OggettoConversano, Cattedrale
LuogoConversano
Tipologiachiesa cattedrale (esistente)
Nome attualechiesa cattedrale di santa Maria Assunta
Immagine
Nomi antichi
Cronologia

1359-1374: il vescovo Pietro di Itri fa realizzare interventi alla chiesa agli esterni e all'interno dell'edificio.

1431: erezione da parte del vescovo Domininardi della cappella di Sant'Antonio Abate (oggi sagrestia) addossata alla testata meridionale del transetto.

1456: rifacimento del tetto.

1473: Giulio Antonio Acquaviva fonda una cappella con l'iscrizione "MCCCCLXXIII. IN HONOREM INCARNATI VERBI HOC IULIUS DUX ET COMES" (De Tarsia 1649, 80).

1484: Andrea Matteo Acquaviva dona a Sulpicio Acquaviva D'Aragona, vescovo di Conversano (1483-1494) un reliquiario con il braccio di San Flaviano, patrono di Giulianova.

1500: interventi del magister Palmerius de Rosis de Aquaviva.

1504: il vescovo Donato Acquaviva concede alle famiglie nobili il permesso di costruire sepolcri di padronato nella cattedrale.

1660: consacrazione della chiesa ad opera del vescovo Giuseppe Palermo.

1775-1778: interventi alla veste interna della chiesa.

1911: incendio danneggia gravemente la cattedrale.

1912-1924: restauri.

Autore
Committente

Giulio Antonio Acquaviva fonda nel 1473 una cappella nella cattedrale di Conversano con l'iscrizione MCCCCLXXIII. IN HONOREM INCARNATI VERBI HOC IULIUS DUX ET COMES (De Tarsia 1649, 80).

Famiglie e persone

conte Ludovico d'Enghien e la moglie Giovanna di Sanseverino, conti di Conversano (1357-1381).

Pietro di Itri vescovo di Conversano (1359-1374).

Giulio Antonio Acquaviva, conte di Conversano.

Andrea Matteo Acquaviva, conte di Conversano.

Magister Palmerius de Rosis di Acquaviva (attivo nell'anno 1500).

vescovo Donato Acquaviva (1499-1528).

Descrizione

La chiesa appare all'esterno come un edificio romanico che replica il modello barese del duomo e presenta portali che ripetono soluzioni dell'età romanica e sono databili nei decenni a cavallo tra XII e XIII secolo; in quello centrale, un protiro addossato con leoni stilofori e ghiere riccamente scolpite mentre nella lunetta si vede la statuetta della Vergine affiancata dagli angeli a rilievo; nel portale di sinistra, nella lunetta un santo a cavallo (Giorgio che uccide il drago) dal profilo acuto; in quello di destra, una statua di santo con abito da monaco domina sul culmine del profilo arcuato; un ampio rosone con l'Agnus Dei al centro, frutto degli interventi trecenteschi, completa l'immanente prospetto. Nei fianchi si aprono portali gotici, databili al pieno sec. XIV (il primo di sinistra risale ai secc. XV-XVI), con stilemi e morfemi ancora tardo-romanici. L'interno, completamente appiattito dai restauri novecenteschi su un aspetto romanico, ha perduto l'aura del tempo e conserva diverse opere e iscrizioni, tra cui l'affresco tardotrecentesco o del primo Quattrocento con il Redentore, la Vergine con il vescovo committente inginocchiato nell'abside sinistra del presbiterio (si notano tracce di affreschi precedenti). La sagrestia è l'antica cappella di Sant'Antonio Abate eretta nel 1431 e conserva una volta ogivale. All'esterno del transetto si ergono, ai lati, i due campanili (come nelle chiese baresi) e, nella parete absidale dritta si apre una grande monofora riccamente decorata, con una cornice a risega e l'arcangelo al centro databile al tardo Duecento o ai primi del secolo XIV.

