Oggetto | Barletta, Cattedrale | |
---|---|---|
Luogo | Barletta | |
Tipologia | chiesa concattedrale | |
Nome attuale | Santa Maria | |
Immagine | ![]() | |
Nomi antichi | Santa Maria de Auxilio, Sancta Maria episcopii, Sancta Maria de episcopio | |
Cronologia | 1139: bolla di papa Innocenzo II che fissa le prerogative della chiesa di Santa Maria de Auxilio di Barulo, determinando che il vescovo di Trani, sotto la cui giurisdizione ricadeva la chiesa, non avesse se non il diritto alla Santa Visita e all’esame dei chierici ordinandi (Loffredo 1893, II, doc. VI, 265-268). 1150-53: la navata della chiesa risulta in costruzione (cfr. Iscrizioni) XII secolo, fine: costruzione della torre campanaria. 1267: riconsacrazione della cattedrale e primi acquisti di terreni. 1276: data dell'inchiesta del vescovo di Minervino sul furto delle reliquie di san Ruggero perpetrato dai barlettani ai danni della cattedrale di Canne (Loffredo, II, doc. XXIII, 310-313). 1289-1300 ca.: acquisti di suolo e di edifici per l'ingrandimento della cattedrale con la costruzione del nuovo coro. 1307: papa Clemente V concede a Giovanni Pipino da Barletta il permesso di "ampliari et dilatari opere sumptuose Maiorem ecclesiam sanctae Marie de Barolo" (cfr. Documenti). 1459, 4 febbraio: Ferrante d'Aragona viene incoronato re di Napoli in Santa Maria di Barletta. 1470: ricordando la sua incoronazione, re Ferrante concede al Capitolo di Santa Maria cento carri di sale all’anno dalle saline di Barletta, prescrivendo che un terzo dei proventi venisse impiegato per mantenere scuole di musica, lettere e teologia designate a istruire i giovani chierici (Loffredo 1893, II, 84 e doc. XXXV, 354-358). XVI secolo, prima metà: vengono avviati o lavori per il completamento della chiesa con la costruzione delle campate intermedie fra la navata romanica e il coro gotico. 1562: la chiesa vecchia e la nuova abside risultano separate e chiuse da cancellate in ferro (Vista 1900-1904, I, 62) 1559: donazioni attestano la ripresa dei lavori per unificare la chiesa (Seccia 1842, 32). 1629: Viene eretto un nuovo altare maggiore a spese della famiglia Gentile, e il ciborio esistente viene trasportato nella cappella centrale del deambulatorio, dove rimane fino al 1844. 1743: a seguito di una scossa di terremoto crolla la cuspide del campanile, che dovette essere ricostruito qualche tempo dopo. | |
Autore | La costruzione della chiesa romanica, corrispondente alla prima parte della navata odierna, si deve al protomagister Simiacca che in un atto del 1162, in cui figura come testimone, si definisce "protomagister frabice eclesie sancte Marie" (Codice Diplomatico Barlettano, I, doc. 93, 132-133). | |
Committente | ||
Famiglie e persone | Giovanni Pipino da Barletta (1307). Ferrante d'Aragona (1459; 1470). | |
Descrizione | La chiesa ha un impianto a tre navate concluse da un deambulatorio radiale. Le prime quattro campate corrispondono alla vecchia chiesa romanica e sono separate da colonne; procedendo verso l'altare maggiore seguono due campate con volte a crociera su pilastri polistili, e quindi altre due campate a pianta trapezoidale che raccordano il corpo longitudinale più stretto alla più ampia abside traforata attonro alla quale corre lo stretto deambulatorio a cinque cappelle radiali. | |
Iscrizioni | Sulla porta laterale sinistra della facciata è murato un blocco con iscrizione: "+ IMPENSIS RICHARDE TUIS / HEC PORTA NITEBIT / ERGO TIBI MlERITO / CELESTIS TELA PATEBIT". Sul fianco sinistro della chiesa compaiono diverse iscrizioni graffite. Una recita: "DEL GRAN CAP. IMP. NEL ANNO DEL S. 1503 FO LA GRAN VITTORIA". L'altra: "NEL ANNO 1528 FU SACHEGIATA ET DESTRUCTA BARLECTA PER LA DISCORDIA DELI CITADINI".
