Oggetto | Capua, acquedotto | |
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Luogo | Capua | |
Tipologia | acquedotto | |
Nome attuale | ||
Immagine | ||
Nomi antichi | ||
Cronologia | 1273: Carlo I d'Angiò ordina la riparazione dell'acquedotto che porta l'acqua da Sant'Angelo in Formis a Capua.
1319: Roberto d’Angiò concede alla città di Capua che possa incamerare alcuni dazi per la costruzione dell’acquedotto.
1472: su iniziativa di re Ferrante d'Aragona, gli Eletti della città di Capua decidono la costruzione di un acquedotto che porti in città le acque da Sant'Angelo in Formis.
1518: "mastro Romolo fiorentino" viene chiamato a fornire una consulenza sulle fontane. Potrebbe trattarsi di Romolo Balsimelli, che negli stessi anni lavorava a Napoli.
1519-1521: si costruisce la fontana in piazza dei Giudici, con una vasca in marmo e una scultura in bronzo raffigurante sette vipere che escono da una tazza. Rimasta in sito fino al XIX la fontana è visibile nella Veduta di Capua pubblicata da Pacichelli nel 1703, dove è indicata con la lettera "D".
1519: si decide la costruzione di un'altra fontana presso il Seggio dei Cavalieri.
1527: si cercano nuovamente esperti per la manutenzione della fontana di San Pietro a Pisciarello (fuori città).
1531-1535: vengono rifatte le condutture.
1555: si decide di costruire nuove fontane, e a tale scopo si realizza una nuova conserva d’acqua presso il palazzo arcivescovile; i lavori cominciarono nel 1568 su direzione dell’ingegnere napoletano Gian Matteo Venezia.
1585: Benvenuto Tortelli presenta una relazione sulle ispezioni da lui condotte all’acquedotto. Si decide la costruzione di una nuova conserva d’acqua, localizzata fra il monastero di Santa Maria delle Dame e quello di San Benedetto.
1586-1592: costruzione della nuova cisterna progettata da Tortelli. La cisterna, ancora esistente, è strutturata come una vasca quadrata di m 25 di lato, con quattro pilastri cruciformi centrali. | |
Autore | ||
Committente |
Ferrante d’Aragona | |
Famiglie e persone | Ferrante d’Aragona
Benvenuto Tortelli Domenico Fontana Giovan Vincenzo Casale | |
Descrizione |
L'acquedotto quattrocentesco raccoglieva varie sorgenti del Monte Tifata, e s'immetteva nel centro urbano attraverso porta Sant' Angelo. Dopo aver rifornito la cisterna di San Benedetto, procedeva per Corso Gran Priorato e alimentava la fontana del seggio dei Cavalieri. Dividendosi, raggiungeva a sud la fontana di piazza de' Giudici, e a nord la fontana di Nettuno, posta all'incrocio tra via Duomo e via Roma. Infine, procedendo lungo via Roma, alimentava l'abbeveratorio di San Martino alla Giudecca. | |
Iscrizioni | ||
Stemmi o emblemi araldici | ||
Elementi antichi di reimpiego | ||
Opere d'arte medievali e moderne | ||
Storia e trasformazioni | ||
Note |
Ambrogio Attendolo riassunse l'incarico di "ingegniero sopra le fontane" svolto tra il 1559 e il 1570 in una Memoria delle cose delle fontane e fornendo disegni di dettaglio. Archivio della Cancelleria di Capua; cfr. Di Resta 1985, p. 60. | |
Fonti iconografiche |
Il percorso dell'acquedotto è tracciato in una pianta redatta probabilmente da Francesco Gasperi adesso Napoli, Biblioteca Nazionale, Manoscritti, Busta 24(8. | |
Piante e rilievi | ||
Fonti/Documenti | 1273, 12 dicembre: " Scriptum est Johanni de Alneto militi etc. Cum ex parte universorum hominum Capue nostrorum fidelium nuper maiestati nostre fuerit humiliter supplicatum ut ad expensas universitatis ipsius reparandi aqueductus veteres per quos aqua venire consuevit a partibus montis Sancti Angeli informis apud Capuam et fontem in qua aqua ipsa recipi consuevit licentiam dignaremur et ipsorum supplicationibus nostra velit annuere celsitudo fidelitati tue precipimus quatenus convocatis coram te de melioribus et sapientioribus terre predicte in numero competenti cum quibus provideas quantitatem pecunie nocessariam in reparatione fontis et aqueductuum predictorum pecuniam ipsam taxari et imponi facias universitati predicte per probos et fideles viros per te eligendos in predictorum fontis et aqueductum predictorum tantum et non in constructione de novo facienda fideliter convertendam per expensores quos ad hoc duxeris ordinandos. Et si forte una cum consilio ipsorum virorum aliquid de novo in predictis fonte et aqueductibus videris construendum iuxta tuam et ipsorum provisionem id construi acias ad ipsius universitatis expensa prout superius est expressum. Datum Caurate XII decembris.” Cfr. Reg. Ang. 1273 A. n. 18, f. 187; da Faraglia 1883, pp. 50-51.
