Nome | Tuccio d'Andria | |
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Altri nomi | ||
Titoli | Pittore | |
Data e luogo di nascita | Andria | |
Data e luogo di morte | ||
Città | Andria, Savona | |
Cenni biografici | Ancora ignota è la figura di questo pittore nato ad Andria ma sinora noto solo per un periodo di attività condotto a Savona, dove la sua presenza è documentata tra il 1487 ed il 1488. La sua unica opera certa è la pala d’altare, firmata e datata 1487, raffigurante una Sacra conversazione con i Santi Pantaleone, Pietro Martire, Pietro Apostolo, Bonaventura, Girolamo e lo Sposalizio mistico di Santa Caterina d’Alessandria con donatori, destinata alla chiesa di San Giacomo a Savona ed oggi custodita presso il Museo della Cattedrale di quella città. In un cartiglio ai piedi del trono è dipinta l’iscrizione “TUCIUS DE ANDRIA DE APULIA HOC PINXIT OPUS MCCCCLXXXVII”. L’opera fu commissionata dalla famiglia Catullo, e collocata nella loro cappella gentilizia dedicata a San Bonaventura, all’interno della quale Tuccio realizzò anche gli affreschi parietali, purtroppo andati perduti (Torteroli 1847, 46-48; Alizeri 1870, 326-330). Al 1487 ed al 1488 risalgono le uniche due attestazioni documentarie che lo riguardino, e si riferiscono entrambe all'attività savonese: alla stipula dei due atti notarili, il pittore s’impegnava ad eseguire due pale d’altare, da collocare nell’antica Cattedrale di Santa Maria del Priamàr e sull’altare maggiore di San Giacomo. Ignote anche le circostanze che portarono Tuccio da Andria a Savona, e che sono state spiegate da Michele D’Elia come il risultato dell’incontro tra il pittore e il genovese Giovambattista Cybo che dal 1472 al 1484, prima di diventare papa col nome di Innocenzo VIII (1484-1492), fu vescovo della diocesi di Molfetta, confinante con quella di Andria (D’Elia 1969, 25-26, nota 27). Di recente Orso Maria Piavento ha invece proposto che il probabile mediatore per la trasferta di Tuccio a Savona sia stato qualche esponente della famiglia Della Rovere, che specie con Francesco (il futuro papa Sisto IV) e Giuliano (il futuro Giulio II) si resero protagonisti del rinnovamento in campo artistico della città ligure a partire dagli anni ottanta del XV secolo. Sulla base del confronto con lo Sposalizio mistico di Santa Caterina, Michele D’Elia prima e Clara Gelao poi hanno attribuito a Tuccio il cosiddetto Trittico di Andria, raffigurante Santa Caterina d’Alessandria, Sant’Antonio da Padova e San Giacomo della Marca, oggi conservato a Bari nella Pinacoteca provinciale ma proveniente dalla chiesa del convento francescano di Santa Maria Vetere ad Andria. Sono state invece espunte dal catalogo dell’artista andriese le tavole con il Cristo benedicente e la Vergine originariamente nel Cappellone di San Riccardo nella Cattedrale andriese ed oggi ricoverato nel Museo diocesano della stessa città. La scarsa quantità di notizie che si hanno su Tuccio non consente attualmente di ricostruirne con precisione gli spostamenti, i contatti e gli scambi culturali, invero molteplici, che l’artista dové stringere nel corso della propria carriera, e che dovettero portarlo dalla città d’origine a Napoli (Capitale del Regno di cui anche Andria, e la Puglia tutta facevano parte), verosimilmente a Roma (dove ebbe forse l’occasione di avvicinarsi ai Della Rovere protagonisti della vita culturale savonese), e quindi Savona; così come sfuggono ancora i precisi limiti culturali entro cui egli poté formarsi e accrescere il proprio linguaggio, che dall’analisi della pala savonese sembra un concentrato, in effetti anche poco omogeneo, di elementi figurativi mantegneschi, toscani e nordici, specie fiamminghi.