All'interno della chiesa. Sull'abaco di un capitello addossato al primo pilastro polistilo di sinistra: "MUSCATUS DEDIT IN IHS DUABUS COLUMNIS CC DUCALES QUI AS LEGIT ORET PRO EO /// ANNO MCLIII MENSE AUGUSTO. INDICTIONE PRIMA A DEO CAPTA EST SCALONIA". All'interno, nel presbiterio: "SEPUL. EGREGI FRA/NCISCI DE ROBERTO / MERCATORIS DE BA/RULO OBIIT AN.O / D.NI 1549 DE MESE / SEPTEMBER / ORATE PRO EO".
Nel pavimento del coro a destra: "HJERONIMO MAL/LIO ELETTO ARCHIPRE/SBITERO BAROLITA/NO QUEM IMMATURA / MORS NEAPOLI ERI / PUIT V. K. OCTOBRIS / 1555 MAGNIFICUS / CAMILLUS MAN/LEUS AR. ME. DOC. / PATER POSUIT / 1557 DIE / ULTIMO MARCII". A sinistra della precedente: "JOANNES DE LEO MAG. / V. I. D. MARIO DE LEO / MILITIQ. AURA FRATRI / CARISSIMO SIBIQ. HEREDIBUS / AC CONSANGUINEIS / SUIS POS. / MDLVIII". Sotto l'arcone sinistro del presbiterio: "MAG. JACOBUS BUCCUTUS SEPULCRUM SIBI AC SUIS / HEREDIBUS FACIENDUM MANDAVIT A PARTU VIRGINIS ANNO MDLX". Entro una lapide marmorea murata in un pilastro: "D. O. M. / BASILICAM HANC MAJORE INSIGNE COLLEGIATA MATRlCEM /DEO AC VIRGINI DEIPARAE IN COELU ASSUMPTAE / DICATAM / IN SOLO LATERANENSIS URBIS ET ORBIS MATRIS / FUNDATAM / EJUSQ. PRIVILEGIIS GRATIIS AC INDULGETIIS ONIBUS / AP.LICA LIB.RALITATE DITATAM / ILL.S ET REV.S D.NUS D. JOSEPH DAVANZATI S. T. D. PATRITIUS / FLORENTINUS EQUES .JEROSOLlIMITANUS DEI AP.LICAE SEDIS / GRATI A ARCHIEPISCOPUS TRANEN. ET SALPEN. AB.S S.TAE MARlAE DE / VICTORlA AC COES ET CATH. MAJESTATIS INTIMUS A LATERE / CONSILIARIUS SOLENI RITU SACRAVIT DlE XIII MARTII MDCCXXIX /EJUSQ. ANNIVERSARIU DEDICATIONIS AD DIEM XXIV NOV.BRlS TRAS/TULIT ONITIUSQ. CHRISTICOLIS EA VISITATITIUS XXXX DIES DE V. INDULG.COCES". Per terra innanzi al gradino del presbiterio: "PUBLICA DE RE RECTORIBUS / EXTREMO FATO FUNCTIS / NE CINERES INCULT, DEPEREANT / UTQUE PIACULARIBUS HOSTIIS JUV. VALEANT / STRATO TEMPLI PAVIMENTO / SENATUS BARULENSIS / SEPULCRUM DICAVIT A. MDCCCXXIII". Lungo le pareti laterali, nei pressi dell'altare maggiore, è oggi una lapide funeraria con testo scritto in latino e in tedesco: "HIC SEPULTUS GENERO / SUS DOMINUS CAROLS / COMES DE BARBI ET MI/LINGEN PROFECTUS IS/TIS PROVINCIIS CONTRA / TURCAM CUM GENERO/SO DOMINO JACOBO ANI/BALE COMITE IN EMPS / REGIS HISPANIARUM CO/SILIATORE ET TRIBUS / MILLIIS MILITUM GER/MANORUM TUTORE / QUI OBIIT / MENSIS AUGUSTI UN/DECIMA HORA / MDLXVI. / AETATIS SUAE ANNO / XXIII CUlUS / ANIMA IN DEO VIVAT / AMEN." | |
Stemmi o emblemi araldici | Numerosi sono gli stemmi familiari apposti sui monumenti all'interno della chiesa. All'esterno, sul portale principale, è ripetuto più volte l'emblema della testa di cinghiale entro ghirlanda. Sulle murature esterne della Cappella di San Giuliano, sul lato destro della chiesa, è uno stemma con un'aquila e la data MCCCCLXXXXXI. | |
Elementi antichi di reimpiego | All'esterno, alla destra dell'abside, sono collocate alcune colonne antiche in granito grigio. | |
Opere d'arte medievali e moderne | Pulpito. Ciborio dell'altare maggiore. Cattedra episcopale. Tabernacolo eucaristico (sec. XVI). Ritratto di Ferrante d'Aragona. Tavola con Cristo alla colonna (sec. XV) Tavola lignea a doppia faccia (Vergine/Cristo). Paliotto d'altare rinascimentale a imitazione di sarcofago antico. | |
