OggettoNola, cattedrale
LuogoNola
Tipologiachiesa cattedrale (esistente)
Nome attualeSanta Maria Assunta e Santi Paolino e Felice
Immagine
Nomi antichi

tutte le varie dediche (alla Vergine, all’Assunta, a San Paolino, San Felice e Santo Stefano), nel corso dei secoli e dei rifacimenti, sono riassunte da Ebanista 2007, 43-48. 

Cronologia

1190, ante: probabile costruzione

1385 o 1395: rifondata in forme gotiche

1456, post: eestaurata dopo il sisma

1583: crollo della parte presbiteriale e conseguente ricostruzione (1586-1594)

1861: incendio e successiva ricostruzione in forme neo-rinascimentali (inaugurata nel 1909). 

Autore
Committente
Famiglie e persone
Descrizione

Edificio principale dell'insula episcopalis nolana insieme al palazzo vescovile, alla chiesa dei Santi Apostoli e al campanile. Secondo l’opinione critica corrente (ante Ebanista 2007) nel 1370 il vescovo Francesco III Scaccano aveva ottenuto da Gregorio XI il trasferimento della sede vescovile da Cimitile a Nola, e nel 1395 iniziarono i lavori della nuova cattedrale dedicata all’Assunta e ai Santi Felice e Paolino, finanziati da Niccolò Orsini (Toscano 1994, p. 30). Prima del trasferimento a Cimitile la chiesa episcopale di Nola era la chiesa dei Santi Apostoli.

Sul territorio era presente il culto della tomba di san Felice presbitero a Cimitile (evidenze e strutture databili a partire dalla prima metà del IV secolo), e quello del sepolcro di San Felice protovescovo a Nola. Non vi sono però evidenze o testimonianza della presenza di edifici di culto paleocristiani sull’attuale insula episcopalis di Nola. Tre ipotesi per questo problema:

1) La prima dipende da Leone (1514, c. 34v) e vuole che un primo edificio cristiano sorse sul Tempio di Giove.

2) La seconda del gesuita Jean Bolland (1643, I, pp. 940-941) vuole che la cattedrale sorse a Nola, per poi essere spostata da Paolino e Cimitile, e poi ritornare a Nola.

3) La terza sostenuta contro la curia nolana dal preposto di Cimitile Carlo Guadagni (1676, p. 8), secondo il quale la cattedrale fu sempre a Cimitile per poi essere spostata solo dal vescovo Francesco Scaccano nel ’300 con la costruzione del Duomo in città.

Paolino da Nola non fa alcun riferimento al protovescovo san Felice o ad edifici di culto urbani, ma Giovanni Santaniello e Salvatore Costanza sulla base di un passo di Paolino hanno desunto che la comunità diocesana veniva gestita dall’urbe mentre un battistero per i catecumeni era a Cimitile (dibattito raccolto da Ebanista 2007, 32-33).

Remondini sosteneva la presenza della sede a Cimitile, e ‘manomise’ l’iscrizione sulla campana di Nola (1413 invece di 1313; I, 1747, p. 169), e travisò il senso di una perduta epigrafe posta da Niccolò Orsini, promotore della costruzione della cattedrale, riportandola con due anni diversi: 1385 e 1395 (I, 1747, pp. 162 e 168; e III, 1757, p. 169). Ad oggi non conosciamo quale sia quella giusta, ma sappiamo che Orsini donò parte di alcune decime per il finanziamento nel 1387 (Buonaguro 1997, doc. 372). Remondini rilevò che nel 1372 la sede era sicuramente in urbe (cfr. bibliografia in Ebanista 2007, 37, nota 46).