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Legami con altre persone o famiglie | Famiglia Catullo | |
Committenza/Produzione di opere letterarie | ||
Committenza/Produzione di edifici e opere d'arte | Durante la permanenza savonese, Tuccio eseguì per la famiglia Catullo una Sacra conversazione con i Santi Pantaleone, Pietro Martire, Pietro Apostolo, Bonaventura, Girolamo e lo Sposalizio mistico di Santa Caterina d’Alessandria con donatori, da collocare nella cappella gentilizia dedicata a San Bonaventura all'interno della chiesa di San Giacomo. Per quest'ultima fabbrica religiosa, e nello specifico per l'altare maggiore, il pittore è documentato ancora all'opera nello stesso 1487, quando gli viene chiesto di dipingere una pala, purtroppo oggi perduta. Ancora a Savona, nel 1448, egli s'impegna a realizzare un'opera per la vecchia cattedrale di Santa Maria del Piamàr. Per la propria città d'origine, egli eseguì il Trittico raffigurante Santa Caterina d’Alessandria, Sant’Antonio da Padova e San Giacomo della Marca, oggi conservato a Bari nella Pinacoteca Provinciale ma proveniente dalla chiesa del convento francescano di Santa Maria Vetere. | |
Collezioni di opere d'arte antica e moderna | ||
Monumenti funebri o celebrativi | ||
Fonti iconografiche | ||
Fonti manoscritte | ||
Bibliografia | Alizeri 1870-1874: Federico Alizeri, Notizie dei professori del disegno in Liguria dalle origini al secolo XVI, I-III, Genova 1870-1874.
Angelelli, De Marchi 1991: Angelelli Walter, De Marchi Andrea, Pittura dal Duecento al primo Cinquecento nelle fotografie di Girolamo Bombelli, Milano 1991.
Castelnovi 1986: Gian Vittorio Castelnovi, I dipinti, in San Giacomo: un monumento da conoscere e riutilizzare, Atti del convegno, Comune di Savona, 11 dicembre 1983, Savona 1986, 79-98.
Ciciliot 1997-1998: Furio Ciciliot, "Pittori rinascimentali a Savona e nel Ponente", in Rivista Ingauna e Intemelia, LII-LIII, 2001, 197-203.
De Camelis 1962: Gaetano De Camelis, "Tuccio d’Andria pittore del Quattrocento e le sue opere a Savona ed a Tolone", Liguria, IX, XXIX, 19-22.
D’Elia 2005: Michele D’Elia, "Ancora su Tuccio e il Maestro di Andria", in AA.VV. La Sacra Spina di Andria e le reliquie della Corona di Spina, Fasano, 2005, 404.
D’Elia 1954: Michele D’Elia, Mostra dell’arte in Puglia dal tardo antico al Rococò, Bari 1964, 70-71.
D’Elia 1969: Michele D’Elia, "Tuccio d’Andria e no", Miscellanea di studi storici per le nozze di Gianni Jacovelli e Vita Castano, Fasano, 9-27.
D’Elia 1969: Michele D’Elia, "Aggiunte alla pittura pugliese", in Studi di storia dell’arte: bibliologia ed erudizione in onore di Alfredo Petrucci, Roma-Milano 1969, 26-34 [29].
Gelao 1998: Clara Gelao, La pinacoteca provinciale di Bari. Opere dall’XI al XVIII secolo, Roma 1998, I, 71-74. Navarro 1987: Fausta Navarro, Scheda “Tuccio d’Andria”, in La pittura a Napoli e nel Meridione nel Quattrocento, a cura di Federico Zeri, Milano 1987, 760-761.
Piavento 2011: Orso Maria Piavento, "Tuccio d’Andria: ricognizioni e verifiche", Ligures, Rivista di Archeologia, Storia, Arte e Cultura Ligure, 9, 2011, 57-82. | |
Link esterni | ||
Schedatore | Paola Coniglio | |
Data di compilazione | 02/12/2014 15:23:15 | |
Data ultima revisione | 20/02/2017 20:28:41 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Famiglie e Persone/189 |