Oggetto | Vibo Valentia, Palazzo Capialbi (vecchio) | |
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Luogo | Vibo Valentia | |
Tipologia | palazzo | |
Nome attuale | Palazzo Marzano | |
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Nomi antichi | Palazzo Leontini Palazzo Capialbi | |
Cronologia | 1496: Parlamento cittadino concede ai Capialbi un terreno nei pressi della Porta di Piazza per il loro palazzo. 1514: Galeazzo Capialbi pone una lapide a memoria della costruzione dell'edificio. sec. XVI, fine: passaggio per via dotale del palazzo a Francesco Leontini barone di san Calogero. 1659, post: passaggio del palazzo alla famiglia Marzano. | |
Autore | ||
Committente | ||
Famiglie e persone | Capialbi Leontini Marzano | |
Descrizione | Il palazzo, ubicato a ridosso della Porta di Piazza, cui ora è legato da una costruzione successiva, conserva l'impianto quadrangolare originario ma ha perso tutti i carattteri della costruzione cinquecentesca: della primitiva costruzione si conservano la lapide di fondazione voluta da Galeazzo Capialbi, alcune delle numerose epigrafi reimpiegate e una testa ritratto angolare di età romana, significativamente posta ad angulum con una serie di epigrafi (secondo Capialbi 1659 quasi come uno stemma parlante). Manca anche l'ingresso principale (in origine decorato con un'iscrizione antica con "Augusto"), mentre gli elementi decorativi e la forma delle finestre e dei balconi rimandano ai secc. XVII-XVIII, quando l'edificio, anche in conseguenza dei passaggi di famiglia, venne radicalmente trasformato. | |
Iscrizioni | Sul prospetto, al di sotto di un frammento di statua antica, su una lastra di marmo: "EMERITUS MILES SPOLIISQUE EX HOSTE SUPERBUS/ ABLATIS RETULIT MULTA TROPHAEA DOMUM/ INDE DECUS PATRIE GALEAZZUS CONDIDIT ESSET/ ET SIBI GRATA QUIES HOC CAPIALBUS OPUS/ MONTISLEONIS DIE X° APRILIS II.E IND(ICTIONIS) 1514" "MODERATA [stemma] DURENT". | |
Stemmi o emblemi araldici | Lo stemma della famiglia Capialbi si vede sulla lapide di fondazione. | |
Elementi antichi di reimpiego | In un angolo dell'edificio: testa ritratto maschile, romana; iscrizioni CIL X, 66; 82. Una piccola urna: CIL, X, 73. Statua di Eracle fanciullo, sopra l'iscrizione Capialbi. Edicola con le iscrizioni: CIL X: 62, 71. Sul portale d'ingresso: fregio con iscrizione "AUGUSTO" (CIL, X, 41) con un rilievo (Bisogni 1710, 137). Murata nel paramento inferiore del palazzo: CIL, X, 48. Iscrizione CIL X 87 (alla cui destra si vedeva un rilievo con tre uomini, intercalati da due alberi, che si tenevano per mano: Bisogni 1710, 135). Altre iscrizioni: CIL, X: 55, 70, 78, 92. | |
Opere d'arte medievali e moderne | ||
Storia e trasformazioni | L'edificio, fondato dalla famiglia Capialbi dopo la concessione del terreno nel 1496 nei pressi della Porta di Piazza (con l'onere della difesa dell'accesso con propri uomini) venne eretto a cura di Galeazzo Capialbi, principale esponente della famiglia del secolo XVI, originario di Benevento, che a memoria dell'erezione, fece incidere una lapide nella quale celebrava le sue imprese belliche e la volontà di abbellire il palazzo con spolia antichi, secondo un gusto che intendeva emulare le imprese artistiche dei feudatari Pignatelli e con il manifesto topos delle prede belliche strappate al nemico. L'edificio ha subito radicali stravolgimenti nei secc. XVII-XVIII, come rivela la forma delle finestre e la decorazione degli esterni; a causa di queste trasformazioni, dovute anche ai passaggi familiari (dapprima, Francesco Leontini, che lo riceve con la dote di Rosa, figlia di Galeazzo, quindi Marzano), non sono più visibili l'ingresso principale e le parti originarie dell'edificio. La presenza della testa ad angolo viene giustificata da Capialbi 1659 come uno stemma parlante: infatti lo storico, nel segnalare l'assenza della testa nello stemma, avverte che "in angulo illius domus, qui est magis proximus dictae Ianuae Plateae, aspicitur caput quoddam incisum et sub levatum calvum, sub quo multi alii marmorei lapides inspiciuntur". | |
Note | Nell'ampia insula in cui è inglobato il palazzo insisteva anche la residenza della famiglia Fiaschè (sorta nei pressi della porta di sant'Antonio, nella quale era reimpiegata un'epigrafe antica), in un angolo del quale è posta l'iscrizione ammonitrice: "Cave a la/chrymis cocodrilli" (secondo Capialbi 1845 erano lì le carceri pubbliche); nel cortile di un palazzo vicino, su largo G.B. Solari, si conserva una vera da pozzo rinascimentale e resti antichi (colonne e basi). | |
Fonti iconografiche | ||
Piante e rilievi | ||
Fonti/Documenti | ||
Bibliografia | Bisogni De Gatti 1710: Giuseppe Bisogni De Gatti, Hipponii, seu Vibonis Valentiae, vel Montis Leonis Ausoniae civitatis accurata historia, Neapoli, Typis Felicis Mosca, MDCCX, 144-147.
Capialbi 1659: Giuseppe Capialbi, Originis, situs, nobilitatis civitatis Montis Leonis Geographia historia eiusdem civitatis cum vita et moribus Hectoris Pignatelli, Neapoli, Ex typographia Lucae Antonii Fusci, 1659, 32-34.
Capialbi 1845: Vito Capialbi, Inscriptionum vibonensium specimen, Napoli 1845, 30-31.
Carlizzi 2001: Fonti per la storia di Monteleone e terre convicine esistenti nell'Archivio di Stato di Napoli (1416-1826), a cura di L. Carlizzi, Soveria Mannelli 2001.
Cuteri 2008: Francesco Antonio Cuteri, “Monteleone: una città federiciana”, Rivista storica calabrese, 29, 2008, 33-47.
Cuteri 2014: Francesco Antonio Cuteri, “Da Vibona a Monteleone. Metamorfosi dell'identità urbana tra Tarda Antichità e Medioevo”, in Hipponion Monsleonis Vibo Valentia. I volti della città, a cura di Maria Teresa Iannelli, Reggio Calabria 2014, 203-223.
Iannelli 2014: Hipponion, Vibo Valentia, Monsleonis. I volti della città, a cura di Maria Teresa Iannelli, Reggio Calabria 2014.
Leone 1995: Giorgio Leone, “Per una storiografia artistica in Calabria: il 'caso' di Vibo Valentia. Sintesi e proposte per un'indagine storico-artistica sul territorio (secc. XVI-XIX)”, in Beni culturali del Vibonese: sintesi, proposte e prospettive, Atti del convegno (Nicotera, 27-29 dicembre 1995) a cura di Natale Pagano, Ernesto Glicora, Vibo Valentia 1998, 231-300.
Leone 2007: Giorgio Leone, “Una traccia per la cultura artistica del territorio dal Trecento al Novecento”, in La Fonte di Mnemosine. Viaggio nella storia e nella cultura della provincia di Vibo Valentia, Soveria Mannelli 2007, 161-179.
Paolino 1992: Francesca Paolino, “Intorno alle prime fondazioni francescane in Calabria: frammenti di 'architettura' a Vibo Valentia e a Tropea”, Quaderni del Dipartimento PAU, 2, 1992, 2, 49-60, 55-60.
Principe 1978: Ilario Principe, Beni culturali a Monteleone di Calabria, Chiaravalle Centrale 1978.
Tarallo 1926: Pasquale Tarallo, Raccolta di notizie e documenti della città di Monteleone di Calabria, Monteleone 1926. | |
Link esterni | ||
Schedatore | Antonio Milone | |
Data di compilazione | 01/03/2016 12:21:38 | |
Data ultima revisione | 15/06/2017 16:52:00 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/877 |