NomePandolfini, Giannozzo
Altri nomi
Titoli

Vescovo di Troia dal 10 marzo 1484 al 1522.

Data e luogo di nascita

Firenze, seconda metà del XV secolo.

Data e luogo di morte

Roma, 1525.

Città

Troia

Cenni biografici

Figlio di Pandolfo e di Costanza Guicciardini, terzo di sette fratelli. Seguì gli interessi mercantili e finanziari della famiglia nel Regno di Napoli prima e dopo aver preso i voti. Nel 1484 fu nominato vescovo di Troia da papa Sisto IV di comune accordo con Ferrante d'Aragona, come ricompensa alla famiglia per la morte del padre Pandolfo (Rosso [ed. Beccia 1904-1907], 101-102).

Giannozzo è noto per aver commissionato a Raffaello Sanzio la costruzione del proprio palazzo fiorentino a via San Gallo, grazie alle strette relazioni dei Pandolfini con i Medici. Alla sua morte (1525) i lavori proseguirono sotto il controllo del nipote Ferrando, che gli era succeduto anche alla guida della diocesi di Troia.

Gli interessi di Giannozzo per il Regno di Napoli rientrano in quelli più generali della sua famiglia (v. le vicende del padre Pandolfo e del fratello Battista), soprattutto nel coprire gli interessi finanziari della Banca dei Medici a Napoli (cfr. Plebani 2014). Anche l'amicizia con Filippo Strozzi (le due famiglie erano unite da vari legami) ebbe un certo ruolo. Da ciò, probabilmente, l'interesse per una diocesi regnicola.

All'attività di Giannozzo a Troia è riconducibile la presenza di committenze fiorentine in Cattedrale, come l'altare de' Pazzi, risalente a un periodo a cavallo tra la fine del vescovato di Giannozzo e l'inizio di quello di Ferrando.

Pietro Antonio Rosso (Rosso [ed. Beccia 1904-1907], 102) riporta un aneddoto secondo il quale papa Leone X avrebbe voluto far provare a Giannozzo, a Troia, dei vestimenti sacri di sua proprietà, desideroso "di veder come detti vestimenti parevano sopra a un altro". Giannozzo si sarebbe rifiutato sulle prime, sostenendo che non voleva indossare abiti che poi non avrebbe mai più indossato, al che il papa promise che, dopo aver celebrato un vespro solenne, glieli avrebbe ceduti in dono. Questi vestimenti si conservavavano nel tesoro diocesano, piuttosto malandati, alla fine del Cinquecento, come afferma lo stesso Rosso. 

Riporta Rosso (Rosso [ed. Beccia 1904-1907], 229), che il 15 febbraio del 1519 Giannozzo "ottenne l'indulgenze del Santissimo Sacramento, concesse alla cappella del Sacramento di S. Lorenzo in Damaso di Roma, da papa Leone X per la confraternita di Troia".

Rinunciò al vescovato in favore del nipote nel 1522 per dedicarsi a seguire i suoi interessi a Roma, dove morì tre anni dopo; fu sepolto nella chiesa di San Silvestro al Quirinale (cfr. Cantini 1800, 146), ma in seguito traslato nella badia fiorentina, dove tuttora si trova la lapide funeraria.

Legami con altre persone o famiglie

Pandolfo (padre)

Costanza Guicciardini (madre)

Battista (fratello)

Ferdinando o Ferrando (nipote, figlio del fratello)

 

Vasari (1568, IV, 196) scrive che "Giannozzo Pandolfini vescovo di Troia" era "amicissimo di Raffaello", e che questi lo avrebbe ritratto nell'affresco delle Stanze Vaticane raffigurante l'Incoronazione di Carlo Magno. Lo stesso artista avrebbe poi redatto il progetto per il palazzo fiorentino del vescovo (cfr. infra, Committenza/Produzione di edifici e opere d'arte).

Committenza/Produzione di opere letterarie
Committenza/Produzione di edifici e opere d'arte

Nel 1504, nella Cattedrale di Troia, fece ornare la 'cappella maggiore' con una decorazione musiva, andata perduta tra il 1607 e il 1622 in seguito all'ampliamento del coro voluto dal vescovo De Ponte. La notizia è riportata da Beccia (Rosso [ed. Beccia 1904-1907]: XXI, 155-156, nota 4), che a sua volta attinge dal ms. dell'Anonimo cappuccino.

La committenza più nota è il palazzo che Pandolfini si fece costruire a Firenze su un'area presa in affitto dal 1494 e poi definitivamente acquistata nel 1517 (Pagliara 1984/2000; Ruschi 1984). A partire da questa data iniziarono i lavori per la nuova costruzione sulla base di un progetto che Vasari (1568, V, 394) attribuisce a Raffaello Sanzio, ma seguito sul posto prima da Giovan Francesco da Sangallo e poi dal fratello Bastiano, detto Aristotile. Sarebbe anzi stato "per mezzo di messer Giannozzo Pandolfini, vescovo di Troia" che anni prima, a Roma, Aristotile era stato introdotto "in casa di Raffaello da Urbino" (Vasari 1568, V, 394). Il cantiere del palazzo fiorentino si interruppe alla morte di Pandolfini nel 1525 e fu portato a termine secondo un progetto ridotto. Il palazzo doveva però essere abitabile già nel 1520, come suggerisce l'iscrizione  che corre lungo il fregio del cornicione: "IANNOCTIVS PANDOLFINUS EP.S TROIANVS/ LEONIS X ET CLEMENTIS VII PONTT. MAXX. BENEFICIIS AVCTVS /A FVNDAMENTIS EREXIT AN. SAL. MDXX" (cfr. Vasari [ed. Milanesi 1879-1885], IV, 364-365, nota 3).

