OggettoBarletta, San Ruggiero
LuogoBarletta
Tipologiachiesa (esistente) con annesso convento (trasformato)
Nome attualeSan Ruggiero
Immagine
Nomi antichi

Santo Stefano.

Cronologia

1162 primo documento che menziona la chiesa di Santo Stefano.

1512: Rodrigo Luxano commissiona una sepoltura per le spoglie di san Ruggero.

1593 soppressione della chiesa di san Ruggiero, fondata da un esponente della famiglia Della Marra.

1709: incendio.

1731, post: dopo il terremoto del 1731 viene restaurata e ricostruita la facciata.

1786: il corpo del santo viene trasferito sotto l’altare maggiore.

1811: dopo l'alienazione murattiana, il convento passa al Demanio dello Stato.

1813: il Comune, avendo soppresso il convento dell'Annunziata, trasferisce a Santo Stefano le benedettine e riapre la chiesa.

1861: con la nuova soppressione, la chiesa assume il titolo di san Ruggiero.

1916: riacquisto del convento da parte dell'ente ecclesiastico.

Autore
Committente
Famiglie e persone
Descrizione

La chiesa e il compesso conventuale, sorti in periferia e poi divenuti il centro del nuovo quartiere di Santo Stefano, nella zona orientale della città, si presenta con un paramento in conci di bugnato rustico entro cui si apre il portale di facciata a tutto sesto e con una doppia ghiera passante di ricchi elementi vegetali, databile al secolo XIII. La parte alta dell'esterno, intonacata, è frutto di restauri settecenteschi. Anche l'interno, a navata unica, si presenta in un assetto attribuibile all'età moderna.

Iscrizioni

Il sepolcro di san Ruggero riedificato nel 1512 per cura di Rodrigo Luxano preside di Barletta: 

"FERDINANDO. REGE. HISP/ANIAE. IMPERITANTE. RODO/RICUS. LUXANUS. HISPAN/US. BAROLI. PRAESES. SACE/LLUM. HOC. QUO. BEATI. RO/CERII. OSSA. TRANSTULIT. EDI/FICANDUM. DILIGENTER. CURAVIT. / M. D. XII". (De Leone 1888, 313).

Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne
Storia e trasformazioni

Il complesso conventuale di origine medievale, sorto nella zona orientale della città, frutto dell'espansione dei secoli XIII-XIV che prese il nome proprio dalla chiesa ('pictagium Sancti Stephani'), ha subito continue trasformazioni nel corso dei secoli e conserva poco del suo aspetto originario: parti del paramento e degli ingressi della chiesa e, all'interno, qualche traccia di interventi di età moderna, come il soffitto a cassettoni, le lastre sepolcrali e le iscrizioni relative agli spostamenti del corpo di San Ruggiero, trasferito, secondo la tradizione, da Canne nel 1267. Il culto si dové intensificare con la chiusura della chiesa medievale di San Ruggiero (sulla strada del Cambio, odierno Corso Cavour).

Note
Fonti iconografiche

Pianta Esperti 1793.

Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia

De Leone 1888: Filippo De Leone, “Per Barletta. Passeggiata storico-artistica”, Rassegna Pugliese di Scienze, Lettere ed Arti, 5, 1888, 313.

 

Tocci 1985: Michela Tocci, “Chiesa di san Ruggiero (ex Santo Stefano) Barletta”, in Insediamenti benedettini in Puglia, a cura di Maria Stella Calò Mariani, Galatina 1985, II/1, 377-382.


Link esterni
SchedatoreFulvio Lenzo, Antonio Milone
Data di compilazione02/02/2014 15:13:17
Data ultima revisione25/02/2017 13:21:57
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/666