OggettoAltamura, Cattedrale
LuogoAltamura
Tipologiachiesa cattedrale
Nome attualeSanta Maria Assunta
Immagine
Nomi antichi

Santa Maria, Santa Maria Maggiore, Santa Maria Assunta

Cronologia

1232-1245: inizio dei lavori di costruzione.

1260-1262: da un decreto di Manfredi, letto “in publico, intus in dicta ecclesia” si deduce che i lavori erano giunti a uno stadio avanzato.

1267-1274: l’edificio viene consacrato dall’arciprete Nicola di Catamarra.

1301: l’arciprete Pietro de Angeriac fa realizzare “quoddam opus pro aliqua calcaria seu materia agnoscitur opus est”.

1302: è documentata la fornitura di legname e calce per la chiesa e le abitazioni annesse.

1304: si organizza una colletta per la “ecclesiae fabrica”.

1308: disposizione testamentaria in favore di “fabrice predicte ecclesie sanctae Marie Maioris de eadem terra”. In questa fase vengono costruiti una serie contrafforti sul fianco settentrionale, collegati da archi sorreggenti una galleria di trifore.

1316: un crollo di vaste proporzioni coinvolge il cantiere. Secondo quanto riportato nell’iscrizione sul fianco sud (cfr. infra, Iscrizioni), il danno sarebbe stato riparato da maestranze provenienti dalla città di Bitonto. È probabile che il cantiere prevedesse l’inserimento di un grande transetto nell’area delle torri, dove si trova il grande contrafforte poligonale.

1321: re Roberto d'Angiò conferma il regio patronato sulla chiesa.

1316-1330: sono documentati numerosi lasciti testamentari in favore della fabbrica, che doveva quindi essere interessata da un cantiere di notevoli dimensioni. Deve essere maturata in questa fase la decisione di invertire l’orientamento della chiesa, aprendo il portale principale al posto dell’abside di età fridericiana.

XV secolo: sorgono una serie di cappelle che sfondando le pareti laterali comprese fra i contrafforti della fiancata settentrionale le occludono.

1474: viene eretta la parte alta del campanile sull’angolo nord est della facciata.

1485: la cattedrale viene elevata al rango di “collegiata insigne”  da papa Innocenzo VIII.

1494: viene costruito un nuovo presbiterio.

1521: vari lasciti testamentari in favore della “ecclesia nova”. Acquisti di materiale da cantiere attestano una ripresa dei lavori di fabbrica, concentrati sulle coperture del presbiterio.

1523: il campanile nord-est crolla e viene ricostruito entro l’anno successivo.

1533-1534: si rimonta per anastilosi il portale, per il quale vengono riscolpiti due nuovi leoni stilofori. Contestualmente gli stalli del vecchio coro vengono smantellati e se ne realizza uno nuovo.

1554-1556: si ricostruiscono i campanili su progetto fornito da tale “mastro Rogerio”, e il rosone.

1729: sopraelevazione dei campanili.

1745: apertura della loggia dell’Assunta nella parte alta della facciata inquadrata fra i due campanili.

1854-1862: l’architetto Federico Travaglini consolida la fabbrica e modifica sostanzialmente l’interno conferendogli una veste neogotica.

Autore

Nel 1299 i lavori risultano affidati al magister Domenico Senex.

Maestro Rogerio realizza i campanili e il rosone (1554-1556).

Committente

Federico II

Famiglie e persone

Federico II

Manfredi

Roberto d'Angiò

Pedro de Toledo

Descrizione

L'edificio si presenta come un volume compatto, articolato in facciata da due alte torri e da un unico portale riccamente decorato e inserito entro una edicola inquadrata da colonne su leoni stilofori. Il fianco settentrionale è caratterizzato da una galleria, in alto, e da un unico portale scolpito. Lo spigolo nord-occidentale è rinforzato da un possente contrafforte poligonale di età angioina.

L'interno si configura come un invaso a tre navate, con matronei sulle navatelle e profondo presbiterio quadrato.

Iscrizioni

Sul fianco nord iscrizione di Roberto d'Angiò:

"ANNVS MILLENVS SEXTVS DENVSQVE TRIGENVS / CVRREBAT CERTVS REGIT ET REX REGNA ROBERTVS / LVX NON SORTE BONA IANI VIGESIMA NONA / O SCELLVS O QVANTVM TEMPLVM RVIT HOC FLEO SANCTVM / CONSILII NATI REPARAVERVNT ARTE PROBATI / VRBE BITONTINA VIVAT GENS ALTAMVRINA".

