Oggetto | Salerno, San Benedetto | |
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Luogo | Salerno | |
Tipologia | chiesa (esistente) con annesso convento (trasformato) | |
Nome attuale | San Benedetto | |
Immagine | ![]() | |
Nomi antichi | ||
Cronologia | 1043 convento affidato all'abate Alfano, poi arcivescovo di Salerno, che ricostruisce l'edificio 1085 papa Gregorio VII muore, secondo la tradizione ospite in una cella del monastero 1261 papa Alessandro IV dona l'area di Castel Terracena al convento di San Benedetto 1296 re Carlo d'Angiò ordina allo stratigoto di trasportare le macchine da guerra nel monastero come luogo sicuro 1301 quel che resta di Castel Terracena viene confermato al convento da parte di papa Bonifacio VIII 1316 epigrafe attestava l'inizio della costruzione del campanile 1412 nei locali del Castl Nuovo di San Benedetto viene ospitata la regina Margherita di Durazzo 1465 cessione da parte del convento al monastero di S. Michele del diritto all'utilizzo di parte dell'acqua del condotto del monastero sec. XV realizzazione del chiostro con colonne marmoree sec. XVI abati commendatari 1807 alienazione e impiego della struttura come teatro cittadino 1857 chiesa elevata a parrocchia del Crocefisso (per il miracolo di Pietro Barliario) 1868 complesso adibito a caserma 1967 restauro della chiesa e restituzione alla curia | |
Autore | ||
Committente | ||
Famiglie e persone | ||
Descrizione | Il prestigioso complesso benedettino di Salerno, sorto in un'area periferica a ridosso dell'Orto Magno e delle mura orientali, si conserva frammentariamente con la chiesa, oggetto di un radicale restauro neo-medievale nel dopoguerra, il quadriportico con resti della residenza quattrocentesca di Castel Nuovo (che sorge probabilmente sui resti della residenza normanna di Castel Terracena, dove fu ospitata la regina Margherita di Durazzo), oggi inglobati nella sede del Museo Archeologico Provinciale (dal 1927) mentre il convento appare radicalmente trasformato, sede oggi di una caserma, presso cui giungeva l'acquedotto medievale che incanalava le acque del torrente Rafastia. La chiesa originaria, a tre navate di impianto basilicale con colonne e capitelli di reimpiego che reggono le arcate dell'invaso e tetto a capriate lignee aveva il prospetto su cui si apriva, come a Montecassino e nel duomo di Salerno, un quadriportico (oggi interrotto dalla strada e visibile nel prospiciente museo). | |
Iscrizioni | ||
Stemmi o emblemi araldici | ||
Elementi antichi di reimpiego | Colonne e capitelli di reimpiego nel quadriportico e nelle navate interne Frammenti di iscrizioni nel pavimento (testimoniate dal CIL) | |
Opere d'arte medievali e moderne | Crocefisso su tavola (sec. XIII, trasferito alla chiesa del Crocefisso, oggi nel Museo Diocesano) | |
Storia e trasformazioni | Il complesso benedettino, il più importante della città e con un ruolo preminente nella regione a partire dal X secolo e legato alla storia della scuola medica salernitana, come testimonia la presenza di Alfano abate, sodale e collaboratore di Desiderio e costruttore della cattedrale con Roberto il Guiscardo al tempo di Gregorio VII, e la leggenda di Pietro Barliario, mago e costruttore dell'acquedotto che approvvigionava il monastero, che avrebbe fatto un patto con il diavolo per elevare le arcate del condotto per poi pentirsi davanti ad un crocefisso ligneo, e farsi monaco a San Benedetto, dove fu sepolto nel 1149 (la tradizione riconosce in un esemplare più tardo, oggi nel Museo diocesano, l'opera che avrebbe compiuto il miracolo). Con la donazione dell'area del vicino Castel Terracena il complesso si arricchì dell'area meridionale dove venne eretto il Castel Nuovo di San Benedetto dove fu ospitata nel 1412 la regina Margherita di Durazzo e venne realizzato il chiostro con colonne marmoree, mentre nel secolo XVI con gli abati commendatari iniziò una fase di declino culminata nelle alienazioni ottocentesche, arrestato con i restauri del secolo scorso e il riuso di alcune parti del complesso originario. | |
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Piante e rilievi | ||
Fonti/Documenti | ||
Bibliografia | Balducci 1968-1983: A. Balducci, "L'abbazia salernitana di San Benedetto", Rassegna storica salernitana, 29-43, 1968-1983, 1-78
De Felice 1963: Ezio De Felice, "Il restauro dell'atrio della certosa di San Benedetto in Salerno", Napoli nobilissima, n.s., 3, 1963, 2,50-52
De Felice 1963-1964: Ezio De Felice, “Un moderno restauro e il Museo Provinciale di Salerno”, Apollo. Bollettino dei Musei Provinciali di Salerno, 3-4, 1963-1964, 143-184
De Felice 1986: Ezio De Felice, Complesso conventuale di S. Benedetto in Salerno. Restauro e adattamento a nuovo uso: l'acciaio, il cemento armato e le tecniche invasive in convento, Salerno 1986
Fiore 1944: Matteo Fiore, "Le chiese di Salerno. L'abbazia e la chiesa di San Benedetto", Rassegna storica salernitana, 5, 1944, 3-4, 241-248
Schiavo 1939: Armando Schiavo, "L'abbazia salernitana di S. Benedetto", in Atti del IV Congresso di Storia dell'Architettura, Milano 1939, 1-12 | |
Link esterni | ||
Schedatore | Antonio Milone | |
Data di compilazione | 01/06/2012 10:28:23 | |
Data ultima revisione | 20/11/2016 21:44:41 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/87 |