Oggetto | Canosa, castello | |
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Luogo | Canosa | |
Tipologia | castello | |
Nome attuale | castello | |
Immagine | ![]() | |
Nomi antichi | ||
Cronologia | IX secolo: la costruzione del castello, sul sito dell'antica acropoli, risale probabilmente all'età longobarda. 1270-1272: Carlo I d'Angiò incarica Pierre d'Angicourt di rifacimenti e ricostruzioni nel castello. Dal 24 al 27 aprile del 1272 il sovrano soggiorna nel castello di Canosa. 1294: Carlo II assegna il castello a Maria di Antiochia, figlia di Boemondo. 1532: Carlo V concede la città, e con essa il castello, in feudo a Onorato Grimaldo. 1643: il feudo viene acquistato da Filippo Affaitati di Barletta. 1704: a causa dei debiti della famiglia Affaitati, la città e il castello vengono venduti per quarantottomila ducati a Fabrizio Capece Minutolo. La consistenza del castello a quest'epoca è ricavabile da un documento di poco anteriore. | |
Autore | ||
Committente | ||
Famiglie e persone | Carlo I d'Angiò Carlo II Maria di Antiochia Onorato Grimaldo Filippo Affaitati Fabrizio Capece Minutolo | |
Descrizione | Oggi allo stato di rudere, del castello rimangono un circuito irregolare e le torri a pianta quadrata. La porzione inferiore delle torri e del muraglione di cinta sono costruiti in grossi blocchi di calcare bianco, probabilmente di reimpiego, mentre la parte superiore è in pietra grigia. | |
Iscrizioni | Sulle mura esterne era un'iscrizione cinquecentesca pubblicata da Amati (1878, II, 317), che la dice già dispersa. Il testo recitava: "HONORATO GRIMALDO / MONAECI REGULO - CAMPANIAE MARCHIONI / ORDO ET POPULUS CANUSINUS / AD PUBLICAM SECURITATEM / PROBOS TUENDOS / FRANCISCO MASSO PROCURANTE / DICAVIT / ANNO DOMINI MDLXXI". | |
Stemmi o emblemi araldici | ||
Elementi antichi di reimpiego | Provengono probabilmente da costruzioni antiche già esistenti nell'area i giganteschi blocchi di calcare reimpiegati nelle torri. | |
Opere d'arte medievali e moderne | ||
Storia e trasformazioni | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | Veduta in Saint Non 1783 | |
Piante e rilievi | Pianta schematica in Marrese, Satalino 1969. | |
Fonti/Documenti | I documenti relativi ai restauri angioini sono pubblicati in Schulz 1860, IV, 34, 36, 37, docc. LXXVII, LXXX, LXXXVI. Relazione di Apprezzo e stima del feudo, firmata dal tavolario Onofrio Papa e datata Napoli 13 giugno 1694: "Siegue il Palazzo Baronale posto in isola a modo di castello nelle parte più vicinale di detta città, consistente in più e diversi menbri inferiori e superiori e si entra per porta tonda, con colonne di pietra del paese, dalla quale s'ha cortile grande discoverto, da destra vi sono due stanze dirute, una sopra l'altra, e per detta linea vi sono tre stanze oscure, una dentro l'altra, con diritto della cisterna e voltando a mezzogiorno v'è rimessa coverta a lamia e nella medesima linea v'è una stanza sotterranea coverta similmente a lamia per uso di stalla capace per dieci cavalli, divisa con tre archi di fabbrica e pavimento di breccie con porta quadra, a costo della quale si discende in una grotta sotterranea grande coverta a lamia senza porta di legname, accosto vi è un'altra stanza coverta a lamia per uso di pagliera e per detta linea v'è la grada di fabbrica maggiore di pietra del paese, a sinistra v'è un atrio coverto a lamia con cappella, accosto similmente coverto a lamia sotto il titolo di S. Bartolomeo con quadro grande e cornice indorata e pavimento di riggiole; all'incontro v'è uno stanzone sotterraneo coverto a lamia coll'uscita dalla parte di tramontana, e per detta linea si ha un altro atrio coverto a lamia, da sinistra v'è uno stanzione grande coverto a lamia, che per prima serviva per uso di cocina e continuando per detto atrio da sinistra vi è grada di fabbrica, dalla quale s'ascende in uno ballatoro, a destra v'è una camera coverta a travi, e per detta grada si ascende nell'appartamento maggiore, e tornando in detto atrio per porta quadra si va ad un giardinetto murato attorno senza nessuno arbore, e tornando nella grada maggiore da destra v'è una camera coverta a la mia divisa con tre archi a pettorate, con palausti di pietra del paese, in piano della quale vi è la sala coperta a lamia, con camerino all'incontro, da destra vi sono tre camere, e da sinistra un'altra camera coperta a travi, e continuando per detta grada maggiore si ascende a una loggia grande discoverta, con pavimento, e palaustri alle pettorate similmente di pietra del paese, a destra v'è un vacuo discoverto, e gradetta di fabbrica, a costo della quale si ascende all'astrico a cielo, e tornando in detta loggia discoverta, in piano v'è la sala comoda, da sinistra vi sono due camere coverte a travi e a destra un'altra camera, da destra della quale v'è un'altra camera coverta a lamia, dove vi è la grada di fabbrica dalla quale si discende nella sopraddetta Cappella, in piano v'è un'altra camera, con alcuovo, appresso v'è un'altra camera, con camerino per uso comune, appresso v'è un'altra camera con grada di fabbrica si discende e comunica colla sopradetta grada maggiore, in piano vi sono due altre camere, ad una delle quali v'è la loggia avanti con pettorate di palaustri di pietra del paese, et appresso vi sono tre altre camere, e cocina con loggia discoverta, avanti di una di esse similmente con palaustri, quali camere vengono coverte a travi con intempiatura di tavole pittate a fresco, con tetto di sopra; il quale palazzo baronale a modo di castello, cosi descritto, avuto mira alla qualità e quantità della fabbrica; qualità del suo sito, suolo, anca di detto giardino, commodità di esse, et anche ho avuto mira all'accomodazione necess.te viva per mantenimento di esso e ad ogni altro de jure, si deve vedere e considerare come alla disposizione del presente tempo, apprezzo detto palazzo baronale, con suo giardino come al presente si ritrova per ducati mille, uniti colli capitali dell'entrate feudali ascendono alla somma di ducati 18.486,4" (da Marrese, Satalino 1969). | |
Bibliografia | Amati 1878: Amato Amati, Dizionario corografico dell'Italia, 8 voll., Milano 1878.
Marrese, Satalino 1969: L’acropoli castello di Canosa, a cura di Alfonso Marrese e Pasquale Satalino, Bari 1969.
Rescio 1995: Pierfrancesco Rescio, “Il contributo dell’archeologia allo studio dei castelli e dei centri storici minori: alcuni esempi”, Archivio Storico Pugliese, 1995, 179-206. Schulz 1860: Heinrich Wilhelm Schulz, Denkmaeler der Kunst des Mittelalters in Unteritalien, Dresden 1860. | |
Link esterni | ||
Schedatore | Fulvio Lenzo | |
Data di compilazione | 02/12/2013 08:52:51 | |
Data ultima revisione | 25/02/2017 19:37:31 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/603 |