La tesi di Ebanista (2007, p. 38), dalla rilettura delle fonti e dei documenti, è che una cattedrale urbana già esistesse nel 1190, e che fu solo rifatta nel ’300, visto che anche il documento di finanziamento dell’Orsini parla di “riparazione e ampliamento” dell’edificio. Per di più una donazione di un terreno del 1181 (documento andato perduto, di cui rimane il regesto) indica che fosse “vicino alla Curia del vescovo” (Buonaguro 1997, doc. 3). La parte urbana di Nola infatti non fu del tutto abbandonata (nel 591 Gregorio Magno citava un monastero femminile in città: Ebanista 2007, p. 82). La cattedrale sarebbe stata però a Cimitile dall’età paolina († 431) e il ritorno a Nola potrebbe datarsi tra l’VIII e il IX secolo con eventi traumatici per Cimitile (la violazione delle tombe dei santi Felice e Paolino e il crollo della basilica nova; Ebanista 2007, p. 87).

La chiesa gotica: Ambrogio Leone descrive un edificio gotico a tre navate, con archi sorretti da pilastri, facciata a tre portali, quattro finestre ogivali e un oculo. L’edificio fu completato nei primi decenni del ’500 con la pala d’altare di Andrea da Salerno, il pulpito di Giovanni da Nola e l’icona Cesarini (Toscano 1994, p. 30).

Leone specifica però che la chiesa era stata costruita ai tempi dello zio paterno, fabricae praefectus, e se la notizia fosse vera si potrebbe trattare d’importanti lavori di ristrutturazione in séguito al disastroso sisma del 1456 (Ebanista 2007, p. 74).

Nel 1583 il Duomo crollò a causa di una tomba scavataalla base di un pilastro (Costo 1613 [ma 1594], III, p. 97), e tra il 1586 e il 1594 si provvide a rimetterlo in piedi sotto il vescovato di Fabrizio Gallo (cfr. la bibliografia in Ebanista 2007, p. 38, nota 50, e p. 48). Continuava ad essere a tre navate, divise da cinque arcate sostenute da pilastri in piperno, e ad ogni arcata corrispondeva un altare laterale (Remondini, I, 1747, pp. 161-168).

Nel 1861 un incendio distrusse la cattedrale (cfr. la bibliografia in Ebanista 2007, p. 38, nota 51). Si salvarono le reliquie, la Cappella Barone, la cripta e alcuni dipinti ricoverati nel Vescovado (note di G. Toscano a Guadagni [1688], pp. 311 e segg.).

La nuova basilica fu costruita su progetto di Nicola Breglia e inaugurata nel 1909 (Carillo 1993).

Iscrizioni
Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne

Il pulpito: fatto a inizio ’500, subì danni nel 1582 e venne accomodato nel 1597 (da Fabrizio di Guido e Vincenzo da Prato; doc. in D’Addosio 1914, p. 867). A fine ’800 Salvatore Cepparulo scolpì la Predica di Cristo (firmata), probabilmente utilizzando un modello del distrutto pannello. Secondo Toscano (1994, p. 33) sarebbero di Cepparulo anche San Giovanni e San Matteo, e di Giovanni da Nola San Luca e San Marco.

 

Cero pasquale.

 

Cappellone del Crocifisso: il paliotto con una Dormitio Virginis a rilievo ricordata anche da Remondini (I, 1747, p. 65) forse di Giovanni da Nola  (da mettere in relazione col paliotto di Monteoliveto). Il Crocifisso pure dovrebbe essere cinquecentesco (cfr. Avella 1, nn. 34-35).

 

Cappella della Pietà: tavola della Pietà forse di Mattia Preti (Avella 1, n. 43).

 

Cappella della Concezione: con l’Immacolata di Francesco Cassano e le tombe dei Barone e dei Mastrilli.

 

Nella Cripta

 

Altare Cesarini: commissionato da Giacomo Antonio Cesarini, ambasciatore alla corte di Spagna, con iscrizione datata 1523, con il tabernacolo eucaristico  e la lunetta (oggi nel museo diocesano).

 

Ciborio Orsini-Aragona (ante 1504)

 

lastra medievale con Cristo e gli apostoli.

