Oggetto | Benevento, palatium civitatis | |
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Luogo | Benevento | |
Tipologia | palazzo pubblico | |
Nome attuale | palazzo Paolo V | |
Immagine | ![]() | |
Nomi antichi |
palazzo Paolo V, Palazzo Pubblico, palazzo Magistrale | |
Cronologia |
1513: sul sito è documentata una "domus universitatis". 1552: la "domus universitatis" viene arredata con i "seggi del Consiglio" e il "banco del Cancellario". 1597: si acquistano gli immobili adiacenti per ampliare la sede. 1598: si avvia il cantiere. 1607: completamento del prospetto principale. 1614: si stipula il contratto con i marmorari. 1615: si acquistano altre case "per la costruzione del palazzo". 1616: la città decide nuovi stanziamenti "per terminare il palazzo". 1620: ampliamento con l'acquisto della casa di Marco Antonio Guidi. 1629: ulteriori acquisti di immobili per la costitusione di un ambiente destinato a ospitare l'archivio della città. 1630: il governatore Taddeo Barberini autorizza la spesa di 500 ducati per completare la fabbrica dell'archivio. 1685: la sala principale al piano nobile risulta occupata da una "sala della commedia", ovvero un teatro ligneo a quattro ordini di palchi. 1702: dopo i danni causati dal terremoto il palazzo viene rimaneggiato e l'architetto Carlo Buratti ne esegue i rilievi. 1774: il teatro viene restaurato. 1850: il teatro viene smantellato. 1850-1853: il palazzo viene innalzato di un piano con la creazione di un mezzanino sottotetto e la sala è frazionata in ambienti minori. 1858: lavori di consolidamento. 1870-1880: nuovi lavori e apertura della finestre nel sottotetto. 1894: le finestre del sottotetto vengono modificate da semicircolari a quadrate e si riveste la facciata con un paramento bugnato. 1904: il palazzo viene ampliato di una campata sulla destra inglobando la vecchia chiesa di Santa Caterina. | |
Autore |
Giovanni Fontana (cfr. Zazo 1978). | |
Committente | Universitas di Benevento, papa Paolo V Borghese. | |
Famiglie e persone | ||
Descrizione | Il palazzo si articola intorno a una corte centrale si sviluppa su due piani principali e un mezzanino sottotetto. La facciata è interamente bugnata, con al centro un grande portale al piano terra, sormontato da un balcone balaustrato al piano nobile. Le finestre del piano terreno hanno un coronamento mistilineo, quelle del piano nobile hanno timpani triangolari e curvilinei aternati, mentre quelle del sottotetto hanno una cornice semplice. | |
Iscrizioni | Sul portale: PAVLO V PONT. MAX / BENEVENTVM / SAMNITVM OLIM RESP. TVM CELEBRIS / LONGOBARDORVM PRINCIPVM SEDES / APOST. NVNC IMPERIO FELICISSIMA / AD PVBLICAM COMMODITATEM Molte altre iscrizioni sono murate nell'atrio. Fra di esse l'iscrizione di Clemente XI che elenca le opere di ricostruzione promosse dall'arcivescovo Orsini. | |
Stemmi o emblemi araldici |
Sul portale stemma della città di Benevento. | |
Elementi antichi di reimpiego | Fino al 1920 all'interno del palazzo era custodito il fronte di un sarcofago con scena di Amazzonomachia, interpretato come Ratto delle Sabine. Nel palazzo è anche l'iscrizione CIL, IX, 1645. | |
Opere d'arte medievali e moderne | ||