1319, 8 giugno: "universitas eadem pro suorum salute civium et utilitate communi .... vult quod aqua a longe de montibus ad civitatem ipsam deducatur in fontem” (Reg. Ang., n. 215, c. 187v; da Caggese 1922-1930, I, p. 411, nota 3).
1472, 12 agosto: “Lo magnifico Colantonio de Montibus fe ambasciata alla città da parte de sua Maestà perché l’acqua di Santo Angelo si portasse dentro detta città, e ce si facessero le fontane ben ordinate; per i signori Eletti fu risposto che si vedesse per mastri esperti donde havesse a venire e che spesa ci havesse potuto correre”. Atti della Cancelleria di Capua. Cfr. Manna 1588, p. 103. Citato da Di Resta, p. 56; Robotti 2002, p. 205.
1514, 27 luglio: "Fu scritto per la città al signor Conte di Popolo che le facesse gratia inviarli un certo lombardo che s'intedea che fusse stato prattico di trovare e condurre l'acqua de le fontane; e venne risposta come detto lombardo non era di quella sufficienza come la città era stata informata". Atti della Cancelleria di Capua. Cfr. Manna 1588, p. 103.
1516, settembre: "L'acqua delle fontane fu concessa a Iacoviello delli Capilli mentre la città facea le fontane dentro la città". Atti della Cancelleria di Capua. Cfr. Manna 1588, p. 103.
1518, 7 agosto: "Comparse mastro Covanne Boniello alias Barone di Bagnulo offerendo condurre l'acqua de le fontane e fare tre fontane in capua dando uno carlino d'acqua, e questo per 3 mila ducati, ... carlini, 7 la canna". Atti della Cancelleria di Capua. Cfr. Manna 1588, p. 103.
1518, 8 agosto: "Furo creati per lo consiglio diece deputati che con li signori Eletti s'informassero bene de l'offerta e capitoli offerti per decto messer Barone di decte fontane, dandoli omnia(?) potestà de fare l'instrumento con lo predetto". Atti della Cancelleria di Capua. Cfr. Manna 1588, p. 103.
1518, 26 agosto: Essendo stato offerto per li signori Eletti al detto mastro Barone che se pigliasse uno delli doi partiti, o 2600 ducati, o de carlini 6 e mezzo la canna, eccetto fare dette fontane per detti ducati 2600, e ne fu fatto istrumento per mano di notare Angelo Acconciato". Atti della Cancelleria di Capua. Cfr. Manna 1588, p. 103.
1518, 29 ottobre: "Lite mossa al Proposto di Santo Angelo in Formis a l'acqua di dette fontane". Atti della Cancelleria di Capua. Cfr. Manna 1588, p. 104.
1518, 6 dicembre: Si vedde decto mastro Barone nello ponere delli tufoli non osservava quello che aveva promesso". Atti della Cancelleria di Capua. Cfr. Manna 1588, p. 104.