 

Croce gemmata: cfr. Campone 2000 e 2009.

 

Nel Museo diocesano:

 

Gisant della tomba del vescovo Orlando Orsini (1475-1503)

 

Cona marmorea con Madonna delle Grazie (sec.. XVI, da un altare)

 

Polittico dell'altare maggiore (sec. XVI, Andrea da Salerno)

 

Rilievo con San Girolamo penitente (sec. XVI, da un altare)

 

Frammenti di altorilievo con due teste (sec. XVI, trafugati)

 

Nel Palazzo vescovile:

 

Fregio marmoreo con stemmi del vescovo Orlando Orsini (1475-1503)

Storia e trasformazioni
Note
Fonti iconografiche

Incisione della Nola presens in Leone 1514

Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia

Avella 1996-1999: Leonardo Avella, Fototeca nolana. Archivio d'immagini dei monumenti e delle opere d'arte della città e dell'agro, Napoli 1996-1999, I, 24-74.

 

Bolland 1643: Jean Bolland, Acta Sanctorum Januarii, Antverpiae 1643

 

Buonaguro 1997: C. Buonaguro, Documenti per la storia di Nola (secoli XI-XIV), Salerno 1997

 

Campone 2000: Maria Carolina Campone, «Apporti teologici paoliniani all'evoluzione dell’arte liturgica dei primi secoli: la croce gemmata della cattedrale di Nola», Rendiconti della Accademia di Archeologia, Lettere e Belle Arti, n.s., 69, 2000, 13-18

 

Campone 2009: Maria Carolina Campone, «L’alfa e l'omega: contaminazioni tra Oriente e Occidente. La croce gemmata nel succorpo della cattedrale di Nola», Studi sull’oriente cristiano, 13, 2009, 1, 33-48.

 

Carillo 1993: S. Carillo, «La ricostruzione del Duomo di Nola: 1861-1909», in Tutela e restauro dei monumenti in Campania 1860-1900, a cura di G. Fiengo, Napoli 1993

 

Costo 1613: Tommaso Costo, Compendio dell’istoria del Regno di Napoli di Pandolfo Collenuccio, Venezia 1594, ed. cons. 1613.

 

D’Addosio 1914: Giovan Battista D’Addosio, "Documenti inediti di artisti napoletani del XVI e XVII secolo: scultori, intagliatori e marmorai", Archivio storico per le province napoletane, 39, 1914, 839-868

 

Ebanista 2007: Carlo Ebanista, «Tra Nola e Cimitile. Alla ricerca della prima cattedrale», Rassegna storica salernitana, n.s., 24, 2007, 1, 25-119.

 

Guadagni 1676: Carlo Guadagni, Breve relatione e modo di visitar il S. cimiterio e le cinque basiliche di San Felice in Pincis

 

Guadagni [1688], Carlo Guadagni, Nola sagra, ed. a cura di Tobia R. Toscano, Massalubrense 1991.

 

Remondini 1747-1757: Gianstefano Remondini, Della nolana ecclesiastica storia, 3 voll., Napoli 1747-1757.

 

Rosi 1949: Giorgio Rosi, «Il Campanile della Cattedrale di Nola», Bollettino d’Arte, ser. IV, 34, 1949, 1, 10-20.

 

Toscano (G.) 1994: Gennaro Toscano, «Il pulpito del Duomo di Nola», Antologia di belle arti, 1994, nn. 48-51, 30-37.

 

Toscano (T.R.) 2001: Tobia R. Toscano, «Giano Anisio tra Nola e Napoli: amicizie polemiche e dibattiti», in Nola fuori di Nola. Itinerari italiani ed europei di alcuni nolani illustri, a cura di T. R. Toscano, Castellammare di Stabia 2001, 35-56.

Link esterni
SchedatoreFernando Loffredo
Data di compilazione01/06/2012 10:11:08
Data ultima revisione17/11/2016 14:10:52
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/80