Oggetto | Teggiano, castello | |
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Luogo | Teggiano | |
Tipologia | castello | |
Nome attuale | castello Macchiaroli | |
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Nomi antichi | Castello Sanseverino castello Villani | |
Cronologia | X-XI sec.: costruzione. 1260: Tommaso Sanseverino, signore di Teggiano, promuove i primi rifacimenti nel castello. 1285: nuovi lavori sarebbero stati effettuati per disposizione di Carlo I d'Angiò. 1381-1414: il castello risulta ricostruito da Ladislao di Durazzo dopo la cacciata dei Sanseverino e l’incameramento dei loro feudi al regio demanio. 1417: ulteriore rifacimento, questa volta ad opera dei Sanseverino. 1485: sotto la guida di Antonello Sanseverino, il castello di Diano diventa uno dei fulcri della congiura dei baroni contro re Ferrante. 1497: assedio di Diano. 1619: il castello viene ristrutturato e trasformato in palazzo da Giovanni Villani, marchese di Polla. 1650: lavori edilizi promossi da Giovan Battista Caracciolo. | |
Autore | ||
Committente | ||
Famiglie e persone | Tommaso Sanseverino Carlo I d'Angiò Ladislao di Durazzo Antonello Sanseverino Ferrante d’Aragona | |
Descrizione | Il complesso ha impianto quadrangolare allungato. La cinta esterna in pietra poggia su un poderoso basamento a scarpa ed è munita da cinque torri a pianta circolare, quattro agli angoli e una in corrispondenza dell'ingresso, che risalgono alle fasi quattrocentesche. Gli edifici collocati all'interno sono invece molto più tardi, costruiti fra il XVII e il XIX secolo. Dalla Descritione, et Apprezzo della Terra di Diano e suoi Casali, redatta il 1 dicembre 1636 dal tavolario Bernardino Ottaviano (Napoli, Archivio di Stato, Processi antichi, carte in ordinamento; cfr. Manzo 2009), apprendiamo che a quella data il castello racchiudeva una residenza "magnifica, tutta in marmo a' due ordini, e dirama a sinistra, e a destra" e con una loggia affacciata verso il ponte levatoio d'ingresso. Sette sale si susseguivano "in piano, tutte a travi grandi alla Reale", con pareti affrescate e mostre di porte "all'antica". | |
Iscrizioni | Lapide presso l'ingresso principale del castello: "ARCEM HANC INACCESSAM, PRINCIPIBVS SALERNITANIS CONDITORIBVS, FEDERICO OPPVGNATORE ARAGONENTIVM MONIMENTO INCLYTAM, REPARAT MINITQVE IOHANNES VILLANO, MARCHIO POLLAE TERTIVS, ANNO MDCCXIX" | |
Stemmi o emblemi araldici | ||
Elementi antichi di reimpiego | ||
Opere d'arte medievali e moderne | ||
Storia e trasformazioni | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Piante e rilievi | Pianta in Didier 1994, poi riprodotta in Ingrosso 2007. | |
Fonti/Documenti | Manzo 2009 cita e trascrive ampi brani della descrizione manoscritta del castello contenuta nella Descritione, et Apprezzo della Terra di Diano e suoi Casali, redatta il 1 dicembre 1636 dal tavolario Bernardino Ottaviano (Napoli, Archivio di Stato, Processi antichi, carte in ordinamento). | |
Bibliografia | De Cunzo 1989: Mario De Cunzo, “Note per una storia dei monumenti di Teggiano”, in Il Vallo Ritrovato. Scoperte e restauri nel Vallo di Diano, catalogo della mostra (Padula, certosa di San Lorenzo, 22 luglio - 30 settembre 1989), Napoli 1989, 15-29. Didier 1997: Arturo Didier, Diano: città antica e nobile. Documenti per la storia di Teggiano, Teggiano 1997. Ingrosso 2007: Chiara Ingrosso, “Teggiano, castello”, in Architettura del classicismo tra Quattrocento e Cinquecento. Campania, ricerche, a cura di Alfonso Gambardella e Danila Jacazzi, Roma 2007, 453-456.
Macchiaroli 1868: Stefano Macchiaroli, Diano e l’omonima sua valle, Napoli 1868. Manzo 2009: Elena Manzo, “Alla corte aragonese: continuità linguistiche e concatenazioni territoriali nei feudi dei Sanseverino. Il Principato Citeriore”, in Architettura del classicismo tra Quattrocento e Cinquecento. Campania, saggi, a cura di Alfonso Gambardella e Danila Jacazzi, Roma 2009, 210-236. | |
Link esterni | ||
Schedatore | Fulvio Lenzo | |
Data di compilazione | 01/06/2012 10:37:29 | |
Data ultima revisione | 19/10/2016 00:32:07 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/92 |