1518, 19 dicembre: "Parere di mastro Romolo fiorentino che venne sopra tal differenza che si dovesse fare questa mistura videlicet arena, calce, bruccioni di marmore sottili, e ticoli ben triti passati per lo vano e di tal mistura si arravogliose il tufolo, che quando bene il tufolo fusse guasto detta mistura saria stata per sopportare l'acqua". Atti della Cancelleria di Capua. Cfr. Manna 1588, p. 104.
1519, 4 giugno: "Havendo lo signore Guidone Ferramosca conte di Mignano offerto al predetto preposto di Santo Angelo 100 ducati acciò cadesse tutte le raggioni che havea sopra l'acqua de dette fontane per li signori Eletti et aggiunti, fu concluso che se li dessero e si facesse la cautela a consiglio de savio, e più fu concluso che si facesse la fontana alli Giudici nel cantone de l'Ecclesia di Santo Loya, dove stava pintato Santo Christofaro". Atti della Cancelleria di Capua. Cfr. Manna 1588, p. 104.
1519, 4 giugno: "Appuntamento pigliato con lo signor Diomede Carrafa preposto di Santo Angelo di fare le cautele di dette acque per detti 100 ducati". Atti della Cancelleria di Capua. Cfr. Manna 1588, p. 104.
1519, 22 giugno: "Fu fatto l'instrumento di dett'acque con detto Diomede per detti ducati 100 per mano di notare Angelo Acconiato di Capua dove promise detto signor Diomede a sue spese fra un mese impetrare l'assenso Apostolico e Regio". "Fu scritto a Roma detto breve. 24 Iunii". Atti della Cancelleria di Capua. Cfr. Manna 1588, p. 104.
1519, 2 luglio: " Fu concluso che si facesse la fontana a pede la finestra del seggio de li Cavalieri". Atti della Cancelleria di Capua. Cfr. Manna 1588, p. 104.
1519, 10 luglio: "Confirmati per lo consiglio l'instromenti fatti con detto signor Preposto delle dett'acque e concluso che l'Eletti pro tempore non possono concedere, né disponere dette acque a nisciuno particularmente, né gratis, né a pagamento senza espressa licenza del detto consiglio". Atti della Cancelleria di Capua. Cfr. Manna 1588, p. 104.
1519, 25 luglio: "Aviso coe detto signor Proposto per ... prima aspettava provisione da Roma, e subbito haveria dato opera ad essi dire lo beneplacito del illustrissimo signor Viceré". Atti della Cancelleria di Capua. Cfr. Manna 1588, pp. 104-105.
1519, 29 agosto: "Relatione del signor Giacomo di Capua come del signor Decolle havea ottenuta licenza oretenus, che durante l'edificio delle fontane li denari del del vino s'havessero potuto esplicare in l'edificio di dette fontane, non ostante il capitolo di sua signoria". Atti della Cancelleria di Capua. Cfr. Manna 1588, p. 105.
1521, 29 agosto: "Arbitri per vedere si mastro Barone havea totalmente compita l'opera delle fontane". Atti della Cancelleria di Capua. Cfr. Manna 1588, p. 105.
1521, giugno: "Fu fatta la conca e le vipere di bronzo per la fontana de li Giudici. Depositione de l'esperti andati a vedere l'opera fatta per detto mastro Barone di dette fontane e come in dette fontane ci andava l'acqua del Sambuco, de Santo Vito, de la Fontanella, l'acqua de lo quondam Berardino d'Antignano, de Santo Pietro a Pisciarello e di Santo Angelo in Formis, e che le conserve fatte et ogni altra cosa andava bene e senza fraude, e che da quesl dì s'intendessero essere finite dette fontane e cominciare li quattro anni". Atti della Cancelleria di Capua. Cfr. Manna 1588, p. 105.
