OggettoCosenza, Vergini
LuogoCosenza
TipologiaChiesa e complesso monastico annesso (trasformato)
Nome attualemonastero delle Vergini
Immagine
Nomi antichi
Cronologia

1515: bando per la costruzione del monastero sul sito del Palazzo Favaro e della scuola giudaica.

1588: mons. Pallotta acquisisce case private adiacenti al monastero per inglobarle nel complesso ecclesiastico.

1808: Alienazione del convento e destinazione ad orfanotrofio.

Autore

Domenico La Cava e Pietro Celestre, capomastri e partitarii della costruzione del monastero (secondo documentazione tramandata da Muzio de Matera).

Committente
Famiglie e persone

Juliella, figlia del poeta e nobile cosentino Galeazzo di Tarsia vi fu rinchiusa per un breve periodo.

Descrizione

La chiesa e il complesso monastico, sorti a partire dal 1515 per opera del maestro Domenico La Cava, capomastro della Val di Crati (forse originario dell'omonima città campana, fucina di costruttori per l'intero Regno), sono ubicati in un'area ricca di residenze familiari (in primis palazzo Sersale), in parte alienati per la costruzione, in parte acquisite successivamente. Il prospetto è una parete che chiude il cortile d'ingresso con un significativo portale a bugne databile ai secc. XV-XVI ma con un impianto ancora romanico. La facciata della chiesa è più tarda con il portale ligneo seicentesco. La chiesa è a navata unica con altari e con l'arcone presbiteriale resto dell'impianto originario di primo Cinquecento; tra gli altari il secondo altare a destra conserva un dipinto con l'Annunciazione del secolo XVI (l'altro altare conserva un dipinto della Madonna del Pilerio). Il chiostro, di pianta quadrangolare, reca colonne con capitelli ionici e arconi a tutto sesto di forme tardo rinascimentali.

Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne

Dipinto con l'Annunciazione (secolo XVI).

Dipinto della Madonna del Pilerio (secc. XVI-XVII).

Storia e trasformazioni

Il complesso monastico, sorto accanto al palazzo di Gaspare Sersale, venne realizzato intorno al 1515 unendo diversi conventi femminili cistercensi: Santa Maria della Motta, Santa Maria de medio Domini Aegidii e quello benedettino di Santa Maria delle Fontanelle di Mendicino, prendendo il nome di Santa Maria delle Vergini. Al tempo di mons. Pallotta (1590 circa), furono alienate e inglobate alcune case private che sorgevano accanto al complesso monastico. Il complesso conserva, della fase più antica, l'impianto, il prospetto con il portale con bugne, mentre ai decenni tra XVI e XVII secolo devonorisalire il portale lingeo all'ingresso, il chiostro, gli adattamenti con l'annessione del palazzo Sersale. La chiesa all'interno si presenta in una veste settecentesca. Con la soppressione del 1808 i locali furono destinati ad orfanotrofio e oggi ospitano l'Istituto delle Figlie di Sant'Anna. Nel monastero fu rinchiusa per poco tempo, Juliella, figlia del nobile cosentino e letterato Galeazzo di Tarsia.

Note

Tra gli altari e le cappelle di diritto patronato, i Migliarese detenevano il secondo altare a destra, con altare in legno dorato, che conserva un dipinto con l'Annunciazione del secolo XVI.

Fonti iconografiche
Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia

Canonaco 2007: Brunella Canonaco, Cosentia. Il progetto della antica città calabra attraverso i documenti di archivio e le vedute storiche, Soveria Mannelli 2007, 65-69, 141-143.

 

Cozzetto 2005: Fausto Cozzetto, "Il monastero di S. Chiara a Cosenza. Sodalizio urbano e proiezioni nell'hinterland", in La città e il monastero. Comunità femminili cittadine nel mezzogiorno medievale, Atti del convegno di studi (Campobasso, 11-12 novembre 2003) a cura di Elisa Novi Chavarria, Napoli 2005, 105-122.

 

de Lauro 1660: padre Gregorio de Laude, alias de Lauro, Magni, diuinique prophetæ beati Ioannis Ioachim abbatis sacri cisterciensis ordinis monasterii Floris, et Florensis ordinis institutoris, Hergasiarum alethia apologetica, siue mirabilium veritas defensa auctore reuerendissimo patre D. Gregorio de Laude, alias de Lauro..., Neapoli, apud Nouellum de Bonis typograph. archiep., 1660, 212.

 

Manfredi 1844: Pasquale Manfredi, Saggio sulla topografia antica, sugli antichi abitatori, su le vicende e stato attuale della città di Cosenza, Cosenza 1844, 88 nota 121.

 

Minicucci 1933: Cesare Minicucci, Cosenza sacra. Notizie storiche sulle chiese e confraternite, sui conventi e monasteri della città di Cosenza. Cronaca dei vescovi ed arcivescovi della chiesa cosentina, Cosenza 1933, 67-71.

 

Rubino, Teti 1997: Gregorio E. Rubino, Maria Adelaide Teti, Cosenza, Roma-Bari 1997, 79-81.

 

Tucci 2007: Vincenzo Antonio Tucci, “La relazione ad limina di monsignor Giovanni Evangelista Pallotta (1590)”, Rogerius. Bollettino dell'Istituto della biblioteca calabrese, 10, 2007, 51-66.

Link esterni
SchedatoreAntonio Milone
Data di compilazione05/10/2014 19:41:10
Data ultima revisione20/03/2017 13:56:12
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