Oggetto | Cosenza, Palazzo di Pompeo Sersale | |
---|---|---|
Luogo | Cosenza | |
Tipologia | palazzo | |
Nome attuale | Palazzo di Pompeo Sersale | |
Immagine | ![]() | |
Nomi antichi | Palazzo Spiriti, Palazzo Telesio | |
Cronologia | 1592: data contenuta nello stemma di facciata con nome del committente (Pompeo Sersale). | |
Autore | Andrea Maggiore, scultore carrarese, cui è stato attribuito lo stemma in facciata (1592). | |
Committente | Pompeo Sersale (1592) | |
Famiglie e persone | Spiriti Telesio Sersale | |
Descrizione | Il palazzo, costruito da Pompeo Sersale a fine Cinquecento, si trova sul tratto finale del corso principale della città, e rappresenta uno degli esempi meglio conservati tra le residenze tardorinascimentali della città. Il palazzo, di notevoli dimensioni e molto più ampio del corrispondente Palazzo di Gaspare Sersale di fine Quattrocento, domina sulla strada e sulla prospiciente piazza, dove in origine sorgeva il giardino cintato del palazzo. Il prospetto richiama nella partitura degli ordini, nella forma e dimensione del portale centrale, nella realizzazione dello stemma, la residenza Sersale più antica in una sorta di emulazione con il modello e di rispetto delle forme quattrocentesche che sembrano rappresentare ormai una tradizione familiare (lì era stato ospitato Carlo V nel 1535). L'edificio, infatti, presenta una base con un forte bugnato che contorna l'edificio con una cornice marcapiano su cui poggiano le finestre quadrangolari e che si interrompe in corrispondenza del portale dal semplice profilo a tutto sesto e riquadrato, sormontato dallo stemma che riprende quello del Palazzo di Gaspare Sersale ma con un aggiornamento stilistico attribuibile alla mano dello scultore carrarese Andrea Maggiore, attivo a Cosenza negli anni finali del secolo XVI. Il prospetto presenta un doppio ordine: i primi due piani sono riquadrati con cornici e paraste con capitelli, secondo le forme dell'antico Palazzo di Gaspare Sersale, mentre i due piani superiori sono caratterizzati dal più aggiornato ordine gigante con paraste, balconi e bugnati piatti a scandire l'intera facciata. L'ampio portale introduce ad un alto androne caratterizzato da sedili laterali con pilastrini e dallo stemma nella volta (come nel coevo Palazzo Arnone) che si apre sull'ampio cortile che conserva ancora i locali di servizio e di deposito con gli ingressi dalle arcate a tutto sesto e conduce alla doppia scala aperta monumentale che fiancheggia l'androne. | |
Iscrizioni | Iscrizione presso lo stemma sul portale: sul bordo superiore: ".../ LUMINA CLAUDITUR"; alla base dello stemma sul portale: "POMPEIUS/ SIRISALIS/ MDLXXXXII". | |
Stemmi o emblemi araldici | Stemma con iscrizione sopra il portale d'ingresso (1592). | |
Elementi antichi di reimpiego | ||
Opere d'arte medievali e moderne | ||
Storia e trasformazioni | Il palazzo domina la parte terminale del corso principale e rappresenta il più significativo esempio di architettura residenziale tardorinascimentale in città. Il prospetto si conserva quasi integralmente nella sua veste originaria mentre l'area ha subito notevoli cambiamenti a partire dalla scomparsa del giardino del palazzo presente a fine Cinquecento. Meno conservato è l'interno che presenta, della situazione originaria solo l'androne, il pianterreno del cortile e l'impianto delle scale. | |
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Piante e rilievi | ||
Fonti/Documenti | ||
Bibliografia |
Canonaco 2007: Brunella Canonaco, Cosentia. Il progetto della antica città calabra attraverso i documenti di archivio e le vedute storiche, Soveria Mannelli 2007, 54-55, 143-145.
Terzi 2014: Fulvio Terzi, Cosenza. Medioevo e Rinascimento, Pellegrini, Cosenza 2014, 538-539.
Valtieri 2009: Simonetta Valtieri, “La Calabria nel Rinascimento e il Rinascimento in Calabria, in La Calabria del viceregno spagnolo. Storia arte architettura e urbanistica, a cura di Alessandra Anselmi, Roma 2009, 303-319, 311-313. | |
Link esterni | ||
Schedatore | Antonio Milone | |
Data di compilazione | 05/10/2014 19:24:10 | |
Data ultima revisione | 21/03/2017 12:02:51 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/818 |