NomeOrsini, Ferdinando
Altri nomi

Ferrante Orsini d'Aragona

Titoli

Duca di Gravina

Data e luogo di nascita

Gravina, anni ottanta del secolo XV.

Data e luogo di morte

Napoli, 6 dicembre 1549.

Città

Gravina

Napoli

Cenni biografici

Figlio di Francesco II Orsini e Maria di Antonio Todeschini Piccolomini, nipote di papa Pio III. Apparteneva alla linea di Gravina degli Orsini di Roma-Bracciano, una linea originatasi con Francesco I, primo Orsini ad essere conte di Gravina e primo duca della storia della città, elevato a tale titolo da Alfonso il Magnanimo nel 1444. Francesco I, infatti, vantava una discendenza addirittura da Napoleone Orsini, illustre personaggio della casata vissuto a cavallo tra Duecento e Trecento.
Ferdinando ottenne non prima del 1505 il ducato gravinese. Quest’ultimo era infatti passato al regio demanio cinque anni prima, quando Francesco II si era dato clandestinamente alla fuga per unirsi ai principi di Marca e Romagna contro le mire minacciose di papa Alessandro VI. Morto Francesco II, a causa di tali scontri, nel 1505 Ferdinando fu inserito tra i baroni del Regno di Napoli condonati per aver parteggiato per Luigi XII di Francia, su intercessione di papa Giulio II e su grazia di re Ferdinando il Cattolico d’Aragona. Così l’Orsini poté ereditare il ducato di Gravina. Ciò spiega, peraltro, l’apposizione del patronimico d’Aragona al suo nome. Alla fine del 1519, poi, costui tramite privilegio ufficializzò il disciplinamento delle antiche consuetudini di Gravina sulla base anche delle nuove norme politico-amministrative introdotte dagli aragonesi, legate queste soprattutto alla nomina del sindaco (Nardone, nuova ed. Tucci 1979, 205-212).
Nel 1529 Ferdinando fu accusato dal potere centrale, insieme ad altri, di essere ribelle, cioè di aver favorito i recenti successi francesi nel corso della fase finale delle Guerre d’Italia. Il duca, infatti, aveva fatto aprire le porte della città alle armate del re di Francia, accogliendole. Il nuovo viceré di Napoli, Filiberto di Chalon principe d’Orange, lo inserì dunque tra i feudatari rei di aver con atto di fellonia facilitato la missione francese. Egli, come tutti gli imputati, fu privato dei possedimenti territoriali. Gravina tornò nel demanio regio, ma già nel 1533 il duca riconquistò i propri titoli per effetto della grazia concessa dall’imperatore Carlo V, su intervento anche del pontefice Clemente VII (Nardone, nuova ed. Tucci 1979, XI-XII e 216-217).
Ferdinando sposò in prime nozze Angela Castriota Scanderbeg, figlia di Vernai duca di Ferrandina e discendente dell’eroe albanese quattrocentesco Giorgio, la cui famiglia si era insediata proprio in Basilicata. In questo periodo una colonia di albanesi, già giunti nel Mezzogiorno in seguito alla recente ricaduta dell’Albania nelle mani dei turchi, venne a stabilirsi in Gravina, probabilmente attratta dalla presenza di Angela. Una colonia fu ospitata nell’area della chiesa di Santa Maria Nova, dove formò un rione che fu detto dei Greci. Angela si interessò, inoltre, di far ampliare e decorare la chiesa gravinese di Santa Sofia. Alla sua morte, avvenuta nel 1518, le sue spoglie furono sepolte proprio in Santa Sofia, dove le venne eretto un monumento funebre per volere del marito Ferdinando (Gelao 2005, 67-81; Nardone, nuova ed. Tucci 1979, 217-218).

Legami con altre persone o famiglie

Famiglia Todeschini Piccolomini (Ferdinando fu marito di Maria di Antonio Todeschini Piccolomini, nipote di papa Pio III).

Committenza/Produzione di opere letterarie
Committenza/Produzione di edifici e opere d'arte
Collezioni di opere d'arte antica e moderna
Monumenti funebri o celebrativi

Monumento funebre di Angela Castriota Scanderbeg;

Palazzo Gravina presso Napoli, dove Ferdinando dimorò dopo la morte della moglie Angela. Le origini risalgono al 1513, quando Ferdinando acquistò un terreno di proprietà della basilica di Santa Chiara. Il progetto fu affidato all’architetto napoletano Gabriele d’Agnolo (Nardone, nuova ed. Tucci 1979, 220; De Dominici 1742).

Fonti iconografiche
Fonti manoscritte
Bibliografia

Allegrezza 1998: Franca Allegrezza, Organizzazione del potere e dinamiche familiari. Gli Orsini dal Duecento agli inizi del Quattrocento, Roma 1998, 71.

 

Gelao 2005: Clara Gelao, "Il mausoleo di Angela Castriota Skanderbeg in S. Sofia a Gravina", in Ead., Puglia rinascimentale, Milano 2005, 67-81.

 

Litta 1819-1883: Pompeo Litta, Famiglie celebri italiane, 1819-1883, vol. VI, tavv. XXII e XXVIII degli Orsini.

 

Nardone (ed. Tucci 1979): Domenico Nardone, Notizie storiche sulla città di Gravina, nuova ed. Francesco Tucci, Bari 1979, 205-217.

 

Sansovino 1565: Francesco Sansovino, L’historia di casa Orsina, Venezia 1565.

Link esterni
SchedatoreFederico Lattanzio
Data di compilazione29/04/2016 19:01:50
Data ultima revisione19/02/2017 22:31:00
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Famiglie e Persone/261