Collezioni di opere d'arte antica e moderna

Ricevette in dono e conservò nel tesoro della Cattedrale di Troia alcuni preziosi paramenti sacri da papa Leone X (v. sopra i cenni biografici).

Monumenti funebri o celebrativi

Gianozzo morì a Roma, dove gli fu eretto un monumento funebre temporaneo in San Silvestro al Quirinale, su cui era l'epitaffio: "JANNOTTI PANDOLPHINI FLORENTINI TROJANI ANTISTITIS MOLIS ADRIANAE A CLEMENTE VII PRAEFECTI TEMPORANEVM DEPOSITVM. OBIIT ID. DECEMBRIS MDXXV. AETATIS SVAE LXVIII" (Ughelli 1727, col. 1347). 

 

Quindi la salma venne poi traslata a Firenze e tumulata nella cappella di famiglia nella badia fiorentina, con l'epitaffio: "IANNOCTIVS / PAND[OLFINUS] EP[ISCOPV]S TROIAE / AD MDXXV".

Fonti iconografiche

Ritratto finora non identificato nell'affresco di Raffaello raffigurante l'incoronazione di Carlo Magno (Vasari 1568, IV, 196).

Fonti manoscritte
Bibliografia

Beccia 1905: Nicola Beccia, Bozzetti critici mialeschi, Trani 1905.


Cantini 1800: Lorenzo Cantini, Saggi istorici d'antichità toscane, vol. X, Firenze 1800, 145-146.

 

Frommel 1984: Cristoph Luitpold Frommel, "Palazzo Pandolfini. Problemi di datazione e di ricostruzione", in Studi su Raffaello, Atti del Congresso Internazionale di studi (Urbino-Firenze, 6-14 aprile 1984), a cura di Michaela Sambucco Hamoud e Maria Letizia Strocchi, Urbino 1987, 197-204.

 

Pagliara 1984/2000: Pier Nicola Pagliara, "Palazzo Pandolfini", in Cristoph Luitpold Frommel, Stefano Ray, Manfredo Tafuri, Raffaello architetto, (Milano 1984) Milano 2000, 189-196.

 

Pagliara 2004: Pier Nicola Pagliara, "Palazzo Pandolfini, Raffaello e Giovan Francesco da Sangallo", in Per Franco Barbieri. Studi di storia dell'arte e dell'architettura, a cura di Elisa Avagnina e Guido Beltramini, Venezia 2004, 241-267.

 

Plebani 2014, Eleonora Plebani, "Pandolfini, Battista", in Dizionario Biografico degli Italiani, 80, Roma 2014.

 

Rosso (ed. Beccia 1904-1907): Pietro Antonio Rosso, Ristretto dell'istoria della città di Troja e sua diocesi dall'origine delle medesime al 1584, ed. a cura di Nicola Beccia, in Rassegna Pugliese di Scienze, Lettere ed Arti, XXI, 1904-1905, 100-109, 155-167, 222-235, 303-311, 367-373; XXII, 1905-1906, 50-53, 89-107, 144-152, 228-237, 347-359; XXIII, 1906-1907, 88-96, 205-226.

 

Ruschi 1984: Pietro Ruschi, "Vicende costruttive del palazzo Pandolfini nell'arco del Cinquecento. Documenti e ipotesi", in Raffaello e l'architettura a Firenze nella prima metà del Cinquecento, cat. mostra, Firenze 1984, 27-64.

 

Ughelli 1727: Ferdinando Ughelli, Italia Sacra sive de Episcopis Italiae [...], Tomus primus, editio secunda aucta et emendata cura et studio Nicolai Coleti, Venetiis, apud Sebastianum Coleti, 1727.

 

Vasari 1568: Giorgio Vasari, Le Vite de più eccellenti Pittori, Scultori et Architettori Italiani, in Fiorenza, appresso i Giunti, 1568.

 

Vasari (ed. Milanesi 1878-1885): Le vite de più eccellenti pittori, scultori et architettori italiani scritte da Giorgio Vasar pittore aretino, con nuove annotazioni e commenti di Gaetano Milanesi, Firenze 1878-1885. 

Link esterni

Lapide sepolcrale nella cappella di famiglia nella badia fiorentina

Vasari 1568

Vasari (ed. Milanesi 1878-1885), IV

Scheda sul Palazzo Pandolfini nel Repertorio delle architetture civili di Firenze

SchedatoreLorenzo Miletti, Fulvio Lenzo
Data di compilazione09/09/2014 11:21:55
Data ultima revisione19/02/2017 22:48:38
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Famiglie e Persone/167