Oggetto | Andria, Cattedrale | |
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Luogo | Andria | |
Tipologia | chiesa cattedrale (esistente) | |
Nome attuale | Santa Maria | |
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Nomi antichi | ||
Cronologia | XI-XII secolo: fondazione 1063: ampliamento. 1228: data di morte di Isabella di Brienne, che secondo la tradizione sarebbe sepolta nella cripta della cattedrale di Andria. 1241: data di morte di Isabella di Inghilterra, anche lei, secondo la tradizione, sepolta nella cripta. 1308: Beatrice, ultima figlia di Carlo II d'Angiò, andata in sposa in seconde nozze a Bertrando del Balzo, dona alla cattedrale la reliquia della sacra spina. 1330: morte di Beatrice ed erezione della sua tomba nella cattedrale. 1349: la cattedrale è danneggiata dal passaggio delle truppe ungheresi. Nella stessa occasione sarebbe perito anche l'archivio. 1438: il duca Francesco II del Balzo riscopre le reliquie di san Riccardo (Ughelli 1721, coll. 927-930; D'Urso 1842, 102-103; Schulz 1860, I, 152). 1460-1463: ricostruzione della chiesa per opera di Francesco Antonio Giovannetto, vescovo di Andria e Montepeloso (cfr. Iscrizioni). 1463-1477: il vescovo Martino de Soto Mayor edifica le cappelle laterali (Ughelli 1721, col. 931; Schulz 1860, I, 150, nota 2). 1477-1495: il vescovo Angelo Florio (+1495) rifà il tetto della la cattedrale, la dota di un nuovo coro ligneo e costruisce la cappella di San Riccardo, presso la quale si fa seppellire (Ughelli 1721, col. 931; Schulz 1860, I, 150-151, nota 2). 1657-1689: il vescovo Alessandro Egizio promuove restauri. XVIII secolo: restauri. 1799: incendio della sagrestia. XIX secolo: nuovi restauri e costruzione del portico esterno. 1916: trasferimento del coro ligneo della chiesa di San Domenico. 1965: restauri eliminano decorazioni tardobarocche per riportare alla luce le murature sottostanti. | |
Autore | ||
Committente | ||
Famiglie e persone | ||
Descrizione | La cattedrale è strutturata come una basilica a tre navate suddivise da pilastri in muratura lapidea e coperta da capriate lignee. Il transetto molto profondo è suddiviso in due aree da un grande arco a sesto acuto, e ricorda la cattedrale di Venosa. Alla destra dell'altare maggiore si erge il cappellone di san Riccardo, eretto dal vescovo Angelo Florio (1477-1495). Al di sotto del presbiterio si sviluppa una cripta a colonne dove, secondo la tradizione, erano state sepolte Iolanda e Isabella, due delle mogli di Federico II. | |
Iscrizioni | Iscrizione di Beatrice del Balzo Iscrizione della contessa Emma Iscrizione funebre (1463) del vescovo Giannozzi: "HIC JACET / FR. ANTONIUS DE JOANNOCTO / NOBILIS CIVIS ANDRIENSIS / EJUSDEM CIVITATIS EPISCOPUS AC MONTIS PILOSI / CUJUS INDUSTRIA / HAEC ECCLESIA REFACTA EST" (Ughelli 1721, col. 931; D'Urso 1842, 111; Schulz 1860, I, 150). Le iscrizioni funebri dei vescovi Martin Soto Mayor (+1477) e Angelo Florio (+1495) sono trascritte in Ughelli 1721, col. 931, e poi in Schulz 1860, I, 150-151, nota 2: “Martinus tumulo quem reddunt stemmata / Sibiliæ genitus contigit Ausonia / Parteno Vati Franc.... ad sidera notum / Concilia Baucium Andria magna Ducem / Andriæ est effectus Præsul Montisque Pelosi / Condidit in templo multa sacella, latus / Campanilis et arcem hic exit provvidus aere / Atque human superatis extruit sacrarium / Maioris pius aere præsentium opus / Quippe animam Superis occulto” “Andrius Antistes hanc Florius Angelus aedem / Ornavit donis muneribusque suis, / Optima Præsulibus tradens exempla futuris / Divino culta quos decet usque frui. / Hic Christum in medii suspendit culmine templi / Sanguine qui lavit crimina nostra suo / Ipse etiam multo præsepia finxit in auro / Nata Redemptoris, quæ pia membra fovent, / Condidit, atque Chori numerosa Sedilia, nec non / Struxit Episcopei diruta tecta sui. / Isque libros plures sericoque auro quoque tecta / Qualia sacra docet pallia multa dedit. / Condidit hic Divi Richardi in honore sacellum, / Corpus ubi atque ossa condita sancta iacent. / Hoc quoque de niveo monumentum marmore factum/ Erexit, sub quo conditus ipse iacet / Est tamen in patrio Pastor bonus factus ovili, / Cuique datum est merito pontificale decus / Sentiat ergo Deum sibi faustum propitiumque, / Tot bona qui templo donat habere Dei / MCCCCLXXXXV”.
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Stemmi o emblemi araldici | ||
Elementi antichi di reimpiego | ||
Opere d'arte medievali e moderne | Tavola con Redentore (sec. XV), già anta dell'armadio delle reliquie nel Cappellone di san Riccardo (oggi nel Museo diocesano). La chiesa presenta un coro ligneo a due ordini, con sfingi, grifoni, leoni e draghi trasferito dalla chiesa di San Domenico nel 1916. | |
Storia e trasformazioni | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | La cattedrale è visibile nella veduta urbana inserita ai piedi della figura del Redentore nella pala già utilizzata come anta dell'armadio delle reliquie. Altre immagini più tarde sono la Veduta di Pacichelli del 1703 e quella di Orlandi del 1770. | |
Piante e rilievi | Pianta della cripta in Bernich 1904 e Haseloff 1905. | |
Fonti/Documenti | ||
Bibliografia | Bernich 1904: Ettore Bernich, "La cripta del duomo di Andria", Napoli Nobilissima, 13, 1904, 183-186.
Bernich 1911: Ettore Bernich, “Il campanile della cattedrale di Andria”, Apulia, 1911, 228-230.
Damiano Fonseca 2001: Cattedrali di Puglia. Una storia lunga duemila anni, a cura di Cosimo Damiano Fonseca, Bari 2001.
D’Avino 1848: Vincenzo D’Avino, Cenni storici sulle chiese arcivescovili, vescovili, e prelatizie (nullius) del Regno delle Due Sicilie, Napoli 1848, 18-20. D’Urso 1842: Riccardo d’Urso, Storia della città di Andria dalla sua origine sino al corrente anno 1841, Napoli 1842. Haseloff 1905: Arthur Haseloff, Die Kaiserinnengraeber in Andria. Ein Beitrag zur Apulischen Kunstgeschichte unter Friedrich II, Rom 1905.
Schulz 1860: Heinrich Wilhelm Schulz, Denkmaeler der Kunst des Mittelalters in Unteritalien, Dresden 1860, I, 150-152. Ughelli 1721: Ferdinando Ughelli, Italia Sacra, ed. Coleti, VII, Venetiis 1721, 920-935. | |
Link esterni | ||
Schedatore | Fulvio Lenzo | |
Data di compilazione | 02/12/2013 10:14:20 | |
Data ultima revisione | 24/02/2017 20:09:59 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/611 |