OggettoGerace, Cattedrale
LuogoGerace
Tipologiachiesa cattedrale (esistente)
Nome attualeChiesa cattedrale di Santa Maria Assunta
Immagine
Nomi antichi
Cronologia

1140 circa: esecuzione del mosaico tra l'abside minore sinistra e il coro con il Redentore, re Ruggero e il vescovo Leonzio.

1431: il conte Giovanni Caracciolo fa realizzare la cappella di san Giuseppe in luogo dell'abside minore di destra.

1575: realizzato il sepolcro di Giovanni e Battista Caracciolo dallo scultore Giovanni Domenico Manni “scultore eccellentissimo et il migliore di questa provincia il quale informò e abbellì il disegno”.

1593: il vescovo Vincenzo Bonardo (1591-1601) fa riallestire la sacrestia.

1595-1597:  lo scultore e pittore di Carrara Lorenzo Calamelech deve realizzare un sepolcro di marmi e pietra mischia “nel supportico del palazzo vescovile” “con la sua statua, armi e finimenti”, probabilmente la tomba di Felice Polizzi, per il quale Giovanni Battista Lucifero realizza una cappella in cattedrale su commissione del figlio Ottavio.

1613: cappella ipogea della Madonna dell'Itria (Giovanni Battista Lucifero, con Paolo e Giovanni Tommaso) su commissione del vescovo Orazio Mattei (1601-1619) e del rettore della cappella.

1638: Cappella e Arcone del SS. Sacramento: commissione a Michele Archinà e Donato Vanelli (1626) con completamento a cura di Domenico e Francesco Lucifero.

1631: completamento della cappella della Madonna della Pietà della famiglia Lucifero.

Autore
Committente
Famiglie e persone
Descrizione

La cattedrale, con il grande complesso episcopale (eretto in età moderna come testimoniano gli architravi con i  nomi dei prelati che lo hanno gradualmente edificato) sorge nella parte alta della città in un sito in pendenza che ha permesso la costruzione dell'ampia cripta. La chiesa, uno degli edifici romanici più significativi e articolati del Mezzogiorno, presenta una semplice facciata a  capanna con portale a ghiere sovrapposte, decorata, come il resto del paramento esterno, da una serie di ampie arcate con lesene; nel fianco sinistro, si apre la porta d'ingresso del 1622 e si erge il maestoso campanile a pianta quadrata. Sul lato sinistro, a ridosso del presbiterio si eleva, su due livelli, la nuova cappella, in sostituzione ed ampliamento dell'abside minore destra voluta dal conte Caracciolo intorno al 1431 (da segnalare il portale archiacuto inferiore, con ghiera con floridi elementi vegetali con portico voltato antistante e la decorazione superiore esterna con arcatelle polilobate e intarsi bicromi).

L'interno, a tre navate, divise da due file di colonne con notevoli capitelli di reimpiego presentava in origine un transetto ininterrotto con arco trionfale e arcate nelle navatelle, secondo lo schema basilicale diffuso nel romanico meridionale tra XI e XII secolo, periodo in cui fu eretta la cattedrale di Gerace. Al centro della navata, un doppio pilastro scandisce lo spazio dividendo in due sezioni l'invaso; alla crociera, una cupola con tamburo ribassato con pennacchi ad arcatelle digradanti. Delle absidi originali, si conserva solo quella di sinistra mentre quella di destra è stata sostituita. La chiesa, nonostante i radicali restauri tesi a ripristinare un ipotetico aspetto originario, presenta notevoli monumenti di età moderna, tra cui il fonte battesimale (vescovo Pasqua), la tomba del vescovo Calceopulo (1584), il monumento dei conti Caracciolo (1575), il rilievo con l'Incredulità di San Tommaso (1521).

La cripta, che dal 1669 ha l'attuale ingresso indipendente, ha notevoli dimensioni, non certo consuete. Le file di colonne, restaurate dopo il terremoto del 1744, scandiscono gli spazi che ripetono i volumi dell'area presbiteriale superiore con le absidi romaniche e la cappella quattrocentesca che sostituisce l'abside minore di destra.Al centro, sotto la navata, l'aula allungata del Sacello della Madonna dell'Itria, scavato parzialmente nella roccia e risalente ai secc. XIII-XV: abbellito per la prima volta dal vescovo De Saulis (1509-1517), fu riprogettato per volontà del presule Mattei (1601-1622): sull'altare, al posto del dipinto probabilmente originario un rilievo con la Madonna e il bambino trecentesca (dalla cappella di Prestarona ma fino a metà Ottocento in Cattedrale).

Iscrizioni

Resti di affresco con iscrizione in greco su quattro linee (ante 1480?) (vi si legge: "... Bartolomeo...")

Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne

Rilievo con l'Incredulità di san Tommaso (1521, Antonello Gagini).

Tomba di Giovanni e Battista Caracciolo (1575).

Fonte battesimale (1578).

Lastra tombale di Atanasio Calceopulo (1584).

Tomba di Ottaviano Pasqua (1591 circa).

Tomba di Felice Polizzi (Lorenzo Calamelech, 1595 circa).

Rilievo con Madonna e bambino (sec. XIV: dalla cappella di Prestarona, oggi ne Sacello dell'Itria).

Affresco con Santa Margherita (sec. XIV: cripta).

Affresco con Madonna e Santi (sec. XVI: cripta).

Storia e trasformazioni

La chiesa viene eretta nei decenni tra la seconda metà del secolo XI e i primi del secolo XII come rivela l'impianto basilicale; un terminus ante quem è il mosaico con il re Ruggero e il vescovo Leonzio posto nel presbiterio a segnare l'attenzione della dinastia normanna e del vescovo per l'edificio, come nelle cattedrali siciliane. Il complesso su due livelli, con un'ampia cripta ricca di altari, edicole e cappelle, tra cui il Sacello della Madonna dell'Idria di origine medievale, non subì significativi cambiamenti fino alla sostituzione dell'abside destra con la nuova cappella voluta dal conte Caracciolo (1431) e con i nuovi ambienti della sacrestia. La chiesa subisce numerosi interventi e modifiche, all'arredo soprattutto, per tutta l'età moderna: nuovi monumenti sepolcrali per vescovi e patrizi cittadini; cappelle come quella ipogea della Madonna dell'Itria e l'arcone con la nuova cappella del Sacramento (unico elemento barocco preservato nei radicali restauri novecenteschi). Il terremoto del 1744 provocherà notevoli danni con il crollo del pavimento del presbiterio con la rovina del colonnato della cripta che verrà riallestito mentre nel 1783 cadrà giù l'abside centrale e ci saranno danneggiamenti al colonnato della navata centrale che verrà ripristinata solo nel corso dell'Ottocento. I restauri del Novecento e gli interventi alla cripta più recenti daranno al grandioso complesso l'assetto attuale.

Note
Fonti iconografiche
Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia

Fuda 1993: Roberto Fuda, “Il sepolcro di Giovanni e Battista Caracciolo conti di Gerace: committenza ed esecuzione”, Rivista storica calabrese, n.s., 14, 1993, 197-204.

 

Gemelli 1986: La cattedrale di Gerace,  a cura di Salvatore Gemelli, Cosenza 1986.

 

Naymo 1993: Vincenzo Naymo, “La visita pastorale di Tiberio Muti nella diocesi di Gerace (1541) alla vigilia del Concilio di Trento. Parte prima: Gerace, Rivista storica calabrese, 1-2, 1993.

 

Occhiato 1998: Giuseppe Occhiato, Il duomo di Gerace. Persistenze bizantine in un edificio romanico calabrese, Soveria Mannelli 1998.

 

Oppedisano 1932: A. Oppedisano, Cronistoria della Diocesi di Gerace, Gerace 1932.

 

Paolino 2000: Francesca Paolino, Cappelle gentilizie e devozionali in Calabria 1550-1650, Reggio Calabria 2000, 157-207.

 

Riccardi 2013: Lorenzo Riccardi, “Assenza, più acuta presenza: il perduto mosaico con Ruggero II e Leonzio nella cattedrale di Gerace”, Archivio storico per la Calabria e la Lucania, 79, 2013, 81-106.

 

Scaglione 1856: Pasquale Scaglione, Storie di Locri e Gerace messe in ordine ed in rapporto con le vicende della Magna Grecia, di Roma e del Regno delle Due Sicilie, Napoli 1856.

 

Vitae episcoporum ecclesiae Hieraciensis, ab Octaviano Pasqua episcopo conscriptae, illustratae notis a Iosepho Antonio Parlao, in Constitutiones et acta Synodi Hieraciensis ab illustrissimo et reverendissimo domino Caesare Rossi episcopo celebratae diebus 10, 11 et 12 novembris 1754, apud Vincentio Pauria, Neapoli 1755.

 

Zinzi 1991: Matilde Zinzi, “Vicende costruttive della cattedrale di Gerace: trasformazioni, alterazioni, restauri attraverso fonti archivistiche (secoli XVII-XX)”, Archivio storico per la Calabria e la Lucania, 58, 1991, 85-100.

Link esterni
SchedatoreAntonio Milone
Data di compilazione28/03/2016 11:56:29
Data ultima revisione21/03/2017 17:41:45
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