Storia e trasformazioni | La chiesa insiste su una precedente basilica paleocristiana, a sua volta costruita al di sopra di un'area archeologica. L'edificio attuale è realizzato nel corso di tre diverse fasi costruttive: 1) metà XII secolo: costruzione della primitiva chiesa romanica a tre navate concluse da altrettante absidi. A parte le absidi, il resto della chiesa è ancora esistente. 2) fine XIII-inizio XIV secolo: costruzione della nuova abside con deambulatorio. 3) prima metà XVI secolo: costruzione delle campate intermedie fra la vecchia chiesa e l'abside gotica (Ambrosi 1984-1989, 68-70). | |
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Piante e rilievi | Pianta in Bruzelius 1999. | |
Fonti/Documenti | 1307, 3 agosto. Bolla di papa Clemente V con cui si concede al nobile Giovanni Pipino da Barletta il permesso di ampliare e dilatare in maniera sontuosa la chiesa di Santa Maria, accordando anche cento giorni di indulgenza: “Clemens episcopus servus servo rum dei Universis christi fidelibus presentes licteras inspecturis, Salutem et apostolicam benedictionem. Quoniam ut ait apostolus omnes stabimus ante tribunal christi, recepturi prout in corpore gessimus sive bonum fuerit sive malum oportet nos diem messionis extreme misericordie operibus prevenire, ac eternorum intuitu seminare in terris quod reddente domino cum multiplicato fructu recolligere debeamus in celis firmam spem fiduciamque tenentes, quoniam qui parce seminat, parce et metet et qui seminat in benedictionibus de benedictionibus et metet vitam eternam, Cum itaque dilectus filius nobilis vir Iohannes Pipinus de Barolo Miles, Magister Rationalis Curie Carissimi in christo fili i nostri Caroli Regis Sicilie lllustris sicut ipse nobis insinuare curavit, Maiorem ecclesiam sancte Marie eiusdem loci de Barolo Tranensis diocesis, ampliari et dilatari procuret opere sumptuose, ad cuius cosumationem operis fidelium suffragia sunt non modicum oportuna, universitatem vestram rogamus, et hortamur in domino, in remissione vobis peccaminum iniungentes, quatinus de bonis vobis a deo collatis pias ad hoc elemosinas, et grata caritatis subsidia erogetis ut per subventionem nostram, opus ipsum valeat consumari, vosque per hoc et alia bona que domino inspirante feceritis, ad eterne possitis felicitatis gaudia pervenire. Nos enim de omnipotentis dei misericordia et beatorum Petri et Pauli Apostolorum eius auctoritate confisi, omnibus vere penitentibus et confessis, qui ad confirmationem dicti operis, manum porrexerint adiutricem, Centum dies, de iniunctis eis penitentiis misericorditer relaxamus, Presentibus post quinquaginta Annos minime valituris, quas mitti per questuarios districtius inhibemus eas si secus actum fuerit carere viribus decernentes. Datum Pictavis VII Idus Augusti Pontificatus nostri Anno Secundo" (da Codice Diplomatico Barlettano, I, 1924, doc. 131, pp. 320-321). Numerosi altri documenti sulla chiesa negli altri volumi del Codice Diplomatico Barlettano. | |
Bibliografia | Ambrosi 1984-1989: Angelo Ambrosi, "Revival romanico e restauri stilistici in Terra di Bari tra XVI e XVII secolo", Ricerche sul Sei-Settecento in Puglia, 3, 1984-1989, 35-107. Ambrosi 2015: Angelo Ambrosi, Santa Maria Maggiore cattedrale di Barletta (XII-XVI sec.). L’architettura, Bari 2015. Barletta 2000: Dalla chiesa alla “civitas”. Nuove acquisizioni dagli scavi archeologici nella Cattedrale di Barletta, Atti dell’Incontro di Studi (Barletta, 15 marzo 1997), Barletta 2000.
