OggettoBitonto, San Domenico
LuogoBitonto
Tipologiachiesa e convento domenicano
Nome attualeChiesa di san Domenico
Immagine
Nomi antichi

Chiesa e convento di san Pietro Martire

Cronologia

1258: fondazione del convento domenicano.

1374: lavori di costruzione della chiesa.

1388: realizzazione dell'altare maggiore ad opera del lapicida Francesco de Oculato di Bitonto su committenza di Vito Jannone, nobile bitontino e Gran Portulano del Regno.

1451: nuova campana eseguita da maestro Marino di maestro Maffeo di Trani.

1453: avanzamento nei lavori di costruzione della chiesa e completamento del coro.

1461: restauri alla sacrestia affidati a maestro Bartolomeo di maestro Nardo di Bitonto.

XVI secolo, fine: ammodernamento della navata e aggiunta del transetto.

1809: alienazione e affidamento alla Congrega del Rosario.

1821-1935: convento sede del municipio e degli uffici giudiziari cittadini.

Autore
Committente
Famiglie e persone

Nella chiesa, il medico Simone Mensurello possedette una cappella intitolata a San Pietro Martire, già appartenuta a Leonardo Greco di Bitonto, che la fece costruire nel 1454. Nella medesima chiesa la famiglia possedeva anche un altare dedicato a Sant’Agostino, già edificato nel 1467.

Tra le altre famiglie che vi avevano sepolcri, oltre i Bove, sono i Covello, i Giovannone e il giudice Matteo Zizo di Napoli, il notaio Nardo de Tirone (Carabellese 1899, 9-10).

Descrizione

Il convento e la chiesa sorgono nell'area del mercato cittadino, scelto dal vescovo e dalla città nel 1258 per ospitare la comunità domenicana voluta dal presule. Della chiesa originaria, eretta tra XIII e XIV secolo e consacrata nel 1390, si conserva il portale, dal semplice profilo a tutto sesto, con la cornice dalla lunetta arricchita da una serie di foglie aperte e stilizzate e retta da peducci con mani a sostegno, databile al secolo XIV, come la lastra con gli stemmi Angiò-Durazzo che lo sovrasta. All'interno, recentemente restaurato, oltre alla Tomba di Petruccio Bove e all'acquasantiera (eseguiti da Nuzzo Barba), un'altra acquasantiera di forme rinascimentali, ma databile al secolo XVI e più tarde lastre sepolcrali e iscrizioni delle famiglie nobili cittadine (Spinelli, Gentile). Il complesso conserva anche il chiostro, con due vere da pozzo e un pozzo ottagonale al centro.

Iscrizioni

Nel bordo dell'acquasantiera:

"NOBILI FONTEM IVSSIT IN AEDE SACRVM QVI ROGAT HIS SVPEROS PRECIPIBVS SI POSSIT VT IPSI INVIDEAT POTIVS QVAM MISERETVR HOMO".

Nel sepolcro a sediale di Petruccio Bove:

"OCCVBAT HAC GELIDA BOIVS PETRVCIVS VRNA / QVI FVERAT GENTIS GLORIA MAGNA SVAE / CLARVS ERAT TITVLIS ET NOBILITATE PARENTVM / CLARVS ET INGENIO CLARVS ET ELOQVIO / GRATVS ERAT PATRIAE MORV(M) PROBITATE FIDEQ(VE) / PRINCIPIBVS GRATVS NVMINIBVSQ(VE) FVIT / QVAM PIA FRANCISCI SERGI PIA CVRA NEPOTV(M) / ET STVDIO CLAVSIT COLA MARIA SVO / MCCCCLXXXV NVTIVS BARBA ESTRVXIT."

Stemmi o emblemi araldici

Sul portale sono i due stemmi di Carlo di Durazzo, signore di Bitonto (1345-1386), e della regina Giovanna I d'Angiò (m. 1382) e, in basso, stemma con tre pesci, di famiglia ignota (attribuibile a uno degli abati del monastero).

Stemma della famiglia Spinelli su lastra sepolcrale (prima metà sec. XVI).

Stemma Gentile (sec. XVII).

Elementi antichi di reimpiego
Opere d'arte medievali e moderne

Tomba di Petruccio Bove (1485).

Acquasantiera (1474 circa).

Lastra del sepolcro di Tommaso Spinelli e eredi (prima metà sec. XVI).

Storia e trasformazioni

Il convento domenicano fu voluto dal vescovo Gerio Pancrazio (1251-1258) e fondato nel 1258 concedendo ai frati uno spazio nell'area mercatale nei pressi della chiesa di S. Nicola al Mercato (demolita e ricostruita poco lontano). La chiesa venne completata nella seconda metà del sec. XIV, probabilmente con l'intervento di Carlo di Durazzo (feudatario della città 1345-1386) e di nobili locali. L'edificio subisce nuovi interventi a metà del XV secolo e al suo completamento venne arricchito da cappelle, altari e monumenti sepolcrali delle principali famiglie cittadine: altare di Sant'Agostino (famiglia Mensurello, 1467, che già possedeva in chiesa la tomba del medico Simone, del 1454); permesso di realizzare una tomba presso l'altare ai santi Cosma e Damiano concesso nel 1500 a maestro Giacomo del Puledro, presso il pilastro con "depicta figura sancti Jeronimi"; concessione di realizzazione di tomba (1474) a Francesco Giovanni de Cobello, ai piedi dell'altare maggiore, dove sono già le tombe del giudice Matteo Zizzi di Napoli e di Damiano Giovannone; tomba di Petruccio Bove, opera di Nuzzo Barba (1474), autore anche dell'acquasantiera all'ingresso, con versi incisi. Nuovi radicali interventi all'interno sul finire del secolo XVI e anche successivamente, con la realizzazione, tra le altre, della cappella del Rosario, splendidamente decorata con stucchi policromi. L'alienazione portò alla trasformazione del convento in uffici comunali e all'affidamento della chiesa alla Congrega del Rosario.

Note
Fonti iconografiche
Piante e rilievi
Fonti/Documenti
Bibliografia

Acquafredda 1936: Vito Acquafredda, Bitonto attraverso i secoli, Bitonto 1936.


Bernich 1901: Ettore Bernich, "L'arte in Puglia: Bitonto", Napoli Nobilissima, 10, 1901, 60.


Carabellese 1899: Francesco Carabellese, “L’attività artistica nella città di Bitonto attraverso il secolo XV-XVI”, Napoli Nobilissima, 8, 1899, 9-10.


Libro Rosso 1900: Libro Rosso della città di Bitonto, a cura di Francesco Carabellese, Bitonto 1900.


Milillo 2001: Stefano Milillo, Le chiese di Puglia. La chiesa e le chiese di Bitonto, Bitonto 2001, 125-128.


Mongiello 1970: Giovanni Mongiello, Bitonto nella storia e nell’arte, Bari 1970, 167-171.


Scivittaro 1958: Antonio Scivittaro, Architettura del Rinascimento a Bitonto, Napoli 1958.


Pice 2009: Nicola Pice, "Classicisti e classicismi nella Bitonto d'età rinascimentale", in Cultura e società a Bitonto e in Puglia nell’età del Rinascimento, Atti del VI convegno nazionale (Bitonto, 19-21 dicembre 2007) a cura di Stefano Milillo, Galatina 2009, II, 475-508.

Link esterni
SchedatorePaola Coniglio, Veronica Mele
Data di compilazione04/11/2013 11:42:20
Data ultima revisione25/02/2017 14:55:17
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/579