1779-1781: “Per la ricomposizione, e manutenzione de’ pubblici acquedotti della medesima, siamo in obbligo di rappresentare, come riconosciutosi, che nella parte più superiore degli acquedotti, e propriamente dal principio del Bosco di S. Vito sino alle principali sorgive, vi fossero degli impedimenti, o lesioni, per le quali buona porzione delle acqua delle dette sorgive va a perdersi non pervenendo nella parte inferiore, volle questo Illustrissimo Cons. Gov.re che si fosse ciò riconosciuto dal Signor D. Francesco Gaspari Direttore assistente dell’opera di riattazione, lo chè eseguitosi anche coll’assistenza di alcuni di Noi, si è dal detto signor Francesco fatta la seguente relazione che è di tal tenore cioè: / Alli Sig.ri Dep.ti delle fontane di questa città di Capoa= Nel sospetto, che una porzione di acqua disperdasi nel corso del formale della città, furono da me in unione delle signorie loro praticati gli assaggi proposti dal Colonnello Sig D. Giovanni Bompiede Direttor dell’opera mercè li quali misurata l’acqua in varie sezioni dal medesimo corso, si è verificata una tale perdita nel tratto dal Cisternone sistente nel principio del bosco di S. Vito sino alle vicinanze della sorgiva, che dicesi del Mandrone che forma l’estensione di circa canne 340”. Archivio Comunale di Capua, F. 151, Diversorum (1779-1781), cc. 80 e sgg. ; da Pezone 1008, p. 1091, nota 21. | |
Bibliografia | Caggese 1922-1930: Romolo Caggese, Roberto d’Angiò e i suoi tempi, 2 voll. Firenze 1922-1930.
Di Resta 1985: Isabella Di Resta, Capua, Roma-Bari 1985.
Faraglia 1883: Nunzio Federico Faraglia, Il comune nell’Italia meridionale dalla conquista normanna all’invasione napoleonica, Napoli 1883.
Manna 1588: Gian Antonio Manna, Prima parte della cancellaria de tutti privilegii, capitoli, lettere regie, decreti, conclusioni del consiglio et altre scritture della fedelissima città di Capua dall'anno 1109 insino all'anno 1570. Ridotte per ordine d'alfabeto per il magnifico Gian Antonio Manna cittadino del regimento di detta città, Neapoli, apud Horatium Salviani 1588.
Pezone 2008: Maria Gabriella Pezone, “Sulle orme di Luigi Vanvitelli. Architettura e ingegneria idraulica in Terra di Lavoro”, in Atti del 2° convegno internazionale di Storia dell’Ingegneria (Napoli 7-8-9- aprile 2008), a cura di S. D’Agostino, 2 voll., Napoli 2008, II, 1081-1093.
Robotti 1983: Ciro Robotti, Palazzo Antignano e l’architettura rinascimentale a Capua, Lecce 1983.
Robotti 2002: Ciro Robotti, “L’acquedotto da Sant’Angelo in Formis a Capua”, in Francesco Starace, L’acqua e l’architettura. Acquedotti e fontane del Regno di Napoli, Lecce 2002, 197-218.
Robotti 2007: Ciro Robotti, "L’acqua dalle sorgenti di Sant’Angelo in Formis a Capua sul Volturno", Archivio Storico per le Province Napoletane, CXXV, 2007, 265-290.
Russo 2008: Luigi Russo, "Progetti di restauro degli acquedotti di Capua (1803-06)", Rivista Storica di Terra di Lavoro - Bollettino on-line dell’Archivio di Stato di Caserta, III/2, 2008, 56-66. Senatore 2016: Francesco Senatore, "Capua nel Quattrocento: la cura degli spazi e dei cittadini", in Giovanni Vitolo (a cura di), Città, spazi pubblici e servizi sociali nel mezzogiorno medievale, Napoli 2016, 317-350 | |
Link esterni | ||
Schedatore | Bianca de Divitiis - Fulvio Lenzo | |
Data di compilazione | 12/03/2013 20:01:45 | |
Data ultima revisione | 07/11/2016 19:17:10 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/347 |