Oggetto | Nardò, San Domenico | |
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Luogo | Nardò | |
Tipologia | chiesa (esistente) con annesso convento (trasformato) | |
Nome attuale | Chiesa di san Domenico | |
Immagine | ![]() | |
Nomi antichi | Chiesa e convento domenicano di Santa Maria de Raccomandatis. | |
Cronologia | 1300: iscrizione dubbia ne indica la fondazione in questo anno. 1578: menzionata nella visita di mons. Bovio come Santa Maria de Raccomandatis. 1578: costruzione della cappella del Rosario ad opera della Confraternita e del barone Vitantonio De Pantaleonibus che ne ottiene il patronato in cambio del finanziamento della conclusione dell'opera. 1580-1584: realizzazione della chiesa su progetto di Giovanni Maria Tarantino. 1650: l'orologio della torre civica viene trasportato sul campanile di San Domenico per punirlo dell'uso fatto dal popolo al tempo della rivolta (1647-1648). 1743: distrutta per buona parte ma illesa la facciata, il perimetro, la sagrestia (lavori di ricostruzione a cura dei maestri Oronzo e Carlo Preite e Francesco Toma da Copertino). 1866: Alienazione del complesso conventuale e trasformazione in edificio scolastico. | |
Autore | Giovanni Maria Tarantino, cui è attribuito il disegno della facciata e il progetto del complesso conventuale | |
Committente | Ambrogio Salvio, domenicano, vescovo di Nardò (1569-1577). | |
Famiglie e persone | ||
Descrizione | La chiesa e il convento, sorto nel centro cittadino nei pressi della piazza del palazzo civico, conserva dell'aspetto tardo cinquecentesco, il prospetto e i fianchi, che rivelano soluzioni attribuibili all'architetto cittadino Giovanni Maria Tarantino, esponente significativo della fioritura artistica leccese del secolo XVI. La facciata con il fianco poggia su un alto zoccolo modanato (decorato con rosoni e clipei con teste di profilo) che raggiunge quasi la metà dell'altezza del portale di facciata. Sullo stilobate modanato poggiano le doppie colonne addossate che scandiscono le parti dell'esterno cinquecentesco, scolpite nel tipico carparo leccese. Le colonne si mutano in paraste nella parte terminale, dove gli elementi ancora accoppiati reggono l'architrave decorato da un rigoglioso racemo con teste fogliate. Nel prospetto si apre al centro il portale, su di un alto zoccolo e con timpano centinato, mentre il registro corrispondente presenta, oltre alle colonne accoppiate, una fioritura di figure che colmano i vuoti secondo il canonico horror vacui del c.d. barocco leccese con putti e protomi che richiamano ancora vaghe forme romaniche. Nel secondo livello del prospetto, che si appoggia alla spessa cornice con decoro a racemi, si accentua la verticalizzazione con una doppia finestra-loggia centrale, doppie paraste e nicchie con statue. | |
Iscrizioni | ||
Stemmi o emblemi araldici | ||
Elementi antichi di reimpiego | ||
Opere d'arte medievali e moderne | ||
Storia e trasformazioni | Una epigrafe molto dubbia (Chronicon [ed. Tafuri 1738], 902-903) vuole che la chiesa e il convento, affidati ai padri domenicani, fosse stato fondata nel 1300 nel nome di S. Maria de Raccomandatis ma è molto probabile che l'intero complesso risalga al tempo del vescovo Amborgio Salvio e sia stato eretto su progetto dell'architetto Giovanni Maria Tarantino, fratello del priore del monastero. Dell'edificio cinquecentesco, dopo il terremoto del 1743, si conserva solo il ricchissimo prospetto mentre l'interno venne completamente rifatto (anche il campanile eretto con il vescovo Salvio, venne radicalmente rifatto dopo il sisma). | |
Note | ||
Fonti iconografiche | Il complesso compare alla lettera E della pianta di Nardò del 1663 | |
Piante e rilievi | ||
Fonti/Documenti | ||
Bibliografia | Chronicon (ed. Tafuri 1738): Chronicon Neritinum, edizione a cura di Giovanni Bernardino Tafuri, in Rerum Italicarum Scriptores, vol. XXIV, Milano 1738, 902-903.
Paoli 1716: Sebastiano Paoli, Della vita dl venerabile monsignore f. Ambrogio Salvio dell'Ordine de' Predicatori, eletto vescovo di Nardò dal Santo Pontefice Pio Quinto, e di altre notizie storiche spettanti a quella chiesa, Benevento 1716, 157, 182-183.
Pignatelli (ed. Gaballo 2001): Emanuele Pignatelli, Civitas Neritonensis. La storia di Nardò di Emmanuele Pignatelli ed altri contributi, edizione a cura di Marcello Gaballo, Galatina 2001, 34-35.
Tafuri, Angelo (ed. Tafuri 1848): Angelo Tafuri, “Ragionamento della guerra de' signuri veniziani contro la cettate di Gallipoli, di Nerito et altri luochi della provinzia” [1484], in Michele Tafuri (a cura di), Opere di Angelo Stefano Bartolomeo Bonaventura Giovanni Bernanrdino Tommaso Tafuri di Nardò, voll. 2, Napoli 1848-1851, vol. I, 523-524. Vetere-Micali 1979: Benedetto Vetere, Salvatore Micali, Nardò, Galatina 1979, 57-62. | |
Link esterni | ||
Schedatore | Antonio Milone | |
Data di compilazione | 26/05/2014 02:04:44 | |
Data ultima revisione | 01/03/2017 20:51:02 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/763 |