OggettoMorano Calabro, San Bernardino
LuogoMorano Calabro
TipologiaChiesa e complesso monastico annesso (esistenti)
Nome attualeSan Bernardino
Immagine
Nomi antichi
Cronologia

1452: fondazione del convento ad opera di Antonio Sanseverino, conte di Tricarico.

1485: consacrazione del complesso ad opera di Rutilio Zeno, vescovo di San Marco Argentano e noto umanista.

1499: data sull'affresco di facciata voluto dal principe di Bisignano Bernardino Sanseverino.

1524: affresco della Madonna della Neve commissionato da Luigi Della Mensa.

1538: data incisa sul leggio del coro.

1583: data sulla trave del coro, firmata dal pittore Erennio Mamone.

1611: pulpito ligneo.

1656: data sul coro ligneo.

1717: restauri all'intero complesso.

Autore
Committente

Antonio Sanseverino, figlio di Ruggero II e di Covella Ruffo, conte di Tricarico, fondatore del convento nel 1452.

Famiglie e persone

Famiglia Sanseverino:

Antonio Sanseverino (1430-1472), V conte di Tricarico, fondatore del convento;

Girolamo Sanseverino, VII conte di Tricarico (1472-1487) e I principe di Bisignano (1462-1487), probabile committente del polittico di Bartolomeo Vivarini (1477);

Bernardino Sanseverino (1487-1516), III principe di Bisignano, committente degli affreschi in facciata (1499);

Pietro Antonio Sanseverino, IV principe di Bisignano (1516-1559), committente, con la moglie Giulia Orsini (m. 1539) del soffitto ligneo e del primitivo coro ligneo, di cui resta il leggio rimaneggiato (1538).

Descrizione

Il complesso monastico, fondato nel 1452, presenta l'attuale aspetto dopo i restauri degli anni 1949-1951 che hanno cancellato le traccce delle modifiche settecentesche. Al monastero e alla chiesa si accede da un portico con arcate a tutto sesto frutto di un rimaneggiamento, che precede la facciata della chiesa con portale ad arco acuto riccamente profilato e laterale ribassato e tracce di un ciclo di affreschi dedicato alla Passione e datata da un'iscrizione al 1499 con la menzione del feudatario Bernardino Severino che vi appare inginocchiato ai piedi della scena (tracce di altri affreschi con san Sebastiano e con l'Annunciazione).

L'interno, a navata unica cappelle sfondate nel lato destro e con coro quadrato (con stemma Sanseverino nella chiave delle volte costolonate) secondo la soluzione tipica delle chiese conventuali in Calabria di età rinascimentale, conserva tracce dell'arredo originario, con il soffitto ligneo (quasi integralmente rifatto con lo stemma Sanseverino-Orsini), il pulpito e il coro seicenteschi (con leggio del 1538), la trave del coro con il crocefisso, da datare al secolo XVI. Il chiostro si conserva nel suo aspetto originario, con arcate leggermente ribassate dai pilastri ottagonali 

Iscrizioni

"MCCCCLXXXV IND. III, VII KAL. MAIAS / TEMPLVM HOC XPO, ET EIUS MRI / MARIAE SEMPER VIRGINI RVTILIVS / ZENO VTINAM TAM PRO ME/RITO QVAM AMANTER SACRAVIT / ADDITO ETIAM B. BERNARDINI / TITVLO DIE DOMINICO [sic]".

 "A.D. 1452. RESTAVRATVM DIE 28 MENSIS NOVEMBRIS 1717".

Sulla pala già sull'altare: "OPVS FACTVM VENETIIS / PER BARTHOLOMEVM VIVA/RINVM / DE MVRIANO / 1477".

Sulla tomba della famiglia De Guaragna:"GARANIORVM FAMILIA / DCXVI"  (1616? Salmena 1882, 284: 1516).

Stemmi o emblemi araldici

Gli stemmi della famiglia Sanseverino, feudatari del luogo e fondatori del monastero, si ritrovano in diversi punti dell'edificio.

Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne

Affresco con Madonna e santi (1524).

Affreschi con scene della Passione, con stemma Sanseverino (XVex-XVIin).

Madonna di Antonello Gagini (1505) (ora nella Collegiata della Maddalena).

Polittico di Bartolomeo Vivarini (1477) (ora nella Collegiata della Maddalena).

Crocefisso ligneo del coro (secolo XV-XVI).

Statua marmorea della Madonna degli Angeli, della famiglia Tufarelli (trasportata nel secolo XIX nella Collegiata della Maddalena).

Soffitto ligneo con stemmi Sanseverino-Orsini (databile 1513-1539).

Leggio del coro con stemma Sanseverino-Orsini (1538).

Pergamo ligneo (1611)

Coro ligneo (1656).

Storia e trasformazioni

Il complesso presenta notevoli tracce del suo impianto quattrocentesco, dalla fondazione (1452) alla sua decorazione, con gli affreschi di facciata (1499), con il completamento cinquecentesco (soffitto ligneo e coro originario, 1538 circa). Nei secoli successivi si registrano continui interventi fino al restauro di primo Settecento, testimoniato da una lapide. Dopo l'alienazione di primo Ottocento e le modifiche dovute all'incameramento nei beni pubblici i restauri del dopoguerra hanno voluto affermare un ritorno alle supposte forme originarie.

Note
Fonti iconografiche
Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia

Cappelli 1926: Biagio Cappelli, I conventi francescani di Morano Calabro, Castrovillari 1926.

 

Martelli 1956: Gisberto Martelli, "Chiese monastiche calabresi del secolo XV", Palladio, 6, 1956, 41-53, 41-42, 47.

 

Salmena 1882: Antonio Salmena, Morano e le sue case illustri, Milano 1882, 86-89.

 

Scorza 1876: Gaetano Scorza, Notizie storiche sulla città di Morano in Calabria citra, Napoli 1876.

 

Tufarello 1599: Giovanni Leonardo Tufarello, Trattato della Sagnia..., in Cosenza, appresso Luigi Castellano, MDIC.

 

Tufarello 1622: Giovanni Leonardo Tufarello, Monomachia, seu certame tra'il legista, e'l medico a modo di dialogo intorno alla legge, e medicina con molte ragioni, & argumenti: e la differenza loro trà l'vna, e l'altra. Per il dottore Cl. Gio. Lonardo Tufarello di Morano di Calabria, medico; con la risolutione de'dubbij, & argomenti d'vn teologo. Opera curiosa, e diletteuole, in Napoli, nella Stamperia di Ottavio Beltrano, MDCXXII, 3-4.

Link esterni
SchedatoreAntonio Milone
Data di compilazione04/10/2014 17:06:04
Data ultima revisione21/03/2017 20:04:06
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