Iscrizioni

A destra del portale centrale: Iscrizione dei lavori promossi dal vescovo Pietro di Itri (1359-1374) per gli anni 1369-1373, con stemma:

"A(nno) D(omini) MCCCLXIX PRAESENS ECCLESIA CU(M) EI(US) ALIS I(N)CEPTA FUIT/ PR(AE)SIDE(N)TE D(OMIN)O P(ETR)O DE ITRO EP(ISCOP)O CUP(ERSAN)I PR(AE)T(ER) T(EC)T(A) IP(S)I(US) EC(CLESIA)E/ ET FINITA TE(M)PORE EIUSDE(M) ANNO MCCCLXXIII. Q(UI) FIERI FE/CIT P(RO)P(RI)IS SU(M)PTIB(US) HOSPICIUM NOVU(M) SIC(UT) P(RO)TE(N)DIT(UR) A CAPPE/LLA IP(S)I(US) HOSPICII USQ(UE) AD ECCL(ESI)A(M) ET M(U)LTA ALIA B(E)N(E)F(IC)IA/ FECIT I(N)TUS ET EX(TRA) CIVITATE(M) CUIS ANIMA REQUIE/SCAT I(N) PAC(E). AMEN".

De Tarsia 1649, 121 menziona una seconda iscrizione sulla falsariga della precedente che sintetizza l'opera del vescovo Pietro di Itri alla cattedrale, datata 1373 e posta alle porte della "domus episcopalis"

A sinistra del portale centrale: iscrizione che ricorda la consacrazione della chiesa ad opera del vescovo Giuseppe Palermo nel 1660

Iscrizione erratica e mutila nell'interno che ricorda l'opera del maestro Palmerius de Rosis de Aquaviva promossa dal vescovo Donato Acquaviva, datata 1500:

"ANNO D(OMINI) MCCCC IN/DICT(IONE) III IAC PNTEM EC/ REPARAVIT AC REFECIT/ M(AGISTER) PALMERIUS DE ROSIS DE/ AQUAVIVA S(u)B PRESULATU R(EVERENDISSI)MI/ DO(MINI) DONATI ACQUEVIVI EP(ISCOP)I Q(UINT)US."

Stemmi o emblemi araldici

Stemma del vescovo Pietro di Itri presso l'iscrizione in facciata.

Stemmi dei conti di Conversano Ludovico d'Enghien e Giovanna Sanseverino sui capitelli dell'ottava trifora del matroneo destro, presso l'arco trionfale.

Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne

Pala lignea del Cristo Risorto.

Affreschi nell'abside sinistra.

Storia e trasformazioni

L'edificio, che rappresenta uno dei punti focali della storia e dell'urbanistica della città di Conversano insieme al castello e a San Benedetto, risale nel suo impianto originario all'età romanica, come rivela la pianta e la struttura generale ma subì significativi interventi tra la metà del Trecento e gli inizi del Cinquecento, con l'apertura di finestre e rosoni, il rifacimento di portali, l'annessione di cappelle e l'apertura di spazi sepolcrali all'interno, grazie all'intervento dei vescovi e dei conti locali. Nel secolo XVIII, secondo una prassi consueta per le cattedrali e le principali chiese pugliesi del tempo, si assiste ad un radicale riallestimento dell'arredo e della decorazione dell'interno. Nell'Ottocento si programmano interventi di restauro per riportare la chiesa al presunto stato originario, ma un gravissimo incendio nel 1911 distrugge quasi completamente l'interno dell'edificio che sarà ripristinato in stile neo-romanico negli anni successivi.

Note
Fonti iconografiche

Veduta Pacichelli 1703

Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia

De Tarsia 1649: Paolo Antonio De Tarsia, Historiarum Cupersanensium libri tres, Mantuae Carpethanorum, typis Iuliani de Paredes, 1649, 60, 63, 80.

 

Pepe 1985: Adriana Pepe, “La cattedrale di Conversano: considerazioni sulla cultura del restauro”, in Società, cultura, economia nella Puglia medievale, Atti del convegno (Conversano, 13-15 maggio 1983) a cura di Vito L'Abbate, Bari 1985, 205-234.

 

Pepe 1989: Adriana Pepe, “Note sulla decorazione scultorea della cattedrale di Conversano, in Cultura e società in Puglia in età sveva e angioina, Atti del convegno (Bitonto, dicembre 1987) a cura di Felice Moretti, Bitonto 1989, 243-262.

 

Simone 1878: Sante Simone, La cattedrale di Conversano, Bari 1878.

Link esterni
SchedatoreAntonio Milone
Data di compilazione04/02/2014 09:42:13
Data ultima revisione25/02/2017 21:55:34
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/696