Oggetto | Giovinazzo, Palazzo Lupis | |
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Luogo | Giovinazzo | |
Tipologia | palazzo | |
Nome attuale | palazzo Forlocco | |
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Nomi antichi | ||
Cronologia | XIV secolo: fondazione. 1542: Bisanzio Lupis riesce a riacquistare dalla famiglia Chiurlia la casa avita e ne intraprende il rifacimento. 1685-1686: lavori alla loggia verso il mare (date incise sui pilastrini). | |
Autore | ||
Committente | ||
Famiglie e persone | ||
Descrizione | Il palazzo si compone di due volumi giustapposti, uno a pianta rettangolare lungo la strada, l'altro a pianta trapezoidale incastrato fra il primo e le mura verso il mare. L'ingresso è dalla strada, oltrepassato un portale centinato si accede al profondo vestibolo, e quindi a uno stretto cortile occupato quasi interamente dalla scala. Il palazzo è dotato di una loggia bifora verso il mare, aperta all'interno su un ballatoio confinante con la scalinata principale, e di una doppia loggia verso la piazza delle benedettine. | |
Iscrizioni | Date "1685" e "1686" incise sui balaustri delle logge nel cortile interno che danno sul mare (pilastrino sinistro delle balconate, inferiore e superiore). | |
Stemmi o emblemi araldici | Lo stemma della famiglia Lupis è scolpito in pietra sopra il portale. | |
Elementi antichi di reimpiego | ||
Opere d'arte medievali e moderne | ||
Storia e trasformazioni | L'edificio, appartenuto ad una delle principali famiglie cittadine, si trova nel centro storico, a ridosso del fronte orientale della cinta muraria, a ridosso del mare. Il palazzo, dalla pianta a forma allungata, presenta un impianto quattrocentesco, con le volte su colonne con capitelli e la scala dalla decorazione incisa delle cornici ancora tardogotica. Sulla base originaria dobbiamo registrare una serie di variazioni, come il portale d'accesso cinquecentesco con lo stemma di famiglia, l'abbellimento del cortile con una doppia loggia ad arcate con pilastrini arricchiti da rilievi, datati al tardo Seicento. Questa loggia che impreziosisce gli spazi aperti interni trova rispondenza nelle scenografiche logge, aperte nella muratura severa in conci squadrati, che danno un'ampia vista all'edificio, anch'esse riferibili alla facies tardobarocca dell'edificio. | |
Note | ||
Fonti iconografiche | Il palazzo è chiaramente riconoscibile, per la sua conformazione e la collocazione urbana, nella veduta di Giovinazzo pubblicata da Pacichelli nel 1703. | |
Piante e rilievi | ||
Fonti/Documenti | ||
Bibliografia | Marziani 1878: Luigi Marziani, Istorie della città di Giovinazzo, Bari 1878.
Mongiello 1980: Luigi Mongiello, Il restauro urbanistico del nucleo antico della città di Giovinazzo, Bari 1980.
Mongiello et alii 2012: Giovanni Mongiello, Domenico Spinelli, Cesare Verdoscia, Le architetture aragonesi e spagnole in Puglia. Materiali per la costituzione di un repertorio dei caratteri stilistici degli edifici del primo Rinascimento, Bari 2012, 62-63.
Simone 1891: Sante Simone, “Una fugace visita a Giovinazzo”, Rassegna Pugliese di Scienze, Lettere, ed Arti, 1891, 176-181. | |
Link esterni | ||
Schedatore | Fulvio Lenzo, Antonio Milone | |
Data di compilazione | 03/02/2014 17:39:51 | |
Data ultima revisione | 27/02/2017 10:41:49 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/675 |