Oggetto | Cosenza, Archi di Ciaccio | |
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Luogo | Cosenza | |
Tipologia | passaggio urbano voltato | |
Nome attuale | Archi di Ciaccio | |
Immagine | ![]() | |
Nomi antichi | Archi di Ciaccio | |
Cronologia | ||
Autore | ||
Committente | ||
Famiglie e persone | Il nome deriva dalla presenza nei pressi, della residenza della famiglia Ciaccio (ora Contestabile Ciaccio). | |
Descrizione | Le arcate costituiscono un passaggio voltato dal sesto ribassato che segnavano l'ingresso nella parte alta della città, in un punto di snodo tra il corso principale, l'antica via consolare che conduce verso la parte bassa di Cosenza e la confluenza dei due fiumi, e l'asse principale della parte vecchia (la Giostra) che conduce al castello. Simbolo dello snodo è l'ampia piazza, che in età moderna era denominata Capo-piazza e conteneva le sedi amministrative del governo in città (prima del trasferimento a Palazzo Arnone) e sorgeva nei pressi della residenza di Pompeo Sersale, il palazzo più in vista della città tra Quattro e Cinquecento, dove fu ospitato Carlo V. Gli archi, con un doppio passaggio, erano il confine meridionale della città murata e in origine dovevano presentare più monumentali con quattro fornici aperti (oggi ne resta uno solo). Le arcate, dal profilo ribassato, testimoniano un'origine quattrocentesca ma, come mostrano gli stipiti, i capitelli modanati e le cornici, devono risalire, per l'esecuzione, al primo Cinquecento. | |
Iscrizioni | ||
Stemmi o emblemi araldici | ||
Elementi antichi di reimpiego | ||
Opere d'arte medievali e moderne | ||
Storia e trasformazioni | Le arcate, in origine quattro, come rivelano i resti dei piedritti di almeno altre due, oggi sono inglobate in edifici privati e delle due realizzate, una sola è percorribile con la bella volta ribassata in conci di calcare. Il passaggio monumentale nel secolo XVI perse importanza come l'intera area in cui sorgeva, dapprima centro amministrativo del potere centrale in città in collegamento con il castello; infatti l'apertura e la nuova importanza data a Corso Telesio finì per porre in subordine questa entrata monumentale alla città, lasciata incompleta e quasi del tutto ostruita. | |
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Piante e rilievi | ||
Fonti/Documenti | ||
Bibliografia | Canonaco 2007: Brunella Canonaco, Cosentia. Il progetto della antica città calabra attraverso i documenti di archivio e le vedute storiche, Soveria Mannelli 2007, 62-64.
Terzi 2014: Fulvio Terzi, Cosenza. Medioevo e Rinascimento, Cosenza 2014, 220-222, 236-239, 511-513. | |
Link esterni | ||
Schedatore | Antonio Milone | |
Data di compilazione | 05/10/2014 19:22:56 | |
Data ultima revisione | 20/03/2017 11:49:33 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/816 |