OggettoAltamura, mura
LuogoAltamura
Tipologiamura urbiche
Nome attualeMura
Immagine
Nomi antichi

Cinta muraria

Cronologia

1285 Concessione della città a Sparano di Bari (m. 1294) che intraprende la costruzione della cinta muraria.

1357 Giovanni di Pipino, detto il Palatino, signore della città viene fatto giustiziare dal conte di Gravina Luigi di Durazzo.

Autore
Committente

Sparano da Bari, giurista e feudatario, signore di Altamura (1285-1294).

Famiglie e persone
Descrizione

La cinta muraria, che racchiudeva l'intero centro urbano e fu costruita da Sparano da Bari a partire dal 1285, venne eretta sfruttando in parte resti della cinta antica interna (resti sono ancora visibili nel cortile di Palazzo Del Balzo). Della antiche porte rimane integra Porta Bari, adiacente a Palazzo Del Balzo, che molto probabilmente si innesta, come Porta Foggiali, sul tracciato murario antico (di qui a Porta Sant'Antonio ci si innesta sulla cinta interna antica nel tratto in cui coincide il perimetro esterno e quello interno). La Porta del Carmine, che recava il motto cittadino, doveva essere costituiti di conci di grandi dimensioni, forse riutilizzati dalle mura più antiche. Nel tratto vicino Porta Matera è visibile un pezzo delle mura con il camminamento superiore e nella parete è infisso il rilievo che ricorda il supplizio del Palatino ordinato dal conte di Gravina nel 1357. Si vede ancora un torrioncino con toro superiore e camminamento nei pressi di Porta Foggiali.

Iscrizioni

Sulla Porta del Carmine si leggeva il motto (presente anche sullo stemma cittadino): Rothlandus/Orlandus me destruxit, Federicus me reparavit, la cui prima attestazione rinvenuta in una versione differente per alcuni particolari ("Orlandus me vicit Federicus a me reparavit"), risale alla veduta della città nelle carte Rocca del 1584 circa (Muratore-Munafò 1991, 114-115).

Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego

La cinta ingloba in alcuni settori resti della cinta muraria antica.

Opere d'arte medievali e moderne

Rilievo con raffigurazione della gamba del signore della città Giovanni di Pipino (detto il Palatino) giustiziato nel castello di Altamura da Luigi di Durazzo conte di Gravina nel 1357.

Storia e trasformazioni

La cinta, il cui valore simbolico è palese dal nome stesso della città, racchiude la città e si è sviluppata dopo la fondazione voluta da Federico II, tra età medievale e moderna, occupando in alcuni tratti i resti delle mura antiche. Di forma ellittica e lunga circa km 2, era circondata in tutto il suo perimetro da un fossato; fu innalzata a partire dalla signoria di Sparano da Bari, cui fu concessa la città nel 1285 e che morì nel 1294. In essa si aprivano sei porte: quattro in corrispondenza dei punti cardinali e due intermedie, in direzione delle città vicine: Porta Bari sopravvive, e presso Porta Matera era stato posto il rilievo con la gamba di Pipino (le altre erano Porta Foggiali, Porta Carmine, Porta Sant'Antonio, Porta S. Teresa, Porticella ai Martiri). Le strade che partivano dalle porte si chiudevano a raggiera nella piazza principale della città ampliata da Federico d'Aragona nel 1494 (Orlandi 1770). Nel Settecento avanzavano anche i resti del castello (dove era stato giustiziato Giovanni di Pipino) con le torri. Oggi poco resta della cinta urbica, un torrione di difesa con il toro superiore e il camminamento di guardia presso Porta Foggiali sull'attuale Corso Vittorio Emmanuele II, la Porta Bari e il tratto presso Porta Matera con i beccatelli.

Note
Fonti iconografiche
Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia

Berloco 1985: Tommaso Berloco, Storie inedite della città di Altamura, Bari 1985.

 

Di Cicco 1901: V. Di Cicco, "Ricerche archeologiche nei territori di Altamura e di Gravina", Notizie degli scavi di antichità, 1901, 210-217.

 

Giannuzzi 1935: Codice Diplomatico Barese, XII, Le carte di Altamura, a cura di A. Giannuzzi, Bari 1935, n° 49.

 

Muratore, Munafò 1991: Nicoletta Muratore, Paola Munafò, Immagini di città raccolte da un frate agostiniano alla fine del XVI secolo, Roma 1991, 112-115.

 

Orlandi 1770: Cesare Orlandi, Delle città d’Italia e sue isole adiacenti compendiose notizie sacre e profane, vol. I, Perugia 1770, 402-403.

 

Ponzetti 1984: F. M. Ponzetti, "Le mura appenniniche preromane di Altamura", Altamura, 25-26, 1983-1984, 10-11.

Link esterni
SchedatoreAntonio Milone
Data di compilazione03/02/2014 20:00:24
Data ultima revisione24/02/2017 18:00:45
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/680