Sull’architrave della porta laterale:

"REGIA CAPPELLA SVM NVLLVS DET MIHI BELLA / PROTEGO PROTECTVS COLEI REX REGE ROBERTVS/ IANVA CELORVMSVM PORTVS DVX QVE PIORVM / DOGMATA DOCTORVM SERVANT QVI SACRA MEORVM"

In facciata iscrizione di Carlo V e Pedro de Toledo:

"MEMORIAE CAVSA IMP. FEDER. II POSVIT ROBER. NEAPOLIT. REX COL/LAPSVM RESTITVIT TE[M]PLI PRIMV[M] SACERDOTIVM IVRIS REGII IN ALIO/RVM MANCIPIVM PRAETER IVS REDACTV[M] PETRVS TOLETVS PRO RE/GE CVRA[N]TE VINCENTIO SALAZARO EIVS ARCHISACERDOTE IN PRISTI/NVM IVS VINDICAVIT MDL".

Sullo stipite ligneo della porta principale:

"POSSIDET HANC CAESAR REGIT AT VINCENTIVS AEDEM RESTITVIT CAROLO PERDITA IVRA PETRVS 1550 REST.".

Stemmi o emblemi araldici

Sopra il portale laterale sono due stemmi angioini del re Roberto d'Angiò e del principe di Taranto. 

Un altro stemma angioino è nel timpano del portale principale.

In facciata si trovano  un grande stemma di Carlo V accompagnato da quelli di Pedro de Toledo e Vincenzo Salazaro.

Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne

Leoni stilofori (1533-34)

Statua della Vergine in trono con Bambino (1534)

Storia e trasformazioni

L'edificio attuale porta traccia di tre fasi differenti: le navate medievali, il coro rifatto nel tardo XV secolo e l'interno restaurato in stile neogotico dall'architetto Travaglini nel XIX secolo.

Note

La cattedrale di Altamura era una delle quattro basiliche palatine, cioè di patronato regio, della Puglia, insieme a San Nicola di Bari, Santa Maria a Barletta e alla Cattedrale di Acquaviva delle Fonti.

Il principale problema storiografico della cattedrale di Altamura risiede nel suo orientamento invertito, cui corrisponde la posizione, analogamente invertita rispetto ai modelli pugliesi, delle due torri, che invece di essere ai lati dell'abside (come in San Nicola di Bari e nelle cattedrali di Bari, Bitonto, Giovinazzo etc.) sono posizionate in facciata.

La storiografia ha risposto al problema con due ipotesi alternative, ovvero ipotizzando una inversione dell'orientamento in una fase successiva alla fondazione (identificata nell'importante campagna di lavori del XVI secolo), o, in alternativa, propendendo per identificare quali modelli della cattedrale esempi nordeuropei caratterizzati da torri in facciata.

I più recenti esami della fabbrica e della documentazione d'archivio hanno confermato che effettivamente vi sia stato un ribaltamento dell'orientamento, e che tuttavia tale operazione è di molto anteriore al XVI secolo e va collocato nella tarda età angioina.

Un altro interessante dato, finora messo in evidenza soltanto da Belli D'Elia 1991-1992, è quello del restauro "neoromanico" della facciata, con il rifacimento parziale e il rimontaggio del portale nel 1533-34 e la ricostruzione del rosone nel 1554.

Fonti iconografiche
Piante e rilievi

Sezione e rilievi dei capitelli in Schulz 1860; rilievi dei prospetti in De Vita 1972.

Fonti/Documenti

1232: diploma emesso da Federico II, nel quale l’imperatore nomina arciprete della cattedrale Riccardo da Brindisi(Giannuzzi 1935, doc. I) .

1248: bolla papale di conferma, emessa da Innocenzo IV (Giannuzzi 1935, doc. II).

Bibliografia

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Belli D'Elia 1991-1992: Pina Belli D'Elia, "La facciata ed il portale della Cattedrale di Altamura. Riletture e riflessioni", Altamura, 23-24, 1991-1992, 17-48 (riedito in Altamura, 26, 1994-1995, 217-245).

 

Benedettelli, Fragasso 1989-1990: Marcello Benedettelli, Giuseppe Fragasso, “Il restauro del portale, del rosone e della bifora della cattedrale di Altamura”, Altamura, 21-22, 1989-1990, 269-304.

 

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Chierico 1894: Vincenzo Chierico, Alcune illustrazioni sul Duomo di Altamura, Altamura 1894 (riedito come articolo in Altamura, 26, 1994-1995, 29-35).

 

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De Vita 1972: Raffaele De Vita, "Rilievo fotogrammetrico dei prospetti della Cattedrale di Altamura", Altamura, 14, 1972, 13-24.

 

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Tragni 2009: Bianca Tragni, La cattedrale di Altamura fra restauri, scoperte, interpretazioni, Bari 2009.

 

Vinaccia 1915: Antonio Vinaccia, "Le Cattedrali del terzo periodo dell'Arte pugliese", in I monumenti medievali di Terra di Bari, vol. I, Bari 1915 (riedito come articolo in Altamura, 26, 1994-1995, 61-65).

Link esterni
SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione23/01/2014 21:09:09
Data ultima revisione08/02/2019 14:56:37
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/661