Bertaux 1904: Emile Bertaux, L'art dans l'Italie méridionale, de la fin de l'Empire romain à la Conquête de Charles d'Anjou, Paris 1904, 359-360.
Bruzelius 1999: Caroline Bruzelius, "A torchlight procession of one. Le choeur de Santa Maria Maggiore de Barletta", Revue de l'Art, 125, 1999, 9-19.
Bruzelius 2005: Caroline Bruzelius, Le pietre di Napoli, L'architettura religiosa nell'Italia angioina (1266-1343), Roma 2005, 185-189.
Codice Diplomatico Barlettano, a cura di Salvatore Santeramo, 4 voll., Barletta 1924-1962.
De Leone 1888: Filippo De Leone, "Per Barletta. Passeggiata storico-artistica", Rassegna Pugliese di Scienze, Lettere ed Arti, 5, 1888, 60-62; 94-96; 157-159; 174-175; 253-255; 312-315; 347-350. Iorio 2005: Raffaele Iorio, "Ecclesia e Civitas barlettane nei documenti medievali”, Archivio Storico Pugliese, 58, 2005, 157-278. Enlart 1894: Camille Enlart, Origines française de l’architecture Gothique en Italie, Paris 1894, 206-208. Loffredo 1893: Sabino Loffredo, Storia della città di Barletta. Con corredo di documenti. Libri tre, 2 voll., Trani 1893 (vol. 1; vol. 2). Pace 2005: Valentino Pace, “Echi della Terrasanta: Barletta e l’Oriente crociato”, in Fra Roma e Gerusalemme nel medioevo. Paesaggi umani ed ambientali del pellegrinaggio meridionale, a cura di Massimo Oldoni, Salerno 2005, 393-408.
Rivera Magos 2009: Victor Rivera Magos, "Rapporti di potere a Barletta tra età sveva e primo angioina (1232 – 1282)”, Archivio Storico Pugliese, 63, 2009, 43-111.
Russo 2001: Renato Russo, Santa Maria Maggiore, la cattedrale di Barletta: profilo storico-architettonico, Barletta 2001. Santeramo 1917: Salvatore Santeramo, Il simbolismo della Cattedrale di Barletta, Barletta 1917. Seccia 1842: Giuseppe Seccia, Descrizione della città di Barletta preceduta da una breve memoria archeologica, Bari 1842. Testini 1986: Maria Pia Testini, "Fanzago nella cattedrale di Barletta”, Napoli nobilissima, s. 3, 25, 1986, 101-106. Vista 1900-1904: Francesco S. Vista, Note storiche sulla città di Barletta, 4 voll., Trani 1900-1904, I, 48-85. | |
Link esterni | ||
Schedatore | Fulvio Lenzo | |
Data di compilazione | 04/11/2013 10:25:55 | |
Data ultima revisione | 25/02/2017 11:02:12 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/574 |