Oggetto | Galatone, Palazzo marchesale | |
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Luogo | Galatone | |
Tipologia | palazzo fortificato | |
Nome attuale | Palazzo marchesale | |
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Nomi antichi | ||
Cronologia | 1463: Giovanni Antonio Orsini del Balzo conquista Galatone rovinando la cinta muraria e le forticazioni. 1484: Bernardo Castriota Granai, conte di Ferrandina, primo feudatario di Galatone della famiglia. 1508: Giovanni Castriota Granai eredita il feudo. 1522-1531: residenza di Alfonso Castriota Granai, della consorte Camilla Gonzaga e della nipote Maria, orfana di Giovanni, feudatario di Galatone. 1556: Galatone feudo degli Squarciafico. 1603: la famiglia Pinelli si impossessa del feudo di Galatone. 1734: in una descrizione si ricorda la presenza di una galleria con statue in rovina. 1743: terremoto causa il crollo dell'ala settentrionale. 1845: vi si impianta un impianto oleario. | |
Autore | ||
Committente | ||
Famiglie e persone | ||
Descrizione | Il palazzo marchesale, in una veste barocca, sorge inglobando un mastio con base scarpata, probabilmente quattrocentesco, residuo delle fortificazioni medievali della città, costruito accanto alla cinta muraria e alla Porta del castello che reca la data 1698, anno di esecuzione a cura del sindaco Orazio Cardami. Il mastio, con volte a botte, comunicava tramite ballatoio con il palazzo che insiste sull'area di una precedente fortificazione e fu completamente trasformato nelle forme attuali nel corso dei secoli XVI-XVII, come rivela la soluzione della colonna angolare di ordine gigante con stemma inquartato delle famiglie che si sono succedute nel feudo (Squarciafico, Pignatelli, Grillo) e lo stile adottato per le incorniciature delle finestre, da collocare negli anni intorno al 1600, come il portale d'ingresso a conci di bugnato, che presenta lo stemma Squarciafico. Resti più antichi si conservano nell'architrave con lo stemma Castriota Granai, presente anche su un'apertura del corpo centrale da ritenere cinquecentesco. Si rinvengono anche tracce di pre-esistenze come una monofora quattrocentesca obliterata da una finestra successiva. | |
Iscrizioni | ||
Stemmi o emblemi araldici | ||
Elementi antichi di reimpiego | ||
Opere d'arte medievali e moderne | ||
Storia e trasformazioni | Il palazzo sorge accanto al mastio quattrocentesco, residuo del sistema di fortificazioni con mura e porte sottoposto a distruzioni durante le guerre che imperversarono nel Regno tra Quattro e Cinquecento. Con l'avvento dei Castriota, che vi risiedettero, e con i loro successori Squarciafico e Pinelli, venne trasformato il complesso nelle forme che possiamo ancora oggi osservare. Nel secolo XIX il complesso, di proprietà dei principi Pignatelli di Belmonte, viene parzialmente impiegato per insediarvi il primo impianto oleario della provincia di Lecce che occupò il lato sinistro della costruzione. | |
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Piante e rilievi | ||
Fonti/Documenti | ||
Bibliografia | Ayroldi 1977: Ferdinando Ayroldi, Galatone, Lecce 1977.
Ayroldi 1798: Ferdinando Ayroldi, “Notizie storiche di Galatone”, Giornale letterario di Napoli, 104, 1798, giugno, 81-110
Cazzato 2000, Mario Cazzato, Guida ai palazzi aristocratici del Salento, Galatina 2000, 62-63.
De Giorgi 1882: Cosimo De Giorgi, La provincia di Lecce. Bozzetti di viaggio, voll. 2, Lecce 1882-1888, I, 47-48.
Gigli 1911: Giuseppe Gigli, Il tallone d'Italia, vol. I, Lecce e dintorni, Bergamo 1911, 94-98.
Potenza 2002: Francesco Potenza, Guida di Galatone. Storia, arte, paesaggio, Galatina 2002.
Rossi 1840: Raffaele Rossi, Cenno storico dell'antica origine e preeminenze del Comune di Galatone in diocesi di Nardò, provincia di Lecce..., Napoli 1840.
Zacchino 1990: Vincenzo Zacchino, Galatone antica medioevale moderna. Origine e sviluppo di una comunità meridionale, Lecce 1990. | |
Link esterni | ||
Schedatore | Antonio Milone | |
Data di compilazione | 26/05/2014 00:15:51 | |
Data ultima revisione | 25/02/2017 23:51:49 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/746 |