OggettoVenafro, Cattedrale
LuogoVenafro
Tipologiachiesa cattedrale (esistente)
Nome attualeChiesa cattedrale di Santa Maria Assunta
Immagine
Nomi antichi
Cronologia

1213 incendio alla cattedrale

1224 costituzione della collegiata

1344 il vescovo Giovanni di Tocco commissiona al maestro Barbato da Sulmona una teca per racchiudere il cranio di San Nicandro (trafugata nel 1985)

1349 terremoto

1356 incendio della città ordinato da Luigi di Taranto

1401 erezione della cappella Martucci in onore di San Giovanni

1408 data incisa su concio di contrafforte in facciata (ora rimosso)

1416: cappella S. Michele eretta da Nicola Colaccio con tomba per sé e successori

1427 il vescovo Antonio Mancini fonda nell'abside sinistra la cappella di giuspatronato familiare

1458 affresco con Madonna e giacente di Cobella D'Alferio di Castelpetroso nella cappella Mancini

1512 erezione nella sagrestia vecchia della cappella della Madonna di Loreto per volontà testamentaria di Nicola de Michelis

1558-1573 al tempo del vescovo Andrea Matteo Acquaviva d’Aragona dotazione della Cattedrale di un organo (perduto) collocato sopra l’arco della Cappella della Madonna di Loreto

1576: in occasione del giubileo proclamato da Gregorio XIII, fu aperta dal vescovo Orazio Caracciolo la Porta Santa (iscrizione commemorativa ancora oggi sulla porta destra di facciata)

1582: il cardinale Ladislao d’Aquino (1581-1621) promuove la decorazione ad affresco delle prime due nicchie della navata sinistra e il restauro dell'edificio

1590: pala con l’Assunta per l'altare maggiore commissionata dal D’Aquino

1691-1710 al tempo del vescovo Carlo Massa, sostituzione dell’ambone con un pulpito ligneo

Autore
Committente
Famiglie e persone
Descrizione

La cattedrale sorge sul colle S. Leonardo, seconda sommità dell'area della città antica di fronte al centro storico con il castello. La sede vescovile, eretta in età tardo-antica ma stabilizzatasi tra l'età longobarda e quella normanna, è stata sempre ubicata in questa parte della città che oggi appare spopolata ma che in origine era ricca di rovine (ancora in parte presenti) e abitata e forse, solo nel secolo XIV per l'azione concomitante di alluvioni e terremoti venne abbandonata (la lontananza dalla città venne ridotta nel secolo XVII con la rettificazione della strada tra il centro e la cattedrale grazie all'abbattimento dell'ospedale dell'Annunziata e della Confraternita di Sant'Antonio da Padova). L'attuale edificio, frutto di pesanti restauri di ripristino neo-medievale del secolo scorso, conserva l'impianto originario con tre navate e corrispettive absidi e prospetto e fianco con paramento murario di grandi lastroni di reimpiego (nella zona absidale si registra un addensarsi di epigrafi e rilievi antichi a sottolineare l'importanza simbolica dell'area). I portali di facciata sono gli elementi più antichi dell'edificio, databili alla metà del secolo XII (quello di destra è la Porta santa del Giubileo del 1575, come ricorda un'epigrafe) ma la facciata come il campanile conservano le tracce (oggi parzialmente rimosse) di un intervento di consolidamento cui forse è riferibile la data 1408 incisa su uno dei conci dei contrafforti, in facciata e agli angoli del campanile che presenta l'inserzione di un rilievo del sec. XIII con un vescovo in trono in origine destinato altrove (come rivela il profilo posteriore arcuato) e noto fin dal sec. XVII come 'Antuono', nome in cui la tradizione e la storiografia locale di età moderna ha voluto riconoscere uno dei vescovi più importanti e longevi della cattedrale venafrana, Antonio Mancini (1426-1465).  I pilastri e le colonne a rocchi con semplici capitelli dell'interno sembrano risalire ad una fase più tarda, probabilmente tra XIII e XIV, in occasione di rifacimenti dovuti a danni o al grave sisma del 1349. Della decorazione originaria si conservano lacerti di affreschi di tardo Trecento (in uno, la scena dei martirio dei patroni locali Nicandro, Marciano e Daria. Nelle fasi successive, tra XV e XVI secolo si assiste ad una trasformazione dell'interno con l'apertura e la decorazione di cappelle sia nelle navate che nel presbiterio e nelle absidi, di cui si conservano notevoli tracce dall'affresco nell'abside sinistra con la figura giacente di Cobella D'Alferio (1458) agli altari dipinti cinquecenteschi delle cappelle delle navatelle.

Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego

Nel paramento murario delle absidi: frammenti di epigrafi e di rilievi, perlopiù, di provenienza funeraria

Nel paramento murario esterno: conci di grande formato e pezzi di cornici e trabeazioni

Nel paramento delle navet interne: frammeni architettonici e epigrafici

Opere d'arte medievali e moderne

Affreschi frammentari (secc. XIV-XV) nelle pareti delle navate e del presbiterio

Abside sinistra con calotta affrescata con Redentore in gloria (sec. XV: famiglia Mancini)

Abside affrescata con Madonna e figura giacente di Cobella D'Alferio (1458)

Altare dipinto con affresco con Albero di Jesse e San Leonardo (sec. XV, metà)

Altare dipinto con Madonna e santi Nicola e Antonio (1585: committente Antonio Coppa)

Altare dipinto con Madonna e San Giovanni Battista e Sant'Antonio da Padova (sec. XVI)

Altare dipinto della Trasfigurazione e Santi Giacomo e Tommaso Apostolo (1585: committente famiglia Magrelli; S. Giacomo: committente Nicandro Della Valle; San Tommaso: committente Antonio Integlia)

Altare dipinto con Crocefissione, Vergine, Giovanni Evangelista e santi (1582: famiglia Martucci, fatto eseguire da Nicandro Martucci)

Altare dipinto con Madonna con committente (sec. XVI)

Altare dipinto con Madonna e santi Chiara e Francesco (secc. XVI-XVII)

Altare dipinto con Deposizione (1582: committente canonico Michele Cristomaco)

Affresco con Madonna e santi Antonio da Padova e San Nicola da Tolentino (sec. XVI: committente Antonio Marotta)

Dipinto della Madonna Assunta (1590, pittore napoletano, committenza del vescovo card. D'Aquino)

Storia e trasformazioni

La cattedrale, oggi in un'area disabitata lontana dal centro ma in origine in una zona più popolata e ricca di vestigia antiche all'interno del reticolo urbano della Venafro romana, si presenta in una veste frutto di radicali restauri nel corso dei secoli dall'edificazione (sec. XII) alle più recenti trasformazioni in conseguenza di malintesi restauri integrativi della secnda metà del secolo scorso. La pianta conserva l'andamento originario con i portali del sec. XII e le partizioni interne con arcate acute frutto di un intervento post-sisma del 1349. Nei secoli XV-XVI la cattedrale, consolidata nelle pareti perimetrali, del prospetto e del campanile inglobato nella faccaita, si arricchisce di altari e opere fino alle trasformazioni sei-settecentesche, cancellate con il ripristino neomedievale novecentesco.

Note
Fonti iconografiche
Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia

Angelelli-Gandolfo-Pomarici 2010: Walter Angelelli, Francesco Gandolfo, Francesca Pomarici, Una fabbrica molisana: la cattedrale di Venafro, in Medioevo: le officine, atti del convegno (Parma, settembre 2009), a cura di Arturo Carlo Quintavalle, Milano 2010, 363-390

 

Capini 1996: Stefania Capini (a cura di), Venafro, Isernia 1996

 

Cotugno 1824: Memorie istoriche di Venafro, compilate da Gabriele Cotugno..., Napoli 1824

 

Diebner 1979: S. Diebner, Aesemia-Venafrum. Untersuchungen zu den römischen Steindenkmälern zweier Landstädte Mittelitaliens, Roma 1979

 

Gambardella 2001: Carmine Gambardella, Ecogeometria in Venafro: identità e trasparenze, Napoli 2001

 

Garrucci 1874: Raffaele Garrucci, Venafro illustrata coll'aiuto delle lapidi antiche, Roma 1874

 

Lucenteforte 1877-79: Francesco Lucenteforte,Monografia fisico-economico-morale di Venafro, voll. 2, Cassino 1877-79

 

Monachetti 1706: G. A. Monachetti, Memorie istoriche della città di Venafro, ms. Bibl. Naz. Napoli, X.C.78

 

Morra 2000: Gennaro Morra, Storia di Venafro dalle origini alla fine del medioevo, Montecassino 2000

Morra 1982-1983: Gennaro Morra, “Un vescovo riformatore a Venafro: Andrea Matteo Acquaviva”, Campania Sacra, 13-14, 1982-1983,

Morra 2000: Gennaro Morra, La Cattedrale di Venafro, in Le cattedrali di Isernia e Venafro. Il santuario dei SS. Cosma e Damiano, Isernia 2000, 89-130

 

Salzillo 1878: T. Salzillo, Storia civile dell'antica città di Venafro, Isernia 1878

 

Sannicola 1847: Giovanni Sannicola, Cenno storico dell'antica chiesa di Venafro e sua diocesi, Napoli 1847

 

Sannicola 1847: Giovanni Sannicola, Poche parole sulla città di Venafro, Napoli 1845

 

Valente 1979: Franco Valente, Venafro. Origini e crescita di una città, Campobasso 1979

Valente 1978: Franco Valente, “La cattedrale e le formelle dell'Annunziata: architettura e scultura tardo-gotica nella Venafro del '400”, Almanacco del Molise, 1978, 220-255

 

Valla 1687: L. Valla, Historia della città di Venafro, 1687 circa, ms. Bibl. Naz. Napoli, X.C.77 (edizione a cura di Ferdinando Del Prete di Belmonte, Storia di Venafro scritta nel 1687, Napoli 1905)


Link esterni
SchedatoreAntonio Milone
Data di compilazione17/04/2016 18:55:22
Data ultima revisione29/04/2016 18:25:45
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/893