forza i contrasti prima con Carlo V, per la scelta dell’arciprete locale, poi con il vescovato di Gravina.
Nel marzo del 1565 il figlio di Ottavio Alessandro, al quale fu ceduto il marchesato di Novara, sposò Maria d’Aviz, figlia di Don Duarte, fratello di re Giovanni III di Portogallo. Proprio Alessandro fu investito del possesso del castello di Piacenza nel gennaio del 1585. Ottavio, comunque, ebbe anche altre quattro figlie: Lavinia, Ersilia, Isabella, Violante. Tra i suoi numerosi interessi culturali e artistici vi fu anche il collezionismo a gli appartenne l’arazzo tratto da un disegno di Francesco Salviati rappresentante il Sacrificio di Alessandro Magno, oggi presso il Museo di Capodimonte di Napoli (Brunelli 2013).
Ottavio morì a Parma nel settembre del 1586.

Legami con altre persone o famiglie

Il matrimonio con Margherita d’Austria portò a Ottavio la possibilità di imparentarsi con l’imperatore Carlo V, di cui la donna era figlia. Attraverso lo sposalizio tra Alessandro, figlio di Ottavio, e Maria d’Aviz, figlia di Don Duarte, a sua volta fratello del re Giovanni III di Portogallo, la famiglia Farnese del ramo di Parma e Piacenza si imparentò anche con i sovrani portoghesi.

Committenza/Produzione di opere letterarie
Committenza/Produzione di edifici e opere d'arte
Collezioni di opere d'arte antica e moderna
Monumenti funebri o celebrativi

Custodisce le spoglie di Ottavio, nel santuario di Parma di S. Maria della Steccata, un monumento settecentesco di Antonio Brianti.

Fonti iconografiche
Fonti manoscritte
Bibliografia

Bilotto, Del Negro-Mozzarelli 1997: I Farnese: corti, guerra e nobiltà in antico regime, atti del convegno di studi Piacenza 24-26 novembre 1994, a cura di Antonella Bilotto, Piero Del Negro, Cesare Mozzarelli, Roma 1997.

 

Brunelli 2013: Giampiero Brunelli, “Ottavio Farnese duca di Parma”, in DBI, vol. 79, 2013.

 

Litta 1819-1883: Pompeo Litta, Famiglie celebri italiane, 1819-1883, vol. 12, tav. XIV dei Farnese.

 

Masi 1964: Giovanni Masi, “L’interdetto contro Altamura”, Archivio Storico Pugliese, XVII, 1964, 41-57.

 

Tassoni 1954: I Farnese: grandezza e decadenza di una dinastia italiana, a cura di Giuseppina Allegri Tassoni, Roma 1954.

 

Zuffi 2013: Farnese: duchi di Piacenza e Parma: signori del Rinascimento e del Barocco, a cura di Stefano Zuffi, Milano 2013.

Link esterni

Voce del Dizionario Biografico degli Italiani (Brunelli 2013)

SchedatoreFederico Lattanzio
Data di compilazione02/05/2016 12:44:47
Data ultima revisione20/02/2017 18:17:43
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Famiglie e Persone/264