Storia e trasformazioni | L'universitas beneventana per molto tempo utilizzò come sede delle proprie assemblee la cattedrale, le chiese dell'Annunziata e di Santa Caterina, il palazzo dei Principi Longobardi e la Rocca dei Priori. In seguito al divieto di radunarsi nelle chiese, promulgato dall'arcivescovo Giacomo Savelli (1560-1574) nel Sinodo Diocesano del 1567, si decise la costruzione di un palazzo presso la chiesa di Santa Caterina, dove almeno dal 1503 esisteva una "domus universitatis", che probabilmente costituì il nucleo principale del palazzo. Il nuovo palazzo è stato attribuito, nella sua facies cinquecentesca, a Giovanni Fontana (1514-1614), ma è stato completato nel secolo successivo (Borgia 1763-1769, II, pp. 170 e ss.) e più volte rifatto. All'interno la sala maggiore, almeno dal 1685 e fino al 1850, era utilizzata come teatro (Pacichelli 1685). | |
Note | L'articolazione del corpo in fondo al cortile, così come raffigurato da Debret, con una grande apertura arcuata al piano terreno e una loggia a tre arcate al livello superiore, lascia supporre che si tratti del primitivo nucleo (la "domus universitatis" documentata nel 1513), strutturato in maniera analoga agli edifici dei Seggi del Regno di Napoli. | |
Fonti iconografiche | L'aspetto del palazzo nel 1702 è documentato dagli accurati disegni di Carlo Buratti che riproducono la pianta e la facciata del palazzo nello stato di fatto, e poi anche in altri elaborati di progetto relativi ai lavori di consolidamento necessari (in Archivio di Stato di Roma, Camerale III, busta 361). L'atrio e il cortile interno sono accuratamente registrati in un disegno di Abel Blouet (1824). L'edificio è rappresentato anche nella pianta Pizzella, dove è identificato come "Palazzo Pubblico", e nella pianta Casselli (n. 19; alla lettera "L" la chiesa di Santa Lucia). La situazione della facciata prima dell'ampliamento del 1904 è documentata da una foto in Meomartini 1909, p. 126. | |
Piante e rilievi | ||
Fonti/Documenti | ||
Bibliografia | Borgia 1763-1769: Stefano Borgia, Memorie istoriche della pontificia città di Benevento dal secolo VIII al secolo XVIII divise in tre parti, raccolte ed illustrate da Stefano Borgia Referendario dell'una, l'altra Segnatura, Protonotario apostolico, governatore della medesima, Roma, dalle stamperie del Salomoni, 1763-1769. [vol. 1; vol. 2; vol. 3.1]
Boscia, Bove 1989: Francesco Boscia, Mario Bove, "Palazzo Paolo V: tipologia e storia", Studi Beneventani, I, giugno 1989, 25-57.
Meomartini 1909: Almerico Meomartini, Benevento, Bergamo 1909. Mommsen 1883: Theodor Mommsen, “Beneventum”, in Corpus Inscriptionum Latinarurm, vol. IX Inscriptiones Calabriae, Apuliae, Samnii, Sabinorum, Piceni Latinae, Berolini 1883, 136-190. Pacichelli 1685: Giovan Battista Pacichelli, Memorie de' viaggi per l'Europa Christiana, Napoli 1785. Pezone 2008: Maria Gabriella Pezone, Carlo Buratti. Architettura tardo barocca tra Roma e Napoli, Firenze 2008. Pezone 2009: Maria Gabriella Pezone, “Benevento e l’architettura del classicismo tra Quattrocento e Cinquecento: un’occasione mancata”, in Architettura del classicismo tra Quattrocento e Cinquecento. Campania, saggi, a cura di Alfonso Gambardella e Danila Jacazzi, Roma 2009, 148-158. Pezone 2009/a: Maria Gabriella Pezone, “Trasformazioni urbane a Benevento tra Sei e Settecento: architetti, maestranze e opere tra Roma e Napoli”, in Città, castelli, paesaggi euromediterranei. Storie, rappresentazioni, progetti, Atti del Sesto Colloquio internazionale di Studi Castello di Carlo V (Capua 1-2 dicembre 2006), Lecce 2009, 167-175. Zazo 1978: Alfredo Zazo, “Il palatium civitatis di Benevento di Giovanni Fontana”, Samnium, 51, 1978, 1-11. | |
Link esterni | ||
Schedatore | Fulvio Lenzo | |
Data di compilazione | 20/02/2013 13:21:56 | |
Data ultima revisione | 06/11/2016 20:30:26 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/320 |